Concorso Discipline Musicali - Musica nel primo e secondo ciclo d\'istruzione PDF

Title Concorso Discipline Musicali - Musica nel primo e secondo ciclo d\'istruzione
Author Vincenzo Iovino
Course storia della musica
Institution Conservatorio Santa Cecilia
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Prima parte del materiale EdiSES per la preparazione alle prove scritte e orali del Concorso a Cattedra (ordinario) 2020 ...


Description

DISCIPLINE MUSICALI CLASSI DI CONCORSO: A29 Musica negli Istituti di Istruzione secondaria di II Grado A30 Musica nella Scuola secondaria di I Grado A53 Storia della Musica negli Istituti di Istruzione secondaria di II Grado A55 Strumento Musicale negli Istituti di Istruzione secondaria di II Grado A56 Strumento Musicale nella Scuola secondaria di I Grado A63 Tecnologie Musicali A64 Teoria, Analisi e Composizione

Parte Prima: La musica nell’ordinamento scolastico italiano. 1. Musica nel primo e nel secondo ciclo d’istruzione Fin dal 1963, la musica fa parte dei programmi della scuola secondaria. Da allora, molti sono stati gli interventi che ne hanno regolato l’insegnamento, estendendo questo insegnamento, con diverse modalità, alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria.

1.1. Musica nella scuola dell’infanzia Le Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione del 2012 contengono importanti novità riguardanti la presenza della musica nella scuola dell’infanzia. La musica è intesa come facente parte di un gruppo più ampio di discipline, insieme alla gestualità, all’arte e alla multimedialità. Tutti questi mezzi devono essere intesi come elementi fondamentali per la formazione dell’identità del bambino. Le Indicazioni prendono spunto dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 che introduce le Competenze chiave per l’apprendimento permanente. La creatività, la musica e le modalità espressive e comunicative rientravano nella competenza della “Consapevolezza ed espressione culturale”.

Obiettivi di questa Competenza sono:

 Maggior consapevolezza delle emozioni che possono essere espresse anche con il linguaggio del corpo;  Inventare storie ed esprimersi attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura ecc; saper usare materiali e tecniche espressive e creative; conoscere le potenzialità della tecnologia;  Sviluppare interesse per spettacoli di vario tipo, per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte;  Migliorare la percezione e la produzione musicale tramite la voce, il corpo e gli oggetti;  Produrre semplici sequenze sonoro-musicali e conoscere i più basilari elementi dell’alfabeto musicale.

1.2. Musica nella scuola primaria Con il D.P.R. 104/1985 veniva inserita nel curriculo della scuola primaria anche l’educazione al suono e alla musica. Furono introdotti nuovi programmi che avevano tre obiettivi fondamentali:  La percezione (ascolto);  La comprensione;  La produzione (soprattutto attraverso la voce). Recentemente l’organizzazione della disciplina è stata definita nelle Indicazioni. Questo documento non fornisce indicazioni dettagliate come il D.P.R. 104/1985, lasciando più autonomia al docente. In esso si definisce la musica come “componente fondamentale e universale dell’esistenza umana”. Nelle Indicazioni, si parla di due livelli di insegnamento:  Produzione (attività corale e di musica d’insieme);  Fruizione consapevole. Tra gli obiettivi principali dell’insegnamento della musica nella scuola primaria ci sono:  Utilizzo consapevole e creativo della voce, degli strumenti e delle nuove tecnologie;  Eseguire correttamente brani vocali o strumentali;  Riconoscere gli elementi basilari del linguaggio musicale;  Riconoscere l’uso e la funzione di diversi brani e suoni nella realtà multimediale (cinema, TV, PC…). Con il D.M. 8/2011 si interviene sull’insegnamento della musica come materia curricolare nella scuola primaria. Le Linee Guida per l’attuazione di questo decreto arrivano soltanto con la Nota MIUR 17 gennaio 2014, n° 151, con particolare riferimento alle modalità di formazione del personale docente o alle modalità di conferimento di incarichi di docenza ad esperti esterni appartenenti ad associazioni operanti nel campo musicale.

1.3. Musica nella scuola secondaria di I grado Solo con il D.M. 9 febbraio 1979, la musica (ex A032) raggiunge un definitivo riconoscimento all’interno della scuola secondaria di I grado, con una revisione dei programmi e dell’orario curriculare (le ore passano da una a due settimanali).

Con il D.M. 37/2009 la disciplina cambia dicitura da “educazione musicale nella scuola media” a “musica”. Con il D.M. del 9 maggio 2017, n° 259 (che modifica e integra il D.P.R. 19/2016), si modifica la sigla associata a questa disciplina da A032 in A30. I principali obiettivi di questa disciplina sono:  Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali o strumentali di diversi generi e stili;  Riconoscere e classificare brani in base al periodo storico di appartenenza;  Conoscere, descrivere e analizzare in modo critico opere d’arte musicali.

1.4. Musica nella scuola secondaria di II grado Fino a qualche anno fa, l’insegnamento della musica nella scuola secondaria di II grado (ex A031) era previsto solo per il Liceo socio-psico-pedagogico e per gli Istituti professionali femminili. Successivamente è stato abolito, ad eccezione della sua presenza nei percorsi di studio dei Licei musicali e degli Istituti professionali a indirizzo “Servizi socio-sanitari” (A29).

2. Strumento musica nella scuola secondaria di I grado. 2.1. Dalla sperimentazione ai giorni nostri. I corsi di strumento musicali vengono istituiti, a livello sperimentale e confinati alla sola regione Lombardia, con il D.M. 8 settembre 1975. Successivamente, gli svariati decreti attuati ne regolarono l’estensione a tutta l’Italia (D.M. 3 agosto 1979). Pur conservando la loro natura sperimentale, i corsi hanno ora a disposizione delle modalità di istituzione e i criteri di reclutamento del personale. I corsi di strumento potevano comprendere da 3 a 5 specialità strumentali per ogni scuola, a scelta tra: pianoforte, violino, violoncello, oboe, clarinetto, flauto, corno e tromba (e chitarra classica, anche se non prevista dagli ordinamenti di conservatorio). A ogni classe di strumento, ad eccezione di quella di pianoforte, dovevano essere assegnati dai 5 ai 6 alunni. I corsi dovevano comprendere almeno una specialità per ognuno dei seguenti gruppi: strumenti a tastiera, a corda e a fiato. La sperimentazione comprendeva 4 ore di insegnamento musicale a settimana, così suddivise:  3 ore di educazione musicale (teoria, solfeggio e dettato musicale) in orario curriculare;  1 ora di strumento musicale, ripartita in due mezze ore individuali da effettuare due volte a settimana. A ogni lezione dovevano partecipare due alunni, impegnati per mezz’ora nella propria lezione individuale e per l’altra mezz’ora nell’ascolto partecipativo. I docenti venivano reclutati prevalentemente tra quelli di educazione musicale o dalle graduatorie provinciali di educazione musicale. Si poteva accedere ai corsi di strumento dopo una prova orientativa fisicoattitudinale, alla quale presiedevano i seguenti organi di controllo:  Il comitato tecnico centrale;  Il comitato tecnico-scientifico;  La commissione di coordinamento scolastico. Con il D.M. 13 febbraio 1996 lo studio dello strumento musicale entrava a far parte della scuola dell’obbligo e quindi aperto a tutti. Furono chiariti anche i programmi da svolgere. Venne inoltre riconosciuta l’importanza della musica d’insieme che non doveva comunque superare il 20% del monte ore generale. Con la legge 124/1999 e con il decreto attuativo del 6 agosto 1999, i corsi musicali vengono riconosciuti a pieno titolo come materie fondamentali per l’arricchimento personale e per l’integrazione dello studio dell’educazione musicale.

Con l’art. 9 fu istituita per la prima volta la classe di concorso di “strumento musicale nella scuola media”, A077, articolata in varie sottoclassi a seconda del rispettivo strumento, poi successivamente modificata in A56.

2.2. L’organizzazione di una classe a indirizzo musicale Nelle scuole a indirizzo musicale, la scelta delle specialità strumentali da inserire nell’offerta formativa spetta al collegio dei docenti. Per ogni corso a indirizzo musicale sono previste 4 specialità a scelta tra: arpa (AA56), chitarra (AB56), clarinetto (AC56), corno (AD56), fagotto (AE56), fisarmonica (AF56), flauto (AG56), oboe (AH56), percussioni (AI56), pianoforte (AJ56), saxofono (AK56), tromba (AL56), violino (AM56), violoncello (AN56). Ogni classe a indirizzo musicale viene suddivisa in 4 gruppi, ad ognuno dei quali sarà assegnato uno strumento. Gli alunni assegnati a ogni strumento sono minimo 3 e massimo 6 per ogni classe, per un totale massimo di 18 alunni per strumento. La materia “strumento musicale” è opzionale, la scelta da parte delle famiglie viene effettuata al momento dell’iscrizione. Una volta scelta, la materia diventa obbligatoria, non si potrà lasciare per tutta la durata del triennio e il voto farà media con tutte le altre materie curriculari. L’orario di lezione del docente di strumento musicale consta di 18 ore settimanali, per un’ora di lezione settimanale pomeridiana per ogni alunno. La musica d’insieme viene svolta in alternanza alle lezioni individuali e teoriche.

2.2.1. Formazione delle classi prime: le prove attitudinali Una volta raccolte le iscrizioni degli alunni, si procede all’organizzazione delle prove attitudinali. Al momento dell’iscrizione, le famiglie possono inserire una preferenza ma la decisione finale del rispettivo strumento da assegnare ad ogni singolo alunno spetta alla commissione, nominata dal DS. Le prove attitudinali consistono nel testare le caratteristiche basilari del futuro musicista: intonazione, senso ritmico e riconoscimento delle altezze dei suoni. Per la prova di intonazione, sarà chiesto all’alunno di cantare un piccolo motivetto a sua scelta oppure intonare degli intervalli. Per la prova ritmica, si farà ripetere all’alunno tre semplici figurazioni ritmiche, con l’aiuto del battito delle mani.

La prova di riconoscimento delle altezze consiste nel far ascoltare due suoni di altezza diversa, per verificare se l’alunno sappia riconoscere il più grave e il più acuto.

2.2.2. Classi seconde e terze: il saggio di Natale Generalmente la classe prima è esclusa dal saggio di Natale, a causa del poco tempo a disposizione per preparare i brani. Il saggio, quindi, vede la partecipazione delle seconde e delle terze, le quali studieranno le parti orchestrali individualmente per poi incontrarsi per le prove di musica d’insieme.

2.2.3. La programmazione La programmazione per il docente di strumento musicale è un mezzo molto importante per organizzare e scandire il lavoro nel corso dell’anno. Quasi tutti gli alunni, in prima, partiranno da zero, per cui bisognerà prestare particolare attenzione all’impostazione di base e proseguire secondo le indicazioni presenti nel D.M. 201/1999.

2.2.4. La valutazione Stabiliti gli obiettivi da raggiungere nel corso dell’anno, sarà necessario valutare di volta in volta il lavoro svolto dagli alunni e il grado di conoscenze maturato. La valutazione nell’apprendimento dello strumento avviene ogni volta che il ragazzo si reca dall’insegnante a fare lezione.

2.2.5. La relazione finale Al termine di ogni anno scolastico, uno degli adempimenti da rispettare per ogni docente è la redazione della relazione finale. Questo documento è una specie di report sul lavoro svolto durante l’anno scolastico in cui si evidenziano gli obiettivi raggiunti e i livelli di conoscenza acquisiti delle diverse classi.

3. Discipline musicali nella scuola secondaria di II grado: il Liceo musicale e coreutico 3.1. Il Liceo musicale e coreutico: linee generali La grande novità nel riordino delle discipline musicali nell’istruzione secondaria di II grado è sicuramente l’istituzione del Liceo musicale e coreutico. Il liceo musicale permette agli studenti provenienti dai corsi ad indirizzo musicale delle scuole secondarie di I grado di poter proseguire gli studi musicali, inserendosi in un percorso formativo più ampio, che si concluderà con il conseguimento del titolo di livello più alto, avente valore di laurea, presso il Conservatorio. Tale possibilità, però, non è vincolante né esclusiva: possono accedere al liceo musicale tutti coloro che dimostrino padronanza dello strumento e che superino la prova d’accesso. Alle materie “tradizionali”, si aggiungono materie come “Esecuzione e interpretazione”, “Teoria, analisi e composizione”, “Storia della musica”, “Laboratorio di musica d’insieme”, “Tecnologie musicali”. Con il D.P.R. 19/2016, poi integrato dal D.M. 259/2017, ci fu un riordino delle classi di concorso per ognuna delle discipline musicali, con l’indicazione dei titoli d’accesso per ciascuno degli insegnamenti. Fino ad allora, i docenti venivano reclutati tra chi ne facesse richiesta, già in servizio per le classi di concorso A031, A032 e A077.

3.2. Classi di concorso e materie d’insegnamento 3.2.1. Esecuzione e interpretazione A55: Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di II grado. Durata: 5 anni. Questa disciplina prevede lo studio di due strumenti di cui, generalmente, uno monodico e uno polifonico.

3.2.2. Teoria, analisi e composizione A64: Teoria, analisi e composizione. Durata: 5 anni.

3.2.3. Storia della Musica A53: Storia della Musica. Durata: 5 anni per il musicale, 3 anni (dal secondo biennio in poi) per il coreutico.

3.2.4. Laboratorio di Musica d’insieme A55: Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di II grado. Durata: 5 anni. A seconda dell’offerta formativa del singolo istituto e della composizione delle classi, la disciplina potrà essere articolata in:    

Canto ed esercitazioni corali; Musica d’insieme per strumenti a fiato; Musica d’insieme per strumenti ad arco; Musica da camera.

3.2.5. Tecnologie musicali A63: Tecnologie musicali.

3.2.6. Teoria e pratica musicale per la danza – sez. coreutica A59: Tecniche di accompagnamento alla danza e teoria e pratica musicale per la danza. Durata: 2 anni (primo biennio).

3.2.7. Laboratorio coreutico A59: Tecniche di accompagnamento alla danza e teoria e pratica musicale per la danza. Durata: 2 anni (primo biennio). Si divide in “sezione danza classica” e “sezione danza contemporanea”.

3.2.8. Laboratorio coreografico A59: Tecniche di accompagnamento alla danza e teoria e pratica musicale per la danza. Durata: 3 anni (secondo biennio e quinto anno). Si divide in “sezione danza classica” e “sezione danza contemporanea”....


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