Le Teoriche fondamenti (teorie) PDF

Title Le Teoriche fondamenti (teorie)
Author Alice Lodi
Course Fondamenti di infermieristica generale
Institution Università degli Studi di Brescia
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appunti fondamenti 2...


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CLASSIFICAZIONE DELLE TEORIE DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA  una teoria infermieristica può essere accettata come scientifica se regge il confronto con altre posizioni espresse e venga realizzata un’analisi critica dei suoi principali contenuti.  La statunitense JACQUELINE FAWCETT, fu tra le prime ricercatrici infermiere che si dedicarono alla valutazione delle teorie infermieristiche, proponendo di confrontare le diverse teorie sulla base dei quattro concetti fondamentali del metaparadigma dell’infermieristica (salute, ambiente, uomo, assistenza infermieristica)   tale criterio si rivelo’ insufficiente … il nucleo centrale di molte elaborazioni era basato su elementi diversi … Peplau con i concetti di relazione, Henderson con i concetti di bisogno. ANALISI METODOLOGICA DELLE TEORIE DELL’ASSISTENZA Ann Marriner Tomey, statunitense, ha proposto nella sua opera intitolata “i teorici del nursing e le loro teorie”, una suddivisione delle teorie dell’assistenza sulla base del percorso metodologico seguito dall’autore per giungere alla formulazione delle affermazioni fondamentali della teoria stessa. mediante tale classificazione, Tomey ha sostenuto che l’infermieristica comprende:  LE FILOSOFIE: cioè elaborazioni che si presentano come analisi sulla natura delle cose basate sul ragionamento logico piuttosto che su metodi empirici. Appartengono a questa categoria le teoriche come Henderson, Nightingale.., In generale quelle teoriche che si riconoscono nella corrente umanistica del nursing e che accentuano la dimensione artistica e antiscientifica dell’assistenza infermieristica.  I MODELLI CONCETTUALI: o grandi teorie, cioè quei sistemi che consistono nell’articolazione di un insieme limitato di idee generali che possono essere schematizzati allo scopo di rappresentare le ralazioni tra i diversi concetti, appartengono a questa categoria le teoriche quali D. Orem, M. Rogers… in generale le teoriche che forniscono una visione molto ampia delle finalità della professione infermieristica, includendo definizioni della salute, dell’uomo e dell’ambiente.  LE TEORIE: cioè sistemi che consistono nella formulazione dì una o più ipotesi tra loro coordinate per descrivere fenomeni semplici o complessi di interesse infermieristico. Appartengono a questa categoria le teoriche come H. Peplau, M. Leininger…., in generale tutte quelle che possono essere sottoposte a verifica empirica. = si basa sull’esperienza, su ciò che può essere dimostrato sperimentalmente. Marriner Tomey fa un’analisi e classificazione delle diverse elaborazioni teoriche, fornendo elementi per la valutazione dell’appropriatezza del percorso scientifico adottato da ciascuna teorica del nursing per costruire la teoria stessa. ANALISI DELLE RELAZIONI INTERDISCIPLINARI DELLE TEORIE DEL NURSING Julia b. George, infermiera, ha evidenziato le influenze culturali e scientifiche dì ogni teorica del nursing. Ha messo in risalto lo sviluppo scientifico come contributo alla sviluppo dell’infermieristica. L’infermiere deve possedere una preparazione di base molto ampia e di tipo interdisciplinare (2 o + discipline) e l’equipe infermieristica di volta in volta deve scegliere la teoria più adatta in relazione alla persona da assistere. ANALISI DELLE CORRENTI DI PENSIERO: l’infermiera francese, Rosette Poletti, nel suo testo “teorie e concetti del nursing”, ha per prima classificato le diverse teorie sulla base degli orientamenti culturali generali.  TENDENZA ECOLOGICA, principale esponente f. Nightingale, la sua impostazione filosofica rimanda alla concezione di salute come armonia con l’ambiente naturale. = salute se 6 in armonia con ambiente.  TENDENZA ESISTENZIALE, secondo tale orientamento i principi e valori dell’assistenza infermieristica si fondano sul rispetto dell’individualità e della libertà della persona, l’assistenza si realizza mediante l’instaurarsi di una relazione interpersonale positiva tra infermiere e paziente (H. Peplau, ect..) = rispetto xsona.  TENDENZA SOCIOLOGICA, in cui vanno incluse le teorie dell’assistenza elaborate a partire da una precisa concezione del ruolo e della rappresentazione sociale della professione infermieristica (V. Henderson, D. Orem)  scuola dell’interazione (H. Peplau…)  scuola dei bisogni (V. Henderson, d. Orem…)

 scuola dei risultati (m. Rogers…) Rosette Poletti: infermiera francese scrisse “Teorie e concetti del Nursing”, propose di collegare tra loro teorie dell’assistenza e modelli concettuali, con lo scopo di evidenziare le principali tendenze e correnti di pensiero della disciplina infermieristica. Si distinguono in: - tendenza ecologica: ha come 1^ esponente Florence Nightigale. Concezione della salute come armonia con l’ambiente naturale (uso adeguato di aria fresca, luce, calore, pulizia, tranquillità, giusta scelta della dieta). - tendenza esistenziale: rispetto dell’individualità e della libertà della persona, quindi serve instaurare una relazione interpersonale positiva e autentica tra infermiere e pz. (Ricondotta alla Peplau ecc) - tendenza sociologica: concezione del ruolo e della rappresentazione sociale della professione infermieristica nel mondo contemporaneo.

Afa Ibrahim Meleis: teorica nordamericana, analizza le teorie dell’assistenza nel suo testo “Theorical Nursing. Development and Progress”, delinea quali siano le principali scuole di infermieristic, classificando le opere degli autori, considerandoli in 3 correnti di pensiero: 1.La scuola dell’interazione (Peplau…) 2.La scuola dei bisogni (Henderson, Orem,…) 3.La scuola dei risultati (Dorothy Johnson, Martha Rogers…)

HILDEGARD PEPLAU nasce nel 1909, infermiera psichiatrica, delinea quali sono le fasi del processo interpersonale tra infermiere e paziente, allo scopo di identificare ruolo, funzioni e modalità di approccio nelle diverse situazioni dì bisogno in cui può trovarsi la persona assistita. Tale processo di natura relazionale, educativa e terapeutica, secondo Peplau, presenta una struttura sequenziale (Orientamento, identificazione, utilizzazione, risoluzione), finalizzata al raggiungimento di un obiettivo, attraverso la realizzazione di azioni i cui soggetti sono l’infermiere e il paziente che riceve assistenza. L’applicazione nella pratica clinica del processo interpersonale come relazione di aiuto è dunque l’elemento fondamentale che caratterizza il suo pensiero teorico, fortemente incentrato su un modello psicodinamico  l’assistenza infermieristica è una relazione interpersonale significativa, cioè basata sull’esplorazione, gestendo e considerando valori, sentimenti e comportamenti del paziente.  il ruolo dell’infermiere consiste nel sostegno relazionale (counseling), per identificare bisogni e risolvere problemi.  il concetto di bisogno  paziente necessita supporto professionale dall’infermiere. Le 4 fasi della relazione interpersonale:  l’Orientamento, Incontro e la collaborazione tra infermiere e xsona assistita (+familiari) allo scopo di instaurare una relazione positiva e di contenere effetti negativi, quali tensione, ansia, associati alla percezione del bisogno da parte della persona assistita.  l’Identificazione, paziente riconosce infermiere come figura di sostegno e aiuto Si chiariscono reciprocamente aspettative e modalità di comportamento e il paziente, sentendosi a proprio agio si rende consapevole delle proprie risorse per far fronte al suo problema.  lo Sviluppo, il paziente e l’infermiere progettano insieme gli obiettivi da raggiungere e il ruolo di terapeuta si sposta dall’infermiere al paziente, poichè il paziente avverte di essere in grado di controllare la situazione e di auto-assistersi.  la Risoluzione, permette al paziente di liberarsi gradualmente dall’identificazione con l’infermiere fino allo scioglimento del rapporto terapeutico. I ruoli che l’infermiere può assumere nella relazione terapeutica sono 6: estraneo, persona su cui fare affidamento, educatore, leader partecipativo, sostituto, consulente. LA SCUOLA DEI BISOGNI: V. HENDERSON (1897) Diede la definizione dì assistenza infermieristica più nota al mondo: “La funzione specifica dell’infermiere è assistere gli individui sani o malati, nel compimento dì quelle attività tendenti al mantenimento della salute, al suo recupero o morte serena, attività che essi dovrebbero compiere senza

aiuto se avessero la forza, la volontà e la capacità, e di sollecitare la loro partecipazione attiva, in modo da aiutarli a riconquistare il più rapidamente possibile la loro indipendenza” (La funzione specifica dell’infermiera secondo Henderson, è correlata alla concezione dei bisogni fondamentali degli esseri umani”, che devono essere considerati dall’infermiere a partire dalle modalità con le quali ciascuna persona li percepisce e li soddisfa.) Ogni uomo aspira a raggiungere, mantenere o riconquistare la propria indipendenza. L’infermiere ha il compito dì aiutare l’assistito a raggiungere il punto più avanzato stato dì indipendenza possibile, tenendo conto del suo stato patologico, ma anche dì altri aspetti come età, cultura, abilità fisica, sfera intellettuale, emotiva e motivazionale le componenti dell’assistenza infermieristica dì base secondo V. Henderson sono:  respirare normalmente, alimentarsi e bere in modo adeguato, muoversi e mantenere la posizione adatta, eliminare da tutte le vie emuntorie (pipì etc), dormire e riposare, mantenere la temperatura corpore, evitare i pericoli I tre postulati alla base della concezione di Henderson (Evelyn Adam e Nicole Bizier) sono:  Ogni persona tende all’indipendenza e la desidera  Ogni persona presenta bisogni fondamentali  Quando un bisogno non è soddisfatto, la persona non è completa, intera, indipendente E. Adam, propone sulla base di queste premesse, un procedimento sistematico come Metodo di lavoro per gli infermieri.Il procedimento consta di cinque fasi:  La raccolta dei dati  L’interpretazione dei dati  La pianificazione dell’intervento  L’esecuzione dell’intervento  La valutazione Nicole Bizier: La valutazione dei bisogni deve comprendere le diverse dimensioni della persona assistita, ogni bisogno assistenziale ha una dimensione biofisiologica (riguarda il funzionamento degli organi), psicologica (riguarda le interazioni e i fenomeni sociali) e socioculturale (riguarda l’etnia, le credenze, la nazionalità, le leggi specifiche di una società) Il metodo scientifico di N. Bizier presenta cinque fasi analoghe a quelle indicate dalla Adam:  La raccolta dei dati  L’analisi e l’interpretazione dei dati, compresa la formulazione della diagnosi infermieristica  La pianificazione  L’intervento  La valutazione

DOROTHEA OREM  Nasce nel 1912 a Baltimora, nel 1971 pubblica il suo testo fondamentale, “Nursing : Concepts of Practice”  Alla fine anni 50, sviluppa la teoria che l’assistenza infermieristica sia strettamente connessa alla self-care, cioè alla cura di sé o auto-cura, delle persone e delle comunità.  Secondo Orem, la condizione che spinge una persona o un suo familiare a richiedere l’intervento dell’infermiere è rappresentato da un deficit della cura di sé, cioè di quelle pratiche quotidiane che gli individui compiono autonomamente al fine di conservare la vita, la salute e il benessere.      

Il concetto di self-care risulta essere così rappresentato: La self-care è influenzata da: concetto di sé e dal livello di maturità dell’individuo obiettivi e abitudini culturali appartenenza della famiglia a un gruppo sociale impegno o meno nella self-care

 La mancanza di conoscenze, di abilità e le abitudini inadeguate limitano ciò che una persona può fare per la self-care, che:  è necessaria per l’integrità di una persona

 Ogni persona deve eseguire quotidianamente un minimo di attività rivolta a se stessa, al fine di continuare la propria esistenza come organismo con vita relazionale  La self-care richiede attività di tipo interiore volte al controllo del comportamento e di tipo esteriore volte al controllo dell’ambiente Nel 1985, Orem pubblica una “Teoria generale del nursing”, costituita dall’insieme di 3 teorie specifiche:  La teoria della cura di sè  La teoria del deficit della cura di sé  La teoria dei sistemi infermieristici Nella prima teoria relativa alla cura di sé, Orem descrive i fattori o requisiti universali legati all’alterazione dello stato di salute, comuni a tutti gli esseri umani. I requisiti universali di self-care sono:  Mantenimento di una sufficiente assunzione di aria  ……..di acqua  ……..di cibo  eliminazione e di evacuazione  Mantenimento di equilibrio fra attività e riposo  Mantenimento di equilibrio tra solitudine ed interazione sociale  Prevenzione dei rischi per la vita  Promozione del funzionamento e dello sviluppo umano nell’ambito di gruppi sociali I fattori evolutivi o di sviluppo: sono requisiti che dipendono dalla maturità del singolo e si sviluppano in seguito ad eventi particolari, ad esempio l’elaborazione del lutto o l’adattamento dell’immagino di sé. I fattori di alterazione della salute: sono riferibili alla malattia o a lesioni, complicanze e alla stessa terapia. Orem definisce richieste terapeutiche di self-care le attività che si rendono necessarie per soddisfare i requisiti di self-care, e che permettono il mantenimento della salute e del benessere della persona.  Gli adulti che hanno sviluppato capacità di autocura, sono in grado di soddisfare le richieste terapeutiche di selfcare, mentre bambini, disabili, malati, necessitano di aiuto per la cura di sé.  Quando le richieste terapeutiche di self-care superano le capacità di cura di sé si instaura una condizione di deficit di self-care, la cui analisi rappresenta l’oggetto di studio di Orem.  I deficit di self-care possono essere completi o parziali, in riferimento al grado di incapacità a soddisfare uno o più requisiti di self-care.  L’infermiere deve essere in grado di realizzare un’assistenza infermieristica efficace, nei confronti delle persone con deficit della cura di sé. Orem descrive 3 principali sistemi di assistenza infermieristica:  Il sistema di assistenza infermieristica totalmente compensatorio (l’infermiere agisce per il soddisfacimento dei requisiti di self-care)  Il sistema di assistenza infermieristica parzialmente compensatorio (l’infermiere e il paziente cooperano)  Il sistema di assistenza infermieristica educativo e di supporto (l’infermiere si occupa dell’insegnamento di abilità e conoscenze, e del controllo del comportamento)

MARISA CANTARELLI (modello delle prestazioni inf.)  Nel 1987 presenta il Modello delle prestazioni infermieristiche, perfezionato successivamente e ripresentato nel 1993.  Attenzione viene data al “bisogno di assistenza infermieristica”, definito da Cantarelli come: la necessità dell’uomo di ricevere assistenza infermieristica qualora si verifichino particolari condizioni fisiche o psichiche che lo richiedano”, concetto preso dalla teoria di Orem, come bisogno di aiuto.  l’infermiere, in quanto professionista, e possedendo competenza tecnica specifica, svolgerà un’azione compensatoria di ASSISTENZA INFERMIERISTICA, laddove vi sia bisogno di aiuto.  L’azione compensatoria è un insieme di prestazioni infermieristiche cioè, un sistema di decisioni tecnico/gestionali, costituita da azioni fisiche e/o verbali e/o mentali, pianificata autonomamente

dall’infermiere, per rispondere ad un bisogno specifico di aiuto, espresso dal paziente: gli atti sono parte di un’azione, più azioni formano una prestazione. Nel Modello delle prestazioni, la relazione tra bisogno e risposta assistenziale è stata distinta in tre livelli di intervento:  Il 1° livello, rappresenta la relazione tra il bisogno e la risposta della persona che lo percepisce, attraverso azioni autonome di auto-assistenza, spontanee o apprese.  Il 2° livello, rappresenta la relazione tra bisogno e azioni di assistenza prodotte dalle relazioni di persone dell’assistito  Il 3° livello, rappresenta la relazione tra bisogno di assistenza infermieristica e prestazione infermieristica, e determina l’ambito specifico ed esclusivo dell’esercizio della professione infermieristica. I bisogni di assistenza infermieristica individuati all’interno del modello di Cantarelli sono 11: respirazione, alimentazione e idratazione, eliminazione urinaria ed intestinale igiene, movimento, sonno e riposo, funzione cardiocircolatoria, ambiente sicuro, comunicazione, procedure terapeutiche e procedure diagnostiche. I bisogni di assistenza infermieristica, hanno diverse dimensioni: quella fisiologica, psicologica e socioculturale. Ciò permette di distinguere bisogni OGGETTIVI e SOGGETTIVI.  Secondo la Cantarelli, la prestazione infermieristica , è il risultato conseguito tramite lo svolgimento di azioni coordinate fra loro, per risolvere un bisogno specifico di un paziente. = responsabilizzazione del professionista, autonomia del professionista, collocazione dell’’infermiere al centro dell’intervento infermieristico  In base al livello di dipendenza della persona assistita, vi è una classificazione delle azioni infermieristiche:  azioni di indirizzo, guida, sostegno, compensazione, sostituzione. LA TEORIA ASSISTENZIALE DI LEININGER (assistenza sanitaria comparativa x contenti ambientali e diverse culture – teoria dell’universalità e diversità culturali)  diversità culturali devono essere fuse e unite all’assistenza infermieristica, o cmq fare comparazione) = presta attenzione alle diversità culturali, infermiere deve conoscere e considerare tutte le diverse culture, che a loro volta influenzano modalità e processi. Infermiera antropologa  Negli anni 50, aveva previsto che il mondo stava diventando un luogo dove gli esseri umani avrebbero interagito a livello globale, quindi il suo modello è incentrato sugli esseri umani considerati in un mondo multiculturale.  Il centro della sua attenzione è l’assistenza sanitaria comparativa, la salute e il benessere nei diversi contesti ambientali e nelle varie culture  La sua visione le aveva consentito di individuare una carenza nell’assistenza sanitaria ossia, l’assenza di conoscenze culturali  Il prendersi cura della persona rappresentava la componente più importante dell’attività professionale = “La cura della persona è l’essenza e il dominio centrale, unificante, dominante che caratterizza l’infermieristica”  “I teorici del nursing devono fondere la cultura con l’assistenza”  Ha affermato “prendersi cura degli esseri umani è un fenomeno universale, ma le modalità, i processi e i modelli variano da una cultura all’altra”  Fa riferimento all’assistenza specifica di una determinata cultura e all’assistenza culturalmente congruente.  Si occupa di ricerca infermieristica QUALITATIVA, perché è il metodo scientifico più congruo per le ricerche transculturali, consentendo uno studio olistico (tutto, unione di mente, corpo, ambiente e società) delle aree culturali, rispetto alla riduzione in parti tipica della ricerca quantitativa. Teoria della diversità e dell’universalità culturale definizione cultura Nel 2002 Leininger identifica le caratteristiche essenziali della Teoria:  La cultura è “la conoscenza acquisita/ appresa condivisa e trasmessa di valori, convinzioni, norme e stili di vita di un particolare gruppo che vengono generalmente trasmessi da una generazione all’altra e che influenzano il modo di pensare, le decisioni e le azioni in modi strutturati e sicuri”  La cultura si riconosce nelle azioni delle persone, nelle parole, nelle norme o regole di comportamento e nei simboli che sono importanti per il gruppo.

 La cultura viene appresa e trasmessa di generazione in generazione.  Diversità culturale: riferita a differenze che si possono trovare tra due o più culture differenti, riconoscendo le diversità, l’infermiere può evitare il problema degli stereotipi e di presumere che tutte le persone rispondano allo stesso tipo di assistenza.  Assistenza generica, o popolare, consiste nell’uso di rimedi che sono stati trasmessi di generazioni in generazioni nell’ambito di una cultura. Molte persone usano pratiche di assistenza popolare prima di richiedere assistenza da parte di professionisti. Molti sanitari ritengono che le credenze e le pratiche di assistenza alternativa si basino sull’ignoranza o la superstizione.  “creare un’interfaccia tra l’assistenza generica e quella professionale i...


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