10 - Crisi DEL 1300 E Peste DEL 48 PDF

Title 10 - Crisi DEL 1300 E Peste DEL 48
Course Storia medievale
Institution Università degli Studi di Siena
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Riassunto capitolo 10...


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CRISI DEL 1300 E PESTE DEL 48 La popolazione smise di crescere dalla fine del XIII secolo e iniziò a diminuire. Diminuirono matrimoni, ci furono carestie che facevano aumentare le morti. Nel 1347 la crisi agraria fu tra le più gravi in Italia. Ce ne furono altre in Nord Europa a inizio secolo e divennero sempre più frequenti e estese. In Italia furono in media ogni cinque anni. Peggioramento climatico, guerre (comuni o francia e inghilterra). Ci furono difficoltà finanziarie. Mancarono metalli preziosi e crebbero le necessità finanziarie dei sovrani che ricorrevano spesso a prestiti dalle banche. Si ebbero grandi bancherotte come quella di Siena, Lucca, Pistoia, che andarono a favore di Firenze che comunque avrà problemi per il finanziamento della guerra dei cent'anni. Ci furono difficoltà nella produzione tessile diminuendo la quantità e aumentando il prezzo. Si iniziò a usare la lana merinos spagnola. In Fiandra c'era tensione per la concorrenza italiana. A Firenze nel 1340 ci furono rivendicazioni salariali nel mondo della manifattura e nel 1345 ci fu il primo sciopero. La peste bubbonica comparve in Europa nel 1347 e la percorse tutta entro il 1350. Non si sapeva come curarla. E' un'infezione di roditori selvatici della steppa che possono contagiare topi domestici portandoli alla morte; se ne muoiono troppi le loro pulci si trasferiscono sugli uomini infettandoli. Il bacillo è sensibile alla luce, al buio si conserva per alcuni anni. Nel 1347 i mongoli insediarono la colonia genovese di Caffa e vi catapultarono morti infet. Le navi che salparono verso l'Italia avevano la peste a bordo. Da qui si propagò in tutta Europa. Si diffuse più velocemente dove le persone erano più concentrate (città, pianure, quartieri poveri e affollati). Scomparve circa un terzo della popolazione europea e ciò che impedì alla popolazione di crescere furono le successive epidemie. Molte aree prima coltivate tornarono selvagge, vennero abbandonate le terre meno fertili e aumentarono quelle per l'allevamento. Ci fu un rimescolamento della

popolazione. La crisi indebolì il potere signorile con lo spopolamento e il crollo delle rendite. Dovettero aumentare i salari dei pochi contadini disponibili. In Inghilterra nel 1351 venne emanata una legge per vietare l'aumento dei salari, lo stesso anche in Italia. Ci furono due sommosse: la Jacquerie di Parigi nel 1358, movimento contadino breve e violento che coinvolse commercianti e artigiani che volevano un governo della borghesia togliendo privilegi alla nobiltà. Fu soffocata nel sangue. Nel 1381 in Inghilterra ci fu una rivolta a causa di una nuova imposta e coinvolse salariati, artigiani, contadini, preti che predicavano uguaglianza sociale e comunismo dei beni. Rivolte ci furono anche in Fiandra, e in molte città italiane tra cui ricordiamo a Firenze il Tumulto dei Ciompi del 1378, salariati che svolgevano la parte meno qualificata della produzione della lana. Fu guidato da Michele di Lando per i salari troppo bassi e volevano riunirsi in un'arte riconosciuta dal governo. Scrissero poi un programma in cinque punti: non volevano subordinarsi ai padroni; volevano la creazione di una loro arte per partecipare al governo; abolizione dell'ufficiale forestiero che vigilava che non facessero associazioni; aumento dei salari; impunità per i partecipanti al movimento. Assediarono il palazzo del podestà e si impadronirono del governo per sei setmane. Ci fu una repressione armata promossa dalle arti maggiori e da allora il potere si concentrò nelle mani di poche famiglie....


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