11. L\'atelier del pittore (Courbet) PDF

Title 11. L\'atelier del pittore (Courbet)
Author sara bottiglieri
Course Storia dell'arte contemporanea
Institution Università degli Studi della Tuscia
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appunti dettagliati del corso ...


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L’atelier del pittore

Gustave Courbet, L’atelier del pittore, 1854-55, olio su tela, 359x598 cm, Parigi, Musée d’Orsay

L’AUTORE Jean Courbet nacque a Ornans , cittadina della Francia orientale, nel 1819. Figlio di ricchi contadini avviò la sua formazione presso un’ accademia d’arte francese. Rappresentante del Realismo francese, è considerato tra i grandi precursori dell'impressionismo. Il suo modo di dipingere costituì un punto di rottura rispetto ai modelli neoclassici dell'Accademia francese. La pittura di Courbet si interessa della povertà e condanna la poca attenzione che gli veniva data.

Di conseguenza, polemicamente, organizzò delle vere e proprie esposizioni alternative a quelle ufficiali. Le sue ferventi idee socialiste lo portarono a dare un senso politico alle sue opere. Le cariche che ricopriva lo coinvolsero nella caduta della colonna di trionfo di Napoleone in Place Vendome, per questo fu costretto a rifugiarsi in Svizzera, dove morì nel 1877. In questo periodo la fotografia aveva raggiunto un livello di diffusione piuttosto ampio, ed essa costituiva uno strumento potente di indagine della realtà, si può immaginare che questo nuovo strumento di produzione dell'immagine abbia in qualche modo influenzato il percorso dell’ artista. L’OPERA Courbet dipinge il quadro tra il 1854 e il 1855, progettando di presentarlo al Salon di Parigi, ma il dipinto venne rifiutato dalla giuria insieme all’altra tela “Sepoltura a Ornans”. L’opera fu esposta lo stesso anno nel “Padiglione del Realismo”, che l’artista fece costruire a sue spese. L’ANALISI La scena è ambientata nello studio di Courbet dove si incontravano i letterati e gli artisti, amici e sostenitori del realismo, insieme ad una folla il cui significato simbolico è tutt’ora oggetto di ipotesi. L’opera è incentrata sull’autoritratto del pittore intento a dipingere un paesaggio, simbolo del Romanticismo superato. Il pittore è osservato attentamente da un bambino che sembra uscito dal paesaggio stesso, simbolo di ingenuità e semplicità e da una modella nuda, simbolo della realtà, che stringe al petto un drappo bianco. Dietro la tela appaiono un manichino in posa innaturale, interpretato come un Cristo, simbolo della disprezzata arte accademica e un teschio appoggiato su una copia di un giornale parigino. Lo studio è affollato da una serie di personaggi; a destra troviamo gli esponenti del mondo artistico - culturale e sulla sinistra dei lavoratori appartenenti a varie categorie e sacerdoti. Seduto in primo piano a sinistra un bracconiere con il suo cane, simbolo di fedeltà ad una convinzione, fissa lo sguardo su un cappello piumato, una mandola e un pugnale gettati a terra, simboli di un romanticismo superato; di fronte a lui una donna irlandese che allatta il suo bambino rappresenta la Miseria. All’estrema sinistra appare un rabbino, mentre sul fondo un mercante offre una stoffa a un benestante seduto, che rappresenterebbe il nonno di Courbet. A destra vi sono gli amici e i protettori dell’artista, tra i quali Baudelaire. Una luce polverosa e diffusa accentua l’atmosfera di mistero e di poesia, ancora legata alla tradizione romantica. I colori sono prevalentemente cupi. La tela allegoricamente rappresenta la natura ormai superata, quindi le differenze tra presente, passato e futuro. Per la prima volta abbiamo una pittura che parla di pittura....


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