Dotto mesonefrico e paramesonefrico PDF

Title Dotto mesonefrico e paramesonefrico
Author simona ricci
Course Anatomia
Institution Università degli Studi di Verona
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Description

-Dotto mesonefrico (di Wolff): si forma dal mesoderma intermedio, lateralmente al mesonefro, e serve a collegare le strutture primordiali escretrici mesonefriche (funzionanti dalla 7° alla 10° settimana circa) alla cloaca.Subito prima del suo sbocco in cloaca il dotto mesonefrico presenta un diverticolo laterale: l'abbozzo ureterico dal quale origineranno in senso distale-prossimale gli ureteri, le pelvi renali, i calici maggiori e minori e 2-3 milioni di tubuli collettori. Questa specializzazione origina dall'incontro dell'abbozzo ureterico con il blastema metanefrico, un'area di mesoderma intermedio posta caudalmente al mesonefro. Da questo originerà tutto il rene definitivo, dai capillari glomerulari al sistema tubulare fino ai dotti collettori che si ricollegheranno con i collettori formatisi dall'abbozzo ureterico. Cosa c'è da aggiungere? Intorno alla 8°-10° settimana le strutture escretrici mesonefriche più craniali cominciano a degenerare a causa del contemporaneo sviluppo delle creste genitali: nel maschio parte di queste strutture (le più caudali-i tubuli epigenitali) rimarrà integra a collegare i cordoni genitali (nel frattempo formatisi dalle creste genitali) con il dotto di Wolff a livello di un altro diverticolo di quest'ultimo che darà origine all'epididimo, al deferente e alle vescicole seminali. Ricapitolando: il dotto di Wolff inizialmente collega il sistema mesonefrico alla cloaca; da esso origina un diverticolo caudale (abbozzo ureterico) che insieme al blastema metanefrico formerà il rene definitivo; ancora, un altro diverticolo si congiungerà ai cordoni seminali formando l'epididimo, le vescicole seminali e il deferente. Nella donna il dotto di Wolff regredisce quasi completamente (necessita di testosterone per non degenerare) potendo lasciare solo alcune vestigia: l'epooforon e il paraoforon nel legamento ovarico e la cisti di Gartner a livello del terzo superiore della vagina (lì dove originariamente sboccava il dotto di Wolff). " -Dotto paramesonefrico (di Muller): origina da un'invaginazione antero-laterale dell'epitelio celomatico dal quale si stanno formando le creste genitali. In origine è presente in entrambi i sessi. Nell'uomo comincia a degenerare a partire dalla 10-11° settimana a causa della secrezione da parte delle cellule primordiali del testicolo (ma non quelle germinali) di AMH-ormone anti-mulleriano. Quest'ormone è sotto diretto controllo trascrizionale da parte di SOX-9, a sua volta indotto da SRY, il vero responsabile dello sviluppo gonadico in senso maschile. La degenerazione del dotto di Muller è completa nell'uomo entro la 12-15° settimana, di questo rimangono solo 2 residui: l'idatide di Morgagni (appendice del testicolo) e l'utricolo prostatico (a livello della congiunzione tra il dotto di Wolff e i deferenti). Capirai quando qualcuno ti dirà che l'utricolo prostatico è l'utero maschile dall'evoluzione del dotto di Muller nella femmina! Questo infatti darà origine nei suoi 2/3 craniali alle tube di Falloppio e nel 1/3 caudale al corpo dell'utero e alla cervice uterina fino ai fornici vaginali. Da notare, che si passa per uno stadio in cui l'utero è diviso in 2 da un setto, che fisiologicamente scompare creando una cavità uterina unica.I dotti di Muller presentano l'estremità craniale aperta nel celoma embrionale (la futura cavità peritoneale) e l'estremità caudale a fondo cieco, che si fonderà in un secondo tempo con i 2 tubercoli paramesonefrici che -a dispetto del nome- hanno origine dal seno uro-genitale e formeranno vagina e vulva. Lo sviluppo della vagina è quindi indipendente dallo sviluppo dell'utero e delle tube: difatti in caso di aplasia Mulleriana (sindrome di Mayer-Rokitansky-KusterHeuser) la donna in questione presenterà dei genitali esterni assolutamente normali, ma una vagina a fondo cieco e assenza delle vie genitali interne. " La barriera emato-testicolare è una struttura presente nei tubuli seminiferi formata dalla cellule del Sertoli, costituita da giunzioni occludens per impedire il passaggio di molecole tra il compartimento basale e quello adluminare, condizione necessaria per il normale funzionamento dell'apparato genitale maschile." FUNZIONE: La sua funzione principale è quella di fornire un barriera ermetica per impedire il reflusso di elementi cellulari immaturi tra le due zone molto diverse tra loro (basale e adluminare). Nella zona basale troviamo spermatogoni e spermatociti primari che proliferano mitoticamente mentre nella zona adluminare troviamo spermatociti secondari o spermatidi che invece hanno iniziato il processo meiotico. Il passaggio dalla fase mitotica a quella meiotica è l'unico momento durante il quale questa barriera permette il flusso in direzione del lume del tubulo seminifero."

Il corpo luteo è un organulo ovarico che deriva, dopo la deiscenza, da un follicolo maturo (o vescicoloso) di Graaf (“luteo” significa giallastro, ma questa colorazione è assunta solo quando il corpo luteo inizia la sua regressione; inizialmente è di colore bianco-roseo). Privato della cellula uovo e del liquido che ne colma la cavità, il follicolo si affloscia, compresso dai tessuti circostanti, e la sua parete prende un aspetto pieghettato.La sua cavità si riduce e, all’inizio, contiene solo i resti del liquido follicolare e qualche cellula della granulosa distaccata; in seguito essa contiene un essudato siero-fibrinoso o emorragico proveniente dai vasi della teca interna. Si forma così un coagulo che si organizza in seguito alla migrazione di cellule connettivali. Le modificazioni della parete connettivale si svolgono attraverso una fase di vascolarizzazione nella quale si verifica la penetrazione, tra le cellule della granulosa, di vasi e di tessuto connettivo provenienti dalla teca interna. La penetrazione vascolare è essenziale perché è la condizione a seguito della quale le cellule della granulosa possono completare la loro trasformazione in cellule luteiniche di origine granulosa e svolgere così la loro funzione endocrina. Nelle prime ore che seguono l’ovulazione le cellule tecali si ipertrofizzano, ma non raggiungono il volume delle cellule luteiniche di origine granulosa; sono dette cellule luteiniche di origine tecale. Se non ha luogo la fecondazione e quindi non si instaura una gravidanza, il corpo luteo dura solo 12-13 giorni e poi degenera. Si parla così di corpo luteo mestruale (o progestativo). ▪ Il corpo luteo mestruale (o progestativo) raggiunge il suo pieno sviluppo 4-5 giorni dopo la deiscenza follicolare e appare come un nodulo biancastro del diametro di 1,5-2 cm, di forma pressoché sferica e a margini irregolari, pieghettati. ▪ Il periodo di maturità, che corrisponde alla maggiore attività secretoria, è compreso tra il 7° e il 10° giorno dopo l’ovulazione. In questa fase di maturità, le cellule luteiniche di origine granulosa hanno il diametro di 15-30 μm e una forma poliedrica; il loro nucleo è voluminoso, con cromatina molto dispersa. Il citoplasma è più o meno basofilo in rapporto al contenuto in ribosomi. La ricchezza di RNA è in relazione con la sintesi degli enzimi e degli organelli impegnati nella steroidogenesi. ▪ Le cellule luteiniche di origine tecale sono bene evidenti durante gli stadi iniziali della formazione del corpo luteo sino alla fase di maturità; in seguito il loro numero si riduce e infine scompaiono. ▪ Nel caso in cui si abbia la fecondazione e si instauri una gravidanza, il corpo luteo persiste per tutta la durata di questa e si parla di"corpo luteo gravidico (o gestativo). Questo dura più a lungo ed è più voluminoso del corpo luteo progestativo e le cellule luteiniche presentano qualche differenza di struttura. Nella seconda metà della gravidanza, il corpo luteo gravidico comincia tuttavia a regredire e le cellule si caricano di grassi e di un pigmento particolare (luteina). Il corpo luteo diviene allora veramente giallastro. Il corpo luteo è dunque una formazione costituita da due tipi di cellule: le cellule luteiniche di origine granulosa (più numerose) e le cellule luteiniche di origine tecale. Le prime producono progesterone, le seconde estrogeni....


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