Tribù e confini dei territori delle città dell’Italia nordorientale, in Le tribù romane, Atti della XVIe Rencontre sur l’épigraphie du monde romain (Bari, 8-10 ottobre 2009), a cura di M. Silvestrini, Bari 2010, pp. 103-112 PDF

Title Tribù e confini dei territori delle città dell’Italia nordorientale, in Le tribù romane, Atti della XVIe Rencontre sur l’épigraphie du monde romain (Bari, 8-10 ottobre 2009), a cura di M. Silvestrini, Bari 2010, pp. 103-112
Author Claudio Zaccaria
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Scavi e ricerche 19 LE TRIBÙ ROMANE Atti della XVIe Rencontre sur l’épigraphie (Bari 8-10 ottobre 2009) a cura di Marina Silvestrini Bari 2010 INDICE DEL VOLUME Prefazione Regio X (Venetia et Histria) - parte occidentale: Vicetia, Mantua, Triden- di Marina Silvestrini tum, Verona (R. Bertolazzi, V. ...


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Scavi e ricerche 19

LE TRIBÙ ROMANE Atti della XVIe Rencontre sur l’épigraphie (Bari 8-10 ottobre 2009)

a cura di Marina Silvestrini

Bari 2010

INDICE DEL VOLUME Prefazione di Marina Silvestrini Ricordo di Lidio Gasperini di Attilio Mastino PRIMA SEZIONE. LE TRIBÙ ROMANE Aggiornamenti territoriali Le tribù romane nella regio V e nella parte adriatica della regio VI di Gianfranco Paci Remarques sur les tribus dans les cités de Gaule Narbonnaise di François Bérard Per una regio IV Augustea tributim descripta: problemi, dubbi, certezze di Marco Buonocore Les tribus à Narbonne di Maria Luisa Bonsangue La Lemonia nella valle umbra di Enrico Zuddas, Maria Carla Spadoni Recherches sur les tribus de l’Albanie romaine : la tribu Aemilia di Elisabeth Deniaux Problemi delle tribù nel Lazio meridionale di Heikki Solin Notulae su alcune tribù in Sardegna di Piergiorgio Floris, Antonio Ibba, Raimondo Zucca L’ascrizione tribale delle comunità iberiche: il caso della Tarraconense di Donato Fasolini Problemi politici e amministrativi Community, Tribe and Army after the Social War di Michael Crawford Tribù e confini dei territori delle città dell’Italia nordorientale di Claudio Zaccaria Tribus romaines et cités sous l’Empire. Épigraphie et histoire di Patrick Le Roux Registrazione della tribù in iscrizioni metriche di Matteo Massaro Sulle ripartizioni interne alle tribù urbane e rustiche di Maria Letizia Caldelli, Gian Luca Gregori Posters. Italia, Sicilia, Sardinia et Corsica tributim discriptae Le tribù del Latium vetus (M.G. Granino Cecere, C. Ricci) La tribù Pupinia: territorio e gentes (M.G. Granino Cecere) Le tribù di Ostia (M. Cébeillac-Gervasoni, F. Zevi) Le tribù nel Latium adiectum (L. Buchholz con H. Solin) Regio I (Latium et Campania): Campania (G. Camodeca) Regio II (Apulia et Calabria). Tribù e centri (M. Silvestrini) Regio III (Lucania et Bruttii). Tribù e centri (L. Forte) La tribù Menenia e Heraclea in Lucania (L. Forte, M. Silvestrini) Regio IV (Sabina et Samnium) (M. Buonocore) Regio V (Picenum) e versante adriatico della Regio VI (Umbria) (S. Antolini, S.M. Marengo) Regio VI - versante umbro (G. Asdrubali Pentiti, M.C. Spadoni, E. Zuddas) Regio VII (Etruria) (A. Arnaldi, L. Gasperini) Octavae regionis tribus: staus quo, problematiche, prospettive (D. Rigato) Liguria tributim discripta 1889-2009: variazioni confinarie e riassegnazioni tribali (G. Mennella) Regio X (Venetia et Histria) - parte orientale (F. Mainardis, C. Zaccaria) Regio X (Venetia et Histria) - parte centro-settentrionale: Iulia Concordia, Opitergium, Bellunum, Feltria, Acelum, Tarvisium, Altinum (F. Luciani, A. Pistellato) I tribules di Atria, Ateste e Patavium (F. Boscolo)

Regio X (Venetia et Histria) - parte occidentale: Vicetia, Mantua, Tridentum, Verona (R. Bertolazzi, V. La Monaca) Regio XI (Transpadana) - parte occidentale (S. Giorcelli Bersani, M. Balbo) Tribus e tribules nella XI Regio ad orientem spectans (A. Sartori) Sicilia romana tributim discripta (J.RW. Prag) Provincia Sardinia et Corsica (P. Floris, A. Ibba, R. Zucca) Altri posters Le tribus preserviane: una riflessione sulla documentazione antica (M. Blasi, C. Ferro) Tribù e origo nelle iscrizioni di pretoriani e urbaniciani arruolati in Italia: tre nuove attestazioni epigrafiche (G. Crimi) Una nuova attestazione della tribù dei Canosini (B. De Nicolò) Le tribù urbane. Verifica della loro composizione sociale sulla base della documentazione epigrafica (A. Ferraro, V. Gorla) M. Herennius M. f. Mae. Rufus (ILLRP 441) e la tribù dei coloni di Alsium (A. Gallo) Giovanni Forni studioso delle tribù romane: il progetto di “rifare il Kubitschek” (G. Mennella) Tribus romaines dans les provinces d’Achaie et de Macedoine (A.D. Rizakis) Le tribù romane nelle colonie d’Asia Minore (F. Camia) SECONDA SEZIONE. VARIA Encore l’annone di Ségolène Demougin Nuceria, Alfeno Varo, e l’origo dei Vitellii: rilettura del luogo di redazione della tabula giocondiana CIL IV 3340, 45 di Giuseppe Camodeca Le cursus acéphale de Vina et la patrie de Marius Maximus di Christophe Badel Germanico e Druso in una nuova iscrizione di Vicetia (Regio X)? di Alfredo Buonopane Formes de la vie économique et formes de la vie sociale à Arles au IIe at au IIIe siècle: sources et travaux récents di Michel Christol Consoli e altri elementi di datazione nei cataloghi agonistici di Neapolis di Elena Miranda Noms épichoriques et géographie : deux notes d’onomastique isaurienne di Denis Feissel L’inscription d’Udruh et l’organisation administrative et militaire de la province de Palestine au début du IVe siècle di Xavier Loriot PILOTA ARRI Q. S. di Silvia M. Marengo Les marques civiques sur briques et tuiles: état du dossier et interprétations di Monique Dondin-Payre Capuano disperso in Pannonia di Laura Chioffi Une inscription d’Ostie et la législation impériale sur les collèges di Nicolas Laubry, Fausto Zevi 457 Nuova testimonianza sulla presenza dei Servilii a Brindisi di Cesare Marangio 469 Conclusioni di Francesco Grelle 475 Indice delle fonti a cura di Adriano Andriani, Barbara De Nicolò, Marina Silvestrini

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Tribù e confini dei territori delle città dell’Italia nordorientale Claudio Zaccaria Università degli Studi di Trieste; [email protected]

Abstract Only in certain cases epitaphs inscribed on stone, found in the territory of Roman municipia and coloniae of the Eastern Tenth Region of Roman Italy, record the tribus of the Roman citizens, who are concerned. This article explores the possibility to get from these documents information about the fines of the agri municipales. Actually, a combined study of topography and epigraphy shows that some of the inscriptions, mostly dated at an early stage of the autonomous towns, are especially significant because they give useful informations about the development of the boundaries of the municipal territories of Aquileia, Tergeste, Iulium Carnicum, Emona.

La ricerca sui confini giurisdizionali dei territori delle colonie e dei municipi romani è sempre ardua e quasi mai dà esiti sicuri, dato che, nella quasi totale mancanza di cippi di confine rinvenuti in situ, ci si deve basare quasi esclusivamente sul metodo indiziario, combinando possibilmente elementi diversi per arrivare a conclusioni comunque ipotetiche e passibili di smentite da parte di nuovi documenti. Tale difficoltà fu percepita chiaramente da Theodor Mommsen, che lasciò per lo più non definita la determinazione dei confini tra le comunità, ricorrendo nei casi più incerti alla creazione di quei ‘limbi’ 1 che intitolò “ager inter …”. Il problema non è di scarsa importanza per una corretta ricostruzione della storia amministrativa ed economica dell’Italia romana. La certezza dei fines degli agri municipali era un’esigenza primaria per gli amministratori antichi 2, tanto che i magistrati erano tenuti annualmente ad effettuare un’accurata ricognizione (circumire, recognoscere) per accertarsi de visu del corretto posizionamento dei termini pubblici onde poter procedere alla corretta amministrazione con particolare riguardo alla percezione dei vectigalia dovuti per l’utilizzazione dell’ager publicus 3. Come testimoniato chiaramente dalla fonti gromatiche, non erano ciononostante infrequenti le controversie in materia di confine 4. Tanto più, dunque, è interesse degli studiosi cercare di giungere ad una conoscenza il più possibile corretta delle realtà territoriali antiche e dei loro rapporti 5. Limiti e rischi dei criteri utilizzabili sono stati chiaramente enunciati da Pierluigi Tozzi: notizie delle fonti letterarie; elementi geomorfologici, come i rilievi e i 1

Per questa felice definizione vd. Garzetti 1998, 280. Sui fines municipii vd. A. Schulten, s.v. Finis, in DEAR III, 1898, 91-92. 3 Lex Irnitana, c. 76: R(ubrica) de finibus vectigalibus circumeundis recognoscendis; cfr. Lamberti 1993, 108, nt. 82. 4 Ancora valido il commento di A. Rudorff, in Blume, Lachmann, Rudorff (eds.) 1852, 433-442. 2

corsi d’acqua; conoscenze sul popolamento preromano; estensione e orientamento delle centuriazioni; estensione delle circoscrizioni medievali, civili ed ecclesiastiche; occorrenze onomastiche di gentes presenti nel capoluogo; presenza di cariche e funzioni municipali lontano dal centro amministrativo antico; e, infine, presenza dell’indicazione della tribù nelle dediche rinvenute nel territorio 6. A tali criteri – utilizzati in toto o in parte, in diverse combinazioni – si sono attenuti normalmente, a partire dalle introduzioni di Mommsen alle sezioni topografiche del Corpus Inscriptionum Latinarum, gli studiosi che si sono occupati di storia municipale romana (basti ricordare le numerose ‘storie locali’ dell’Italia romana e le notizie storiche che precedono le schede epigrafiche relative ai centri antichi trattati nella collana dei Supplementa Italica). Non meno aleatori e approssimativi sono i risultati ottenuti nella definizione dei confini degli agri municipali con l’applicazione, in via sperimentale, del metodo dei poligoni di Thiessen all’analisi spaziale dei territori dell’Italia antica 7. Il tema di questa Rencontre mi ha spinto ad approfondire la validità del criterio della distribuzione sul territorio dei monumenti iscritti con menzione della tribù per determinare i confini delle comunità della Venetia orientale e dell’Histria, sia nella loro dimensione statica sia, possibilmente, anche nella dinamica storica delle delimitazioni amministrative 8. La documentazione oggi in nostro possesso, anche se non abbondante, è, infatti, considerevolmente più consistente e significativa non solo di quella a disposizione di Mommsen e di Kubitschek 9, 5

In generale vd. Talbert 2005. Tozzi 1972, 104-105. 7 Vd. Filippi 1988. 8 Un caso esemplare, che riguarda i confini tra Brixia e Verona, è trattato in Garzetti 1998. 9 Vedi rispettivamente i due tomi di CIL, V (1872, 1877) e Kubitschek 1889, 105-117 (Regio X). 6

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Claudio Zaccaria

ma anche dei dati utilizzati dai curatori dei volumi istriani delle Inscriptiones Italiae e da Attilio Degrassi nei lavori sul confine nordorientale dell’Italia romana e sull’organizzazione dei centri amministrativi della regione 10. Il che giustifica la ripresa dell’indagine. I territori qui presi in esame sono quelli delle colonie e dei municipi dell’Italia nordorientale romana: Aquileia (tribù Velina), Tergeste (Pupinia), Parentium (Lemonia), Pola (Velina), Nesactium (?), Emona (Claudia), Iulium Carnicum (Claudia), Forum Iuli (Scaptia). Nulla si ricava dalla documentazione epigrafica riguardo alla determinazione dei confini dei territori di Pola, colonia Pietas Iulia del 46/45 a.C.11, i cui cittadini vennero iscritti nella tribù Velina 12, e di Nesactium, dapprima oppidum contributo a Pola e probabilmente dall’età flavia municipium 13, ricordato nelle iscrizioni come res publica Nesactium 14, dei cui cittadini nessun documento ci tramanda l’assegnazione a una tribù 15. L’epigrafia non aiuta nemmeno a definire i confini del territorio del municipium di Forum Iulii 16. Possiamo solo notare che l’iscrizione dei forogiuliesi nella tribù Scaptia, la stessa dei cittadini del municipium di Altinum, è coerente con una fondazione ancora in età cesariana 17. Se i due centri avessero ricevuto l’autonomia in un periodo successivo, i nuovi cittadini sarebbero stati iscritti nella tribù Claudia come quelli degli altri centri Giulii della regione costituiti in età triumvirale e augustea (Iulia Concordia, Iulium Carnicum, Iulia Emona). Lo stesso vale anche per l’iscrizione dei Tergestini nella Pupinia 18. Per quanto riguarda i confini del territorio di Aquileia – i cui cittadini erano prevalentemente iscritti nella

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Inscr.It., X, 1 (Pola et Nesactium), ed. B. Forlati Tamaro (1947); X, 2 (Parentium), ed. A. Degrassi (1934); X, 3 (Histria Septemtrionalis), ed. A. Degrassi (1936); X, 4 (Tergeste), ed. P. Sticotti (1951); Degrassi 1954. 11 Per la data della fondazione vd. Fraschetti 1983; per le fonti e il territorio vd. Vedaldi Iasbez 1994, 378-390, s.v. Pola; Matijašić 1994; Starac 1999, 133-139. 12 In base alla documentazione allora disponibile Mommsen, in CIL, V 1, 3 (de tribu non satis constat), e Kubitschek 1889, 114, proposero in alternativa anche la Camilia. 13 Margetić 1983; Vedaldi Iasbez 1994, 360-364, s.v. Nesactium; Rosada 1999; Starac 1999, 136-139. Da ultimo Džin 2005; Džin 2007. 14 AE 1902, 51 = Inscr.It., X, 1, 672; Alföldy 1984, 80-81, nr. 15: Imp(eratori) Cae(sari) / M. Anto(nio) / Gordiano / Pio Fel(ici) / Aug(usto), p(ontifici) m(aximo), p(atri) p(atriae), / r(es) p(ublica) Nes(actium). - Rodá 2005 (con scioglimenti errati alla l. 5) = AE 2005, 542: T. Prifernio / Paeto C. fil. / Settidiano Firmo, co(n)s(uli), / patrono municipii, / quot (!) is ((sestertium nummum centum milia)), deducta ((vicesima)) p(opuli) R(omani), / rei p(ublicae) Nesactium reliquerit. / D(ecreto) d(ecurionum). Se Ne-

tribù Velina, sporadicamente e, limitatamente almeno agli ex magistrati e alle loro famiglie, forse anche al tempo della colonia latina e regolarmente a partire dalla costituzione del municipium civium Romanorum nell’89 a.C.19 – la scoperta di maggior rilievo riguarda – come è ormai noto grazie all’accurata pubblicazione da parte di Marjeta Šašel Kos 20 – il cippo che segnava i fines Aquileiensium Emonensium, ritrovato in località Bevke, quasi certamente nel luogo del suo posizionamento originario poco a sud di Vrhnika (l’antica Nauportus 21), lungo l’antico percorso stradale che si sviluppava parallelo a quello fluviale costituito dal corso della Ljubljanica 22. Se ne ricava che il territorio di Aquileia si estendeva già in età augustea ben oltre il valico della Alpi Giulie, assunto comunemente finora per ragioni geomorfologiche come confine della colonia e dell’Italia romana 23. Assume pertanto diverso significato anche la presenza a Nauportus di un personaggio iscritto nella tribù Velina 24: non più un aquileiese operante in un centro della Pannonia, come era finora necessario pensare 25, ma un cittadino di Aquileia residente e operante nel vicus ai margini orientali del territorio di pertinenza della colonia. Per il resto la documentazione concernente i confini giurisdizionali di Aquileia è finora sostanzialmente deludente. Nel suo territorio disponiamo infatti di pochissimi monumenti epigrafici che recano la menzione della tribù Velina 26. Acquista pertanto maggior valore l’ara funeraria di un nucleo familiare di Barbii, rinvenuta in località Pas de Tor (tra Ialmicco e Chiopris-Viscone), presso un antico guado del fiume Torre sulla strada Aquileia - Forum Iulii, insieme con numerosi altri elementi appartenenti al medesimo recinto (compresi urne e sarsactium è forma corretta per il genitivo plurale dovremmo pensare a un etnico Nesactes, sul modello di Curicum > Curictes. 15 È nota un’unica attestazione epigrafica di tribù, l’Arnensis (CIL, V 4 = Inscr.It., X, 1, 675), riferita però a un militare non necessariamente cittadino di Nesactium: Kubitschek 1889, 113. 16 Vedaldi Iasbez 1994, 316-328, s.v. Forum Iulii Transpadanorum; Giavitto 1998; Zaccaria 2007b, 133-134. 17 Kubitschek 1889, 111; Taylor 1960, 160 e 164; Vedaldi Iasbez 1994, 322-323; Giavitto 1998, 203 e 207. 18 Zaccaria 1992, 154. 19 Forni 1989. Vd. anche Taylor 1960, 107-111 e 124. 20 Šašel Kos 2002a, Šašel Kos 2002b. Vd. anche Talbert 2005. 21 Horvat 1990; Horvat, Mušič 2007; Horvat 2009. 22 Istenić 2009a. 23 In sostanza si è accolta la proposta di Degrassi 1954, 24-25. 24 CIL, III 3778 = Šašel Kos 1990, 23, nr. 6 (150, nr. 6): Neptuno / Aug(usto) sacr(um). / L. Servilius L. f. / Vel(ina) Sabinus / aedem / et porticum / fecit / pecunia sua; vd. Forni 1956, 17. 25 Zaccaria 1985, 97 e 111, nr. 40; Šašel Kos 1990, 22 e 29 (148 e 155-156); Forni 2007, 1104, nr. 442. 26 Vd. Panciera 1979; Forni 1989, 72-73.

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Tribù e confini dei territori delle città dell’Italia nordorientale

cofagi), dove il titolare del sepolcro risulta iscritto alla tribù Velina 27. Il monumento è frutto di un ritrovamento occasionale dovuto alla piena del torrente Torre (il Turrus antico che, secondo Plinio, costituiva insieme col Natiso il “grande fiume” che lambiva Aquileia e ne alimentava il porto 28), che proprio in quella zona segnava il confine tra il territorio di Aquileia e quello del municipio di Forum Iuli 29, i cui cittadini erano iscritti nella tribù Scaptia 30. I Barbii sono una gens di probabile origine venetica 31, diffusa nell’area adriatica settentrionale e nelle province illiriche 32, la cui probabile origine da Aquileia, finora supposta in base della menzione della tribù Velina in due monumenti di Barbii ‘fuori patria’ 33, viene confermata dal nuovo documento. L’inserimento nella formula onomastica della tribù Velina avrebbe avuto la specifica funzione di indicare in maniera inequivocabile nel monumento, esposto nel sepolcreto posto tra la via publica e il fiume, l’appartenza di questi Barbii alla comunità civica aquileiese e non a quella forogiuliese, che si spingeva a sud fino alla confluenza tra Torre e Judrio 34. Molto più interessante appare la distribuzione sul territorio delle testimonianze della tribù dei Tergestini, la Pupinia, che sono significativamente aumentate rispetto a quanto noto fino alla metà dello scorso secolo, e si rivelano particolarmente significative per la progressiva definizione dei confini dell’agro di pertinenza della colonia di Tergeste 35. La prima iscrizione (un frammento che conserva solo la fine della formula di filiazione e l’abbreviazione della tribù, con inconsueto nesso finale VP) si può datare su base paleografica agli ultimi decenni del I sec. a.C.36. 27

P. Barbius P. f. / Vel(ina) Marcellin(us) / v(ivus) f(ecit) s(ibi) et / P. Barbio Vero, f(ilio), / ann(orum) XXIIII, et / Barbiae P. l. Tyche, / coniugi, et / P. Barbio Vediano / Firmo, patri, et / Rammon(iae) M. f. Ursae, / lib(ertis) lib(ertabus)q(ue) p(osterisque) e(orum). // [L(ocus) m(onumenti) in fr(onte) p(edum) —- in ag(ro) p(edum)] LX. // H(oc) [m(onumentum)] h(eredem) [n(on) s(equetur)]. Una prima segnalazione in Lettich 2003, 320, nr. 467 (= AE 2003, 691); vedi anche Furlan 2004, 109-113; Zaccaria 2007b, 135-136; un’analisi approfondita in Maselli Scotti, Zaccaria c.s. 28 Plin., Nat. 3, 18, 126; per le fonti letterarie vd. Vedaldi Iasbez 1994, 144-148, s.v. Natiso e 178, s.v. Turrus; una sintesi sulle variazioni del sistema idrografico della pianura friulana in Carre 2004. 29 Giavitto 1998, 207; Zaccaria 2007b, 135-136. 30 Vedaldi Iasbez 1994, 323; Giavitto 1998, 207; Zaccaria 2007b, 130-132. 31 Chiabà 2003, 94. 32 Šašel 1966. 33 CIL, III 4156 = RIU, I, 14 (Savaria): cfr. Šašel 1966, nr. 100; CIL, III 5680 = ILLPRON, 987 = Mosser 2003, 207-208, nr. 87, tav. 16 (Lauriacum): cfr. Šašel 1966, nr. 54.

Essa proviene dalla località Grubelce presso Osp (oggi in Slovenia, nel comune di Capodistria) situata nell’alto corso del rio Ospo, un torrente che scorre non lontano dal limite sudorientale del territorio originario della colonia di Tergeste e che qualche studioso 37 ha proposto di identificare con l’antico Formio, che secondo le fonti antiche segnava il confine della Cisalpina 38 e conseguentemente dal 41 a.C. dell’Italia romana (e ovviamente del territorio della colonia tergestina)39. Anche considerando più probabile l’identificazione, comunemente accolta 40, del Formio col Risano (che corre più a sud e sfocia nel golfo di Capodistria), questa attestazione della Pupinia viene a cadere comunque in prossimità del confine più antico della colonia e sembra costituire un primo indizio della prassi, che trova sistematica conferma anche in tutte le rimanenti occorrenze della tribù Pupinia nel territorio tergestino, di inserire con particolare insistenza l’indicazione della tribù nella formula onomastica ai limiti del territorio amministrativo della col...


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