Appunti Lezioni Frequentante - Psicologia Clinica (Prof Turchi) PDF

Title Appunti Lezioni Frequentante - Psicologia Clinica (Prof Turchi)
Course Psicologia Clinica
Institution Università degli Studi di Padova
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Appunti di tutte le lezioni del primo semestre da frequentante di Psicologia Clinica (Unipd \ Prof Turchi \ anno 2020-2021)...


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PSICOLOGIA CLINICA Obiettivo del corso → Offrire strumenti (di carattere concettuale, in relazione al costrutto, di cui ne studieremo le applicazioni) di fondazione epistemologica (pilastri su cui si basano gli stessi strumenti, conditio sine qua non per studiare la materia perchè ogni disciplina ha una propria fondazione epistemologica), teorici (modo di conoscere, teorie diverse in virtù della fondazione epistemologica alla quale ci riferiamo) e metodologici (il metodo ci dice come si fa, il modo per arrivarci) per lo studio della Psicologia Clinica in riferimento al costrutto (la distinzione tra concetto e costrutto la possiamo ricavare solo dal fondamento epistemologico) di «Salute». Epistemologia = “discorso sulla conoscenza”. Termine composto da EPISTEMOS (conoscenza) + LOGOS (discorso), un prefisso e un suffisso. Il prefisso si riferisce a di che cosa ci stiamo occupando, l’oggetto dell’osservazione. Il suffisso ci dice come possiamo occuparci di questo oggetto. Il termine epistemologia è abbastanza recente, prima veniva chiamata filosofia della conoscenza, ma ci si è accorti che creava confusione tra le varie branche della filosofia. Nell’ambito della filosofia occidentale: Tradizione ontologica (filo. Platonica) = logos sull’ente -> qual è l’ente che conosce Tradizione gnoseologica (filo. Kantiana) = logos sulla gnosis -> come si può conoscere Epistemologia: quali sono le regole/ i criteri per occuparci di quello che conosciamo, per poter dire che stiamo producendo conoscenza → quali sono i fondamenti della conoscenza e che poi si traduce poi in applicazione. Riguarda le modalità con cui è possibile conoscere, come a partire da certe caratteristiche dell’ente si può raggiungere la conoscenza. Perché si dice conoscenza e non sapere? La conoscenza viene prima del sapere, prima si conosce e poi si sà. É possibile che noi sappiamo senza conoscere.

La conoscenza è legata al modo, si rivolge al come. Sapere si rivolge ad un contenuto, a che cosa so. (io posso sapere dove sta Milano ma questo non implica che abbia conoscenze geografiche o toponomastiche; posso sapere cos’è un atomo ma ciò non implica che sia un chimico….) Differenza gnoseologia/epistemologia: epistemologia è ciò che ci mette nella condizione di definire, individuare quali sono i fondamenti della conoscenza. La gnoseologia implica modalità con cui è possibile produrre la conoscenza e come si può conoscere. Le modalità di conoscenza sono i tre suffissi che compongono le diverse discipline. La gnoseologia ci dice di cosa dobbiamo occuparci, l’epistemologia ci dice quali sono le regole per raggiungere la conoscenza dell’oggetto.

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Ci sono discipline che possono solo sapere e non conoscere, es. biologia (io so cosa fa il virus COVID-19 ma non lo conosco). La conoscenza propone un processo (indica il modo in cui possiamo arrivare al contenuto), si basa su dati empirici e viene prima del sapere, che propone un contenuto. Prima si conosce e poi si sa. “cognosco” → dimensione generale, conoscere in termini complessi, generali, la conoscenza (gnosis) si rivolge al modo, al come. Sapere (scio = qualcosa che ha sapore) → si rivolge al contenuto, al cosa. Scienza Definisce l’oggetto della conoscenza e quindi lo statuto epistemologico.

Bisogna sempre definire il fondamento (epistemologia). Tutte le discipline che stanno nel pantheon delle discipline (economia, filosofia…) sono tutti termini composti da: -

Un prefisso che indica quale è l’oggetto dell’indagine, della speculazione, della riflessione, dell’osservazione → di che cosa di occupa la disciplina;

-

Un suffisso che indica come possiamo occuparcene: come questo oggetto si indaga, lo si osserva e come si può dire qualcosa rispetto ad esso.

Ogni disciplina avrà un oggetto di conoscenza (prefisso) e un suo modo di conoscere (suffisso): il suffisso indica come possiamo raggiungere il prefisso. Esistono 3 classi di suffisso. Attraverso il suffisso si arriva conoscenza. Distinzione delle scienze in base all’etimo:

- Ica: meccanica, fisica, informatica, botanica, farmaceutica, ecc.. (linguaggio particolare che con è ne nomos ne logos, non c’è nessuna legge sottostante),

- Nomos: (linguaggio espresso in forma di legge, i sottostanti sono leggi generali →discipline che esprimono la conoscenza sottoforma di legge), es. astronomia, anatomia, ergonomia..

- Logos: geologia, psicologia, teologia, biologia, ecc.. Suffissi -ia (alchimia, filosofia, pedagogia…) non esprimono conoscenza, possono esprimere sapere, ma devono basarsi su un’altra conoscenza, su teorie della conoscenza. Il suffisso -ia individua delle prassi, i modi di applicare una teoria di conoscenza. Parte applicativa, non metodologica della conoscenza. Medicina? (etimo: iatros) → non è una scienza perché non fornisce conoscenza, ma produce delle prassi che si basano su delle conoscenze (mette in pratica conoscenze di biologia, anatomia…). Si studia la conoscenza applicata in prassi: è una conoscenza agita, non compiuta. Usa la conoscenza, ma non la produce.

Come il linguaggio si costruisce sui tre suffissi? Due tipologie di linguaggio:

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1. Linguaggio Ordinario, è singolare ed unico. Viene chiamato ordinario perché non serve studiarlo in maniera particolare. Quì troviamo suffissi -logos. Il valore delle unità simboliche non è stabilito solo dalla semantica ma anche dall’uso. È il linguaggio utilizzato dalla comunità dei parlanti. Quando abbiamo un’unità che può essere simbolica come la parola casa, quando applico IUS e RAGI, il valore di casa non è dato solo dall’aspetto simbolico. Ma, nel momento in cui si usa l’unità simbolica, in quell’istante viene applicato un particolare valore chiamato ostensione. Quando un’unità simbolica si ostende allora in quel momento viene conferito un valore particolare (Wittgenstein). Quando il linguaggio si manifesta, in quel momento l’unità simbolica assume valore. Per valore si intende ciò che permette di fare delle distinzioni (es. il 2 ha un valore diverso dal 3 e perciò li distinguiamo). Cos’è che distingue un determinato grafema da un altro? Il valore che attribuiamo, che nell’aspetto simbolico è convenzionale e nel linguaggio ordinale è ostensivo. Quando si usa il linguaggio in quel momento si ha un valore (questo è dato dall’ostensione). Oltre allo IUS e il RAGI questo linguaggio ha la regola dell’ostensione, che raggruppa e sussume lo stesso valore simbolico. 2. Linguaggio Formale, è plurale (es. linguaggio formale della statistica, dell’informatica..) e possono essere diversi. Quì troviamo suffissi -nomos e -ica. L’uso viene formalizzato a priori per convenzione e viene fatto corrispondere con le regole di applicazione. I linguaggi formali sono quelli in cui il valore simbolico viene definito a priori, prima della manifestazione del linguaggio stesso. Formali perché formalizzano l’ostensione ed il valore. Unità simbolica assume solo quel valore conferito prima dell’uso. Linguaggio lo definiamo attraverso due aspetti (secondo Wittestein):

- IUS: Insieme di unità simboliche (es. alfabeto), ogni unità fa sì che abbia un suo valore. Simbolica perché può non avere riscontro su qualcosa di percettibilmente dato, è una pura astrazione categoriale.

- RAGI: Regole di Applicazione che ne Governano l’Impiego. Queste unità simboliche che sono circoscritte all’interno di un insieme, rispondono a delle regole che consentono di conferire un valore simbolico e far sì che diventi unità. Vengono già applicate nella costituzione stessa delle unità simboliche. Le regole sono quelle che ci permettono di scrivere CASA e non SACA. Ogni linguaggio risponde a questi due aspetti. Per poter padroneggiare la conoscenza dobbiamo padroneggiare il linguaggio. Ogni disciplina è espressa nei tre suffissi che non è altro che la manifestazione del linguaggio. Quando nasce la scienza? Con Copernico che cambia il modo di conoscere, si spende il termine Rivoluzione. Spendiamo questo termine quando cambiano le regole. Diventa una conoscenza che include la sapienza. Si distingue la regola della percezione da quella dell’osservazione. La conoscenza precopernicana è una conoscenza che si basa sulla regola della percezione ovvero è legata agli organi di senso. Quindi, so ciò che gli organi di senso mi mettono a 3

disposizione. (Es. so che la stella rimane ferma perché la vedo ferma, ma non conosco le caratteristiche di quella stella). Con Copernico si inserisce l’osservazione e quindi produco una conoscenza differente, ovvero la mia conoscenza è data dal dato osservativo, non da quello percettivo (cinque sensi). La conoscenza si basa sul linguaggio che viene applicato, non più sulle caratteristiche date dagli organi di senso. Quindi, posso sostenere che la terra si muove anche se non percepisco il movimento della Terra. Da questo momento la percezione non è più garanzia di conoscenza. Si creano due categorie imprescindibili: osservazione (data dal linguaggio che viene utilizzato) e percezione (data dagli organi di senso); Da questo momento in poi, la percezione può diventare fallace. Il dato osservativo è sempre valido, avremo rigori differenti ma è sempre valido perchè è in grado di esplicitare l’episteme ovvero la regola che caratterizza la tipologia di linguaggio che si utilizza. Ci affidiamo a ciò che il linguaggio ci consente di dire. Il dato osservativo risponde alla regola dell’asserzione. La regola dell’asserzione esplicita l’uso del linguaggio che si fa, quale suffisso si mette in campo e quindi qual’è l’episteme su cui basiamo la nostra affermazione. Questo episteme non possono più essere gli organi di senso. Il dato percettivo risponde alla regola dell’affermazione. A questo si attacca il linguaggio ordinario, ovvero la realtà si chiama in virtù di ciò che si percepisce. Dalla rivoluzione copernicana abbiamo: Due dati: percettivo ed osservativo; Due regole di generazione del linguaggio: Affermazione e asserzione; Due modi di conoscere: senso comune e senso scientifico; Il senso comune si basa sulla regola dell’affermazione e quindi il genera una realtà di fatto. Nella regola dell’affermazione, ciò che si afferma con il linguaggio ordinario, diventa subito realtà. Il senso scientifico di basa sulla regola dell’asserzione, ti obbliga ad esplicitare l’episteme su cui ti stai basando. Dato osservativo è sia -ica, -nomos e -logos. Senso scientifico: o ho dei linguaggi formali che formalizzano l’ostensione (stabilizzano un valore formale dell’unità simbolica, non cambia il valore in base all’uso parlato che se ne fa) oppure posso avere un uso particolare del linguaggio. I tre livelli di realismo La realtà non è più unica, perché dato percettivo ed osservativo sono contemporanei. L’epistemologia definisce tre tipologie di realismo che abbiamo a disposizione. I livelli di realismo = diversi modi di conoscere (da non confondere con ciò che il senso comune assume come reale).

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Tre livelli = tre costruzioni della realtà, tutti e tre validi. Monista (ontologico) Presupposti: 1. Realtà: data, indipendente dalle categorie conoscitive dell’osservatore; 2. Priorità dell’ente: l’osservato; 3. Sistema di conoscenza: isomorfo alla realtà. Precipitati operativi: La scienza si muove all’interno di un piano empirico-fattuale, secondo meccanismi lineari di causa-effetto (definizione oggetto di indagine e corpus metodologico). Es. meccanica, ho un percetto Il -logos serve per affermare un qualcosa, semplicemente per dire che un qualcosa c’è. Il riferimento è unico e puntuale (mono). Partendo dalla disponibilità del dato percettivo il senso scientifico nell’uso del linguaggio aggiunge valore al dato stesso e lo trasforma in dato osservativo. Esempio: una ghiera dell’orologio a livello percettivo è un ammasso di ferraglia, ma a livello osservativo per la meccanica è una ghiera che fa funzionare l’orologio. La conoscenza che produce il senso scientifico in quel momento, fa diventare il dato percettivo osservativo. Il linguaggio trasforma il dato percettivo, in dato osservativo. Serve per dare valore al percetto. Ciò che era affermazione “ferraglia”, diventa asserzione “Biella”. Troviamo il senso scientifico in tutti e tre i suffissi → perché si parte dal percetto L’osservato è indipendente dall’osservatore (dopo che l’osservatore l’ha prodotto) perché disponiamo del percetto. Solo concetti (ciò che viene applicato sempre allo stesso modo) e non costrutti. Ipotetico: Presupposti:

1. Realtà: ontologicamente data ma inconoscibile (speculazione kantiana); 2. L’osservatore cerca di avvicinarsi alla realtà facendo delle ipotesi; 3. Sistema di conoscenza: dal tipo “come se” (mappa-territorio), non c’è ancoraggio con il percetto. Precipitati operativi: Posso conoscere solo quello ciò che quella teoria mi mette nelle condizioni di conoscere. Posso fare delle ipotesi su una cosa in sè che però rimane sconosciuta. Suffisso -logos, senza aderenza sul percetto. 5

Es. psicologia, sociologia, criminologia. Nasce con Kant quando distingue fra noumeno e fenomeno (intuizione trascendentale) → il noumeno (la cosa in sé) è ciò che non posso conoscere, il fenomeno è la cosa conosciuta. È il senso scientifico che fa delle ipotesi sulla cosa in sé che comunque resta sconosciuta, non c’è aderenza sul percetto → conosciamo solo una porzione del prefisso ovvero la teoria → ciò comporta che il prefisso assume tanti valori quanti sono le teorie che il logos è in grado di produrre. Solo costrutti (=ciò che è costruito dalla teoria di riferimento) e non concetti perché il valore è legato alla teoria a cui si fa riferimento. È legato alla produzione teorica, perché si ritaglia solo un valore teorico del prefisso. Es. il prefisso -crimen, assume tanti valori quante teorie della criminologia posso creare. Criminologia: il crimen resta noumeno, posso diventare fenomeno la teoria che creo sulla criminologia. Se apriamo un manuale di criminologia, avremo diverse teorie su quello che è il noumeno. È la conoscenza che fa diventare il dato percettivo, osservativo. Noi nel realismo ipotetico sappiamo ma non conosciamo, sappiamo solo ciò che ci dice la teoria di riferimento.

Tutte le discipline logos che non hanno aderenza sul percetto appartengono al livello ipotetico. Quindi il prefisso resterà sempre sconosciuto. Solo una porzione del prefisso conosciamo che si basa sulle teorie che conosciamo. Il prefisso ha un valore puramente teorico. Il suffisso da valore al prefisso. es. se non avessimo il logos, non avremmo la società, in quanto la società non ha nessun dato percepibile. Tutte le teorie sono valide. Distinzione tra sapienza e conoscenza: Nel realismo ipotetico, nel quale noi sappiamo ma non conosciamo, la conoscenza che viene prodotta è solamente teorica e può generare n. significati del prefisso → ci permette di conoscere solo la teoria del valore (noumeno) del prefisso, ma non la sostanza (noumeno): è dunque una sapienza, ma non una conoscenza. Ciò non toglie credibilità alla scienza, semplicemente ne cambia il contenuto epistemologico. Noi nel realismo ipotetico sappiamo, ma non conosciamo, la conoscenza teorica che può generare. Concettuale: Abbiamo solamente il suffisso, solo uso di linguaggi formali. Unico valore del prefisso, definito dal suffisso anche senza aderenza del percetto. Es. chimica: atomo non ha nessuna aderenza sul percetto. Solo -ica.

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Se scompare quel linguaggio formale e quella teoria che dà valore al prefisso, scompare tutta la disciplina. Presupposti: 1. Realtà: costruita a partire dalle categorie conoscitive utilizzate per descriverla in quanto tale. 2. Si parla di costruzione di realtà (arte-fatti). 3. L’atto conoscitivo genera il conosciuto. 4. Sistema di conoscenza: assumono rilevanza i processi di costruzione della realtà. Ulteriori precisazioni: Con il linguaggio noi produciamo un senso della realtà, mediante due dati: il dato percettivo, che si appoggia alle caratteristiche morfo-fisiologiche degli organi di senso ed il dato osservativo, che si basa su 3 diversi suffissi che comunque derivano da due tipologie di linguaggio (ordinario e linguaggi formali), per cui entrambi costruiscono una realtà di senso. Ergo, conosciamo in virtù di uno strumento che ci mette in condizione di poter conoscere: il linguaggio (in termini di ragionamento gnoseologico). La distinzione tra realismo monista ed ipotetico è che il linguaggio, riferendosi ad un precetto, è unico (“mono”); il logos che si riferisce al monismo quindi fa sì che l’ostensione del logos venga blindato dal precetto, impedendogli di oscillare di significato; nel realismo ipotetico è possibile conoscere, invece, solo il fenomeno (Kant), cioè solo ciò che la conoscenza ci permette di comprendere, non disponendo del precetto. Rapporto osservato-osservatore nei diversi livelli di realismo: Realismo monista Osservato indipendente dall’osservatore, il percetto esiste indipendentemente dall’osservatore. Realismo ipotetico Osservato è dentro l’osservatore, possiamo avere n osservati in base al numero di osservatori. Realismo concettuale Osservato è esaurito dall’osservatore, se scompare l’osservatore non abbiamo l’osservato. Costrutti e concetti nei diversi livelli di realismo: Nel realismo monista abbiamo concetti perché siamo legati ai linguaggi formali, nel realismo ipotetico abbiamo costrutti perché abbiamo teorie che conferiscono un valore (es. l’ansia è un costrutto che assume valore in base alla scelta teorica, abbiamo tante ansie in base a quante teorie di riferimento ho), nel realismo concettuale abbiamo concetti in quanto abbiamo il linguaggio formale. Un costrutto: il valore del termine è costruito e cambia in base alla teoria di riferimento. Mentre nel realismo ipotetico abbiamo più teorie, quindi anche se cambiano le teorie la disciplina rimane la stessa. Nel concettuale e nel monista, se io cambio la teoria allora cambia la disciplina. Es. fisica classica è diventata fisica quantistica ma sono due discipline totalmente differenti. Le discipline che più mettono a disposizione la loro conoscenza: Matematica e la fisica. 7

La statistica può essere o di supporto (per tutte le discipline monista e concettuali dove vengono impiegati linguaggi formali, viene in supporto di qualcosa che è già disponibile. Es la statistica fa i calcoli di supporto alla fisica.), nel realismo ipotetico è di riferimento in quanto il valore del dato (es. ansia) è offerta da una teoria. L’unità simbolica ansia, assume valore osservativo nel momento in cui si fa riferimento ad una teoria. Perché il valore sarà sempre maggiore di 0 e minore di 1 e mai uguale a 0 o a 1? Perché se trovassimo un valore uguale a 0 o a 1 avremo un concetto e invece, ad esempio l’ansia, è un concetto quindi si rifà alle teorie di riferimento e non al valore di un concetto. Differenza concetto/costrutto: Costrutto: Valore dell’unità simbolica è dato dalla teoria. Nel realismo ipotetico abbiamo solo costrutti in quanto le teorie conferiscono valore diverso alla stessa unità simbolica.

Concetto: valore unità simbolica è unico in quell’unico campo di applicazione della disciplina. Es. forza è concetto, perché come viene usata nella fisica classica viene usata nello stesso modo in tutta la fisica. L’ansia non è un concetto perché si rifà alla teoria di riferimento, non è univoca. Distinzione tripartitica tra conto, calcolo e misura: In quella che chiamiamo “precisione della forma dell’asserto”, fatto sia che qualsiasi osservato prodotto è valido in quanto prodotto da un suffisso (o da linguaggi formali o prodotto da un logos), sempre legato ai suffissi ica, nomos e logos, è direttamente connessa con la disponibilità del conto, del calcolo e della misura. In termini fondativi, rispetto all’episteme su cui ogni disciplina si basa, si possono fare delle distinzioni di una certa rilevanza: osserveremo che (in quanto dotati di categorie conoscitive) ci sono discipline che hanno conto e calcolo e ci sono discipline che hanno conto, calcolo e misura → consente di avere un incremento rispetto alla precisione, non rispetto alla validità, perché il dato osservativo è comunque valido

Dove abbiamo linguaggi formali -nomos e -ica, troveremo tutti e tre. Esempio: nella fisica classica possiamo contare: ...


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