WINNICOTT SAGGIO 1 PDF

Title WINNICOTT SAGGIO 1
Author Federica Rota
Course Gnoseologia
Institution Università degli Studi di Milano
Pages 7
File Size 513.2 KB
File Type PDF
Total Downloads 85
Total Views 136

Summary

Riassunto completo e dettagliato del saggio di D. W....


Description

Oggetti transizionali e fenomeni transizionali 1951 Winnicott formula l’ipotesi dell’esistenza di ogg. transizionali o fenomeni transizionali

(ipotesi ancora oggi utilizzata come chiave esplicativa di molti fenomeni – finchè prenderemo un lembo di coperta per consolarci, questa teoria sarà agganciata a fenomeni osservati)

In tutte le zone del mondo, in ogni comunità umana, si nota che appena vengono al mondo TUTTI i bambini tendono ad usare il pugno, le dita o i pollici x stimolare la zona erogena orale (auto-soddisfazione) e per ristabilire una quiete unione con essa; poi, intorno al 3-4 mese, i bambini passano dalla mano alla bocca all’intrattenersi/attaccarsi anche ad un oggetto (es. bambola/orsacchiotto) o a parti di oggetti (es. ad un pezzo soffice di coperta) e- spinti dai genitori – divengono tot. dipendenti da tali ogg. di gioco – W. chiama questi eventi (che hanno inizio con la mano alla bocca ecc.) oggetti transizionali o fenomeni transizionali Ts. W.questi eventi, che trovano applicazione innanzitutto nello sviluppo psico-affettivo dell’infante, sono importanti xk hanno un ruolo a prescindere dall’eccitamento e dalla soddisfazione orale e valgono x tutti i bambini (di entrambi i sessi) (cosa che la teoria psicoanalitica fino a lui – M. Klein compresa – NON ha colto)

Occorre quindi analizzare 5 elementi (tappe di un percorso): Il tipo di oggetto

W. introduce i termini oggetti transizionali e fenomeni transizionali x designare l’area intermedia di esperienza tra - il dito e l’orsacchiotto - l’erotismo orale e il vero e proprio rapp. oggettuale - l’attività creativa primaria e la proiezione (il buttar fuori) di ciò che è stato introiettato - l’inconsapevolezza primaria di un debito e il riconoscimento del debito (W. fa rif. a quando il bimbo – più grandicello, che ormai parla – viene sollecitato dal genitore a dire “grazie” Così avviene il riconoscimento di un debito)

W. ne dà una semplice descrizione, ma così descritti questi termini rappres. una sorta di percorso Il balbettare di un bambino piccolo / il ripetere una canzoncina o filastrocca prima di dormire del più grande, rientrano nell’area intermedia come fenomeni transizionali al pari dell’uso di ogg. / parti di ogg. che non sono parte del proprio corpo, né sono riconosciuti come appartenenti alla realtà esterna. W. osserva che solitamente l’individuo umano viene def. in base al 2 (interno / esterno) – di ogni individuo che abbia raggiunto l’unità pox dire che: è in rapp. con una realtà (riconosciuta come) esterna / ha una realtà interna, che può essere ricca o povera / in pace o in guerra ecc.

ma questa descrizione non rende pienamente ragione di quel che si osserva. NON basta dire che nel suo costituirsi come individuo, si forma nel sogg. una realtà interna in relaz. ad una realtà esterna

C’è una terza parte della vita di un essere umano che è troppo importante x essere ignorata! Per dire “individuo umano” bisogna raggiungere il 3 – e la 3° parte NON si aggiunge, ma si co-costruisce con le altre due

Di che cosa si tratta? È un’AREA INTERMEDIA DI ESPERIENZA che non appartiene né alla realtà interna / esterna, eppure è costruita a partire da entrambe – si giova del contributo di entrambe. È un posto di riposo / transito che nessuno mette in dubbio, xk ci sostiene nel compito in cui siamo impegnati in quanto umani: mantenere separate e correlate la realtà interna / vita esterna. È la

sostanza dell’illusione* concessa al bambino nel transito dall’incapacità alla capacità riconoscere/accettare la realtà e che nella vita adulta è parte intrinseca dell’arte,della cultura e della religione

di

*NON in senso neg. come se si trattasse di qualcosa di inconsistente / evanescente Al bambino non si contestano certe fantasie / ogg da lui creati (che stanno a metà strada tra il puramente fantastico / ogg. esterni) Es. il lembo della coperta è pur sempre una coperta, non è un ogg. interno frutto della fantasia del sogg. ma non è nemmeno un ogg. del tutto esterno xk x il bambino la coperta non è un ogg. d’uso come lo è per noi adulti Eppure noi NON contestiamo che per il bambino la coperta possa rappres. qualcosa di molto diverso da ciò che è x noi – si tratta di un ogg. che sta a metà strada tra la creatività interna / realtà esterna, che è sulla via di diventare un vero e proprio ogg. Si tratta quindi di una sostanza d’illusione che ha la sua fx nella vita del bambino E NELLA VITA DELL’ADULTO – quest’area intermedia di esp. costituisce la maggior parte dell’esp. del bambino e PER TUTTA LA VITA viene mantenuta nell’esp. dell’arte, del vivere immaginativo e creativo, nella religione ecc. Es. la cultura non è né il prodotto della creatività di qualcuno (nessuno possiede la cultura come creazione interna) / né fa rif. alla mera realtà oggettuale esterna (es. parlare = creare una lingua / esser abitati da un linguaggio che è “fuori”noi Sloterdijk  narrazioni, miti e linguaggio come antidoto alla catastrofe; quando subiamo un colpo, il “parlare con qualcuno” appartiene all’area intermedia che ci sostiene ed evita la distruzione )

MA quest’illusone può anche ex segno di follia e perciò avere una fx patologica – es. quando un adulto dice “Non hai visto quello lì come mi sta guardando male?” e costringe gli altri a condividere questa sua illusione (tendenze paranoiche che abbiamo tutti, ma che in certi casi superano la soglia)

NB l’ogg. transizionale NON è il primo degli ogg. veramente tali e W. NON sta studiano il PRIMO (=prototipo) oggetto dei rapp. oggettuali, ma si sta preoccupando del primo ogg. posseduto e dell’area intermedia compresa tra ciò che è soggettivo / oggettivamente percepito W. sottolinea che l’indagine psicoanalitica si è interessata moltissimo della sessualità infantile e sopr. del passaggio dall’auto-erotismo orale (mano alla bocca) alla genitalità (mano ai genitali), ma ha detto meno del progresso verso la capacità del bambino di rapportarsi e manipolare ogg. riconosciuti come Non-Me

Ts. W. nello sviluppo del bambino, prima o dopo (ogni avventura individuale è singolare nello spettro nella normalità) compare la tendenza a far entrare ogg. diversi-da-me nel modello personale W. delinea quindi il TRAGITTO che va dal pollice  lembo della coperta  oggetto REALE Tutto il tragitto è fatto di oggetti/fenomeni transizionali (che aiutano il bambino a traghettare dall’autoerotismo orale verso la relaz. oggettuale) (! NON si tratta di mettere in dubbio l’esistenza autonoma della realtà – W. NON sta dicendo che le cose cominciano ad esistere solo quando noi facciamo esperienza di esse, o che il mondo è una nostra proiezione / estensione del nostro corpo L’esperienza psicoanalitica ha però mostrato che x il bimbo di 3-4 mesi la realtà esterna x come la esperiamo noi adulti NON È OVVIA ed ha chiamato questa 1° fase onnipotenza o narcisismo primario Ob. W. Come si giunge alla costituzione di un ogg. indipendente da noi? Come si arriva alla relaz. oggettuale? – indagine costitutiva)

Si comincia considerando l’esperienza auto-erotica del succhiarsi il pollice Quest’esp. pian piano si arricchisce e si complica Alcuni bambini:

-

mettono in bocca il pollice e con le altre dita accarezzano la faccia A volte quelle dita pox diventare più importanti del pollice-bocca; altre volte, l’attività dell’accarezzare si può trovare da sola, senza l’unione pollice-bocca con l’altra mano mettono in bocca, insieme alle dita, un ogg. “esterno” (es. un pezzo di stoffa, un fazzoletto ecc.) – la varietà di ogg. che viene portata alla bocca dipende da bambino a bambino/ dall’età e da che cosa egli ha a portata di mano

-

quell’ogg. è tenuto in bocca, succhiato e il bimbo comincia ad avvolgerlo su di sé …ad accarezzarlo e a usarlo x auto-accarezzarsi (le attività della bocca – succhiare il pollice, le dita, un pezzo di coperta ecc. – sono spesso accompagnate da suoni che si ripetono e definiscono es. “ma-ma”, balbettii, le prime note musicali ecc. Si potrebbe supporre che anche il pensare / fantasticare siano connessi a queste esperienze)

Si passa poi al momento in cui tra i tanti ogg. / fenomeni transizionali, il bambino ne identifica 1 SOLO il cui uso diventa d’importanza vitale perché difende il bambino dall’angoscia (di tipo depressivo) – es. il lembo della coperta Es. bambini che non dormono se non afferrano l’orecchio della mamma / se non sentono la ninna-nanna ecc. Gli adulti parlano di potere calmante Cfr. W. il bambino si sta costituendo in unità, tutto ciò che attenta quest’unità è vissuto come angoscia di disintegrazione/annientamento

Questo ogg. diventa sempre più importante, qualcosa di UNICO x il bambino e lui deve averlo sempre lì

– al punto che i genitori si accorgono del suo valore e lo portano con sé quando viaggiano, lo lasciano diventare sporco e puzzolente pur di non sottrarlo al bambino (lavandolo, l’ogg. rischierebbe di perdere la sua magia e funzione – es. profumo) La gamma dei fenomeni transizionali è molto ampia xk la transizione dall’interno verso la realtà esterna (senso di oggettività) va dai 4 – 12 mesi, e procede anche nella vita adulta (NON c’è diff. tra maschi/ femmine) In alcuni casi, i modelli stabiliti nella prima infanzia pox persistere anche nella 2° infanzia (dopo i 12 mesi), cosicché il lembo di coperta / l’orsacchiotto ecc. continua ad esser assolutamente necessario al momento di andare a dormire o quando il bimbo è prossimo ad uno stato di depressione (NON diagnosticata, ma nel senso di tristezza, malumore, si sente solo ecc.) Tuttavia,in condizioni di sanità (sviluppo normale),vi è un graduale ampliamento del campo degli ogg. transizionali (mantenuto anche quando l’angoscia depressiva è vicina) – si passa dalla fase in cui se manca quell’orsacchiotto è una catastrofe

alla fase in cui il bimbo non corre subito verso la coperta, ma si calma anche con una canzoncina/distrazione fornita dall’adulto

(e che, ovviamente, comincia ad appartenere all’area degli ogg. transizionali!) Il bisogno di quell’ogg. lì si ridimensiona, anche se può ricomparire in situazioni particolari

(es. se il bimbo è sottoposto ad una minaccia di privazione –la mamma va in ospedale per 1 sett.il bimbo rivuole il suo orsacchiotto)

NB l’ogg. è POSSEDUTO – non è ancora un ogg. reale (W. chiama gli ogg. transizionali “possessi originali”) L’importante è che pian piano il bambino usi questo ogg. posseduto come un Non-Me ! è molto importante l’accostamento all’ogg. di suoni organizzati – es. “ma-ma” / “baa” xk – pur non essendo un nominare in senso stretto – evocano qualcosa in più di semplici sillabe Il nome dato dal bambino a questi primissimi ogg. è significativo e di solito incorpora parzialmente una parola usata dagli adulti (es. “baa” dall’uso che faceva l’adulto della parola “bambola”) Solo RARAMENTE non vi è alcun ogg. transizionale ad eccezione della madre – l’unico “ogg.” capace di contenere e placare l’angoscia (ma questo NON è un buon segno e, infatti, gli amici/osservatori esterni notano preoccupati che il bimbo non si stacca mai dalla madre Il percorso SANO prevede che il bimbo giunga all’indipendenza dalla madre) La fase degli ogg. transizionali è necessaria x conquistare l’indipendenza dai genitori (mai assoluta) – dai 4 mesi di vita in poi, il bimbo ha identificato il suo ogg. / fenomeno transizionale e con esso se la cava Non ha più bisogno di stare sempre attaccato alla madre e, in virtù di questa distanza, il bimbo comincia a riconoscere gli ogg. come veri Non-Me Il rapp. bambino – ogg. transizionale deve avere alcune caratteristiche:  il bambino assume dei diritti sull’oggetto è un ogg. posseduto

(il bambino non dice “giù le mani, questa è roba mia”, ma lo fa capire e i genitori lo sanno)

 il bambino tratta quell’ogg. con affetto (dirige l’affetto che provava verso la madre, verso l’ogg. Non-Me) L’ogg. è amato con entusiasmo, ma è anche mutilato (trattato severamente) – e questo è necessario  l’ogg. non deve mai cambiare (a meno che non sia il bambino a cambiarlo) Quando i genitori sostituiscono l’orsacchiotto “x” con uno simile, il bimbo se ne accorge e la magia si perde  l’ogg. deve sopravvivere all’amore e anche all’odio/aggressività (es. il bambino lo sbatte di qui e di là)  al bambino deve sembrare che l’ogg. abbia una sua vitalità – che gli dia calore, che si muova ecc. È per questo che l’ogg. fa compagnia al bambino, placa l’angoscia ecc. – proprio come sa fare la mamma Se il bambino non lo CREDESSE un ogg. reale, non ci potrebbe ex relazione tra i 2 (siamo noi che poniamo la diff. tra il mi sembra/è – x il bambino non c’è)

 proviene dall’esterno secondo il NOSTRO PDV, ma non secondo quello del bambino / NON viene dall’interno – allucinazione/prodotto della creatività del bambino (stiamo uscendo dalla fase del narcisismo primario/onnipotenza) ma ha uno statuto intermedio  se tutto va bene, il suo destino è quello di perdere valore È progressivamente relegato nel limbo, cioè disinvestito di carica affettiva Non è che il bimbo se ne dimentica, è che perde via via di significato (e diventa una pura coperta) Perché? xk gli ogg. / fenomeni transizionali, man mano che il bimbo cresce(verso l’anno), si arricchiscono con le attività del gioco, della creatività artistica, del sentimento religioso, del sogno ecc. (è perso nel gioco attività molto importante nel passaggio del diventare adulti; se un bimbo non gioca/non sa giocare, c’è qualche incidente di percorso)

IL CAMPO DEGLI OGG. /FENOMENI TRANSIZIONALI SI SPARGE / AMPLIA SULL’INTERO TERRITORIO DELLA ‹ CULTURA › o si trasforma nel mentire, rubare, rituali ossessivi ecc. che hanno una fx simile a quella svolta dall’ogg. transizionale nei primi mesi di vita del bambino (deriva patologica  cleptomania = necessità di prendere ogg.)

W. sottolinea che è vero quanto sottolineano gli psicoanalisti: la coperta / l’orsacchiotto ecc. STANNO PER (simbolizzano) il seno materno – “seno” = sintesi di tutte le cure materne Tuttavia, il punto essenziale NON è il valore simbolico intrinseco agli ogg. transizionali, ma è il loro essere REALI – il fatto che si tratta di una coperta / orsacchiotto REALI Certo che c’è un valore simbolico (la coperta è come la mamma è attraverso la coperta che si realizza simbolicamente il rapp. con la mamma – x questo la coperta placa l’angoscia e consente l’esp. della continuità/integrità, xk sta per la mamma Il bimbo passa da 1° fase –dip. assoluta, madre come prolungamento di Sé a coperta che sta nel mezzo tra lui / madre e che rende pox ecc)

anzi, si potrebbe anche dire che è proprio con l’ogg. transizionale che si apre l’esercizio al simbolismo (la parola sostituisce il pollice, il pezzo di coperta, la cantilena ecc.) tutto giusto, MA W – che sta indagando la costituzione dell’ogg. reale / l’avvento del rapp. oggettuale ecc. – sottolinea il passaggio dall’onnipotenza/narcisismo primario (tutto è proiezione/ tutto è Io) all’oggetto REALE

(da ogg. solo interno ogg. esterno) Questo viaggio da creatività primaria (FANTASIA) a percezione (FATTO) è reso pox proprio dagli ogg.

transizionali, non ancora oggetti esterni / non più ogg. solo interni È molto importante che essi non siano solo un simbolo, ma che siano un qualcosa (e il bimbo deve imparare a riconoscerli come Non-Me) Quindi, il fatto che l’ogg. transizionale sta per il seno (madre) è altrettanto importante come il suo non essere il seno (madre) NB il senso di oggettività è ciò che ci contraddistingue in quanto umani (l’ogg. transizionale rende pox ciò che ci caratterizza come umani pensati, e il pensiero comincia a diventare simbolico)

DESCRIZIONE CLINICA DI UN OGG. TRANSIZIONALE (nella storia di ciascuno si può trovare qualcosa che interessa i

fenomeni transizionali o la loro mancanza vi è un’infinita quantità / varietà di materiale clinico) W. propone il caso di 2 (di 7) fratelli: X e Y X è il fratello maggiore con lui la madre ha imparato a fare la madre, molto ansiosa Allattato x 7 mesi (x la madre fu troppo tempo) difficile da svezzare anche xk non succhiandosi mai il pollice (o le altre dita), quando fu svezzato non ebbe nulla su cui ripiegare Questo gli provocò vari tipi di angoscia e poi asma ! il bambino aveva però un attaccamento molto forte nei cfr della madre esclusivamente per lei (parte quasi inseparabile del bambino) Dall’età di 12 mesi, il bambino adottò un coniglio (durò fino a circa 5-6 anni) – il coniglio fu x lui come un consolatore, ma non fu mai più importante della madre ( = non ebbe mai la fx di un ogg. transizionale) Si tratta di un tipo di bambino depresso (triste, bisognoso di un consolatore) e fissato alla madre Oggi è un adulto “normale” (sano), ma il suo attaccamento alla madre è ancora molto potente. Quest’uomo non si è mai sposato, ma ha trovato un impiego lontano dalla sua città d’origine (madre) – passo importantissimo x lui Questo caso è un es. di DISTORSIONE NELL’USO DELL’OGG. TRANSIZIONALE Y è il fratello più giovane di X La madre racconta che quando le toccò di crescere Y, ella fu in grado di evitare certi errori grazie a ciò che aveva imparato con X Y fu allattato al seno x 4 mesi e svezzato senza difficoltà: nelle prime settimane di vita il bimbo si succhiò il pollice, il che rese lo svezzamento molto più facile Intorno al 5-6 mese si affezionò al bordo di una coperta e con questa si accarezzava il viso Non appena fu in grado di organizzare dei suoni, questo pezzo di coperta diventò il suo “Baa” – parola inventata da lui Se qualcuno avesse dato ad Y il suo “Baa”, egli se lo sarebbe immediatamente ciucciato, avrebbe allontanato ogni angoscia e si sarebbe addormentato nel giro di poco Questo “Baa” fu il suo oggetto transizionale All’età di 1 anno, il bimbo fu in grado di sostituire il bordo della coperta con un golfino – calmante che funzionava sempre Il succhiare il pollice continuò cmq fino a che egli ebbe 3-4 anni Si tratta di un tipo di bambino libero, cresciuto in maniera armonica Oggi ha 3 figli sani. Questo caso è un es. di USO TIPICO DELL’OGG. TRANSIZIONALE

Nella consultazione con un genitore è molto importante avere informazioni sui primissimi tempi di vita del bambino e sulle primissime cose possedute da tutti i bambini della famiglia; la madre può paragonare i suoi bambini l’uno con l’altro, il che la facilita nel ricordare le loro caratteristiche nei loro primissimi mesi di vita. Spesso si pox avere informazioni relative all’ogg. transizionale dal bambino stesso, che ne può parlare come se a quell’ogg. mancasse senso di realtà – es. Angus, bambino di 11 anni, si ricordava del suo coniglio viola (e la madre si stupì che lui se lo ricordasse)

Questi casi dim. che l’area intermedia degli ogg. / fenomeni transizionali è necessaria x inaugurare un rapp. tra il bambino e il mondo, ed è resa pox da cure materne suff. buone nella prima fase critica Il rapp. con il mondo si decide nei primi mesi di vita, nel rapp. con l’ogg. primario (madre) e poi con l’ogg. transizionale e il resto dell’ambiente emozionale esterno Per quanto si possa riguadagnare ciò che non ha funzionato, è nei primi mesi che si giocano le cose fondamentali Che cosa si può / deve dire dell’ogg. transizionale secondo la teoria psicoanalitica?

- l’ogg. transizionale sta per il seno (madre = cure materne) o per l’ogg. del primo rapporto (madre) - l’ogg. transizionale precede lo stabilirsi della prova di realtà (è una tappa verso la presa di coscienza della realtà esterna)

- in rapp. all’ogg. transiz., il bimbo passa dal controllo onnipotente (magico) al controllo mediante la manipolazione

! da l’’ogg. va incontro al bambino ed egli non fa nulla  a il bambino comincia a farsene qualcosa (SPERIMENTA)

- in situazioni patologiche,l’ogg. transizionale può diventare un ogg. feticcio e persistere come tale nella vita sessuale adulta (in psicoanalisi, ogg. che assume un signif. sessuale divenendo un sostituto dell’ogg. d’amore)

- nella fase anale, l’ogg. transizionale può rappresentare le feci

Alcuni hanno accostato l’ogg. trans...


Similar Free PDFs