CASO Pratico PDF

Title CASO Pratico
Author Marina Hidra
Course ATTIVITÀ FORMATIVE PER IL TIROCINIO
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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Summary

CASO PRATICO SVOLTO DA ME . Professoressa Barbara Giacconi ...


Description

CASO PRATICO Si presenta all'assistente sociale una signora di circa 70 anni, vedova, segnalando problemi di gestione a casa della figlia gravemente disabile di 40 anni. Quest'ultima frequenta un centro diurno. Si delinei un possibile progetto di intervento. Analisi della domanda : Inizialmente l’obiettivo dell’assistente sociale sarà quello di raccogliere elementi per capire se e come si può intervenire sulla situazione. Dal primo colloquio che verrà svolto a domicilio dovrò trarre le seguenti informazioni • la storia personale e familiare; • la situazione economica; • la situazione abitativa (anche per rilevare se sono presenti barriere architettoniche); • condizioni di salute; • la presenza di parenti ed eventualmente il tipo di relazione esistente; • la presenza di una rete amicale, di vicinato, di volontari ecc. che le aiutano o potrebbero farlo in caso di necessità. • livello di handicap della figlia • livello di autosufficienza della madre vedova • la relazione interpersonale fra madre e figlia Quindi dovrò inizialmente delineare una scheda personale.

Si ipotizza che la signora vedova non sia più in grado, data la sua anzianità e la perdita del marito, di gestire autonomamente la situazione della figlia diversamente abile che necessita di cure specifiche psicofisiche e assistenza quotidiana. Abbiamo quindi una situazione con problematiche nella gestione in casa della figlia poiché quest’ultima necessità di assistenza per l’ igiene personale e faccende domestiche. La figlia frequenta un centro diurno quindi principalmente il tempo che necessità per l ‘ assistenza è in prima mattinata,la sera al ritorno dal centro e nel weekend quando il centro è chiuso.

Valutazione: Dopo aver effettuato un primo colloquio e aver osservato le condizioni economiche, sociali, personali e abitative delle due donne e dopo aver individuato le esigenze,delineiamo come obiettivo principale l’ affiancamento di un operatore con specifiche competenze alla disabile per promuovere la sua crescita e autonomia e per facilitare il quotidiano della madre anziana ( nelle faccende domestiche).

Fase progettuale di intervento La cura della persona con disabilità (igiene personale e dell’ambiente domestico) può essere assicurata mediante il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) attivabile. Tale Servizio consiste in prestazioni quotidiane o saltuarie (a seconda della necessità) di tipo assistenziale effettuate da personale ausiliario qualificato, dipendente direttamente dall’Ente Locale o da Cooperative convenzionate/accreditate presso il medesimo Ente Locale.

Analizzata tutta la situazione Verrà quindi offerto un aiuto alla figlia disabile per i bisogni quotidiani e un aiuto alla madre anziana per la gestione della casa , da un operatore qualificato, per un numero di 4/5 ore al giorno suddivise tra mattina e sera durante la settimana e nei weekend e festivi verrà offerto un servizio supplementare di assistenza residenziale. L’ assistente sociale ricoprirà un ruolo di sostegno , di orientamento e di fiducia all’ interno delle risorse messe a disposizione, valuterà periodicamente se gli strumenti adottati risultano conformi ed efficienti rispetto agli obbiettivi prefissati inizialmente o se adottare delle modifiche .

Conclusione Verificare se la situazione prefissata inizialmente e valutata in seguito , anche avendo apportato delle modifiche, ha permesso il raggiungimento degli obiettivi iniziali e verificare il cambiamento delle condizioni abitative e gestionali.

Marina Hidra...


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