Appunti Arti Visive - Rossella Menegazzo PDF

Title Appunti Arti Visive - Rossella Menegazzo
Author francesca vasta
Course Arti visive, spettacolo, design dell’Asia Orientale
Institution Università degli Studi di Milano
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Rossella Menegazzo...


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LEZIONE 1 lunedì 23 settembre 2019

Oriente-Occidente: incontri e scambi attraverso l'arte Sviluppo artistico dopo il

:

. Per una prima parte ci dedicheremo alla fotografia, in una seconda all'arte e nella terza a fotografia, grafica e design. È un (con chi si schiera a favore e chi no). - Unità didattica A e B: L'apertura all'Occidente: scambi e relazioni in ambito artistico dall'epoca Bakumatsu all'epoca Showa (1868-1945) - Unità didattica C: Sviluppi artistici nel Giappone del Dopoguerra Mostre al Mudec, Rovigo, Pinacoteca Agnelli a Torino (su Hokusai, Hiroshige e Hasui). → prima grande esposizione d'arte giapponese in Italia (a Roma): porta in Italia l'arte contemporanea di allora. Venne inaugurata da ! è il più grande orientalista italiano (padre di Dacia Maraini). : oggetti in osso, avorio o simili molto piccoli (seconda Guerra Mondiale). = "alla moda" e sottende anche un senso di equilibrio con la bellezza vera, distaccato da tutto ciò che è volgare. È sobrio, sensuale, elegante (termine usato in epoca Edo legata ai quartieri di piacere, dei teatri e dei kimono). Le isole di Okinawa erano in realtà un regno a sé (isole Ryūkyū). Dal continente indiano arrivano la maggior parte delle basi della cultura giapponese. Per quanto riguarda il Buddhismo, in Giappone arriva un prodotto finito che mescola insieme gli sviluppi che già si erano sviluppati nei territori del continente. L'epoca che trattiamo nel corso ha visto una serie di concetti dati per scontati applicati all'arte giapponese: molti insegnanti italiani si sono recati in Giappone ad insegnare le tecniche e gli stili o Occidentali in quella che sarà poi l'Università di Tokyo. Ricordiamo che . L' fu l'ultima ad essere abitata: c'è il grande e importante porto Hakodate. All'apertura del Giappone nella metà dell'Ottocento segue quella forzata della Cina e dei suoi porti (guerra dell'oppio). Tokyo si trova nell'isola principale dell'Honshu: si trova nella regione del Kanto. Altre importanti città sono Osaka e Kyoto che invece si trovano nella regione del Kansai. Altri due porti molto importanti sono quello di Kobe e di Nagasaki. La terza isola è lo , dove stabilirono i primi occidentali. È infatti nella zona sud che si sviluppano le prime innovazioni ōgunato.

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LEZIONE 2 martedì 24 settembre 2019

La periodizzazione giapponese prevede una divisone storica molto diversa (foto 1): il periodo degli Stati Combattenti (1185 - 1392) darà poi vita ad un governo samuraico. All'interno del Periodo Edo, le date più piccole non vengono chiamate periodi, ma "ere" (nengo = nome dell'anno) che prendono il nome degli imperatori: l'era Genroku, per esempio, è il periodo nel quale si sviluppa la fama del maestro Utamaro e si sviluppa l'ukiyoe. . Per il periodo moderno invece ci si riferisce con il termine di "epoche": l' ō è un periodo di pace e di fioritura delle arti (siamo nel periodo dell'art nouveau). L' ōwa interessa tutto l'ante guerra, post guerra e fino agli anni 80 del Novecento. Segue poi l'epoca Heisei (1989 - 2019) che è terminata quest'anno, quando l'imperatore si dimise, passando il potere al figlio, atto non accettato dal governo giapponese. Non ha infatti potuto farlo da solo, ma accordandosi con il governo: nasce così l'epoca Reiwa (rei = ordine/ buon auspicio, carattere preso dal Manyhōshū, antologia antica scritta in kana; ). Doni della dea Amaterasu, dea del sole, dati all'imperatore: - Magatama (il gioiello) - Specchio - Scudo Formati classici della pittura giapponese (con corrispondente nomenclatura in inglese): - Rotolo verticale = hanging scroll - Rotolo orizzontale = hand scroll - Paravento = screen/folding screen (quando il paravento è pieghevole)→ la funzione di questi oggetti non era soltanto artistica, ma quanto una funzione di inetrior design e architettonica! - Porte scorrevoli = sliding door→ come per i paraventi sono parte dell'arredamento della casa oltre che esempio artistico. Non è comunque un divisorio portante, ma possono essere modulati per le varie esigenze dall'abitazione, esattamente come per i paraventi. Ōgie o sensū sono due termini per indicare il ventaglio pieghevole. Potevano assumere la forma di diversi oggetti che si potevano tenere in mano (un pennello, una spada) oppure potevano essere considerati come il prolungamento della mano. Poteva anche fungere come barriera tra sé e il mondo esterno: durante la cerimonia del the, per esempio, si poneva sul tavolo per dividere chi preparava il the dagli ospiti; oppure nelle varie epoche storiche le donne lo usavano per coprirsi il volto. A differenza di questi, gli uchiwa, sono molto utilizzati durante l'estate (nei dipinti quindi indicano una scena estiva). A questi formati si devono anche aggiungere quelli dell'arte contemporanea. La carta giapponese si chiama washi e non è la carta di riso, che non esiste: la carta washi è ottenuta con tre diversi tipi di piante. Assorbe la luce e sono visibili tutte le fibre: non è quindi una carta "pulita" e bianca come quella occidentale. Il set di calligrafia si chiama suzuribako (solitamente sono scatole laccate, realizzate con il makie): all'interno la scatola era divisa in tre parti: quella più importante era la pietra, che aveva una forma a scivolo che permetteva di raccogliere l'inchiostro e nella parte alta veniva grattugiato il panetto di inchiostro. La preparazione dell'inchiostro era parte della creazione dell'opera. Tutte le superfici possono diventare superfici pittoriche! Vediamo ora una citazione di , tratta dal libro Segreto Tibet: «Studiare e amare l'Oriente non vuole dire convertirsi e rinnegare la nostra civiltà [...]. L'Occidente è centrifugo, vive in un equilibrio dinamico, instabile, l'Oriente è centripeto, consiste». In questo passo Maraini indica le grandi differenze di approccio al pensiero tra Occidente e Oriente: il pensiero occidentale è visto come scienza, esplicazione, spiegazione; in Oriente è tutto piatto e centripeto, senza bisogno di . Sono due spiegazioni complementari, non

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opposte. (Foto 2): esempio di , il . L' rispetto ad un bouquet è parte di una influenza orientale, con la sua pratica dell' (si preferisce la monocromia e l'apprezzamento di un unico fiore, come capita anche oggi in Occidente): è il opera del 1590, la , come mostra questo esempio di ū grande maestro del the che codificò la cerimonia alla fine del Cinquecento come la conosciamo noi oggi (foto 3). L'opera è stata ricavata da un segmento di lavorato un nella parte più alta e più bassa : l'intervento dell'uomo si tende a non sentire e a non vedere. , come accade anche per il rotolo orizzontale, fruibile da una sola persona (arte più intimistica, pensiero che si svilupperà anche in Occidente). La come la (1936 - 1939) di (foto 4 e 5): la struttura e lo che fa re , unione di struttura e natura, entrata della luce diffusa e orizzontale, , maniglie, la monocromia, … Tutte queste influenze sono di origine orientale. Anche l' , come la , una cerimonia che oggi è la quint'essenza della cultura orientale. , che . Nella del fotografo austriaco del 1954, che all'inizio del Novecento si reca in Giappone per dei servizi fotografici (foto 6) vediamo un esempio di : da notare la posizione del t , decorati con , la posizione di spalle, collo, schiena, l'essere (in una particolare posizione detta ) e l'attenzione prestata ai movimenti delle mani. Diventa quindi , trasformati in un simbolo dell'esistenza, che ormai fanno anche parte dalla nostra cultura. Da questo deriva anche l' (ritornando all'esempio della calligrafia, il grattugiare l'inchiostro per la preparazione dell'inchiostro stesso e non solo l'atto di scrivere), da cui deriva una corrente di sviluppo del design contemporaneo, non solo in Oriente, ma anche in Occidente.

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LEZIONE 3 mercoledì 25 settembre 2019

Quanto visto ieri per l'architettura e le arti contemporanee, si erano già sviluppate nell'Ottocento con il giapponismo. Tornando al the e alla sua tradizione culturale: nella nostra frettolosità di prendere un caffè non abbiamo un'aurea riflessiva. È come se il avesse una . Una considera che il fondatore della Scuola Zen di buddhismo fosse : egli si pone in meditazione per molti anni, ma durante la meditazione prende sonno. Al suo risveglio la sua reazione fu talmente radicale da recidersi le palpebre, da cui poi nacquero le foglie del the (che se osservate bene hanno la particolare forma a goccia dell'occhio), motivo anche per cui le rappresentazioni di sono con occhi molto grandi. La si chiama (foto 7, schema interno foto 8) , realizzate con . La è , in modo tale da per disporre già in una . Oggi questa popolarizzazione della cerimonia del the ha portato molti (foto 9) rendendo lo spazio quasi portatile, per poterle spostare o installarle anche nei luoghi pubblici. L'opera è di e di intitola (1995). Ne realizzò anche (foto 10) N.B. Spesso i nomi delle capanne terminano in an che significa "capannuccia".

a

Si arriva anche ad esempi più spinti (foto 11) con la Un diversa è quella del 1996 costruita al da (foto 12): questo spazio è fatto tutto di piccoli lasciati , una molto semplice, , con una lasciata e su quella (che richiama la calligrafia) (come in una sorta di tokonoma rivisitato). Altra installazione del 2008 di è (foto 13) molto , ma con sempre in mente lo spazio chiuso e con la luce soffusa tipico della casa da the. Il designer (foto 14) pensò un alto tipo di casa da the, che fonde il Giappone con la contemporaneità e il design italiano: un pareti con un (180 x 90), dimensione minima della casa da the (è posizionato solo il ). Venne esposta nel 2009 a , dato che l'artista visse per molto tempo anche a Milano. Altro designer/architetto che visse in Italia fu l'autore di una (foto 15). Era richiudibile e e con una per creare intimità e : da una parte l' , con la un , dall'altra la tipica disposizione di una con e . Torniamo a parlare di Daruma: , monaco Zen, realizzò un con una . Sono pitture che appartengono alla Zen ( dove (foto 16 e 17). In entrambi gli esempi e in generale in molte sue rappresentazioni, Daruma è rappresentato con la , realizzata con un inchiostro molto denso che sembra quasi riprodurre il kanji di cuore (心 kokoro). Altri importanti monaci sono ūgai Ekun (foto 18), ō Tanyū (foto 19) e ō Tōjū (foto 20): in quest'ultimo esempio sono L'opera si chiama questo perché le opere vengono offerte a diversi livelli, monaci e fedeli, e avevano un assolutamente . Di Nantenbō è anche (foto 21): il pensiero zen rompe completamente.

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Oggi di a è famosa la (foto 22) . Si dice che le pupille vengono disegnate la prima esprimendo un desiderio e la seconda quando questo desiderio si avvera. Ha una forma a uovo, senza gambe e senza braccia: viene ripresa la forma della meditazione (con le gambe incrociate e la schiena ritta). La figura di Daruma è infatti sempre associata alla meditazione tanto che si dice che perse l'uso delle gambe. Di

è anche (foto 23) che rappresenta la , del coraggio di affrontare qualcosa che non è previsto e andare avanti verso l'ignoto. : inteso non come passatempo estetizzante, ma come

. Lo spirto della cerimonia è entrato sia nelle case più ricche che più povere creando anche un'aristocrazia del comportamento. In Asia Orientale è stato realizzato un rituale preciso per risalire dall'atto quotidiano, alla sfera dell'arte e al senso della vita in generale. : abbiamo la pittura, la calligrafia, la poesia, la ceramica, l'arte dei fiori e del giardino… In questo ambito chi vi partecipa, crea un tessuto fatto di ascolto e meditazione, tenuto insieme dalla conduzione della cerimonia del the in maniera distaccata dal maestro e nell'armonia dei gesti che si susseguono in sequenza con ritualità. La cerimonia del the quindi , che altrimenti diventano meri scimmiottamenti. Importante nella cerimonia è il . Non è il risultato che conta, ma il dispiegarsi delle azioni che portano la persona ad essere ospite. Il , la , l' e l' , il (trasmesso tramite la penombra), tutte queste conquiste derivano dall' Lo Zen : lo sviluppo di questa filosofia portò alla nascita di una particolare forma di (vigore della pennellata). Lo Zen è una disciplina di vita che influenzò l'esistenza del popolo giapponese, continuando ad influenzare la cultura occidentale. È una forma stimolante e curiosa per l'Occidente. Il Buddhismo Zen : egli . . Dopo 28 generazioni il Bodhidarma avrebbe portato questo insegnamento dall'India (conosciuto con in nome di Dhyana in sanscrito) alla Cina introno al VI secolo, fondandovi il Buddhismo Chan. . Ecco in cosa consisteva l'insegnamento segreto trasmesso dal Buddha Shaka: . ), , viene richiesto un , ma anche una (il tra deve essere ). Lo fondamentale è la . , ma può succedere che non si percepisca in noi la sua presenza, rimanendo inermi e non illuminati (bodhi = figura illuminata→ Buddha è l'illuminato per eccellenza). L'arte dello Zen testimonia visivamente il percorso di un artista per giungere a questa consapevolezza. Per l'artista le opere costituiscono il percorso stesso: per noi sono, invece, la testimonianza del suo percorso. Altra opera di Hakuin è (foto 24): è una parabola della conoscenza. ō = cerchio. Percorso di controllo di sé e di calma: è un esercizio (foto 25 e 26, vedi appunti). somma tutto quello che è stato detto finora (foto 27) con l'opera ō

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LEZIONE 4 lunedì 30 settembre 2019

FINDING THEMES FROM OUR EVERY DAY LIFE THROUGH THE EXPERTISE OF 21_21 DESIGN SIGHT Relationship between Japan and Italy→ Ettore Sottsass was a famous artist, designer and architect. 21_21 Design Sight is a museum in the middle of a park in Tokyo. Learn design→ letter A in japanese: it's for the beginners who want to learn more about design (children). The graphic designer Ikko Tanaka created beautiful contemporary desing works and he was also the fouder of MUJI. Tadao Ando is an important architect who also worked in Milan. He projected the stucture of the museum calling the work "A Piece of Cloth": the building itself is actually a piece of desing. The name 21_21 came from the fact that in Japan the best sight is 20 per eye, which is the perfect sight: they added the one to improve your point of view about desgin. Exhibitions: - The first one was about chocolate: exemples of keys with a bite to create your own key, Kingakuji (Silver Temple) cover with the tipical silver paper of chocolate… - Theatre - Fashion exhibitons - Create human body or animals with vaqueer - Bone - Crystal - Fossil - The Definition of Self - Culture of the Tōhoku (tsunami and earthquakes): in this region there are lots of traditional activites, like nitting technique, or paper wear, bambu and potatoes texile (using also plants and insects) - Tema hima (it means time and effort, but there is also the kanji of "hand"): it's about the profession of Tōhaku region (manual works)→ pictures of hands: by looking at pepole hands you can understand what work the do - Colors - Rice (it smell really good→ many senses) - Measuring (diffrent methods to weight objects) - Doboku (it means "civil engeneering") - Design Anatomy: to show what's going on on the inside of objects and food (they are bigger) - Audio Architecture→ Music: even though it is not consider ad desing, it could be consider as a design work («Writing about music is like dancing about architecture») because it has a lyric, rhythms… - Mingei - Insects (strucutre of the houses of insects, structure of wings…) Some of the exhibitions are not so simple, so the are also lectures to explain them. Quote of Issey Miyake: «Desing is truly facinating. The reason I have benne able to persue my work without faltering, and for so long is very simpleand straight forward: it's because sorrow has no place in act of designing, which encompassed hope and is capable of surprising and delighting people». (It's important to remeber that he was a victim of the disaster of Hiroshima).

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And of Taku Satoh: «I think that through a process of trials and error 21_21 Design Sight has finally become established in society. However, establishment implies conseptualisation. In the next ten years we will probably need to dismantle the existing conceptualisationand advance further to the next stage. I think this is the disign of 21_21 Design Sight». Zacca = tante cose indefinite. Capire quando un oggetto passa da essere oggetto di uso quotidiano a oggetto d'arte, di esposizione e di design.

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LEZIONE 5 martedì 1 ottobre 2019

La pittura zenga è legata al percorso dell'artista per raggiungere il risveglio (bodhi), ma oltre ad essere usati come esercizio erano anche per l'insegnamento dei fedeli. Un concetto all'interno del pensiero buddhista è quello di 無 間). Quello che vediamo nelle pitture di getto dall'arte zenga testimoniano gli aspetti della filosofia Zen che hanno affascinato gli studiosi occidentali, prima con la filosofia e poi con l'arte, fenomeno analogo al giapponismo. Un altro esempio di è l'opera di ōyo (foto 28) che (da ricordare che la luna e la parte di pelo più chiara dei gibboni è realizzata con la tecnica a riserva). Il messaggio trasmesso è quello dell' . Altro disegno, simile all'Ensō, era l' (一) che rappresenta il , ma è realizzato con un unico gesto (foto 29), ma anche ōtei, il dio dell'abbondanza (foto 30) il cui ventre ha la tipica forma circolare (che ricorda quella dell'Ensō). Altro simbolo della pittura zenga è il con le cannette formate da un unico stelo e le foglione solo sull'apice. Le sue radici sono profondissime: è per questo . È spesso rappresentato insieme alla tigre (animale di terra) complementare alla figura del drago e delle nuvole (simbolo del cielo). Le parti più difficili da dipingere sono le giunture (foto 31). Un artista molto importante è anche (foto 32): nell'opera ci sono i (in giapponese ga man) affiancato alla figura del appena dipinto con un inchiostro molto diluito. Il significato della parola è positivo: . e si realizzano opere come foto 33), in cui l'influenza dello Zen è stata fortissima: è il nome del (all'interno di un tempio) di Kyoto. È fatto di sole rocce (giardino ) nato nel 1520 grazie ad un ōami, che che aveva in mano, . La cosa curiosa è che di queste quindici rocce non riusciamo mai a vederle tutte insieme. ōami per : usa la come se fosse uno spartito musicale e una . quelle di

: sembra quasi una pittura di impressione, di getto, prestando particolare attenzione a non distruggere la carta con l'inchiostro. Altri esempi rispetto a Cage sono quelli di con un'opera del 1966 realizzata con il (foto 34). ō : c'è quindi . Dello Zen tiene il materiale (la ), la , la , il . riprende le che nelle pittura Zen era usata per rappresentare il (foto 35 e 36). La è quella : rispetto della simmetria e delle tecniche costruttive. Anche lavora su (foto 37) anche se ha un approccio diverso e più casuale. Kijin sono gli "uomini straordinari" (tradotto dal cinese jiren): «L'uomo straordinario è tale rispetto agli uomini, ma normale rispetto al Cielo. Da qui il detto: un uomo insignificante per il Cielo è straordinario per gli uomini. Un uomo insignificante per gli uomini è insignificante per il cielo» (Xuan Zhi) Van Gogh scrive: «La pittura è fede e pone il dovere di non considerare l'opinione pubblica». Il significato è simile a quello della citazione di Xuan Zhi, monaco taoista. Citazione di Saviano su Hokusai: talento e arte che attraversa i secoli.

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Introduzione e sviluppi della fotografia giapponese I

che si hanno e le sue testimonianze derivano da (XIII secolo, Epoca Heian e Kamakura):

con

«L'isola di Zipangu (Cipangu) è un'isola in Levate, ch'è nell'alto mare mille cinquecento miglia. L'isola è molto grande, le genti sono bianche, di bella maniera e belle; e la gente è idola, e non ricevono signoria da neuno se no da loro medesimi. Qui si truova l'oro, però n'hanno assai: niuno uomo non vi va, e niuno mercante non leva di questo oro; perciò n'hanno egliono cotanto. E il palagio del signore dell'isola è molto grande, ed è coperto d'oro, come si cuop...


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