Discorsi alla nazione tedesca di Fichte PDF

Title Discorsi alla nazione tedesca di Fichte
Author Gabriele Cannata
Course Storia delle dottrine politiche
Institution Università degli Studi di Catania
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“Discorsi alla nazione tedesca” di Fichte Fichte, professore di filosofia e discepolo indipendente di Kant, dopo la guerra del 1805 tra Napoleone e la Prussia, fuggì da Berlino e dall’occupazione francese e si mise a studiare Machiavelli. Tornò nella capitale prussiana ancora occupata nell’agosto del 1807 ed avviò una lotta patriottica molto pericolosa : il prestigio di Napoleone aveva ormai spazzato via in molti vinti la fierezza nazionale. Ma le autorità occupanti non prestarono molta attenzione alle lezioni pubbliche sul miglioramento dell’educazione tenute nell’anfiteatro dell’accademia di Berlino dal celebre professore tedesco Fichte. Secondo Fichte, il mondo nuovo da cui sarebbe derivata la salvezza per la nazione tedesca doveva proprio nascere dalla trasformazione totale del sistema educativo fino ad allora in vigore. Mentre l’educazione antica era riservata ad una infima minoranza e guidava il bambino soltanto con la speranza o il timore di risultati materiali, la nuova educazione doveva indirizzarsi alla maggioranza del popolo e doveva sviluppare nell’allievo l’attività dello spirito creativo, le attitudini corporali e l’abilità nei lavori manuali. Per fare ciò i bambini avrebbero dovuto formare una comunità autonoma, senza contatto con la società degli adulti. Solo lo Stato poteva mettere in pratica questo nuovo piano di educazione attiva e vincere le resistenze dei genitori, soprattutto all’inizio. Erano necessarie immense risorse, naturalmente, ma nessun investimento poteva essere più vantaggioso di questo. Secondo Fichte, solo il tedesco era adatto a ricevere la nuova educazione, per un misterioso “carattere fondamentale”: essendo rimasto nella residenza primitiva delle tribù germaniche che hanno conquistato l’Europa romanizzata, aveva mantenuto la sua lingua primitiva. Il resto dei popoli non avevano invece una lingua madre, nel popolo la cui lingua è viva, la cultura intellettuale penetra la vita intera. Quindi il popolo tedesco era suscettibile di cultura e solo il popolo tedesco aveva saputo conciliare religione e filosofia. Per questo Fichte si scagliava contro la xenomania dei suoi compatrioti, quell’assurda mania di imitare lo straniero. Solo il tedesco era in grado di provare per la sua nazione un amore vero e conforme alla ragione (il patriottismo). Fichte si rivolgeva ai suoi studenti, ma indirettamente si rivolgeva a tutta la nazione tedesca. Temendo reazioni francesi, che poi non si produssero, le autorità prussiane recalcitrarono più di una volta ad accordare il visto di censura necessario alla pubblicazione delle arringhe di Fichte, tanto da modificare la Conclusione o addirittura escogitarono di perdere il manoscritto del tredicesimo discorso in cui l’autore trattava amari sarcasmi contro gli adulatori tedeschi di Napoleone. I discorsi di Fichte non furono ben accolti tra il pubblico che non rispose che con il silenzio, il filosofo trovò un posto d’onore soltanto dopo l’unificazione della Germania avvenuta nel 1871. Fichte è stato colui

che ha dato alla Germania moderna, con la sua rivelazione del “carattere fondamentale”, una coscienza, finalmente chiara, di se stessa e della sua superiorità. Cannata Gabriele Matricola: 1000001495...


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