Appunti su Weber e paradigma azione PDF

Title Appunti su Weber e paradigma azione
Author Massimiliano Falchetti
Course Sociologia
Institution Università degli Studi di Siena
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Summary

Paradigma dell’azione
Individualismo metodologico i fenomeni macroscopici devono essere ricondotti alle loro cause microscopiche (le azioni individuali).
Per spiegare le azioni individuali è necessario tener conto dei motivi degli attori.
Non si possono imputare azioni a entità as...


Description

Paradigma dell’azione

Individualismo metodologico  i fenomeni macroscopici devono essere ricondotti alle loro cause microscopiche (le azioni individuali). Per spiegare le azioni individuali è necessario tener conto dei motivi degli attori. Non si possono imputare azioni a entità astratte o ad attori collettivi di cui si ipostatizzare l’unità.

Max Weber per spiegare i fenomeni sociali, di qualsiasi natura essi siano, è sempre necessario ricondurli ad atteggiamenti, credenze e comportamenti individuali e di questi si deve cogliere il significato che rivestono per l’attore.

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Max Weber (1864-1920) Weber  l’influenza di idee e valori sul mutamento sociale è parii a quella ll d delle ll condizioni di i i economiche (Marx) La sociologia è comprendente: ha il compito di comprendere il significato dell’azione sociale non di studiare i meri fatti sociali… 2

Sociologia = scienza che “si propone di intendere, in virtù di un procedimento interpretativo, l’agire sociale, e quindi di spiegarlo causalmente nel suo corso e nei suoi effetti”

Metodo = sociologia comprendete  metodo storico-comparativo

- Occorre comprendere il senso dell’agire e coglierne i significati Occorre spiegare le cause dell dell’agire agire ed evidenziare le eventualità regolarità Non ci sono forze esterne che spingono ad agire in un certo modo ne leggi sovraordinate  l’agire sociale può essere spiegato solo a partire da uniformità empiriche e costanti statistiche dell’agire daverificarsi di volta in volta

 Al massimo possono essere costruiti dei tipi ideali 3

L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-1905) L’etica protestante spinge l’individuo a impegnarsi per il successo delle proprie iniziative economiche, segno di predestinazione divina. Lo spirito del capitalismo è quel complesso di orientamenti normativi che sono alla base della società occidentale moderna, favorito dall’etica protestante e dal dogma della predestinazione. Non è l’economia che muove il mondo (Marx), ma le motivazioni individuali! La ricerca del profitto è svincolata dalla brama (moralmente dubbia) di successo e di ricchezza tipica dell’avidità  È piuttosto uno stile di vita, spirituale e moralmente lecito, tipico dei predestinati alla salvezza eterna Weber = il sociologo della nuova classe borghese

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Perché in Cina e in India non si sviluppa il capitalismo? Eppure anche là c’erano alcune caratteristiche tipiche del precapitalismo tedesco… La ragione principale è l’etica confuciana (Cina) Nell etica confuciana è considerato “sconveniente” Nell’etica sconveniente impegnarsmo per acquisire ricchezza!!! L’impegno attivo per acquisire ricchezza era considerato moralmente discutibile In India vale il sistema delle caste  l’attività mondana non è ritenuta importante perché la vita è solo una dimora transitoria dell’anima che ottiene la sua elevazione attraverso la rincarnazione…

L’approccio durkheimiano è empirico e induttivo = approccio esclusivamente sociologico  rifiuto di ogni influenza psicologica e/o filosofica

Weber  alla primazia del fatto sociale si sostituisce quella dell’azione sociale = oggetto specifico della sociologia comprendente I concetti di organismo e di funzione non sono sufficienti a spiegare l’azione umana Agire in termini generali = atteggiamento umano (fare o non fare) caratterizzato dal senso soggettivo  agire dotato di senso Agire sociale = senso + quando è riferito all’atteggiamento di altri individui e orientato nel suo corso in base a questo 6

1. senso Non tutto l’agire è agire sociale Solo quello dotato di senso e guidato da una motivazione individuale

Solo quando c’è senso soggettivo l’agire non è mero comportamento come nel caso della risposta ad uno stimolo esterno

Gli uomini agiscono spinti da interessi: Materiali = che riguardano la fortuna (benessere, salute, longevità..)  tendono al conseguimento di beni esteriori Ideali = che riguardano la salvezza e hanno per oggetto beni spirituali  tendono al conseguimento di beni interiori

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2. agire degli altri

Deve essere tenuto presente sia che gli altri siano fisicamente presenti sia che non lo siano

Perché una azione sia sociale è necessario che l’attore produca dei segnali che facciano capire agli altri di aver recepito le attese che essi hanno nei suoi confronti anche se poi verranno disattese Condivisione di un medesimo patrimonio culturale

3. Condotta oggettivamente osservabile = per mostrare di aver compreso le attese  ogni azione sociale è influenzata dalla percezione che il ha dell’agire concreto proprio e altrui

soggetto agente

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La socialità come come risultato risultato delle delle azioni azioni individuali individuali dotate dotate di di senso senso  ciascuno tiene conto dell’agire dell’altro ed è, al tempo stesso, un riferimento per l’agire altrui

La La relazione relazione sociale sociale == “un “un comportamento comportamento di di più più individui individui instaurato instaurato reciprocamente reciprocamente secondo secondo ilil suo suo contenuto contenuto di di senso, senso, ee orientato orientato in in conformità” conformità”  ruolo centrale della reciprocità  le interrelazioni sociali sono fondate su un insieme di aspettative reciproche e su possibilità calcolate soggettivamente circa le conseguenze del proprio agire

I condizionamenti esterni (cultura di riferimento) sono inevitabili ma comunque sempre il senso soggettivo che li filtra

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Comportamenti automatici ≠ agire sociale

Agire condizionato di massa ≠ agire sociale  manca il senso soggettivo  il senso deve essere riferito anche all’agire degli altri Il tipo ideale è un modello concettuale utile a comprendere il mondo.

I tipi ideali non esistono nel mondo reale, ma aiutano a comprendere i fenomeni concreti.

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Il tipo ideale Il tipo ideale è un modello concettuale utile a comprendere il mondo. L’aggettivo ‘ideale’ non è sinonimo di desiderabile, ma designa la forma pura di un fenomeno. I tipi ideali non esistono nel mondo reale, ma aiutano a comprendere i fenomeni concreti. Il tipo ideale = modelli ipotetici che servono per l’analisi comparativa

Tipo ideale = «un quadro concettuale uniforme» che «unisce determinate relazioni e determinati processi della vita storica in un cosmo, in sé privo di contraddizioni, di connessioni concettuali» Tipo ideale come una “utopia” che, per quanto debba essere utilizzata con cautela, ha l’obiettivo di spiegare e illustrare quella porzione di realtà presa in essa La costruzione di un tipo ideale avviene accentuando alcuni elementi presenti nella realtà, che a colui che la interpreta da un punto di vista scientifico appaiono significativi per comprenderla: il tipo ideale «è ottenuto attraverso l’accentuazione unilaterale di uno o di alcuni punti di vista, e attraverso la riunione di una quantità di fenomeni particolari diffusi e discreti, esistenti qui in maggiore e là in minore misura, e talvolta anche assenti (….) in un quadro concettuale in sé unitario. Considerato nella sua purezza concettuale, questo quadro non può mai essere rintracciato empiricamente nella realtà; esso è un’utopia, e al lavoro storico si presenta il compito di determinare in ogni caso particolare la maggiore o minore distanza della realtà da quel quadro ideale»

Quattro tipi ideali di agire sociale: 1. Agire razionale rispetto allo scopo 2. Agire razionale rispetto al valore 3. Agire affettivo 4. Agire tradizionale (abitudini) Tipi ideali = risultato di un processo di astrazione concettuale di determinate caratteristiche prevalenti nelle diverse forme dell’agire sociale

I 4 tipi ideali dell’agire non esauriscono tutti i modi orientamento dell’agire: l’agire medio è generalmente di tipo misto anche se l’osservatore può cogliere la prevalenza

1] “agire razionale rispetto allo scopo”: un’azione si dice razionale rispetto allo scopo se chi la compie valuta razionalmente i mezzi rispetto agli scopi che si prefigge, considera gli scopi in rapporto alle conseguenze che potrebbero derivarne, paragona i diversi scopi possibili e i loro rapporti; 2] “agire razionale rispetto al valore”: un’azione si dice razionale rispetto al valore quando chi agisce compie ciò che ritiene gli sia comandato dal dovere, dalla dignità, da un precetto religioso, da una causa che reputa giusta, senza preoccuparsi delle conseguenze; 3] “agire determinato affettivamente”: l’agire determinato effettivamente si ha nel caso di azioni i i risolvibili i l ibili iin pure manifestazioni if i i di gioia, i i gratitudine, i di vendetta, d affetto ff o di altro stato del sentire; come le azioni razionali rispetto al valore, anche quelle determinate affettivamente hanno senso di per se stesse, senza riferimento alle possibili conseguenze; tuttavia – a differenza delle azioni razionali rispetto al valore – queste non hanno riferimento consapevole all’affermazione di un valore, trattandosi piuttosto dell’espressione di un bisogno interno; 4] “agire tradizionale”: l’agire tradizionale è semplice espressione di abitudini; è dunque una reazione abitudinaria a stimoli ricorrenti, comportamenti che si ripetono senza interrogarsi su possibilità alternative e sul loro reale valore, senza porsi il problema se vi siano o meno altre vie per raggiungere gli stessi risultati.

A partire dall’analisi dei tipi ideali dell’agire Weber riflette sulle dinamiche e le trasformazioni in atto nel mondo occidentale moderno

Razionalizzazione del mondo = omnicomprensiva e formale Attraverso l’approccio “comprendente” Weber descrive il processo di razionalizzazione = punto di arrivo di un percorso che si è sviluppato gradualmente  risultato di trasformazioni economiche, culturali, religiose… Razionalità = calcolabilità

Non da un giudizio di valore ma solo descrittivo

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Il termine razionalizzazione indica l’affrancamento della società moderna dalle credenze radicate nella superstizione, nella religione, nelle usanze, nelle abitudini tradizionali, cui subentra il calcolo strumentale razionale, tendente al raggiungimento dell’efficienza sulla base delle conseguenze prevedibili. Il pensiero razionale moderno ha spazzato via le credenze di carattere ‘magico’, cioè non scientifico, legate alla tradizione.

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La razionalità assoluta – in termini formali = calcolabilità – forse non esiste ma il capitalismo è la forma più “alta” mai raggiunta

Il processo storico in atto tende verso una razionalità crescente ma non ha una prospettiva evoluzionistica La sua non è una conclusione … è una lettura pessimista

Chiusura nella gabbia d’acciaio e disincanto del mondo

il denaro per il denaro, ma senza felicità… Sul piano organizzativo = burocratizzazione

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La razionalizzazione sociale, economica e politica alla base della nostra società super-evoluta non permette nessuna smagliatura, tutto deve essere perfetto ed efficiente come anche il “margine d’errore”, il quale rientra nella complessa razionalizzazione suddetta. Tutto diviene razionalizzabile nella nostra società: i movimenti politici liti i rivoluzionari, i l i i le l novità ità culturali, lt li le l “spinte “ i t centrifughe” t if h ” presenti in tanti ambiti e tanto altro ancora.  soltanto la civiltà occidentale è stata travolta da una razionalizzazione così radicale e omnipervasiva da investire tutti i sistemi di credenza, le strutture familiari, gli ordinamenti giuridici, politici ed economici, la scienza e addirittura le realizzazioni artistiche

Occidente è sinonimo di razionalità Si tratta di una razionalità che è emersa, non malgrado il Cristianesimo – come si potrebbe essere indotti a pensare –, bensì in virtù di esso Messaggio cristiano  convinzione dell’assoluta trascendenza del divino (posto nell’«alto dei Cieli»), rispetto al quale la realtà terrestre del nostro mondo è oggettiva, priva di significati magici e, dunque, manipolabile dalla volontà umana grazie a questa dicotomia per la quale il divino sta in cielo e l’umano sta in terra c’è spzio per la razionalità e la razionalizzazione (Sociologia delle religioni)

Il termine 'razionalità' in questo contesto non significa semplicemente 'ragione', ma va inteso in una accezione doppiamente specifica: non si riferisce alla razionalità scientifica o teorica, ma alla razionalità dell'agire  razionalità pratica l'agire razionale è definito non tanto da quelle caratteristiche più generali alle quali di solito si pensa quando si qualifica un'azione come 'razionale' - sensatezza, comprensibilità, logicità, ecc. - bensì da elementi quali la regolarità, la ripetibilità, la controllabilità, la dominabilità dei corsi dell'azione, e soprattutto la conformità allo scopo sulla base di criteri soggettivi, in cui emerge in primo piano l'aspetto dell'efficienza calcolabile (conformemente all'etimologia latina: ratio = calcolo, computo, e in senso lato raziocinio).

Come può agire, in concreto, l’uomo contemporaneo, rinchiuso nella «gabbia d’acciaio» del capitalismo? Marx  la gabbia ha un destino Weber  la gabbia è un destino fuga, come non è possibile forzarne le sbarre e tentare la fuga sperava Marx; Quindi si tratta di cercare al suo interno qualche chance di libertà  come nell’etica protestante, nella gabbia del capitalismo è sempre il singolo individuo a potersi salvare, a potersi ritagliare spazi in cui muoversi liberamente: la libertà e la «salvezza» riguardano sempre l’individuo, mai le classi o, più in generale, l’umanità nel suo complesso

Politeismo dei valori  proliferano valori di ogni tipo, senza che nessuno di essi predomini sugli altri, ciascuna delle realizzazioni dell’età moderna finisce per rispondere solamente a sé, smarrendo ogni punto di contatto con le altre realizzazioni Weber = non bisogna rigettare il politeismo in nome di un mondo diverso e più giusto  bisogna accettarlo «virilmente» perché è il destino dell’Occidente la grande difficoltà non è, dunque, quella di superare il proprio mondo, ma piuttosto quella di «riuscire a essere all’altezza di una realtà quotidiana di questo tipo» occorre scegliere uno dei valori che proliferano nella gabbia e seguirlo fino in fondo, come una vera «vocazione» secondo Weber, «è una debolezza non saper guardare negli occhi il destino del proprio tempo»

Solo una rottura rispetto alla razionalità può salvare l’occidente

Occorre una nuova potenza rivoluzionaria, così come in passato lo è stata la razionalità

CARISMA Carisma = “una qualità considerata straordinaria … che viene attribuita ad una persona Pertanto questa viene considerata come dotata di forze e proprietà persona. soprannaturali o sovrumane, o almeno eccezionali in modo specifico, non accessibili agli altri, oppure come inviata da Dio o come rivestita da un valore esemplare e, di conseguenza, come duce”

E’ evidente che sul carisma decidono solamente i dominati …  ci deve essere un riconoscimento 23

Perché il carisma funzioni è necessario creare una nuova tensione morale sorretta dal prefiggersi mete trascendenti il quotidiano

Il rischio è che anche il potere carismatico, qualora riesca ad emergere venga nuovamente routinizzato  di nuovo potere della burocrazia Routinizzazione = processo per cui "l'autorità carismatica è sostituita da una burocrazia controllata da un'autorità costituita razionalmente o da una combinazione di autorità tradizionale e burocratica“

Da Gesù alla Chiesa (istituzione del clero)!

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L'autorità carismatica è uno dei tre tipi ideali di autorità: Autorità carismatica Autorità tradizionale: si basa sulla credenza in un'autorità la cui stabilità è proclamata da una validità di antica data, fondata sulla consuetudine; questo tipo di dominazione è quella del patriarca, ma anche quella feudale… Autorità razionale-legale: si fonda su un complesso di regole che sono state razionalmente formulate e sanciscono un'obbedienza a doveri stabiliti dalle norme. Caratteristica peculiare di questa forma di dominazione è l'impersonalità delle regole razionalmente codificate. Questo tipo di dominio è rappresentato dalla burocrazia, dal moderno funzionario statale  POTERE DI REGOLE E NON DI UOMINI Apparente imparzialità

Distinzione tra: Quotidiano = istituzionalizzazione Extraquotidiano = carisma  è in questo mondo ma non è di questo mondo  opera “al di fuori delle professioni e dei doveri familiari di carattere quotidiano” è “il potere del non economico”  in campo economico il carisma è estraneo … va all di là d della ll ricchezza, i h d dell guadagno… d Quando il Carisma si occupa dell’economico  diventa una pratica quotidiana

Weber è da ricordare anche per la sua distinzione tra:

Etica della convinzione ≠ etica della responsabilità Per Per Weber Weber non non sisi può può parlare parlare di di un’etica un’etica unica unica per per tutte tutte le le situazioni: situazioni: l’etica l’etica copre copre ogni ogni ambito ambitodella dellavita, vita,ma masisideclina declinain in maniera manieradiversa diversanei neirapporti rapportid’affari, d’affari,di difamiglia, famiglia,di di amore, di amicizia o di odio:

“Ogni agire orientato in senso etico può oscillare tra due massime radicalmente diverse e inconciliabilmente opposte: può esser cioè orientato secondo l’etica della convinzione oppure secondo l’etica della responsabilità responsabilità”

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Esiste un'etica assoluta, rintracciabile ad esempio nel discorso della montagna, nel quale Gesù, esponendo i cosiddetti consigli evangelici, invita a seguire un comportamento morale radicale. Nel Vangelo ci sono altri esempi di etica assoluta che non ammette compromessi: Etica religiosa = assoluta

“Ma l’etica assoluta non si preoccupa delle conseguenze”, e come tale il politico non può farla propria. Chi invece segue l’etica della responsabilità assume

“ t come massima: “queste

conseguenze saranno imputate i t t all mio i

operato”, non scaricate sulle spalle di altri. Etica della responsabilità = preceduta da un momento di convincimento, ovvero che sia stato scelto un fine da perseguire e rispetto al quale misurare i mezzi; in caso contrario si tratterebbe di puro opportunismo.

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L’etica della responsabilità implica un’etica della convinzione, ma non viceversa. La vera etica della responsabilità è quella in cui le vengono commisurate ai mezzi.

convinzioni

L’etica della convinzione invece è unilaterale.

Anche in questo caso siamo di fronte a una concezione tipicoideale, perché tipologicamente si tratta di due etiche inconciliabili, ma ciò non implica che chi segue l’etica della responsabilità sia privo di convinzione..

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Chi segue un’etica della convinzione crede che il mondo sia dominato da una logica oggettiva. In un’ottica laica invece l’etica è soltanto il senso che noi diamo al mondo.

Le religioni sono il tentativo di reagire all'irrazionalismo etico del mondo perché cercano di dare una risposta al “torto impunito, al dolore immeritato e alla stupidità insanabile”  L’etica della responsabilità si chiede ogni giorno se il mezzo sia proporzionato al fine, pur sapendo che non esiste nessuna certezza di congruità tra mezzi e fini, ovvero nessuna “razionalità etica del mondo” … ci si preoccupa delle conseguenze dell’azione …

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Weber ≠ Durkheim Weber = comprensione del senso dell’attività umana è il risultato di un processo storico e culturale, non c’è una legge preordinata

Durkheim = centralità del fatto sociale visto come cosa  l’oggetto di studio è esterno agli individui Weber

Durkheim

Azione sociale

Fatto sociale

Senso inteso come si...


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