Colectomia - appunti di chirurgia PDF

Title Colectomia - appunti di chirurgia
Author Alessia De Marco
Course Tirocinio di area chirurgica ii - chirurgia toracica
Institution Università di Bologna
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Summary

appunti di chirurgia...


Description

Dir. Gen. e Sede Amm.va: c/o “Villa Capitini” – Via Martiri 28 Marzo, 35- 06129 PERUGIA

Sede Legale: P.O. S. Maria della Misericordia in S. Andrea delle Fratte – 06156 PERUGIA Partita IVA 02101050546 - Tel. 075 5781 - Sito Internet: www.ospedale.perugia.it

S.C. Chirurgia Generale e Oncologica Direttore: Prof. Giuseppe Noya

Informazioni per il paziente sull’intervento chirurgico di colectomia Gentile signore, gentile signora, il suo medico, dott. ..........................................................., nel contesto delle cure a Lei rivolte, Le ha proposto di sottoporsi ad intervento di colectomia parziale. Il presente modulo ha lo scopo di informarla sulle caratteristiche dell’intervento a cui verrà sottoposto. La preghiamo pertanto di leggerlo attentamente e di chiedere qualsiasi spiegazione, informazione o ulteriori dettagli che desidera sapere ai medici che la stanno curando.

Perché mi devo sottoporre a colectomia totale o parziale? Le è stato diagnosticato: ....................................................................... a livello del grosso intestino Indicazioni: tenuto conto della natura e dello stadio della patologia da cui è affetto, il trattamento indicato nel suo caso è l’intervento chirurgico di colectomia...............................................................

In cosa consiste? Tecniche/modalità di esecuzione: l’intervento chirurgico di colectomia consiste nell’asportazione di un tratto più o meno lungo del grosso intestino. A seconda della sede e della patologia la demolizione riguarderà il colon destro (Emicolectomia destra), il colon traverso (trasversectomia), il colon sinistro (emicolectomia sinistra), in rari casi la particolare situazione patologica può obbligare all’asportazione di tutto il colon, del sigma e del retto (colectomia totale). Questi interventi possono essere eseguiti sin dall’inizio mediante un’incisione addominale (laparotomia) o prevedere, in casi selezionati, una o più fasi laparoscopiche al fine di minimizzare il trauma chirurgico legato alla laparotomia. La laparoscopia prevede l’introduzione in addome del paziente, per mezzo di una piccola incisione cutanea, di uno strumento chiamato laparoscopio, che è un tubo rigido sottile dotato di due canali ottici: uno che porta la luce all'interno e l'altro che trasmette all'esterno l’immagine degli organi addominali; lo strumento dispone di una lente all’estremità distale che ingrandisce l’immagine. Questa catena di strumenti permette al chirurgo di vedere l’interno dell’addome ed operare sugli organi per mezzo di strumenti da presa e da taglio, inseriti nell’addome attraverso altre piccole incisioni chirurgiche, in numero e sedi opportune per l’intervento.).

La continuità digestiva viene solitamente ristabilita al momento dell’intervento con una giuntura (anastomosi) tra i monconi intestinali residui, ma in casi particolari può essere necessario rinviare l’anastomosi ad un successivo intervento praticando temporaneamente una deviazione a pieno canale delle feci (intervento di Hartmann) o proteggere temporaneamente l’anastomosi con una derivazione laterale delle feci (ileo-o colo-stomia) che verrà di regola chiusa dopo breve tempo con un secondo intervento chirurgico, peraltro di minore impegno per il paziente. La chirurgia, benché eseguita con tecnica rigorosa, non può considerarsi esente da rischi e può essere necessario, durante l’intervento, modificare la tattica chirurgica in rapporto alla valutazione intraoperatoria o per la presenza di altre patologie misconosciute o ancora per impedimenti di carattere tecnico. Il decorso post-operatorio: in assenza di complicanze (minori o maggiori) è di circa 8 giorni. Innovatività della procedura: l’intervento di colectomia è una procedura consolidata nella pratica clinica Le principali complicanze di questi interventi sono:  Generiche (comuni a tutti gli interventi chirurgici maggiori): - embolia polmonare; - danni a carico di cuore, polmoni, reni fegato, cervello; possono verificarsi, soprattutto in soggetti particolarmente anziani e/o con importanti malattie d’organo (coronaropatie, insufficienza renale o epatica o respiratoria) o sistemiche (diabete, dismetabolismi, defedamento), così come in corso o dopo qualunque manovra anestesiologica, chirurgica, farmacologia.  Specifiche (legate alla sede e alla tecnica chirurgica): - sanguinamento intra o post-operatorio, di solito entro le prime 48 ore, che può richiedere la trasfusione di sangue o il controllo chirurgico mediante un secondo intervento; - complicazioni a livello dell’anastomosi, con suo cedimento totale o parziale che si verifica, di solito ad alcuni giorni di distanza dall’intervento. Questa evenienza può avere come conseguenza una fistola enterica trattabile con terapia medica o , nei casi più gravi, una peritonite con necessità di reintervento ed eventuale confezione di ileostomia o colostomia. E’ altresì possibile la comparsa tardiva di stenosi dell’anastomosi (restringimento cicatriziale a livello della sutura dell’intestino) che nella maggior parte dei casi è risolvibile con dilatazioni endoscopiche. Il rischio di complicanze anastomotiche è maggiore se l’intervento venga condotto in condizioni d’urgenza. - lesioni della milza (soprattutto in caso di emicolectomia sinistra) che può richiedere una splenectomia; tale procedura può comportare, nel post-operatorio, un incremento delle piastrine, con rischio di trombosi e, nei soggetti giovani, disturbi dell’immunità ed infezioni. - occlusioni intestinali legate a torsioni o ad aderenze di anse intestinali. In alcuni casi può essere necessario un reintervento chirurgico. - infezioni della ferita di varia gravità, che possono portare dopo guarigione a laparoceli e cicatrici antiestetiche. - disturbi della sfera uro-genitale, particolarmente dopo chirurgia sul colon sinistro e sul retto, che si manifestano con ritenzione urinaria e/o nell’uomo ad eiaculazione retrograda e/o a disturbi dell’erezione. - modificazione dell’alvo in senso diarroico (aumento del numero di scariche), è inevitabile in caso di colectomia totale. Tale condizione può essere migliorata, anche se non completamente risolta, da opportune misure dietetiche e/o farmacologiche. Le ileo o colostomie possono essere gravate da complicanze quali il distacco dalla parete addominale, la sofferenza ischemica, l’erniazione, l’infezione della parete addominale o della cute circostante, e la stenosi dell’0rifizio. Tutti questi eventi possono avvenire in forma lieve e non essere motivo di preoccupazione, ma possono anche richiedere a loro volta un trattamento

chirurgico. Complicanze specifiche legate alla laparoscopia sono: - lesioni dei grossi vasi o di visceri, al momento dell’introduzione degli strumenti; - diffusione del gas nel tessuto sottocutaneo o in torace ( enfisema sottocutaneo o mediastinico) - embolia polmonare gassosa, causata dal massivo ingresso di gas nei grossi vasi. L’eventuale conversione dell’intervento nella via laparotomia tradizionale non è una vera complicanza, ma una modifica della tecnica chirurgica a cui si ricorre qualora s’incontrino condizioni tali da non consentire la prosecuzione della tecnica laparoscopica con sufficiente margine di sicurezza. Efficienza ed idoneità della struttura: nella nostra struttura tale intervento viene eseguito di routine da personale altamente esperto e qualificato e la nostra struttura è provvista di apparecchiature idonee a fronteggiare le comuni situazioni di rischio

Cosa comporta? Come prepararsi all’intervento: sarà necessario mantenere un regime di digiuno anche per i liquidi dalla mezzanotte del giorno che precede l’intervento chirurgico. La mattina dell’intervento sarà necessario provvedere ad una accurata igiene personale preferibilmente tramite doccia. Prescrizioni post-intervento: sarà necessario: - un’adeguata igiene personale, tramite il lavaggio delle mani, il lavaggio dei genitali e della regione perianale. - mantenere la pulizia della biancheria intima e delle lenzuola - non manipolare il cerotto applicato sulla ferita, nel caso cui si stacchi deve eseguire una nuova medicazione o dal medico curante o presso il nostro ambulatorio - astenersi da sforzi fisici i primi 7-8 giorni o almeno sino alla rimozione dei punti di sutura - attenersi ad una dieta come da schema allegato alla lettera di dimissione almeno per i primi quindici giorni dall’intervento. E’ necessario contattare il medico al più presto nei casi in cui: • la zona circostante la ferita è arrossata, gonfia o dolente o secerne secrezioni (possibile infezione ferita) • compare febbre (superiore a 38°C) non imputabile ad altre cause (possibile infezione generalizzata); • compare rossore, prurito e gonfiore nella zona di contatto del cerotto (possibile allergia alla colla del cerotto) • compare variazione dell’alvo sia in senso diarroico che stitico. Nel raro caso in cui si dovesse avere un sanguinamento dalla ferita occorre contattare il medico e /o recarsi presso la struttura ospedaliera che ha eseguito l’intervento.) Al momento della dimissione verranno date dal medico della Struttura indicazioni sulle eventuali (ulteriori) norme comportamentali da seguire. Avvertire il medico o recarsi al pronto soccorso qualora si verifichi una delle complicanze indicate o qualsiasi variazione imprevista del suo stato di salute.

Follow-up: dopo una settimana dalla dimissione è prevista una visita di controllo con medicazione. Verrà comunicata la data della visita oncologica ed i successivi controlli da eseguire presso la nostra struttura.

Esistono alternative terapeutiche? Alternative terapeutiche: in generale le alternative all'intervento chirurgico dipendono strettamente dalla natura e dall’estensione della malattia. Nel suo caso, le possibili alternative sono rappresentate da.................................................................. ............................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................... Rischi se rifiuto o ritardo il trattamento: in caso di rifiuto e ritardo nella effettuazione dell’intervento chirurgico, si può verificare un peggioramento e/o progressione locale della malattia (con possibili complicanze occlusive, perforative, sanguinamenti e/o invasione degli organi vicini, che potrebbero richiedere interventi chirurgici in urgenza con notevole aumento del rischio operatorio anche quoad vitam), a distanza, con possibile insorgenza di metastasi agli organi vicini come: fegato, polmoni, ossa, cervello etc. Il sottoscritto/a......................................................nato/a a............................il ..................., dettagliatamente informato/a dal Dott. .......................................... di essere affetto/a da............................ e di necessitare di essere sottoposto/a a .........................................., dichiara di aver ricevuto il presente modulo informativo, che si impegna a leggere attentamente prima di fornire il consenso al trattamento. Firma e timbro del medico che ha informato il paziente ________________________

Perugia............................

Firma del paziente o del rappresentante legale ___________________________...


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