Assessment psicologico nella prima infanzia (cap. 1/2/4/5/6/10/11/12) PDF

Title Assessment psicologico nella prima infanzia (cap. 1/2/4/5/6/10/11/12)
Course Psicologia dell'adolescenza
Institution Università di Bologna
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Questi schemi riassumono i capitali 1/2/4/5/6/10/11/12 del libro del libro ''L'assessment psicologico nella prima infanzia'' previsto per l'esame di Psicologia dello sviluppo presso l'Università di Bologna...


Description

SCHEMI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO (Libro – L’assessment psicologico nella prima infanzia) Capitolo 1 – Il contributo della ricerca nell’assessment della prima infanzia Misurazione: ogni tentativo di quantificare il comportamento degli individui, di associare dei numeri a degli aspetti specifici del comportamento osservabile La misurazione è un processo selettivo  quando si misura si sono già selezionati alcuni aspetti della realtà e del comportamento particolari, decidendo di tralasciarne altri *Esistono diverse tecniche di misurazione (Test: sequenza organizzata di stimoli, a cui ogni individuo dovrebbe reagire in modo differenziato, per evidenziare le sue abilità o le sue particolari caratteristiche; osservazione; questionar) Criteri che bisogna seguire per una corretta valutazione dello sviluppo:   

Validità: lo strumento deve misurare proprio ciò che vogliamo misurare Affidabilità: lo strumento deve dare una misura stabile Normalità: bisogna avere degli standard (norme) con cui poter confrontare i punteggi, al fine di stabilire se le prestazioni del bambino siano normali

Diversi tipi di validità: 

  

Validità di costrutto: consiste nel sapere che il costrutto in esame esista davvero nel modo in cui ci aspettiamo che esita e le prove che la misura adottata misuri proprio il costrutto che si ipotizza di misurare (ci si appoggia sulla letteratura/ricerche precedenti) Validità concorrente: consiste nella correlazione tra i dati raccolti con il nostro strumento e quelli raccolti con altri strumenti, nel misurare lo stesso costrutto Validità predittiva: ovvero se lo strumento utilizzato è in grado di predire sullo sviluppo futuro del bambino sottoposto ad esame Validità di contenuto: quando le prove del nostro strumento sono legate al costrutto che si vuole misurare e a tutti i suoi aspetti

L’affidabilità di un test è formata da molti aspetti: 





Stabilità della misurazione: se lo strumento risente dello scorrere del tempo e dei fattori contingenti presenti a ogni diversa applicazione o Adulti: si effettuano più misurazioni, con intervalli di 6 mesi o Prima infanzia: intervalli molto brevi a causa dello sviluppo veloce, che pongono tuttavia problemi di reattività alla prova (familiarità, apprendimento) Consistenza interna: se il test è in grado di differenziare bene gli individui tra loro rispetto al costrutto preso in esame o Metodo spit-half: si dividono i punteggi ottenuti da un’unica somministrazione in due parti, poi si controlla il coefficiente di correlazione tra le due parti (critica=molti modi di dividere in due i punteggi) o Metodo a di Cronbach: valuta la media di tutti i possibili modi di dividere a metà un test Inter-rater: se due valutatori diversi sottopongono lo strumento in esame agli stessi soggetti, per procedere ad un confronto dei punteggi ottenuti nelle due dimostrazioni, e ottengono gli stessi risultati

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Criteri statistici  I test possono riferirsi a: 



Norma: la valutazione del singolo individuo viene fatta in riferimento al punteggio normativo del gruppo di riferimento (stabilisce se le prestazioni di un soggetto sono nella norma, deficitarie o eccellenti) Criterio: il punteggio ottenuto ha un valore assoluto (stabilisce il livello di prestazione a prescindere da confronti, per verificare se il soggetto ha raggiunto o meno determinate abilità, organizzate secondo un ordine preciso)

Diversi criteri per riferirsi ad una norma:  



Percentili: indicano le percentuali di quanti bambini del gruppo normativo (su cui è stata fatta la standardizzazione del test) sono al di sotto del punteggio ottenuto da un certo soggetto Punteggi equivalenti all’età: il punteggio ottenuto dalla somministrazione dello strumento indica che il soggetto esaminato ha le competenze tipiche di un bambino di un certo numero di mesi Punteggi standardizzati

Caratteristiche per una buona misurazione:   

Oggettività: non deve essere influenzata dalle caratteristiche di chi sta eseguendo la valutazione o dalle condizioni che si realizzano durante l’assessment Mancanza di bias: (errori) non dev’essere condizionata da variabili estranee alla misura Efficienza: la misurazione non dev’essere intrusiva e finalizzata al benessere del soggetto esaminato

IL PROTOCOLLO VALUTATIVO Ogni processo di valutazione psicologica deve avere una sua struttura e dei principi generali che lo guidano Il protocollo  è uno script o un insieme di script, che serve a valutare i processi o le condizioni psichiche di uno o più individui in modo efficiente e affidabile, è parzialmente flessibile, ma deve avere una struttura che sia ripetibile Lo scopo del protocollo è quello di fornire una rappresentazione valida e affidabile: delle caratteristiche del bambino, del livello di sviluppo raggiunto, degli aspetti problematici che caratterizzano lui e il suo contesto, delle risorse a disposizione del bambino e della sua famiglia per  formulare diagnosi e una prognosi che si basi su casi simili precedenti Principio di economia informata e intelligente: trarre il maggior numero di informazioni possibili da un’indagine accuratamente e significativamente circoscritta SELEZIONE DELLO STRUMENTO ADATTO 1) Selezione degli aspetti che si ritengono più salienti e critici ai fini dell’indagine 2) Selezione della misurazione più adatta 3) Documentarsi su come lo strumento sia stato costruito e validato Bisogna sempre riferirsi non sono al bambino in esame, ma anche al suo contesto di sviluppo e, di conseguenza, selezionare degli strumenti anche per la valutazione dell’ambiente e della sua famiglia. Ciò è indispensabile per capire le risorse e le difficoltà del bambino, ma anche per capire e aiutare la famiglia e supportare la genitorialità Cosa valutare nel contesto  qualità interazione madre-bambino, storia personale dei genitori, personalità, aspettative e credenze genitoriali, il ruolo del funzionamento del padre/partner, l’ecologia generale della famiglia, i suoi sistemi di azione e di pensiero (cultura) 2

L’interpretazione dei risultati deve tener conto  dell’instabilità dello sviluppo (la valutazione nelle fasi precoci è scarsamente predittiva), che le differenze individuali sono normali, sia nelle prestazioni che nella velocità di sviluppo ETICA DELLA VALUTAZIONE INFANTILE Equità: mostrare sempre rispetto e considerazione verso il bambino ponendo attenzione a qualsiasi siano le sue caratteristiche (di fronte a casi particolari si può modificare un po’ la procedura = criterio di flessibilità) Onestà: consiste nel dare alla famiglia (e al bambino nel caso in cui abbia raggiunto un livello di sviluppo che lo consenta) informazioni vere, accurate e chiare sulla procedura che si andrà a seguire, sul significato del protocollo che verrà applicato e sulle eventuali alternative DIFFICOLTA’ TECNICHE NELLA VALUTAZIONE INFANTILE -Reattività alle prove: il bambino si stanca molto facilmente, riesce a prestare attenzione per brevi finestre temporali e la modalità di somministrazione delle prove può influire sul suo coinvolgimento -Alta sensibilità alle variabili situazionali: il comportamento del bambino può variare significativamente in relazione alla presenza o assenza della madre e anche come conseguenze dello stile che il caregiver e il valutatore metteranno in atto -Difficoltà metodologiche: la valutazione infantile si avvale prevalentemente di tecniche osservative, con i limiti che ne conseguono

Capitolo 2 – Le competenze cognitive nei primi tre anni di vita L’assessment infantile ha una duplice finalità: 



Diagnostica: serve ad identificare quei bambini che sono in ritardo o sono a rischio e che richiedono quindi un intervento di supporto, differenziandoli dai bambini che invece presentano difficoltà solo transitorie che si risolveranno spontaneamente Prescrittivo: serve a comprendere le caratteristiche di un bambino per pianificare un intervento efficace

*diversi studi dimostrano uno scarso valore predittivo dei test tradizionalmente usati nei confronti del livello cognitivo futuro *logiche diverse alla base dei test per l’infanzia  bambini più grandi: prove di tipo verbale e compiti di problem solving concettuale / infanzia: capacità sensomotorie e prime capacità di comprensione delle proprietà degli oggetti e delle persone *questione continuità/discontinuità sviluppo cognitivo  ipotesi continuità: comportamentismo, Human Information Processing, approccio innatista modulare / ipotesi discontinuità  teorici con una visione stadiale dello sviluppo / ipotesi integrate  connessionismo, neurocostruttivismo Bornstein e Sigman  considerando le prestazioni ai test mentali, sostenevano che l’intelligenza nella prima infanzia non sembrava predittiva del successivo sviluppo Problema della misurazione  è lo sviluppo ad essere discontinuo o siamo noi che non riusciamo a dimostrarne gli elementi di continuità, a causa degli strumenti impiegati?

Diversi tipi di stabilità dello sviluppo: UZGIRIS: 3

  

Continuità in senso stretto, la persistenza di funzioni e processi misurabili nel corso dello sviluppo La relazione tra le diverse aree del funzionamento psichico in ogni fase di sviluppo La stabilità delle differenze individuali

RUTTER:

  



Invarianza: assenza di cambiamenti nel corso dello sviluppo Regolarità: stabilità nelle modalità di cambiamento Stabilità normativa: grado in cui gli individui conservano la loro posizione all’interno di un gruppo di riferimento (si verifica facendo un confronto fra le prestazioni del singolo e quelle del gruppo) Stabilità ipsativa: regolarità delle caratteristiche dell’individuo singolo (si verifica facendo un confronto fra gli aspetti diversi dello sviluppo nello stesso soggetto)

Diversi tipi di cause che influenzano la stabilità dello sviluppo: CAIRNS e HOOD:     

Maturazione biologica Ambiente sociale Consolidarsi di strategie di comportamento e di apprendimento sociale Effetto della consapevolezza e del riconoscimento delle proprie caratteristiche Ecologia generale del proprio ambiente di vita

(Riassunto) Ogni riflessione sulla continuità o stabilità dello sviluppo si svolge su tre piani: -Modello teorico che viene utilizzato per interpretare il cambiamento -Gli strumenti impiegati per valutare lo sviluppo -I modelli statistici che vengono impiegati per l’elaborazione dei dati Gibbs  integrare informazioni: il livello di sviluppo cognitivo rappresenta solo uno degli aspetti del funzionamento e la sua misurazione dovrebbe essere collocata all’interno di una valutazione più ampia che comprenda altre aree I test non sono delle misure pulite delle abilità mentali  riflettono il livello di funzionamento evolutivo e non solo le capacità intellettuali, basandosi anche su altre abilità (sociali, motorie e interattive)

Capitolo 4 – Strumenti per la valutazione del neonato Fino agli anni sessanta il neonato veniva considerato come un recettore passivo, incapace di rispondere agli stimoli ambientali se non attraverso automatismi biologici e risposte riflesse. La valutazione del

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comportamento neonatale si basava unicamente su esami dello stato fisico generale, assetto neurologico e quello dei riflessi Le ricerche hanno poi dimostrato che, fin dalla nascita, il bambino è in grado di discriminare stimoli diversi, di preferirne alcuni ad altri e di emettere risposte differenziate a stimoli differenti Quindi si considera il neonato come un individuo dotato di competenze percettive e interattive che possono essere isolate e osservate, ma anche di elaborare degli strumenti in grado di quantificare e valutare queste competenze Le scale di valutazione neurocomportamentale vengono utilizzate per valutare le strategie adattive del neonato e le sue reazioni all’ambiente: NBAS (Neonatal Behavior Assessment Scale) di Brazelton, ENNS (Early Neonatal Neurobehavior Scale), NACS (Neurologic Adaptive Capacity Scoring System NBAS Consentiva una descrizione dell’intera gamma del comportamento neonatale, comprese le competenze e le risorse, così come le difficoltà e le deviazioni dalla norma E’ stata ideata per essere somministrata a bambini nati dopo una gravidanza di 36-44 settimane di gestazione fino al compimento di un mese di età Valuta il contributo del bambino al proprio processo di sviluppo, enfatizzando la capacità di adattamento a stimoli esterni disturbanti, le capacità interattive, la consolabilità al pianto, la capacità di rannicchiarsi quando è in braccio all’adulto, le capacità motorie, quelle di adattamento delle funzioni neurovegetative e identificare e descrivere le differenze individuali nel comportamento extrauterino Valutazione interattiva  in cui il neonato risponde, o evita di rispondere alle richieste dell’esaminatore controllando i livelli di stimolazione attraverso l’uso dello stato comportamentale STRUTTURA -Esamina il repertorio comportamentale mediante 27 prove comportamentali, ognuno valutata con una scala a 9 punti -Valutazione della condizione neurologica del neonato mediante 18 prove relative a riflessi, ognuna valutata con una scala a 4 punti -Paragrafo descrittivo facoltativo che sintetizza tutte le impressioni soggettive dell’esaminatore maturate durante la somministrazione del test +Aggiunte 7 prove supplementari per valutare meglio la gamma e la qualità del comportamento dei neonati ad altro rischio LESTER  Raggruppamento delle prove comportamentali e neurologiche in 7 Cluster    

Valutazione neurologica - cluster della regolazione autonomica e cluster dei riflessi Valutazione delle capacità sensoriali – cluster degli orientamenti e cluster dei decrementi Valutazione delle capacità motorie – cluster motorio Valutazione delle capacità di relazione – cluster della regolazione degli stati e cluster rango degli stati

Complessivamente, la scala NBAS è in grado di compiere tre diversi tipi di valutazione:   

Valutazione neurologica globale Valutazione delle risposte a vari tipi di stimolazione sia sociale che non sociale Valutazione sulla regolazione degli stati comportamentali per adattarsi all’ambiente 5

Stato: indica un insieme di comportamenti che si ripresentano con una certa stabilità nel tempo e che dipendono dal livello di attivazione dell’organismo Sono classificati 6 stati comportamentali, divisi in due categorie: o o

Stati di sonno (sonno profondo e sonno leggero) Stati di veglia (dormiveglia, veglia attiva, veglia agitata, pianto)

SOMMINISTRAZIONE DELLA SCALA Per la corretta somministrazione: -sono necessari alcuni oggetti -l’esame va eseguito in un ambiente calmo, non rumoroso, non eccessivamente illuminato e senza stimoli disturbanti -dovrebbe iniziare quando il bambino dorme, a metà circa dell’intervallo dei pasti -la durata dell’esame è di 20-30 minuti -flessibilità dell’esaminatore: l’esaminatore assume un ruolo interattivo nei confronti del neonato, stimolandolo ad esprimere pienamente la ricchezza del suo repertorio comportamentale -ogni prova va somministrata in un determinato stato Migliore prestazione: il punteggio del bambino viene assegnato in base alla sua migliore prestazione e non a quella media (l’esaminatore deve ripetere ciascuna prova ogni volta in cui sospetti di non essere riuscito ad ottenere la migliore risposta da parte del bambino) Valore applicativo della scala NBAS  strumento discriminativo per identificare bambini a rischio di disabilità evolutive Valore sperimentale della scala NBAS  utilizzata per indagare se le normali strategie adattive del neonato e le sue reazioni all’ambiente sono state influenzate da fattori perinatali o fattori postnatali VALUTAZIONE DEL NEONATO PRETERMINE L’autore della scala NBAS sottolinea come sia uno strumento inadeguato per valutare il comportamento di neonati con un’età gestionale inferiore alle 36 settimane A questo scopo venne sviluppata  APIB – Assessment of Premature Infants’ Behavior APIB – modello teorico: l’adattamento è un processo che richiede non soltanto un equilibrio tra individuo e ambiente, ma anche un equilibrio intraindividuale, ossia un equilibrio tra sottosistemi che sono funzionalmente diversi, ma strettamente connessi e dipendenti l’uno dall’altro. I sottosistemi sono:    

Sistema autonomico Sistema motorio Sistema degli stati comportamentali Sistema attenzionale/interattivo

L’AIPB  fornisce un profilo integrativo del funzionamento dei differenti sottosistemi ed individua l’effettivo livello di equilibrio di funzionamento durante le molteplici richieste evolutive, consentendo di intervenire e di potenziare i sottosistemi più carenti EFFETTI DELLO STILE INTERATTIVO MATERNO 6

NBAS venne utilizzata anche per valutare gli effetti di fattori post-natali  il comportamento neonatale è influenzato dallo stile interattivo della madre, della qualità della stimolazione motoria e dalle diverse modalità nel fasciare i bambini UTILIZZO DELLA NBAS IN AMBITO CLINICO L’uso della NBAS come strumento d’intervento viene generalmente fatto a due diversi livelli: 



Strumento divulgativo e formativo: per far conoscere ai genitori/caregiver quali sono le competenze presenti alla nascita con l’obiettivo di accrescere la capacità di osservazione dei genitori Parte integrante di un piano d’intervento volto a favorire un’adeguata interazione delle diadi madre-bambino a rischio: è possibile far comprendere le ragioni che scatenano alcuni comportamenti dei bambini e quali sono le modalità di accudimento che facilitano l’organizzazione del comportamento del neonato

LIMITI DELLA NBAS Scarso valore predittivo - due diverse interpretazioni: 1. Gli insuccessi sono imputabili all’instabilità dell’organizzazione del comportamento che caratterizza i primi giorni di vita o Poiché la mancanza si stabilità del comportamento neonatale indica l’abilità del neonato ad adattarsi alle diverse condizioni ambientali, la predizione di uno sviluppo a rischio potrebbe essere proprio la difficoltà del bambino nel modificare il proprio comportamento in funzione delle condizioni ambientali o Necessarie, dunque, 3 somministrazioni (1° – dopo 2/3 giorni dalla nascita| 2° – entro la settimana| 3° – 15/30 giorni dalla nascita) 2. La flessibilità dell’approccio con cui l’esaminatore si pone nei confronti del neonato va a discapito dell’oggettività che normalmente si richiede ad una scala Horowitz, Sullivan e Linn  proposta di sostituzione: al posto della best performance, un modal score: il punteggio delle risposte più frequenti *la NBAS fornisce un quadro statico del funzionamento del comportamento neonatale, mentre per predire lo sviluppo sono necessari strumenti capaci di fornire una visione dinamica del comportamento METODI DI VALUTAZIONE FONDATI SUI PROCESSI COGNITIVI Principio teorico  il sistema umano dispone di risorse attentive attraverso le quali è in grado di orientare l’attenzione nello spazio, di selezionare, codificare e trattenere in memoria gli stimoli sui quali ha rivolto la propria attenzione Durata fissazione visiva  indice del decremento e del recupero dell’attenzione

STRUTTURA TECNICA DELL’ABITUAZIONE 

Fase di abituazione: viene presentato ripetutamente uno stimolo. Si assiste ad un decremento della durata della fissazione visiva in funzione del tempo di presentazione dello stimolo. o Si interpreta il decremento del tempo di fissazione come conseguenza della costruzione da parte del bambino di una rappresentazione mentale o traccia neurale dello stimolo 7



Fase di post-abituazione/violazione dell’aspettativa: lo stimolo familiare viene presentato simultaneamente ad uno stimolo nuovo. o Fase caratterizzata da un improvviso aumento dei tempi di fissazione per lo stimolo nuovo, ma non per lo stimolo familiare

Questa tecnica permette di individuare non soltanto quali informazioni il bambino è in grado di selezionare, di elaborare e di immagazzinare, ma anche come avvengono questi processi e soprattutto come si tras...


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