Apartheid - riassunto storia dell\'africa PDF

Title Apartheid - riassunto storia dell\'africa
Author georgia bellarosa
Course Storia e istituzioni dell'africa
Institution Sapienza - Università di Roma
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riassunto storia dell'africa...


Description

L'Unione Sudafricana fu un Dominion dell'Impero britannico (dal 1910 al 1931) e poi un reame del Commonwealth (fino al 1961) costituitosi il 31 maggio 1910 dalla fusione di quattro diverse colonie britanniche: • la Colonia del Capo, compresa l'area di Walvis Bay, attualmente in Namibia; • la Colonia del Natal, già Repubblica di Natalia; • lo Stato Libero dell'Orange; • la Repubblica del Transvaal. L'entità politica, corrispondente all'attuale Sudafrica, fu creata a seguito della seconda guerra boera. L'Unione rimase sotto la Corona Britannica, rappresentata in Sudafrica da un governatore generale, mentre il potere effettivo era esercitato dal Primo Ministro. Louis Botha, in precedenza un generale boero, fu il primo ad essere nominato Primo Ministro dell'Unione, guidando una coalizione che rappresentava i bianchi Afrikaner e le comunità di lingua inglese. A seguito del referendum del 5 ottobre 1960, nel quale i bianchi votarono in favore della repubblica, l'Unione Sudafricana divenne la Repubblica del Sudafrica il 31 maggio 1961—> uscì dal Commonwealth a causa della sua politica di apartheid, condannata dagli altri stati aderenti a tale comunità. Con l'istituzione della repubblica il nuovo parlamento approvò una nuova Costituzione che abrogava il South Africa Act.

L’Apartheid—> è il concetto che la società all’interno dei confini del sud africa fosse composta di numerosi popoli distinti, che dovevano vivere ciascuno nella propria terra nativa, separati l’un l’altro, e che i non-europei potessero entrare nella patria dei bianchi soltanto come salariati transitori, senza status politico. Tale concetto fu enunciato come dottrina politica ufficiale nel 1947 e preparò la vittoria elettorale di Malan del 1948 che consolidò definitivamente il potere dei nazionalisti. Fu applicato dal governo sudafricano anche alla Namibia, fino al 1990 amministrata dal Sudafrica. Tuttavia l’attività politica del sud africa bianco si era mossa costantemente in questa direzione dalla formazione dell’unione, indipendentemente dal fatto che il partito al potere si dichiarasse o meno nazionalista. Il numero sempre crescente di leggi dal 1911 in poi che riservarono ai bianchi le attività specializzate e controllavano il modo in cui i non-europei erano autorizzati a entrare, vivere e lavorare nelle aree dei bianchi. Pietre miliari lungo questa strada furono le NATIVE LAND ACTS del 1913 e del 1936 che limitarono legalmente l’occupazione della terra da parte dei due terzi africani della popolazione al 13% della superficie totale del paese. La riduzione e alla fine l’abolizione della rappresentanza parlamentare dei non europei che fu portata a termine con una serie di provvedimenti presi tra il 1936 e il 1958. L'apartheid aveva due manifestazioni • la separazione dei bianchi dai neri nelle zone abitate da entrambi (per esempio rispetto all'uso di mezzi e strutture pubbliche); • l'istituzione dei bantustan, i territori semi-indipendenti in cui molti neri furono costretti a trasferirsi. (ghetti per la popolazione nera, nominalmente indipendenti ma in realtà sottoposti al controllo del governo sudafricano) Il termine bantustan si riferisce ai territori del Sudafrica e della Namibia assegnati alle etnie nere dal governo sudafricano nell'epoca dell'apartheid.

Indipendenza Rhodesia meridionale Dopo che sia la Rhodesia settentrionale che il Nyasaland divennero indipendenti, l’Inghilterra rimase alle prese, o piuttosto non riuscì a venire alle prese con la situazione della Rhodesia. In questo paese il fallimento della federazione indusse i coloni a fare da soli. Con un’elezione generale, tenuta nel 1962, essi ottennero il ritorno di un intransigente governo di destra, che incominciò a frantumare i partiti nazionalisti africani e nelle stesso tempo a richiedere la completa indipendenza dall’Inghilterra. Il premier laburista Harold Wilson, ritenne di poter trattare con la sua controparte rhodesiana, Ian Smith, per accordare almeno alcune concessioni alla maggioranza africana come prezzo da pagare per l’indipendenza. Egli però si era fatto un idea sbagliata sia sull’uomo che sull’umore della maggior parte dei coloni. Nel 1965 Smith e il suo governo fecero una dichiarazione unilaterale di indipendeza. Nessun paese del mondo la riconobbe, neanche il Sud Africa. L’indipendenza raggiunta del Mozambico aumentò però le difficoltà in Rhodesia. Finora l’opposizione armata al regime coloniale si era limitata a incursioni discontinue e non molto efficaci, provenienti dallo Zambia attraverso il fiume Zambesi. Ma dal 1975 i Rhodesiani ebbero al loro confine orientale un regime marxista. In Rhodesia i neri che desideravano lottare per ottenere l’autodeterminazione nel loro paese riuscirono più facilmente a procurarsi le armi adatte e l’addestramento necessario, e ben presto la guerriglia invase gran parte della Rhodesia al di fuori delle città. Nel 1977 Smith aveva ormai compreso che il riconoscimento internazionale di questo regime si sarebbe potuto conseguire solo se fosse stato accettato il principio di un governo della maggioranza. Tuttavia nessuno dei due principali partiti nazionalisti africani ostili al regime coloniale avrebbe cooperato con lui, e anzi poco prima si erano uniti per formare un Fronte Patriottico. Di conseguenza Smith non ebbe altra alternativa che trattare con i politici africani più malleabili. La conclusione fu una nuova costituzione che sembrava promettere subito il suffragio universale e tuttavia preservare un ruolo privilegiato per l’elettorato… un governo multietnico sotto la guida di un primo ministro nero, Abel Muzorewa, e il paese fu rinominato Zimbabwe-Rhodesia. Questo governo non fu tuttavia capace né di ottenere un riconoscimento internazionale, né di porre fine alla guerra con i nazionalisti che si stava facendo più cruenta e accanita. Il 1979 fu l’ano in cui una delle regolari conferenze dei capi di stato del Commonwealth ebbe luogo—> grazie al quale il capo del Fronte patriottico (Robert Mugabe) acconsentì ad incontrare Smith ad una tavola rotonda indetta dall’Inghilterra , e che permise un accordo grazie al quale la dichiarazione unilaterale di indipendenza venne revocata, e la Rhodesia tornò sotto il contratto britannico. I guerriglieri furono smobilitati e le elezioni si tennero sotto una nuova costituzione che garantiva il principio “un uomo un voto”. Alle elezioni nel 1980 l’ala di Mugabe del Fronte Patriottico ottenne una vittoria ed egli assunse la carica di primo ministro del nuovo Zimbabwe....


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