The experiment - cercasi cavie umane PDF

Title The experiment - cercasi cavie umane
Course storia del presente
Institution Università degli Studi di Bergamo
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Summary

riassunto e analisi del film...


Description

THE EXPERIMENT – CERCASI CAVIE UMANE Il film è basato su un esperimento realmente avvenuto e che ha avuto conseguenze tragiche proprio come accade nel film. TRAMA Tarek legge su un giornale la pubblicità di un esperimento organizzato da una squadra di psicologi, nel quale per due settimane dei volontari, in cambio di una buona somma di denaro dovranno impersonare guardie e detenuti in una finta prigione. Pensando di poterne ricavare un buono scoop, va a parlarne al suo ex caporedattore in quanto prima lavorava come giornalista. Si procura anche degli occhiali che possono inviare video ad un videoregistratore portatile camuffato da walkman. Ai volontari viene detto che coloro i quali verranno selezionati per impersonare i detenuti dovranno rinunciare a gran parte della loro privacy e dei loro diritti civili; comunque, è espressamente vietato qualunque atto di violenza da parte di chiunque, pena l'espulsione. I volontari che dovranno impersonare le guardie avranno il compito di assicurare il rispetto delle regole e mantenere l'ordine. L'esperimento verrà tenuto sotto videosorveglianza 24 ore su 24 e potrà venir sospeso o interrotto in qualunque momento. Prima dell'inizio dell'esperimento, Tarek ha un incidente stradale con una donna, Dora, con cui poi passa la notte insieme e fa conoscenza. L'esperimento ha inizio. Sulle prime i detenuti vedono l'esperimento come un gioco, prendono poco sul serio le guardie e canzonano il tentativo di queste di mantenere un rigoroso ordine. Il clima inizia però a cambiare fin dall'ora di pranzo del primo giorno, a causa del comportamento di Tarek, che inizia a sfidare con serietà il potere delle guardie: al prigioniero Schütte, infatti, viene intimato di bere il suo latte (una delle regole è che i pasti vanno consumati per intero), ma Schütte dichiara che ne è intollerante. Di fronte alle insistenze di un secondino, Tarek beve il latte di Schütte. Il clima è già teso. Tarek innesca ben presto una rivolta collettiva. Le guardie iniziano a vederlo come un elemento di disturbo, tanto che arrivano a portarlo in un locale privo di telecamere per vendicarsi su di lui fisicamente e consigliargli di far richiesta agli psicologi di abbandonare l'esperimento. Le guardie, guidate da un senso fanatico delle regole, si sono presto trasformate in carnefici, umiliando i prigionieri, insultandoli, facendo uso della violenza. La tensione generale tra i detenuti peggiora di ora in ora, al punto che la dottoressa Grimm ritiene che l'esperimento stia prendendo una piega pericolosa e propone a thon di interrompere tutto. L'esperimento invece viene lasciato andare avanti e per di più il professor Thon si assenta per un giorno. Nel frattempo, un compagno di cella di Tarek ha capito che è un giornalista; a sua volta Tarek ha compreso che egli è un militare, incaricato di studiare da vicino l'esperimento. Per i detenuti è previsto un giorno di visita. Tarek prevede di incontrare il proprio caporedattore, ma all'appuntamento si presenta Dora, che cercandolo nel suo appartamento vi si è installata e ha rintracciato il contratto che lega Tarek all'esperimento. Durante la visita Dora invita Tarek ad andare immediatamente via con lei, ma Tarek si rifiuta di lasciare la prigione e informa la donna che tramite una guardia, Bosch, le farà avere qualcosa, pregandola di consegnare il tutto al caporedattore. Una guardia, però, scopre il gioco di Bosch, si presenta al suo posto alla caffetteria e dice a Dora che Tarek ha cambiato idea. Interpretando le manovre di Bosch e Tarek come un sabotaggio e che tutto sia stato congegnato fin dall'inizio dagli organizzatori per mettere le guardie alla prova, egli propone l'isolamento acustico della prigione rispetto alle sale di controllo mediante della musica. Tarek viene rinchiuso in isolamento nella black box. Schütte viene pestato a sangue, imbavagliato e legato su una sedia; in seguito muore soffocato per via nel naso sanguinante che si secca e il nastro adesivo che gli tiene la bocca chiusa.

Bosch stesso, colpevole di aver tradito la sua fazione, finisce tra i prigionieri. Uno dei ricercatori che controlla l'andamento dell'esperimento, tenta di contattare il professor Thon assente ma viene catturato dalle guardie e imprigionato. Anche la dottoressa Grimm viene imprigionata quando giunge sul posto. Una guardia ha portato con sé una pistola scacciacani per vedere l'effetto che avrà sui prigionieri; egli cerca inoltre di stuprare la dottoressa Grimm. Tarek riesce a liberarsi dalla black box grazie a un cacciavite che ha trovato e salva la dottoressa, per poi liberare i prigionieri e aprire un varco per la fuga. Intanto Thon riceve l'ultimo messaggio del ricercatore e si precipita indietro per terminare l'esperimento. Il professor Thon ritorna nella prigione e va incontro alla guardia che deteneva la pistola scacciacani; egli gli spara accidentalmente ferendolo in testa. Bosch, che si era perso, arriva in tempo per vedere ciò che ha commesso quest’ultimo con la pistola, perde completamente la ragione e lo uccide furiosamente colpendolo con un estintore. Dora, che era tornata per Tarek, va incontro a Bosch e raccoglie la pistola, usandola per ferire le altre guardie mentre queste combattono contro Tarek. Un telegiornale riporta le morti di Schutte e della guardia con la pistola e l'arresto di una delle guardie per i crimini commessi e di Thon per avere consentito un esperimento illegale e non etico. APPUNTI - all’inizio il clima tra i prigionieri è disteso e sereno, essi si divertono, fanno battute, si chiamano per nome e chiacchierano, vi è un’interazione pacifica e alla pari tra guardie e prigionieri Vengono fatte battute oscene che fanno riferimento in maniera ironica alla sfera sessuale: è una situazione di omosocialità, di male bonding (sono tuti uomini, la figura femminile è evocata solo nel discorso) - situazione attestata dagli psicologi dopo 5 gg: depressione, attacchi d’ira e di panico, perdita del senso della realtà, disorientamento, spersonalizzazione, sottomissione all’autorità, propensione alla violenza da parte delle guardie - controllo esercitato sui detenuti: essi non possono lamentarsi con chi gli fa visita, devono fingere che vada tutto bene TEMI E COLLEGAMENTI - dissoluzione dei confini tra realtà e finzione: coloro ai quali è stato assegnato il ruolo di guardie si immedesimano gradualmente nella posizione in cui si trovano, sino ad agire non rispettando le regole e l’autorità degli organizzatori dell’esperimento: mettono la musica per isolare la prigione e agire come vogliono senza essere sentiti, non rispettano la dottoressa quando mette in guardia uno dei carcerieri (in seguito la incarcereranno, la umilieranno e tenteranno di stuprarla), bloccano un ricercatore mentre tenta di avvisare la dottoressa nel momento in cui la situazione peggiora e lo incarcerano, sparano al prof Thon. La violenza, che le guardie avrebbero voluto usare sin dall’inizio, emerge nel momento in cui esse vengono a sapere che il prof thon si è assentato per un periodo: la situazione quindi va fuori controllo. - tema dei ruoli: ai personaggi del film viene assegnato un ruolo da impersonare (guardie e prigionieri); essi lo fanno solo per guadagnare, ma sin da subito si immedesimano in esso - tema ribalta-retroscena e finzione: tarek si presenta come tassista, ma in realtà ha preso parte all’esperimento in qualità di reporter (lascia nel retroscena la verità, finge di essere un’altra persona) Schutte ha mentito circa il fatto di avere molti amici: emerge il retroscena quando, nel momento in cui i carcerati devono scrivere delle lettere, egli confessa a tarek di non avere nessuno a cui scrivere

- parallelismo con abu ghraib: dopo la rivolta suscitata da tarek, i poliziotti capiscono che per farsi rispettare senza usare la violenza dovranno umiliare i condannati. Quindi fanno spogliare i carcerati e li legano con le manette alle grate (l’esibizione della nudità è osceno ed è un fattore di umiliazione) Nel caso di abu ghraib, la punizione e la tortura a cui i prigionieri sono sottoposti stanno proprio nell’essere umiliati tramite la spettacolarizzazione (foto) di loro in situazioni imbarazzanti (nudi al guinzaglio) I soldati per vendicarsi delle parole di scherno che egli ha rivolto a uno dei carcerieri (lo aveva preso in giro e ferito nel suo orgoglio di maschio in quanto lo aveva definito omosessuale; lui non poteva esercitare violenza su di lui e quindi aveva dovuto subire impotente le umiliazioni davanti a tutti) lo rinchiudono in un luogo nascosto alle telecamere e lo umiliano nei modi peggiori, ridono e si prendono gioco di lui Un prigioniero implora di uscire, anche se ciò lo porta a dover rinunciare al compenso: questo perché è stato sottoposto a umiliazioni (nudo con una scritta sulla schiena, “femminuccia”  anche tarek prima aveva fatto leva sull’orgoglio maschile di una guardia come elemento per umiliarlo) Umiliazioni a cui è sottoposto tarek: rasatura dei capelli, pulizia del gabinetto con la propria casacca La guardia bosch viene punita per aver collaborato al tentativo di sabotaggio di tarek e viene malmenato e costretto ad indossare un sacchetto in testa (riferimento a una delle immagini più tristemente popolari di Abu Ghraib) - assenza di privacy: i carcerati non possono avere un minimo di privacy nemmeno nel momento in cui scrivono le lettere, poiché gli viene detto che verranno lette tutte - pressione psicologica alta: tarek piange, schutte si sente umiliato per il fatto che non ha amici o parenti che sono venuti a trovarlo e tarek cerca di consolarlo - considerazione minore della figura femminile: l’autorità della psicologa non viene rispettata, le guardie fanno riferimento solo al professore sebbene anche lei sia una degli organizzatori dell’esperimento - introiezione del ruolo (guardie): esse si sono talmente immedesimate che sono giunte a provare un senso di dominio e un piacere sadico e perverso nel soggiogare e torturare tramite l’umiliazione e le prese in giro i prigionieri - giustificazione della violenza mediante il frame scientifico: le guardie motivano e giustificano a quelli che tra loro sono riluttanti a compiere gli atti di violenza con il fatto che è stato tutto calcolato dagli organizzatori dell’esperimento, quindi ha finalità scientifiche; tramite questo frame vogliono legittimare il loro godimento perverso nel torturare, far soffrire fisicamente e psicologicamente i carcerati Assumere una funzione di controllo sugli altri nell'ambito di una istituzione come quella del carcere, assumere cioè un ruolo istituzionale, induce ad assumere le norme e le regole dell'istituzione come unico valore a cui il comportamento deve adeguarsi. Le guardie si spogliano della propria identità di individui per rivestire quella di guardie, interpretando questo ruolo: in tal modo, essi si deresponsabilizzano, si sentono legittimati a torturare perché giustificano i loro atti con il loro ruolo. Inoltre, essi la deresponsabilizzazione individuale è dipesa anche dal fatto che le guardie si considerano come un tutt’uno, come un gruppo....


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