Citta e comuni - Riassunti manuale per esame con professore Roberto delle donne PDF

Title Citta e comuni - Riassunti manuale per esame con professore Roberto delle donne
Author Alessandro Mazzarella
Course Storia medievale
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Riassunti manuale per esame con professore Roberto delle donne...


Description

una ribellione dei principi tedeschi nel 1231,dovette concedere simili privilegi,scelta che fu confermata da Federico nel 1233.In sicilia,Federico si concentro soprttutto nel recuperare i beni usurpati dai nobili durante il periodo della reggenza materna.Nel 1220,in un’assise tenuta a capua,ordinò una severa politica di recupero dei beni demaniali in mano ai baroni.Nel 1231,Federico emanò a Melfi il più grande atto legislativo del suo regno:il liber Constitutiom o Liber Augustalis,dove l’ideologia regia ricevette una sistemazione di grande spessore culturale. CIttà e comuni Nel IX secolo,il Vescovo rappresentava sia l’unità spirituale e politica della città,ma al contempo era un grande signore feudale con molteplici interessi da tutelare,infatti doveva inquadrare i suoi vassalli in una clientela stabile,rifornirli di terre e spesso venire a patti con loro per non essere cacciato.La sfera pubblica e la vita dei cittadini(publicum)era condizionata da cooperazioni forzate fra vescovo,i suoi milites(aristocrazia a lui legata)e i cives(cittadini).Nel corso del XI secolo,il vescovo e le elite urbane crearono una nuova istituzione che si occupasse dell’amministrazione urbana,il Consolato.Il consolato era formato da un numero variabile di membri,da quattro a sei,che si riunivano nel palazzo del vescovo,sottolineando una dipendenza nei suoi confronti.Aveva in comune con il consolato romano,il carattere elettivo della nomina,sfruttando il principio di maggioranza e la durata annuale della carica.Si creò anche un consiglio comunale formato da un centinaio di persone che poteva avanzare richieste,discutere le decisioni,contestare l’operato dei consoli,eleggere i futuri consoli.In oltre si stabiliva un patto giurato di natura pubblica(chiamato breve),che legittimava i nuovi magistrati ad agire come rappresentanti ufficiali della comunità.Tra la fine del XII e l’inizio del XIII,sorsero alcuni problemi nelle città: 1) la crescita demografica ed economica della città portava con se numerose liti,per il possesso di terra o conflitti di lavoro,e quindi vi era la necessità di instaurare una forte giustizia pubblica,dove i processi anche se non giungevano a sentenza,erano capaci di sospendere i conflitti facendoli procedere su altri binari. 2) La fiscalità.Le imposte in città erano sempre straordinarie,quindi si dovette far capire alla cittadinanza che essere cives comportava alcuni doveri come il pagamento delle tasse che era funzionale all’economia del comune e permetteva di fare alcuni lavori pubblici. 3) Lo stretto contatto con il territorio circostante,il contado,su cui i comuni decisero di estendere il proprio dominio,per imporre le tasse agli abitanti che contribuivano alle finanze della città. Per realizzare ciò,bisognava o scendere a patti con i signori territoriali,promettendogli dei ruoli nell’amministrazione cittadina oppure concedere privilegi alle popolazioni rurali. All’inizio del secolo XIII,le repubbliche marinare:Genova,pisa e venezia,diventarono grandi empori commerciali,ma divennero anche centri con istituzioni cittadine con Venezia governata da un Doge e le altre due furono consolari.Nell’Italia settentrionale ,MIlano si affermò come città egemone,bologna subì un rapido sviluppo e fu la sede dove venne creata la prima università.In toscana erano presenti molte città importanti tra cui Firenze,Arezzo,Siena,Lucca in perenne lotta tra loro. Lo scontro con Barbarossa Ottone,vescovo di Frisinga e zio di Federico barbarossa,descrisse gli italiani come un popolo amante della libertà e gelosi della propria autonomia.Si capì subito che per Federico l’italia sarebbe stata una spina nel fianco.I conflitti iniziarono, quando durante una riunione tenuta a Costanza nel 1153, due ambasciatori lodigiani supplicarono l'imperatore di riparare l'offesa ricevuta dai milanesi.Nel 1155 l'imperatore conquistò Asti e distrusse Tortona, tre anni dopo invece attacco Brescia e riuscì a saccheggiare la stessa Milano.Nella dieta di Roncaglia tenuta nello stesso anno richiese ufficialmente la restituzione di tutti i diritti regi usurpati dalle città: come il fodro(tassa regia), il potere di elezione dei Consoli, palazzi pubblici eccetera.Inoltre impose alle città dei Rettori di nomina imperiale, i cosiddetti potestà, che si distinsero per la capacità con cui raccoglievano le tasse da destinare alla guerra.Le ingenti pressioni fiscali,incominciarono ad alimentare alcuni dissensi verso l'imperatore nelle città italiane, e dopo che Federico nel 1162 attacco una seconda volta Milano, radendola al suolo, i comuni si misero in allerta, ad esempio le città venete costituirono una lega di comuni impegnati a prestarsi aiuto in caso di attacco. Quest'idea venne ripresa anche dalle città lombarde che nel 1168, formarono

un'alleanza chiamata Lega Lombarda, di cui facevano parte anche le città nemiche di Milano come Cremona,Como, la stessa Lodi e Bergamo.La Lega era governata dai rettori eletti da tutte le città; aveva un tribunale proprio per risolvere le controversie fra i comuni e coordinare sul piano militare le azioni delle singole città, aiutando i membri in difficoltà attraverso l'invio di Podestà della Lega, contrapposti a quelli Imperiali.Inoltre la Lega ebbe un altro alleato in papa Alessandro III.Dopo un decennio di battaglie cruente ma non risolutive, avvenne lo scontro di Legnano nel 1176, in cui i comuni lombardi riuscirono a sconfiggere l'esercito imperiale.Una vittoria molto importante per quanto riguarda la propaganda politica, in quanto interpretarono tale vittoria come una sorta di sanzione Divina, della loro giusta lotta contro il tiranno.Nel 1177 il Papa riuscì a strappare all'imperatore una tregua di cinque anni(Pace di Venezia) e allo scadere del termine, nel 1183, si raggiunge la concordia definitiva tra l'Impero e le città,la cosiddetta pace di Costanza.Tale pace viene interpretata da Federico Barbarossa come una sorta di grazia Imperiale concessa alle città.Dopo la pace di Costanza Federico pose fine alle guerre d'Italia e si dedicò alle imprese più gloriose come la terza crociata.In Italia la pace ritrovata, fu comunque serie di nuove tensioni in quanto i cosiddetti pedites ovvero i soldati appiedati, in sostanza da normali cittadini,che avevano combattuto per la città, volevano incidere sulla vita politica poiché si sentivano in un certo senso creditori verso lo Stato per il servizio prestato durante le guerre. Infatti,si organizzano nuovi raggruppamenti politici che univano i cittadini non nobili, le societates.In primo luogo sorsero le società rionali, che radunavano tutti gli abitanti di una pannocchia o di una vicina con compiti di autogoverno locale e di difesa delle mura.In un secondo momento si aggiunsero le società di mestiere, o corporazioni di arti,cosicchè nella stessa compagine si ritrovarono grandi banchieri, mercanti, bottega artigiani.Inizialmente con uno scopo di protezione armata dei propri membri, ma col tempo si diedero una struttura comune, che radunava tutte le arti sotto un organismo unitario, chiamato popolo, una vera e propria istituzione pubblica che si affiancava al Comune come ente esterno e interno allo stesso tempo.Ben presto le società avanzarono numerose richieste di natura politica, come ad esempio l'abolizione dei privilegi nobiliari,ed alcune città dovettero trovare delle delle soluzioni alternative per far fronte a questi problemi.Una via fu quella di sostituire i consoli con dei podestà,dei rettori unici, eletti per un anno e investiti dei maggiori poteri del governo della città.Per non alimentare dissidi interni, sì decise di chiamare come podestà personalità esterne, provenienti da altri comuni che davano maggiore garanzia di imparzialità e toglievano alle forze politiche cittadine un motivo di scontro.Pian piano tutte le città adottarono questo tipo di istituzione e il podestariato, divenne per molti una vera e propria professione, la prima di carattere politico.La legge veniva creata dagli stessi cives,nei consigli, che assunsero un'importanza molto maggiore che nei periodi precedenti. il consiglio comunale, fu allargato da 500 a 1000, ed era incaricato di eleggere il podestà,approvare le sue decisioni e prendere le scelte importanti per la vita politica ed economica della città.I podestà proponevano gli argomenti da discutere e i membri del Consiglio decidevano se accettare o meno tale proposta con una votazione a maggioranza, che poteva essere palese( per alzata e seduta), oppure segreta per tutelare la libertà di scelta.I voti venivano espressi con delle palle,o delle fave, di colore bianco e nero che ogni consigliere depositava in una sacca al momento del voto.Il voto segreto aprì le porte ad modo di far politica completamente diverso, in quanto il voto non veniva più compromesso dalle clientele e dalle intimidazioni dei nobili.In quegli anni, si registrò un aumento demografico infatti alcune città come Milano e Firenze arrivarono ad avere più di 80000 cittadini. Le Corporazioni, contavano diverse migliaia di membri in quanto iscriversi alle arti, in un importante sia perché le corporazioni controllavano il lavoro e stabilivano i prezzi delle merci e deii salari dei lavoranti, quindi per aprire un'attività bisognava essere iscritti all'arte, ma anche perché il peso delle arti nella vita pubblica aumentò enormemente. Dalla seconda metà del duecento,il popolo affiancò al podestà un proprio magistrato,sempre forestiero e a tempo,chiamato capitano del popolo.Tra il 1270 e il 1280,instaurò un nuovo governo dominato dal gruppo dirigente delle arti.A bologna presero il nome di Anziani,a Firenze priori,a Siena i nove.Si verificò in tutte queste città un dominio delle arti maggiori come banchieri,mercanti,notai che tendevano ad escludere le arti minori dalla vita politica.Nelle città furono create liste generali di

appartenenza qualificata alla città.Si censirono,in primo luogo,i residenti,con elenchi di cittadini divisi per parrocchie o cappelle:quindi i contribuenti,distribuiti in liste fiscali di soggetti al fodro e poi in estimi più moderni,con valutazione reale sulla ricchezza,che aprì all’adozione di un criterio proporzionale nella raccolta delle imposte pubbliche,e per la prima volta si andavano ad intaccare i patrimoni dei più ricchi(anche se venivano comunque fatte alcune concessioni nei loro confronti). La giustizia divenne più severa poiché vennero concessi poteri speciali ai giudici per punire e scoprire le infrazioni contro l’ordine pubblico ed inoltre si presero provvedimenti contro le speculazioni economiche dei grandi proprietari.Il contado fu oggetto di una ristrutturazione amministrativa.Le pretese della città aumentarono,infatti si impose alle comunità del contado una serie di doveri fiscali e annonari per scaricare tali imposte dagli abitanti delle città.Le città e i contadi furono divise in quartieri,affidate ad un ufficiale cittadino,il vicario o podestà,che avevano la responsabilità della condotta dei propri abitanti. Si diffuse un’aperta divisione tra fazioni tra il 1226 e il 1250.Le famiglie cittadine si contrapposero in Guelfi,sostenitori del papa e ghibellini,sostenitori dell’imperatore.Tali fazioni,in molte città divennero un’istituzione,con propri podestà e consiglieri,e le parti offrivano ai loro aderenti una via di accesso al potere e di influenzare la guida politica della società.Il Popolo(corporazioni)cercò di limitare le cariche di violenza da parte di queste due forze,emanando a fine duecento,delle leggi speciali “antimagnatizie”,ovvero assicurare la pace contro i “magnati(ricchi,potenti),che si opponevano al comune e lo minacciavano.I magnati non potevano più assumere cariche pubbliche,e chi non si atteneva alle regole poteva anche essere esiliato dalla città.In questi anni la scoperta e la rilettura dell’opera Aristotelica,la Politica,fece sorgere la teoria del bene comune come fine ultimo della politica.Tuttavia,negli anni successivi in molti comuni presero il sopravvento le signorie e le oligarchie,relegando i consigli comunali a semplici organi di ratifica delle decisioni del signore....


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