Benedetto Antelami, Battistero di Parma, ciclo dei mesi e delle stagioni, Duomo di San Donnino PDF

Title Benedetto Antelami, Battistero di Parma, ciclo dei mesi e delle stagioni, Duomo di San Donnino
Author Lisa Greco
Course Storia dell'arte medeivale
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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Summary

Benedetto Antelami, Battistero di Parma, ciclo dei mesi e delle stagioni, Duomo di San Donnino...


Description

ARTE MEDIEVALE

Benedetto Antelami: artista che si colloca in bilico tra romanico e gotico; vissuto tra il 1150 e 1230 circa. Nome che forse deriva da una zona lombarda chiamata Antelamus. Si sa poco della formazione e delle origini, è stato ipotizzato che ha fatto dei viaggi in Francia, patria del gotico, soprattutto nella zona settentrionale. Deposizione di Cristo, 1178, mese II -> aprile: ricordato in un baso livello marmoreo, raffigurante la depos. Di Cristo dalla croce, murato nel transetto destro della cattedrale di Parma. L’artista viene ricordato in un’inscrizione sopra la croce, in caratteri di lingua latina, che ricorda che nell’anno del …. Benedetto Antelami, scultore. Al centro, la croce con il cristo parzialmente legato con i chiodi, circondato da personaggi, riconoscibili anche dalle inscrizioni. La croce divide la lastra in due parti uguali -> valore simb.: a dx di cristo vi sono i credenti, a sx vi sono i culti anteriori, rappr. Dagli ebrei, pagani, etc. le due metà sono illum. Simbolicamente da due luce: in alto a sx la pers. Del sole in un cliteo, mentre dalla parte opposta, a dx, è raff. La person. Della luna. Personaggi: a partire da sx troviamo le pie donne, seguite da Giovanni e della Vergine -> dolore davanti alla crocif., espresso in modo cont. E composto fino alla vergine, la quale prende la mano di Cristo e se la porta al volto, aiutata dall’arcangelo Gabriele. Di fiano vi è una donna con un calice di eucarestia sulla dx e lo stendardo cristiano in segno di trionfo-> la chiesa trionfante (sulla morte). Di fianco a lei, è raffig. Giuseppe da Arimatea che bacia il costato e depone Cristo. Dall’altra parte, sulla scala vi si trova Nicodemo, amico di Gesù, intento a rimuovere il chiodo dalla mano di Cristo. Dopo di lui, troviamo una donna, rappresentativa della sinagoga sottomessa e sconfitta (cecità degli ebrei che non hanno riconosciuto il messia), che china la testa in basso con l’aiuto dell’angelo. A seguito, troviamo un centurione romano che è pronuncia le parole “veramente costui era figlio di Dio” -> episodio tratto dal Vangelo secondo Matteo. Alle spalle del centurione troviamo altri cinque osservatori in piedi ed un gruppo seduto in circolo. Questi sono soldati, che secondo la narrazione del Vangelo di Matteo, si contendono la veste di Cristo, non riconoscendo il valore spirituale, ma materiale. Lato in cui si mostra un’assoluta indifferenza nei confronti della scena centrale la lastra. Originariamente questa era parte di un pulpito -> dove saliva il lettore per proclamare le sacre scritture. L’immagine è contenuta in fregio vegetale, chiamata niello, tecnica antica utilizzata nella decorazione dei metalli con l’uso di una pasta nera, bicromia tra il colore del marmo e della pietra nera. Il linguaggio di Antelami è in bilico fra romanico e gotico, diverso da quello di Wiligelmo nella tecnica e sensibilità. Nuove suggestioni gotiche nelle prop. Dei corpi (ex:le pie donne; sottili, allungate e raffinate; pieghe raffinate delle vesti). Nuova sensibilità vs la manif. Del dolore, molto composto, ma comunque intenso con pochi gesti. NOVITÀ: scans. Dello spazio in profondità, no figure su un pieno, ma addirittura su quattro livelli, uno dei primi tentativi.

Battistero, Parma, 1196: Antelami si trova a lavorare con la sua bottega che ospitava la lastra con la deposizione. L’intervento non è più seplicemente di scultore, ma di architetto. Edificio a pianta ottagonale, tipicamente usata per i battisteri su modello del battistero lateran., in marmo rosa. Uno dei primi edifici italiani ad essere declinato in arte gotica, anche se presenti elementi classicheggianti.

Slancio verticale tipicamente gotico della costruzione, sottolineata dalla sovrapp. Di quattro logge architravate, che svuotano la scultura e le danno slancio. Tre portali con strombatura, decorazione nelle lunette, architravi, capitelli, stile portali chiese gotiche francesi. Il battistero presenta un ricco apparato scultoreo sia all’interno che all’esterno.

Esterno battistero Fregio zooforo: corre lungo tutto lo zoccolo a circa due metri dal suolo, formato da una serie di formelle che rappres. Segni zodiacali, animali fantastici, riprese dall’iconografia del bestiame medievale. Portale nord: usato da coloro che dovevano essere battezzati. la decorazione ricopre tutta la superficie, interessante anche a livello storico, che riporta il nome dell’autore e la data 1196, anno di inizio dei lavori. Nel 1216 il battistero è ufficiato e si tiene il primo battesimo. La lunetta centrale ospita l’adorazione dei magi, raffigur. Della madonna in trono con in braccio Gesù bambino, alla sua dx ci sono i re magi. Nell’altra parte, è rappr. San Giuseppe seduto che riceve l’angelo che gli dice di fuggire in Egitto, per salvare gesu dal massacro ordinato da Erode. Nell’architrave sottostante sono raffigurate le storie del san Giovanni battista, raffig. Il battesimo di Gesù circondato da due angeli immersi nelle acque, nella seconda parte troviamo il banchetto di Erode, con la moglie, entrambe con la corona, turbati dalla richiesta della figlia di decapitare il battista. Nella scena successiva vi si trova la decapitazione del battista ed un angelo.

Interno battistero Portale nord, interno: in corrisp. Con la lunetta esterna, troviamo una lunetta interna che rappr. La fuga in Egitto. Giuseppe rappr. Come un pellegrino, la vergine con il bambino e due ancelle, potrebbe trattarsi anche del ritorno dalla fuga che avviene sempre sotto consiglio di un angelo -> l’ultima delle ancelle tiene in mano due uccelli grigi, regalo della sacra famiglia porta in dono al tempio di Gerusalemme al ritorno dalla fuga. Questa immagine ci mostra che la gran parte della scultura del medioevo era colorata, policroma, che però non dura nel tempo -> ci offre un esempio di produzione scultorea del tempio. Il ciclo dei mesi e delle stagioni, 1210: si compone di 14 sculture, 12 rappresentatati i 12 mesi dell’anno e 2 rappresentanti la primavera (una giovane) e l’inverno (un uomo in parte vestito, in parte svestito). Le sculture delle altre due stagioni non sono mai state fatte -> opera incompleta. In corrisp. Del primo ordine di logge si trovano dei rilievi, non è sicuramente la destinaz. Originaria di queste sculture. Si pensa che le sculture siano state percepite per il portale della vicina cattedrale, mentre altri sostengono che i mesi siano stati pensati per il battistero -> il loro messaggio si lega con le decorazioni scolpite. Il ciclo descrive la vita dell’uomo medievale nei diversi periodi dell’anno, scandita dalla stagionalità delle stagioni che consentivano il compiersi di determinati lavori agricoli, attività vista come nobile da parte della chiesa-> mediante la fatica ed il lavoro, l’uomo ci si può salvare e liberare dal peccato originale. Descriz. Della vita quotidiana, con strumenti di lavoro, piante e frutti, linguaggio attento alle pratiche, lavoro, vesti –> notevole attenz. Vs il mondo naturale da parte di Antelami. Il ciclo inizia con marzo, quando iniziava l’anno nuovo. Giugno è un contadino che miete il grano e taglia le spighe con un coltellino abbastanza in alto -> Antelami guarda il mondo intorno: era un uso del medioevo di lasciare la paglia tagliata a terra come cibo per il bestiame.

Settembre, ottobre, novembre: presente l’elemento del corrispondente segno zodiacale (bilancia, scorpione, sagittario). Dove non vi sono, si crede che Antelami avesse deciso di lasciare la creazione dei segni successivamente. Vendemmia: contadino che con coltello taglia i grappoli e lo fa cadere nel secchio sottostante, per poi procedere con la vendemmia. I suoi capelli sono trattenuti da una cuffietta per non farli impigliare. Gennaio: statua unica -> uomo anziano con barba e baffi, seduto, che si scalda davanti ad un focolare -> si alza la tunica. Vestito pesante, con un mantello ed una cuffia a tenergli calda la testa. Non lavora, dal momento in cui a gennaio non vi sono particolari attività agricole da compiere. È rappresenta una doppia testa in corrispondenza della nuca, omaggio a Giano Bifonte, divinità romana, posta a gennaio perché è il mese dove si conclude l’anno passato ed ne inizia uno nuovo (sguardo al passato e sguardo al futuro). Duomo di San Donnino, Fidenza, seconda metà XII secolo: probabilmente Antelami ha lavorato qui, alla produzione scultorea della facciata con diversi temi, tratte da storie eterogenee, quali bibbia, vangeli e mitologia. Torre nord: lastra con re magi a cavallo (inscrizioni nella parte sup. della lastra) San Simone con lungo cartiglio, scultura su colonna: cartiglio riporta “San Simone apostolo indica che questa è la via per Roma”. Destinato ai pellegrini. Situato fra il portale di sx e il portale centrale. Lati dei portali centrali sono presenti due nicchie, impostate in modo simmetrico, con dentro due sculture a tutto tondo, con dentro Re Davide e Ezechiele. Accurate nella resa dei dettagli, associate alla produzione di Antelami. Entrambi reggono fra le mani due cartigli che aiutano alla chiesa come “porta del cielo”. Al di sopra delle nicchie troviamo due rielevi di a sx una famiglia di pellegrini, sopra Re Davide, a dx una famiglia povera, sopra Ezechiele. Ipotesi basata sulle vesti indossate dalle due famiglie -> idea che il pellegrinaggio riguardava tutti, a discapito della classe sociale. Un angelo per ogni nicchia. Torre sud: rilievo che raffig. Un corteo di personaggi in marcia, forse un corteo di pellegrini, vs Roma. L’altra possibilità è che si tratti della torre di Carlo magno che rientra a Roma dopo essersi liberati dalla minaccia dei Saracei. Carlo magno a cavallo, con uno scettro in mano, cavallo che porta in grembo il ghepardo che Carlo Magno si portava dietro quando andava a caccia....


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