Darren O Byrne - sociologia. fondamenti e teorie PDF

Title Darren O Byrne - sociologia. fondamenti e teorie
Author Tania Di Santo
Course Comunicazione, crimine, devianza
Institution Università del Salento
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Summary

Capitolo 1: IntroduzioneCapitolo 2: Precursori dellasociologiaChe cos’è la sociologia?La SO CI O LO G IA→ è lo studio della società , e la società è costituita dagli individui e dalle istituzioni che essi creano per organizzare al meglio le proprie vite. Tali I ST IT UZ IO NI includono il governo e ...


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Capitolo 1: Introduzione Capitolo 2: Precursori della sociologia Che cos’è la sociologia? La SO CI OLO GIA → è lo studio della società, e la società è costituita dagli individui e dalle istituzioni che essi creano per organizzare al meglio le proprie vite. Tali I STITUZIONI includono il governo e la politica, l’economia, la religione, la famiglia, l’educazione, il lavoro, la cultura e i media, il commercio e le organizzazioni, lo sport e il tempo libero. Ciascuna di queste istituzioni, come la società stessa, è guidata da DISUGUAGLIANZE interne alla struttura sociale basate su classe, status, “razza” ed etnicità, genere, età, sessualità, fisicità. La sociologia risponde ad una serie di domande complesse: come funziona la società, come si sviluppa, quali sono le parti che la costituiscono, e come si relazionano le une alle altre, quale ruolo svolgono gli individui nella sua costituzione, ecc. Per capire il significato della sociologia come disciplina, bisogna prima comprendere cosa si intende con il suo oggetto di studio, ovvero la società, il sociale. Quando parliamo di un EVENTO SOCIALE , di solito intendiamo un evento a cui partecipano persone legate da qualche “gioco sociale”. La SOCIETÀ riguarda gli altri, SOCIALE è il mio essere-con-gli-altri e la SOCIOLOGIA è lo studio di come viviamo in un mondo dove ci sono altri individui. In altre parole, una TEORIA SOCIOLOGICA cerca fattori esterni alla mente umana per spiegare i fenomeni sociali.

Breve storia della teoria sociologica La SOCIOLOGIA nasce sullo sfondo di una realtà che muta in maniera travolgente, sia in conseguenza delle trasformazioni economiche e tecnologiche della Rivoluzione industriale, che si sviluppò in Inghilterra verso la metà del ‘700, sia in seguito alle trasformazioni politiche e sociali della Rivoluzione francese che ebbe luogo sul finire del secolo dei lumi. Ufficialmente l’inizio della sociologia si deve a: AUGUSTE COMTE → studioso francese, che nella metà del XIX secolo ha definito la sociologia come disciplina autonoma e si è posto l’obiettivo di stabilire una scienza positiva della società (Positivismo di Comte). Egli ha fondato la sociologia come scienza distintiva, in grado di occupare il proprio posto al fianco di discipline come la fisica e la chimica. Fu tra i primi a proporre una visione della sociologia come scienza fondata sull’osservazione accurata. La sociologia avrebbe utilizzato il metodo scientifico, usando procedure sperimentali e sviluppando così leggi generali per arrivare a leggi proprie. Comte formula la LEGGE DEI TRE STADI riferendosi all’insieme dell’evoluzione umana, individuale e collettiva e alla classificazione gerarchica delle scienze fondamentali attribuendo il ruolo preminente alla biologia. Distingue nella sociologia (sarebbe corretto dire filosofia sociale) la dinamica sociale (progresso) che studia la società nelle sue trasformazioni e nel suo divenire, e la statistica sociale (ordine) che studia gli elementi presenti in ogni società, destinati a rimanere stabili. L’ordine nella società positivista deve garantire il progresso e renderlo possibile. HE RBERT SPENCE R→ pioniere della sociologia in Gran Bretagna, ha cercato di mettere in primo piano le credenziali scientifiche, sfruttando gli sviluppi della TEORIA BIOLOGICA EVOLUZIONISTICA e applicandoli alla tematica del cambiamento sociale.

Per Spencer la società è vista come un insieme di parti integrate e interrelate tra loro che contribuiscono all’evoluzione della società nel suo complesso. Le varie parti si differenziano solo nelle loro funzioni; Spencer con DIFFERENZIAZIONE intende la mutua dipendenza tra le diverse parti del sistema sociale che un aumento delle dimensioni della società porta con sé. KARL MARX, ÉMILE DURKHE IM e MAX WE BE R hanno dato un contributo importante allo sviluppo della sociologia nel XIX secolo. Ciascuno di loro sapeva che il mondo stava cambiando rapidamente. In Europa, infatti il XIX secolo fu il periodo della RIVOLUZIONE INDUSTRIALE che produsse trasformazioni di ampia portata: emergono NUOVE ARE E URBANE in cui la vita è molto diversa da quella delle piccole comunità rurali i legami della comunità lasciano spazio a reti di ASSOCIAZIONI PIÙ FORMALIZZATE le STRUTTURE FAMILIARI allargate sono sostituite da famiglie nucleari più RISTRETTE POTERE E STATUS non sono più diritti di nascita, ma obiettivi da raggiungere attraverso lavoro e investimento aumenta il POTERE ECONOMICO di una nuova “CLASSE MEDIA ”, che richiede anche il POTERE POLITICO il diritto di fare GIUSTIZIA viene assegnato ad organismi dello Stato.

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Ognuno di loro si è reso conto delle medesime trasformazioni, ma è il modo da essi utilizzato per spiegare tali cambiamenti che li distingue nettamente. È da queste distinzioni che emerge la sociologia moderna. La descrizione di Marx è MATE RIALISTICA . La sua preoccupazione verteva sul fatto che, se il sistema feudale era stato definito da un rapporto di potere tra l’aristocrazia e i servi della gleba basato sullo sfruttamento, a definire il nuovo sistema capitalista era un rapporto basato ancor più sullo sfruttamento: quello della BORGHE SIA , proprietaria di industrie, sul PROLETARIATO , che lavorava per la borghesia. Erano queste le nuove CLASSI SOCIALI . Infatti, per Marx, il CAPITALISMO era fondato interamente su un gruppo di persone che traeva vantaggio dal lavoro di un altro gruppo. Secondo MARX:



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Ciò che caratterizza la trasformazione della società tradizionale in quella moderna è il passaggio dal MODO DI PRODUZIONE feudale a quello capitalista. Per modo di produzione→ si intende un sistema di organizzazione dell’economia, la produzione di beni materiali necessari per la sopravvivenza. Il tipo di attività che sta alla base della società capitalista è L’ATTIVITÀ ECONOMICA (lavoro, forza lavoro, produzione). Alla base della DIVISIONE DEL LAVORO nella società moderna ci sono le nuove classi sociali, cioè le differenti posizioni economiche e relazioni con i mezzi di produzione (proprietari e lavoratori). La base del collettivismo nella società moderna è la CONDIVISIONE DE LLA COSCIE NZA DI CLASSE , cioè la consapevolezza di condividere norme e valori. Gli esseri umani sono animali creativi per natura, ma la capacità di lavorare e creare è soffocata nel capitalismo, dove chi svolge il lavoro non ne trae direttamente vantaggio. Tale condizione è definita ALIE NAZIONE , cioè l’estraneazione dal prodotto del proprio lavoro e dal processo di produzione. Tale sistema iniquo lo portò a prevedere l’inevitabile crollo del capitalismo e la sua sostituzione con un nuovo modo di PRODUZIONE COMUNISTA , in cui tut i lavoratori mantengono il controllo sul proprio lavoro e ne godono i benefici.

Per DURKHEIM:

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Il fattore principale delle trasformazioni nella società non è tanto il cambiamento nei rapporti economici, quanto il cambiamento nei RAPPORTI SOCIOCULTURALI (norme, valori, modi di vivere). La solidarietà è a fondamento di ogni società. La SOLIDARIE TÀ SOCIALE è un valore superiore a quello del singolo a cui quest’ultimo si deve sottomettere.





SOLIDARIETÀ ME CCANICA e SOLIDARIETÀ ORGANICA contraddistinguono due diverse forme di società:  Alla solidarietà meccanica corrispondono le società semplici e tradizionali caratterizzate da forti legami comunitari e ruoli flessibili, vi è il prevalere della coscienza collettiva su quella individuale.  Alla solidarietà organica corrispondono le società moderne caratterizzate da una rigida divisione del lavoro con ruoli sociali più differenziati e specializzati. Per cui alla base della divisione del lavoro nella società moderna ci sono la differenziazione e la specializzazione. Alla base del collettivismo nella società moderna c’è l’idea di COSCIENZA COLLE TTIVA , cioè il sistema di valori condiviso che unisce gli individui all’interno di una singola comunità sociale. L’indebolimento di questi legami collettivi e il distacco dal più ampio sistema di valori danno come risultato una condizione caratterizzata dall’assenza di norme morali condivise o ANOMIA. Nelle società con il diminuire della coesione sociale il tasso di suicidi aumenta. Vi è:  il SUICIDIO EGOISTICO → che porta l’individuo ad estraniarsi dal gruppo ed avviene quando l’uomo non scorge più ragione alcuna di stare in vita;  il SUICIDIO ALTRUISTICO → caratteristico delle società semplici fondate sul prevalere della coscienza collettiva su quella individuale, qui la ragione di vita appare fuori dalla vita stessa;  il SUICIDIO ANOMICO → il più caratteristico della società moderna, deriva dal fatto che l’attività degli uomini è sregolata ed essi ne soffrono. Quindi i suicidi sono fenomeni individuali, le cui cause sono sociali.

Secondo WEBER: 

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La conoscenza oggettiva dei fenomeni storico-sociali ha come condizione fondamentale L’AVALUTATIVITÀ, cioè la sospensione dei giudizi di valore legati alla soggettività del ricercatore. La sociologia spiega, non valuta. Attraverso la sua teoria del TIPO IDEALE , uno strumento metodologico utile per la comprensione della realtà, ci si pone come fine la rigorosità dei concetti utilizzati nelle ricerche storicosociali. Oggetto di indagine della sociologia è l’interpretazione dell’AGIRE SOCIALE dotato di senso; INTE RPRE TAZIONE e COMPRE NSIONE sono procedimenti fondamentali. La vera questione al centro di queste trasformazioni sociali era la comparsa di una nuova forma di RAZIONALITÀ e di una nuova VISIONE DE L MONDO individualista e competitiva e la forma capitalista di organizzazione economica era solo un riflesso di tutto questo. Il tipo di attività che forma la base sociale è L’ATTIVITÀ POLITICA (razionalizzazione, modalità di comando e regolamentazione). Ciò che caratterizza la trasformazione della società tradizionale in quella moderna è il passaggio dalla RAZIONALITÀ BASATA SULLA TRADIZIONE E SUL VALORE alla RAZIONALITÀ STRUME NTALE (cioè le differenti forme di azione). Alla base della divisione del lavoro e del conflitto sociale ci sono la CLASSE (posizione di un individuo nel mercato), lo STATUS (livello di considerazione sociale) e il PARTITO (posizione di un individuo nello Stato), come differenze che derivano dalle posizioni economiche, sociali e politiche. Ognuna di esse produce una forma di disuguaglianza sociale e può quindi causare conflitto fra i differenti attori. Affianco al processo di razionalizzazione tipico della modernità c’è quello di DISINCANTO del mondo che è l’esito di quel processo di intellettualizzazione al quale andiamo soggetti da secoli. Ciò che getta le basi del collettivismo nella società moderna è lo STATO , cioè il senso di identità condiviso all’interno di un territorio politico.

Tutti e tre si sono impegnati nel comprendere quali fossero le forze dietro questa importante transizione dalla “tradizione” alla “modernità”. Per Marx il motore era economico, per Durkheim era socioculturale e per Weber era politico. Altro pioniere della sociologia è stato il tedesco GEORG SIMME L, anche lui interessato all’analisi dei mutamenti intervenuti con l’industrializzazione e la conseguente urbanizzazione.

Secondo Simmel il compito delle scienze è quello della descrizione, della sistematizzazione e della spiegazione della realtà: spiegazione e comprensione sono due aspetti dello stesso processo conoscitivo. La sua sociologia viene definita “formale” in quanto implica lo studio delle forme di relazione e interazione sociale, cioè delle forme di azione reciproca e di come la comprensione delle macrodinamiche dell’interazione permetta di capire meglio le macrodinamiche del potere e del cambiamento sociale.

Nonostante i precursori europei, è negli Stati Uniti che, nel XX secolo, prese piede lo studio accademico della sociologia. La sociologia moderna prese il via con la SCUOLA DI CHICAGO , patria di moltissimi ricercatori sociali straordinari tra cui PARK , caposcuola dei chicagoans, e ME AD che, attraverso ME TODI E TNOGRAFICI , si interessarono all’influenza dell’ambiente sul comportamento. Tale approccio teorico prese il nome di INTE RAZIONISMO SIMBOLICO . Successivamente, a metà del XX secolo, il centro dell’attività sociologica si spostò ad Harvard con TALCOTT PARSONS. Il suo approccio teorico, detto STRUTTURAL-FUNZIONALISMO , considerava la società come un sistema formato da parti interconnesse e presto divenne il paradigma sociale dominante in tutto il mondo. Però in tale approccio i conflitti e le diseguaglianze venivano derubricati facilmente a meri inconvenienti, a problemi risolvibili, anziché essere considerati qualcosa di più radicato. Così il suo conservatorismo innato, la sua incapacità di affrontare il cambiamento sociale, il dissenso e la differenza divennero presto fin troppo palesi. Nel contesto dei molti segnali di conflitto nelle società di tutto il mondo, gli studiosi più giovani si allontanarono dal funzionalismo in direzione di approcci più critici. In contrapposizione al funzionalismo, in Europa presero piede nuovi approcci, tra cui:    

la TEORIA DEL CONFLITTO , che metteva in primo piano il ruolo del conflitto nelle società moderne; la riscoperta di Marx e dei teorici neomarxisti del XX secolo come ANTONIO GRAMSCI; la TEORIA DE LLO SCAMBIO e L’E TNOMETODOLOGIA ; infine il PENSIE RO STRUTTURALISTA che dominò fino agli anni ’80 del XX secolo.

Capitolo 3: Funzionalismo Ascesa e declino del funzionalismo Questo approccio ha occupato la scena a metà del XX secolo. Per il FUNZIONALISMO la società è un SISTEMA, cioè insieme di parti progettate per lavorare insieme, in modo da aiutare il sistema più ampio a funzionare in modo regolare; ogni parte ha un ruolo, o funzione, che è specifico per quello scopo. Si tratta di un approccio OLISTICO ovvero trattare la società come “una realtà di per sé” che, per il suo positivo mantenimento e la sua sopravvivenza fa affidamento sul corretto funzionamento delle parti che la compongono. Quindi è necessario comprendere sia la STRUTTURA , sia le FUNZIONI svolte da tali parti. Queste parti includono le principali istituzioni sociali, come il sistema educativo, la famiglia, il sistema politico, la religione, l’economia, il sistema legislativo ecc. Un funzionalista studia ciascuna di queste istituzioni nei termini delle funzioni che essa svolge a beneficio della società più ampia, e riconosce l’esistenza di una gerarchia fra le istituzioni che vengono definite sottosistemi. Questo approccio paragona la società al corpo umano. I funzionalisti, infatti, adottano il MODE LLO MEDICO . Tale modello suggerisce che se sappiamo come funziona il corpo, abbiamo più possibilità di mantenerlo “sano” e di risolvere ogni problema che può emergere individuandone le cause. L’approccio funzionalista, quindi, opera verso la società presupponendo che esista una condizione di salute e cerca di correggere i problemi, “aggiustando” i “pezzi” che non funzionano correttamente.

Come già accennato, la metafora biologica della società è da ricondurre a SPENCE R, sociologo inglese dell’800. Egli postulò, infatti, la distinzione tra struttura e funzione, facendo riferimento alla distinzione tra anatomia e fisiologia, propria della medicina. Gli anatomisti si concentrano sulle parti che formano il corpo, mentre i fisiologi si occupano di come queste parti lavorano insieme per far funzionare il corpo stesso. Spencer su tale distinzione fonda la sua comprensione del funzionamento del mondo sociale ed è il primo a studiare esplicitamente la società come un sistema formato da parti interrelate. Il sociologo francese E MILE DURKHEIM: 

Non può essere considerato un funzionalista vero e proprio in quanto le sue idee si svilupparono nel corso del tempo;



Nel suo trattato La divisione del lavoro sociale , però, gettò le basi per l’approccio funzionalista attraverso due contributi principali: 1.

L’idea di COSCIENZA COLLET TIVA , infatti in una società esiste, da parte degli individui, una consapevolezza collettiva dell’esistenza di norme e valori condivisi, che agisce da collante all’interno di quella stessa società. Da ciò emerge uno degli assunti chiave del funzionalismo: la condizione naturale della società è una condizione di consenso culturale.

2.

Concetto di DIFFE RE NZIAZIONE → una teoria su come le società cambiano, si adattano, si sviluppano per diventare più specializzate, cioè i ruoli nella società diventano più chiaramente definiti. Questi ruoli corrispondono alle funzioni che sono necessarie per mantenere in vita tutto il sistema. Quindi, in sintesi, istituzioni sociali specifiche che si separano l’una dall’altra e svolgono compiti di crescente specializzazione, necessari per il funzionamento del sistema più ampio. La differenziazione ha luogo quando cresce la complessità dei sistemi e comporta la sostituzione di una forma di legame sociale basata sull’uguaglianza (solidarietà meccanica) con un’altra basata sulla differenza (solidarietà organica).

TALCOTT PARSONS , professore di Harvard:  È considerato il guru del funzionalismo, il teorico che ha fornito il modello della società come sistema, di come essa funziona e di come le sue parti sono collegate tra loro.  Fornì un’impalcatura teorica alla comprensione della società che dominò negli anni ’50.  Elaborò lo schema AGIL, il più complesso modello di costituzione del sistema sociale che indica i quattro PREREQUISITI FUNZIONALI di base e universali che devono soddisfare tutti i sistemi, ossia:  ADATTAMENTO all’ambiente esterno, ovvero la necessità che determinate strutture o istituzioni garantiscano l’adattamento del sistema all’ambiente esterno;  CONSE GUIMENTO DE LLO SCOPO, cioè il soddisfacimento delle richieste essenziali del sistema sociale attraverso la mobilitazione delle risorse e la definizione dei fini;  INTEGRAZIONE , ossia necessità che un sistema tenga unite le sue parti al fine di ridurre al minimo i conflitti;  CONSE RVAZIONE DE L MODELLO LATE NTE , ovvero la necessità che ogni sistema abbia un certo modello che comporta il mantenimento del rispetto di certi valori. Parsons parla della società come SISTE MA DI AZIONE SOCIALE diviso in quattro parti, ciascuna delle quali è deputata a soddisfare uno dei 4 prerequisiti funzionali:  SISTEMA CULTURALE (Conservazione del modello latente)  SISTEMA BIOLOGICO (Adattamento)  SISTEMA DE LLA PE RSONALITÀ (Conseguimento dello scopo)  SISTEMA SOCIALE (Integrazione), ha il ruolo di garantire che le norme collettive e i valori del sistema culturale siano trasmessi nel sistema della personalità. Il sistema sociale si divide a sua volta in 4 sottosistemi:  SISTEMA FIDUCIARIO , include la famiglia e le istituzioni educative, soddisfa la necessità di preservare il modello mantenendo l’ordine;

  

COMUNITÀ SOCIALE , include le reti sociali e svolge la funzione dell’integrazione; SISTEMA ECONOMICO, consente al sistema sociale di adattarsi; SISTEMA POLITICO, permette di raggiungere gli obiettivi fissati.

In tale TEORIA SISTE MATICA , secondo Parsons, per il corretto funzionamento del più ampio sistema è fondamentale che vi sia INTE GRAZIONE DI SISTEMA , cioè che i vari sottosistemi si mantengano uniti ed ognuno di essi deve collaborare e completarsi con gli altri. Se Parsons ha fornito la cornice di riferimento, i suoi allievi si sono impegnati in studi più empirici su istituzioni specifiche per osservare come queste svolgano i loro presunti ruoli. ME RTON, allievo di Parsons, parla a tal proposito di TEORIE DI ME DIO RAGGIO . Dopo Parsons, i funzionalisti infatti hanno studiato particolari istituzioni sociali, quali istruzione, famiglia o religione, con il fine di spiegare le funzioni che tali istituzioni svolgono nel più ampio sistema sociale. Secondo Merton non tutte le funzioni svolte dalle singole istituzioni sono ovvie, egli infatti distingue tra FUNZIONI MANIFE STE e FUNZIONI LATENTI . Merton inoltre introduce i concetti di:  DISFUNZIONE → ovvero alcune istituzioni possono avere conseguenze positive per determinate parti della società ma negative per altre;  NON-FUNZIONE → ossia non...


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