CONTE - Profilo storico della letteratura latina - Dalle origini alla tarda età imperiale PDF

Title CONTE - Profilo storico della letteratura latina - Dalle origini alla tarda età imperiale
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Alta e media repubblica Fonti antiche indiiduano fondazione di Roma 21 aprile 753, data fissata da Varrone e poi diventata canonica. Nascita dei primi insediamenti sul colle Palatino nel 8° sec. Primi secoli: dominazione etrusca, presenza coincide con regime monarchico, fino 6° sec (fondate istituzi...


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Alta e media repubblica Fonti antiche indiiduano fondazione di Roma 21 aprile 753, data fissata da Varrone e poi diventata canonica. Nascita dei primi insediamenti sul colle Palatino nel 8° sec. Primi secoli: dominazione etrusca, presenza coincide con regime o a hi o, fi o ° se fo date istituzio i epu li a e . I zia fase di attività ilita e → o uiste te ito iali: • VS pop iberiche • V“ a tagi e gue e pu i he → affe azio e di Roma come potenza egemone nel Mediterraneo. Trasformazioni: • lotte Patrizi VS Plebei (fino 1° sec) • tentativi di riforma dei Gracchi (133-121) • guerra sociale con alleati della penisola (90→ o essio e della ittadi a za o a a a tutti itali i • Mario V“ “illa + dittatu a di “illa → so go o uove agist atu e e figu e politi he a is ati he: i posizio e che porteranno a istituzione del principato • accostamento a cultura greca. 1. NASCITA E PRIMI SVILUPPI DELLA LETTERATURA LATINA La nascita della letteratura latina Romani collocano inizio della storia letteraria nel 513 ab urbe condita (nostro 240 a.C. → li e to Livio A d o i o fa rappresentare per prima volta un testo scenico in latino (tragedia forse). Problema delle origini si pone per i romani in p ospettiva di o o e za ispetto a t adizio e g e a, ui e a o di o t appo e u a p op ia → i dividua o i Ennio il progenitore della poesia patria. Co f o to o odelli g e i ope azio i di t aduzio e e iadatta e to → Livio A d o i o t adu e Odissea) impone a romani maturazione e riflessione. Letteratura latina nasce già adulta, consapevole: • imitazione • allusione • caratterizzazione degli stili. Esempi di uso della lingua latina: • Iscrizioni su pietra o bronzo: sono i più antichi monumenti della lingua latina, il cui uso scritto è legato all'inizio a vita quotidiana. • scritti di livello ufficiale → ese ita o i flusso su p osa lati a. • Fasti: in origine termine indica il calendario ufficiale romano, con designazione in giorni fasti e nefasti (permessi o no gli affari pubblici). Presto i fasti si arricchiscono di altre info. • Tabula dealbata: tavola bianca che pontefice espone per dichiarare nomi dei magistrati e avvenimenti significativi per collettività (guerre, fatti prodigiosi, cataclismi). Depositandosi anno dopo anno, prendono nome di Annales Pontificum e dive ta o e o ia dello stato o a o → fo da o u odello sto iog afi o o igi ale, indipendente da influssi greci. I Carmina Letterati e poeti romani spesso citano o ricordano formule misteriose, in lingua arcaica, ritmate e ricche di assonanze. Sono carmina sacrali a o → a to o f a e ti delle leggi delle tavole a olta di leggi isale te a 450). La forma di questi carmina era oscura e straniata, ai limiti dell'incomprensibile (il testo era solenne e auto evole, uesto doveva esp i e si a he att ave so odo di s ittu a . Pa ola a e si usa a he pe p eghie e, giu a e ti, p ofezie, se te ze sole i, p ove i, s o giu i. La defi izio e di a e igua dava più la forma di un testo che i suoi contenuti. Stile che si distingue da stile casuale e informale della conversazione quotidiana. T adizio e dei a i a ostituis e atteggia e to stilisti o ed esp essivo o a o. Più a ti hi ese pi → p oduzio i di carattere religioso (esecuzione di pubblici riti annuali). • Ca e salia e → a to del ollegio sa e dotale dei “alii. Li guaggio dei salii o p e si ile solo pe o a i di età storica. • Ca e a vale → f at es a vales ostituiva o ollegio di dodi i sa edoti, he og i a o fa o i o di purificazione per campi. Testimonianze più consistenti per produzione improvvisata e caratterizzata da motteggi e comicità (Fescennini 1

versus → i flusso et us o o i fu zio e apot opai a: • Fescennia: cittadina dell'Etruria del sud • Fas i u : alo hio e e o vi ile . “ede pià tipi a pe fes e i i so o feste u ali → t adizio e di otteggi sus etti ili di assu e e a atte e di diffamazione pubblica. Versi fescennini sono anche i lazzi tipici delle feste nuziali. La questione del Saturnio Le più antiche testimonianze poetiche romane utilizzano verso saturnio, la cui etimologia, legata al nome del dio Saturno, indica origine italica. Appare come l'unico contributo davvero originale dato dai romani nel campo delle fo e et i he → po e i te ogativi elativi alla struttura metrica, la cui fluidità ha suscitato dubbio che presupponga principi costitutivi diversi da metrica classoca, basata su alternanza quantitativa. Forte irregolarità rispetto ai versi canonici della letteratura greca fu la causa della sua s o pa sa → soppia tato dall'esametro. Il teatro romano arcaico: forme e contesti Tra 240 a.C. e età dei Gracchi, la cultura romana conosce fioritura di opere sceniche. Tutti poeti di questo periodo s ivo o pe teat o → t agedie, o edie, ge e i i o i. Ludi → ele azio i eligiose i ui aveva o luogo gli spetta oli. Diffusione di questo tipo di comunicazione artistica è enorme e supera letteratura scritta. Fioriscono corporazioni professionali (autori + attori); prime polemiche vedono poeti dichiarare proprie posizioni e difenderle da attacchi di avversari. Ca atte i di uesto teat o → i flue zati da p i ipali ge e i teat ali o a i, i o igi e i po tati da G e ia: • palliata → a atte e o i o, de iva da o e pallio veste g e a, più o ta della toga • coturnata → a atte e t agi o, de iva da otu i alti alza i di atto i t agi i g e i → palliate e otu ate o a e so o a ie tate i G e ia, i pe so aggi ha o o i g e i e g e o sfo do degli avvenimenti della trama. • Togata → o edia di a ie tazione romana. • praetexta → o edia di a ie tazio e g e a. Ispi ate pe ese pio alla sto ia o alle legge de igua do la fondazione e primi secoli di Roma. Termini tecnici della drammaturgia, molti di origine greca, hanno spesso derivazione etrusca. Tito Livio afferma origine etrusca degli spettacoli romani. Si tende a riconoscere mediazione etrusca nella diffusione a Roma. (Histrio → atto e , pa ola et us a . Diffe e ze t a teat o g e o e teat o o a o → a ‘o a, i oi ide za delle feste, si dava o a he appresentazioni teatrali, ma teatro latino non mostra presenza forte di tematiche attinenti alla sensibilità religiosa o contenuto delle singole celebrazioni festive. Più antica ricorrenza teatrale è quella legata a celebrazione dei ludi romani in onore di Giove Ottimo Massimo. In occasione di questi ludi, Livio Andronico ha messo in scena nel 240 a.C. il primo testo drammatico (tragedia ispirata a odello g e o . → data i di ata o e i izio del teat o azio ale pe i o a i. Carattere statale e ufficiale dell'organizzazione ha conseguenze sulla tragedia e sulla commedia. • Tragedia → o dizio ata da i te essi dei o itte ti auto ità . No iltà i flue za s elta di te i e a go e ti; clan nobiliari hanno interesse a far celebrare loro antenati. • Commedia → i a e lontana da attualità politica e non esegue forme di critica sociale o di costume. Non consentiti gli attacchi personali ed espliciti o prese di posizione politiche. Nostra conoscenza della commedia latina è incompleta. Alt a data i po ta te → 207: fu fondato il collegium scribarum histrionumque, la confraternita degli autori e attori. Queste attività e a o so ial e te i o os iute. L'uso dello s i a dive so dal g e o poeta → aggio e autocoscienza e valorizzazione sociale del fare letterario. Oneri fi a zia i e a o dello stato. Figu a i po ta te → capocomico (dominus gregis), che dirige la compagnia, fa impresario e collabora con autori. a.C → edifi azio e p i o teat o di piet a. P i a, 'e a o solo st uttu e p ovviso ie i leg o. I po ta za dell'uso delle as he e, he e a o fisse pe dete i ati tipi di pe so aggi e i o e ti. Fu zio i delle as he e → fa riconoscere quale fosse ilo tipo del singolo personaggio (prologhi di Plauto si concentrano su tipo, non sui nomi), ma permette anche che un attore reciti più parti. Plauto → usa tipi psi ologi i ste eotipati e ge e i i, può ivolge e atte zio e alla o i ità delle si gole situazio i. 2

Scrive commedie non divise in atti e composte di parti cantate e recitate (senario giambico) + recitativi (sezioni e itate o a o pag a e to usi ale → sette a io t o ai o . Terenzio → Ce a di app ofo di e psi ologia dei pe so aggi. Co edia lati a usa ve si più li e i ispetto a g e i. Me a d o → solo pa ti e itate o e itative, las ia pa ti cantate bcome intermezzo per scandire la divisione in parti). Palliata → esse i s e a g e he he valo izza o le pa ti a tate. ‘is ittu e dive ta o spesso, i lati o, a ie . Tragedia romana: i esta o solo f a e ti. P i ipale diffe e za o t agedie g e he → asse za del coro. Tragediografi latini non dispongono di strutture sceniche e coreografiche necessarie per riproporre inserzioni corali. Tragici latini ovviano a questo vuoto alzando il livello stilistico dei drammi, producendo enfasi notevole (spesso poi parodiata dai comici). Un sottogenere teatrale: l'atellana Grande successo, deriva da città campana di Atella ed è stata accostata a nostra commedia dell'arte. Probabile che all'inizio si recitasse improvvisando, basandosi su canovacci. Si rappresentava spesso come farsa finale dopo tragedia + commedia. Campaiono maschere fisse, nomi sempre uguali, equivoci, bisticci, incidenti. 2. LIVIO ANDRONICO E NEVIO Livio Andronico, la vita e le opere Condotto a Roma nel 272 a.C., come schiavo di Livio Salinatore, dopo guerra contro colonia greca di Taranto. Lavora come grammaticus, professore, e insegna greco e latino + scrive tragedie e commedie + fa attore. • Ludi a.C. → p i o testo d a ati o app ese tato a ‘o a. • Traduzione in saturnio dell'Odissea di Omero (Odusia) • a.C. → su eso di u Pa te io a to di fa iulle i o o e di Giu o e. Di sua produzione teatrale sono rimasti titoli e frammenti: • Achilles • Aiax mastigophorus • Equos Troianus • Aegisthus • Gladiosus (da cui è tratto il Miles Gloriosus di Plauto) • Odusia → i esta o fa e ti. Questa t aduzio e ha fo tu a elle s uola e da i pulso a aggio e diffusione della cultura greca. Livio cerca un risultato finale confrontabile con testo in partenza. Superamento di problemi culturali, aggravati da mancanza a Roma di tradizione letteraria. Andronico deve creare lingua adatta a recepire lo stile dell'epica greca e cerca la solennità nelle formule del linguaggio religioso romano o dell'uso di vocaboli. Frammenti mostrano la ricerca di mediazione tra fedeltà x originale e rispetto della mentalità romana. Andronico sembra modificare testo di partenza per rendere opera + accettabile per romani. Per traduzione, Andronico influenzato da Alessandrini. Gneo Nevio, la vita e le opere Origine campana, al contrario di Andronico è cittadino romano. Combatte VS cartaginesi in 1° guerra punica (264241), incarcerato. È il solo letterato romano che partecipa a contese politiche e il solo privo di protettori autorevoli ella o iltà. Fo te i oeg o ella vita politi a → Bellu Poe i u o ve si satu i → e e esta o ; argomento attuale: 1° guerra punica, ma trattata anche vicenda dell'arrivo di Enea nel Lazio. Nel racconto della preistoria di Roma, Nevio doveva dare spazio all'intervento divino, importante elemento della tradizione epica omerica. Saldatura tra mito e storia innesta ascesa di Roma in prospettiva cosmica (prelude all'universalismo dell'Eneide). Non sappiamo come avviene il passaggio da narrazione mitica a Guerra Punica, ma si pensa a una giustapposizione dei due blocchi. Nevio era conoscitore della tradizione letteraria greca (Campania era di cultura ellenica). Nella sezione mitica, vengono creati composti nuovi e nuove combinazioni sintattiche, che a volte superano tradizione greca. Importanza di figure di suo o, ipetizio i, allitte azio i, asso a ze → stile sole e, o u e tale. Fo te spe i e talis o, esempio di poesia civile, riconosciuto anche da posteri. Importante anche produzione teatrale: • ‘o ulus → sto ia della fo dazio e di ‘o a 3

• Clastidiu → celebrazione della vittoria di Casteggio 222 a.C. contro galli da parte di console Marco Claudio Marcello • L u gus, t agedia → te a della diffusio e a ‘o a del ulto dio isia o, fi o a sua sopp essio e • grande produzione comica. Nevio pratica la contaminazione → iadatta e to della t adizio e g e a. Teat o i peg ato → atta hi pe so ali V“ avve sa i politi i + a o e pe li e tà. Poeta esiliato a Uti a, Af i a, dove muore (204 o 201). 3. PLAUTO La vita e le opere Ma us A ius Plautus → i t ia o i a si usavano per chi aveva cittadinanza romana e non sappiamo se Plauto l'a ia avuta. U odi e plauti o po ta il o e Titus Ma ius Plautus → da Ma ius sa e e so to M. A ius. Maccius → o si t atta di u o e ge tilizio, a fo se o e di u a fa sa itali a (atellana). Probabile che nome originario fosse Titus Plautus, a cui poi poeta ha aggiunto Maccius, come per dotarsi di un nome di battaglia che alludesse a scena comica. Incertezze sulla sua vita, dati presi da presunte allusioni nelle sue opere. Sembra che: • ato a “a si a → o go u o • primo poeta non proveniente da area greca • cittadino libero (ma c'è notizia che avesse svolto lavori servili a 1 mulino) • data di morte da porsi nel 184 • data di nascita ricavabile da una notizia di Ccierone, tra 255 e 250. 130 commedie circa (molte apocrife). Filologi antichi (Varrone) si dedicano a lavoro di identificazione e sistemazione. Commedie vengono dotate di didascalie, sigle. Varrone indica 21 commedie che secondo lui sono sicuramente autentiche: • amphitruo, asinaria, aulularia, captivi, cuculio, casina, cistellaria, epidiccus, bacchides, mostellaria, menaechmi, miles gloriusus, mercator, pseudolus, poenulus, persa, rudens, stichus, trinummus, truculentus, vidularia. Intrecci e personaggi Trame riprese da esempi greci (soprattutto Menandro). Plauto sceglie soggetti anche da commedie di altri autori di cui abbiamo pochi frammenti. Per lui tradurre era qualcosa di molto libero. Duplice tendenza nei confronti dei modelli greci: • sforzo di assimilazione del loro stile e della maniera di rappresentare storie • interesse alla demolizione di molti tratti della commedia greca (coerenza drammatica, sviluppo e credibilità psicologica dei personaggi, senso del limite). A differenza di Terenzio, pubblico di Plauto non presuppone un pubblico così ellenizzato da fustare il riferimento con certi modelli. Originalità di Plauto: • creatività linguistica e metrica (giochi di parole, nomi personaggi, ritmo). • I po ta za dei a ti a pa ti i et i li i i, s e e a tate e a o pag ate da usica). Prima di Plauto, Nevio ha introdotto cantica nel teatro comico. Però cantica plautini sono diversi dai cori della tragedia greca in cui sono intermezzi meditativi, in cui entusiasmo dei singoli personaggi si carica, ma espressi in forma metrica diversa da dialogo. “i t atta i ve e i Plauto di o e ti dell'azio e he oi volgo o più pe so aggi → spettacolarità. • “i gole s e e so o olto si ili a odelli g e i → pe so aggi si s o t a o, litiga o, si a a ia o se p e stessa storia). Trama di solito racconta di 1 giovane innamorato di 1 fanciulla, ma non possono unirsi per colpa di un te zo. Osta olo fisso → lenone, che rifiuta di concedere ragazza. Maschere ricorrenti, che mancano di una caratterizzazione individuale e agiscono come pubblico si aspetta. Menandro, invece, è più interessato a rendere profondi e autentici i caratteri dei suoi personaggi. C'è più sofferenza che riso. In Plauto invece manca totalmente caratterizzazione introspettiva. Commedia di Menandro è risultato di una lunga ricerca, lotta VS convenzione. Plauto si interessa di situazioni socio-antropologiche elementari e mette in secondo piano le riflessioni etiche. Per questo gli intrecci sono prevedibili, la sorpresa non è un aspetto importante. 4

Le trame sono inverosimili perché vogliono rimanere distanti dalla realtà in cui vivono gli spettatori. ->Ambientazione greca (= altro modo di esprimere la volontà di distanziamento) di tutte le commedie, anche se ricche di intrusioni romane. Spazio della commedia è fantastico, in cui possono avvenire cose che nella Roma del tempo non sarebbero possibili. Mettere in scena problemi, guardandoli però da una certa distanza. Risolutore di questi problemi è spesso il servo, altre volte la Fo tu a → capaci di creare rivolgimenti + scioglimento azione. Spesso il poeta si rispecchia nella figura del servo astuto (metateatro); infatti il servo è quello che più di tutti gioca con le parole, crea immagini, doppi sensi, metafore ecc. servo è personaggio socialmente + debole, ma sulla scena è il + forte. È una so ta di o t ofigu a dell auto e, esp i e do la sua o igi ale eatività ve ale Non c'è alcun contenuto rivoluzionario nella commedia di Plauto. Finale ricompone ordine accettabile di gerarchie. La fortuna del teatro plautino Commedie di Plauto continuano a essere ricopiate per tutto Medioevo. Dante e co però preferiscono Terenzio. È a partire da Petrarca che ricomincia ad avere successo Plauto. Inizia il lavoro filologico sul testo di Plauto e rinasce passione per questo autore come fatto teatrale. Si vuole ristabilire testo attendibile e si rivivono sue opere anche sulla scena, con rappresentazioni: in lingua, in traduzione, con riadattamenti. ->Tra 500-600, tra Ariosto e Goldoni, fortuna di Plauto è intrecciata a sviluppo del teatro comico Europeo. Invece in ambito scolastico, fortuna di Plauto fu inferiore a Terenzio, a causa delle difficoltà e anomalie linguistiche, stilistiche, metriche. Inoltre, le commedie di Plauto possono essere interpretate come cattivi esempi di moralità. ->600-700 europeo → osta oli p esso i teo i i della lette atu a ->ondata di classicismo propose diversi modelli di comicità e forma teatrale. ->Accusato più tardi di non-originalità, a causa della ripresa di modelli e intrecci greci, viene screditata l'immagine delle commedie di Plauto. ->Fi e → e upe o vie e da Lessi g, auto e tedes o, he e upe a valo e o igi ale della o i ità plauti a. Da allora, sempre in crescita. L'ETA' DELLE CONQUISTE La battaglia culturale di Catone Espansione nel mediterraneo, conquista dell'Oriente, assimilazione della cultura greca, producono nel 3° e 2° sec a.C. una ellenizzazione di Roma. A questo processo si oppone Catone il Censore, difensore della tradizione e del mos maiorum. Catone combatte contro aspetti della cultura e del pensiero greco che gli sembrano mettere in dis ussio e i p i ipi ase del os aio u e istituzio i alla ase del vigo e o a o → filosofie ate ialiste, s etti he, ideologia del p otago is o. Cato e espi ge l e e ge e di figu e politi he t oppo a e t at i i. Concepisce res publica come corpo collettivo. Ma atteggiamento reazionario di Catone è troppo intransigente e lontano da mentalità delle classi colte. Il osiddetto Ci olo degli “ ipio i Incarnazione dell'uomo politico e di cultura cui Catone si oppo e → Scipione Emiliano, figlio di Lucio Emilio Paolo, vincitore della battaglia di Pidna (168). Scipione protegge a Roma Panezio di Rodi, filosofo. Attorno a lui si a olgo o i tellettuali ape ti ai te i della ultu a g e a→ i olo degli “ ipio i a esso fanno capo Ennio + Lucilio + Terenzio)= specie di club politico-culturale, un gruppo di letterati, pensatori e semplici cultori di poesia che si riconosce in una precisa linea politica. Forse un vero circolo non è mai esistito e forse c'è da pensare a semplice comunanza di interessi tra alcune figure dell'aristocrazia. Cicerone idealizza questo circolo, e ne usa figure + significative come protagonisti delle sue opere. Orazio vede in questa cerchia un modello per circolo di Mecenate (vero e proprio gruppo di potere). 4. ENNIO E L'EPICA FINO A CESARE La vita e le opere minori di Ennio Nacque a Rudiae (odierna Puglia) nel 239. non era latino, ma proviene da area grecizzata. Si forma a Taranto e raggiunge Roma in età matura, nel 204. Lo porta a Roma Catone. Qui fa insegnante e scrive soprattutto tragedie. Diventa protetto di una famiglia aristocratica, quella di Marco Fulvio Nobilitore. Poi entra nella cerchia degli Scipioni o po e “ ipio , i onore di Scipione Africano e una tragedia praetexta in onore di Fulvio Nobiliore). Età ellenistica aveva visto diffusione della poesia di corte, u a poesia ele ativa delle gesta dei sov a i g e i d Asia. Catone protesta con questa iniziativa celebrativa ad personam, perché la vede come un atto di propaganda personale. 5

Annales → isalgo o all ulti a fase della sua vita ->poema epico che gli da onori e fama perpetua. Ennio muore a Roma nel 169. ->Attestata grande varietà di opere minori: • il mangiar bene → ope a didas ali a sulla gast o o ia, ispi ata a u poe a di u g e o del ° se . Vede gli antichi come moderni antro...


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