Esame 13 Giugno 2020, risposte PDF

Title Esame 13 Giugno 2020, risposte
Course Storia medievale
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Summary

Il medioevo è il periodo della storia europea che comincia nel 476 (caduta dell’impero romano d’occidente) e si conclude nel 1492( scoperta dell’America da parte di Cristoforo colombo). Medioevo vuol dire età di mezzo, cioè un periodo intermedio tra l’età antica e l’età moderna. Si tratta di una def...


Description

Il medioevo è il periodo della storia europea che comincia nel 476 (caduta dell’impero romano d’occidente) e si conclude nel 1492( scoperta dell’America da parte di Cristoforo colombo). Medioevo vuol dire età di mezzo, cioè un periodo intermedio tra l’età antica e l’età moderna. Si tratta di una definizione per lo più neutra perché tutti i periodi sono di mezzo ma che fin dall’inizio ha avuto una connotazione negativa relativa all’idea delle barbarie e della decadenza. I primi ad usare il termine “tempo di mezzo : media tempestas” furono gli umanisti del XV secolo per lo più filologi e artisti italiani. Gli storici italiani dividono il Medioevo in 2 periodi alto medioevo (VIX) che è quello della stagnazione demografica e della nascita di nuove organizzazioni istituzionali e il basso medioevo (IX- XV) che quello della crescita demografica, della nascita di nuovi regni e di nuovi territori stabili e duraturi. Le fonti che disponiamo dell’alto Medioevo sono dello stesso tipo di quelle della storia antica: atti legislativi di autorità maggiori , opere scritte in latino, resti materiali come edifici, sculture, cimiteri monete ed oggetti. Mentre nel basso Medioevo disponiamo di fonti scritte in quantità maggiore perche in quel periodo si fa maggior ricordo alla scrittura in tutte le occasioni notarili. Le due date che segnano l’inizio e la fine dell’impero romano sono il 27 a.c con il primo anno del principato di Ottaviano , e il 395 d.c quando dopo la morte di Teodosio I l’impero si divide in pars occidentalis e pars orientalis. Egli con l’editto di TESSALONICA nel 380 proibì qualsiasi culto pagano decretando l’impero in uno stato cristiano. Teodosio nominò suoi eredi i suoi due figli: Onorio imperatore d’occidente, Arcadio imperatore d’oriente. L’impero romano d’occidente si fa terminare per convenzione nel 476 anno considerato di passaggio tra età antica e Medioevo. Mentre la vita dell’impero romano d’oriente continuerà fino alla conquista di Costantinopoli da parte degli ottomani nel 1453.

LA FINE DEL MONDO ANTICO-INCONTRO LATINO GERMANICO(I POPOLI BARBARICI) : L’episodio che segna l’inizio del Medioevo è la deposizione di Romolo (anche detto “Augustolo” a causa della sua giovane età), da parte di Odoacre, un capo militare sciro. Questo avvenne nel 476. Anzitutto è necessario chiarire qualcosa sull’appartenenza di Odoacre: gli Sciri erano una popolazione che si era stanziata in maniera consistente nei Carpazi e che, tradizionalmente, viene definita germanica. C’è però da considerare che negli ultimi anni la nozione di “Germani” è stata messa in crisi non solo per la critica generale a cui è stato sottoposto il concetto di etnia ma anche dalla dimostrazione che fu solamente la cultura romana a partire da Tacito a conferire quell’identità a tutti i popoli lontani dalla consapevolezza di una comune appartenenza. Questi popoli germanici non erano etnie stabili e definite ma aggregati tribali che avevano in tempi diversi valorizzato momenti di comunanza culturale e giuridica. Sono proprio questi momenti di loro comunanza, definiti dalla ricerca “etnogenesi” che danno luogo alla definizione di nationes da parte della cultura romana. Questi popoli verranno alternativamente chiamati barbari (con la designazione greca e romana di “coloro che non parlano la nostra lingua”). Il principe sciro Odoacre non solo era a capo di un esercito, ma doveva indirettamente la sua formazione militare alla dipendenza di suo padre dal re unno Attila, e prese la decisione di mettersi al servizio di Roma. Le truppe al servizio dell’imperatore erano quasi completamente di uomini barbarici, che, quando acquisivano un grado di coesione tali da essere definiti “gentes”, erano riconosciuti 1

come “foederati”, e in virtù del diritto di hospitalitas potevano acquisire un terzo delle terre della regione. IL POPOLO UNNO E IL SEMINOMADISMO DI SFRUTTAMENTO: Sono proprio gli Unni quelli che più spesso vengono riconosciuti come motore decisivo della mobilità di popoli tra il IV e il V secolo. Le loro tribù (originarie in buona parte della Mongolia e delle steppe dell’Asia centrale) si mossero in varie direzioni, alternando razzie al vero e proprio trasferimento e determinarono una spinta efficace sui Goti. Il loro momento di maggiore gloria fu nel V secolo quando sotto la guida di Attila riuscirono a raggiungere una certa coesione .Gli unni nomadi selvaggi abitavano da sempre nelle immense distese del deserto del Gobi e della Mongolia. Da quella posizione erano una continua minaccia per i cinesi che verso la metà del III secolo decisero di costruire la grande muraglia . La vera causa della mobilità dei popoli in quel periodo era perché le varie gentes stavano prendendo coscienza della loro fragilità causata dal seminomadismo di sfruttamento che li induceva a fare solo bottino nei luoghi in cui andavano e non di istanziarsi definitivamente. Quindi possiamo dire che la loro mobilità era dovuta alla rixcerca di un luogo in cui stanziarsi e creare alleanze con altri popoli VISIGOTI E OSTROGOTI: I Visigoti(occidente) erano di origine scandinava e appartenevano alla tribù dei Goti. Furono tra quei popoli barbari che, con le loro migrazioni, contribuirono alla crisi e alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Il nome Visigoti vuol dire "Goti nobili" ( Wi si in gotico vuol dire "degni" o "nobili"); furono comunque anche citati come Goti dell'Ovest (dal tedesco West-goten), mentre i Goti che si stanziarono ad oriente furono detti Ostrogoti (Goti dell'Est, dal tedesco Ost-goten). Il capo dei Visigoti fu Alarico che nel 410 sottomise Roma “ SACCO DI ROMA” alla devastazione per poi dirigersi verso l’italia meridionale. I visigoti non si proposero mai di costruire uno stanziamento stabile attorno alla grande capitale perché avevano il piano di dirigersi verso la sicilia e l’africa settentrionale considerate importanti per il loro clima caldo e la fertilità. Alla morte di Alarico questo progetto si fermò e furono direzionati verso la Gallia (futura francia) e Spagna (VI sec-711). Nel corso del V secolo si formarono due centri politici militare a Bordeaux e a Talosa. In quelle regioni i visigoti si inserirono fra i grandi possessori sottraendo loro anche due terzi delle terre ed emanando un fisco che gravava solo sui latifondi romani. I re visigoti furono influenzati dall’attività legislativa romana dell’imperatore Teodosio II codificando cosi le leggi dell’una e dell’altra. Gli anni di maggior consolidamento del nuovo regno furono quelli di re Leovigildo (568-586 VI sec) che riuscì a incorporare il regno degli Svevi, nell’area nordoccidentale; centro politico si fissò a Toledo. Intanto, in Aquitania, romanizzata, si affermò l’abitudine di fare assemblee periodiche in cui erano presenti anche i vertici religiosi. La convivenza tra le due reti ecclesiastiche avvenne inizialmente con degli scontri ma poi si stabilizzò. La pratica delle assemblee finì col contagiare anche la Spagna, con la funzione di fondere i contrasti e di amministrare l’affiancamento delle due culture al meglio. In alcune circostanze si ritenne di dover imporre dall’alto l’unificazione di queste due fedi. La penisola iberica tentò di proporsi come modello per l’Europa romano-barbarica ma non ci riuscì perché nel 711 fu raggiunta e occupata in gran parte dalle milizie musulmane. A determinare la durata e l’efficacia degli aggregati tribali: • esistenza di una tribù-guida; • identificazione con una famiglia, spesso allargata (sippe), di gran carisma. 2

Fondamentale nell’etnogenesi degli Ostrogoti: stirpe del re Teoderico (stirpe regia degli Amali). L’imperatore Zenone aveva visto di buon occhio il trasferimento in Italia di Teoderico e del suo popolo, con il ricorso alla foederatio per regolare i rapporti tra la nuova dominazione e l’Impero. Inoltre, Teoderico era stato trasferito a corte come ostaggio in giovane età e si era conquistato la fiducia di Zenone, diventando comandante delle truppe imperiali e console. La spedizione italica di Teoderico durò dal 488 al 493, con la sconfitta definitiva e poi la morte di Odoacre, che controllava alla fine solo Ravenna assediata. Teoderico non si presentava come re dei Goti, ma come Flavius Theodericus. Inoltre: • erano Goti i capi militari, • Romani i governatori civili per la popolazione latina, • erano separati i tribunali per Romani e Ostrogoti • senato: tutto romano-italico. Ma questi erano elementi di una complementarietà, non di una fusione. Teoderico a Ravenna non era solo: era affiancato dal consistorium: un consiglio del principe, dove agivano i maggiori capi militari goti e i maggiori intellettuali latini del tempo. In accordo con il senato romano venne istituita una politica fiscale equilibrata, meno opprimente di quella bizantina. Fino al 523 ci fu una ripresa in Italia,grazie al regno ostrogoto che inizio ad restaurare le strade. Teodorico non trascurò neppure la politica matrimoniale, coinvolgendo la sua famiglia nella politica estera: sposò una sorella del re franco Clodoveo e diede in moglie figlie, sorelle e nipote a principi dei Burgundi, dei Visigoti, dei Vandali, dei Turingi. Nei rapporti con la Chiesa di Roma: tra il 523 e il 524 l’imperatore Giustino emanò un decreto che escludeva dai pubblici uffici pagani, ebrei ed eretici; a Costantinopoli si perseguitavano gli ariani. Teoderico si allarmò e ruppe l’equilibrio fra i suoi consiglieri, ascoltando di più i capi militari gotici e meno gli intellettuali cattolici. Tutto il senato cadde in disgrazia. Precipitò anche il rapporto con la Chiesa romana: papa Giovanni I, che si era recato a Costantinopoli per ottenere la fine delle persecuzioni contro gli ariani, fu accusato di complicità con il partito imperiale antigoto e fu imprigionato a Ravenna, dove morì nel 526. Nel 526 morì anche Teoderico: in tre anni si dissolse l’integrazione (imperfetta) romano – barbarica da lui realizzata. Cassiodoro non riuscì a tenere in equilibrio la situazione, e veniva ascoltato solo da Amalasunta, figlia di Teoderico e reggente per il giovane figlio Atalarico. Quando anche lei fu fatta uccidere dal marito e nuovo re Teodato, l’imperatore Giustiniano mandò contro di lui due eserciti: guerra che durò 20 anni (guerra greco – gotica). 554: fine guerra. Giustiniano promulgò una legge per riordinare Italia (Pragmatica sanctio), il ceto senatorio era ormai debole e impoverito. I Goti maggiori si integrarono fra i possessori romani , gli altri si dispersero; le pratiche religiose non cattoliche furono condannate. Quindi I Goti si erano avvicinati a questa simbiosi: • i Visigoti nella Penisola iberica l’avevano realizzata negli ultimi anni, ma poi ci fu l’espansione islamica; • gli Ostrogoti in Italia ci si erano avvicinati a questa simbiosi , ma era legata al governo del solo re Teoderico; I LONGOBARDI ( II-VI secolo) + FONTE SENATORE: Con l'arrivo dei Longobardi l'unità politica della penisola italica si divide in due grandi blocchi: uno in mano ai Longobardi e uno in mano ai Bizantini. Arrivano nel 568 d.C. dalla Pannonia sotto la guida del re Alboino. Dopo aver superato le Alpi conquistano diverse città fino a stabilirsi a Pavia che diventerà la loro capitale. Scendono poi nell'Italia centrale e meridionale creando i ducati di Spoleto e Benevento. Inizialmente furono molto feroci con la popolazione locale: uccidevano, saccheggiavano e sterminarono 3

praticamente quasi tutta la classe dei proprietari terrieri romani. Oltre a questo se la presero anche col clero cattolico, uccidendone i rappresentanti che si videro costretti a cercare salvezza nei territori occupati dai Bizantini. In un secondo momento i Longobardi iniziarono a fondersi con i Romani dando vita a quella che viene chiamata società mista (cioè una società composta da persone di origini e culture differenti). L’esercito longobardo rimaneva articolato in vaste aggregazioni, guidate da capi: duces. Alboino era una specie di superiore coordinatore elettivo di duchi e di vari capi tribali. Alla morte di re Clefi (successore di Alboino) per un decennio non ci fu un coordinatore con titolo regio. L’instabilità e le concorrenze che c’erano, però, indussero poi i Longobardi ad avere sempre un rex sopra ai duces. Dal 584 al 615 ci furono due re: Autari e Agilulfo. L’impianto sociale e militare era più stabile di quello politico. L’impianto sociale e militare della società era abbastanza stabile: le città non furono evitate anche se vi furono alcuni scontri tra i Longobardi politeisti e ariani e i vescovi cattolici. Alla fine del VI secolo: i longobardi erano superficialmente cristianizzati, vigeva ancora il politeismo e vi erano culti e riti Pagani. Chi si convertì al cristianesimo lo accettò nella sua versione ariana. Re Rotari (643)introdusse un palatium regio (sede della corte) e Pavia assunse la funzione di capitale, promosse un editto, scritto in latino, a cui dovevano far riferimento solo i longobardi mentre i latini potevano continuare a far riferimento al diritto romano codificato nel digesto di Giustiniano, si tratto della prima raccolta scritta delle leggi dei longobardi nel 643. Rotari voleva impedire la faida ovvero la giustizia privata. Successivamente anche VII SEC: Re Astolfo(750) promosse un editto secondo il quale il reclutamento nell’esercito divenne per censo: riguardava sia possessores che negotiantes. Inoltre chi non poteva provvedere alla propria attrezzatura bellica smetteva di farne parte. Decisivo fu da questo punto di vista il precedente regno di Liutprando(713-744) che introdusse una politica di protezione delle chiese. A Bobbio nacque un importante centro di diffusione del Cattolicesimo non solo tollerata ma poi anche appoggiata dai re longobardi. L’abbazia di Bobbio si segnalò per il suo sviluppo come biblioteca e centro di libri antichi. Nella seconda metà del secolo VIII l’integrazione sociale, formalizzata dall’editto di Astolfo, e l’accelerata conversione longobarda al cattolicesimo avrebbero dovuto condurre a una pacificazione della Penisola e a un miglioramento dei rapporti con il papa, vescovo di Roma, non ancora il capo superiore della Chiesa. 751: Astolfo con l’esercito “misto” dei Longobardi aveva fatto capitolare Ravenna facendo in seguito crollare del tutto, entro il 770, l’impalcatura dell’Esarcato. Il papa si allarmò e chiamò in aiuto i Franchi, un popolo che fino ad allora aveva avuto solo pochi rapporti con la Penisola. Costantinopoli non poteva più garantire una buona protezione, e i papi cominciarono a pensare all’appoggio dei potenti Franchi, dominanti a nord delle Alpi. Papa Stefano II aveva già instaurato rapporti nel 754 con il re Pipino il Breve, che si limitò a due spedizioni. L’invito decisivo fu quello di papa Adriano I al figlio di Pipino, Carlo. Entrò in Italia nel 773 e fece capitolare Pavia e il re longobardo Desiderio (figlio di Astolfo) nel 774. Carlo Magno assunse due corone e si dichiarò rex Francorum et Langobardorum. I Longobardi non se ne andarono (nel vasto ducato di Benevento rimasero anzi autonomi) e i Franchi non abbandonarono la loro grande dominazione europea. Sotto il governo franco il corpo dei sudditi era composito al massimo: Franchi e Romani, Goti e Longobardi, ma anche Turingi, Alamanni e altre gentes da tempo stanziate nella Penisola. FONTE PAOLO DIACONO: La storia di questa invasione italica ci è nota grazie alla fonte scritta da Paolo Diacono 200 anni dopo “Historia longobardarum”.Come racconta Paolo Diacono l’occupazione dell’itala da parte dei longobardi fu caratterizzata da assassini e depredazioni. Le città furono distrutte e i romani sottomessi. Dopo 10 anni senza un re i Longobardi decisero di eleggere il re Autari ,il 4

quale costituì un patrimonio di beni come base de suo potere grazie alla cessione da parte dei duchi ,di meta dei loro averi. Il testo scritto da Diacono ci racconta dei passaggi molto importanti, 1. il primo ci informa che dopo la morte di re Clefi molti nobili romani furono uccisi,mentre quelli rimasti vivi furono costretti a pagare un tributo/una tassa; 2. Il periodo successivo diacono ritorna a raccontare delle violenze dei duchi che durante l’interregno distrussero l’Italia; 3. Il terzo passaggio è riferito ad un periodo precedente ,dopo che i duchi avevano eletto il nuovo re Autari,torna sul destino dei romani e dei popoli assoggettati ai Longobardi. Quando diacono parla dello sfruttamento dei romani,definisce i longobardi con il termine ospiti, riferendosi al celebre istituto dell’antichità la quale i nuclei di barbari insediati nei confini romani veniva assegnato una parte della terra . Ma se molti romani erano stati trucidati doveva restare in vita qualche altro proprietario di beni per poter essere tassato. Quindi alla fine possiamo dedurre che il ceto senatoriale fu annientato e costretto alla fuga,o comunque privato del proprio ruolo politico. Per chiarire questi punti bisogna conoscere bene l’autore e analizzare il suo modo di scrivere. Questo porta ad indagare sulla biografia di Diacono sui motivi politici culturali e personali che lo spinsero a scrivere quell’opera. Le informazioni che noi abbiamo sono intenzionali(cronaca) perche sono quelle che diacono ci ha voluto dare. Ma ci sono anche delle informazioni che non voleva dare e ci ha dato senza rendersene conto ,queste sono invece informazioni preterintenzionali(un resto archeologico). Egli raccolse tradizioni orali della storia dei longobardi .Altra fonte di Diacono è Secondo non o di Trento, infatti i termini reliqui populi sono stati attribuiti a un opera che non ci è pervenuta da questo autore. Diacono non vuole lasciare un giudizio negativo del suo popolo.Paolo apparteneva a una nobile famiglia longobarda. Divenuto monaco a montecassino aveva assistito alla fine del suo regno ,alla rovina della sua famiglia perché il fratello nel 776 aveva partecipato a una ribellione anti Franca. Tutti questi avvenimenti non possono averlo condizionato in quanto monaco cattolico non poteva giudicare negativamente l’arianesimo,e i saccheggi delle chiese, ma come longobardo era fiero del suo popolo e riteneva opportuna tramandarla ai suoi prossimi. Anche Alessandro Manzoni scrisse un saggio storico sui longobardi nel 1822,secondo Manzoni i romani sono i futuri italiani rispetto i longobardi che non si fusero con le popolazioni. CRYPTA BALBY FONTE MATERIALE: La crypta balbi è un complesso collegato all’antico teatro di Balbo a roma costruito nel XIII secolo a.c . Al suo interno fu ritrovato un piatto tondo di ceramica rivestito solo di terracotta. Questo tipo di ceramica è detta sigillata , il piatto della foto è una sigillata di tipo D ed è risalente al periodo tra il 610/620 680/700 . il piatto fu ritrovato rotto e il fatto che lo dimostra è che ha delle parti scure”quelle originali” e delle parti chiare “ quelle ricostruite” . la crypta aveva un giardino dove vi era un esedra (incavato semicircolare) dove sono stati ritrovati questi frammenti di ceramica. Il piatto con tutti gli altri oggetti di ceramica africana se si trovavano a roma vuol dire che qualcuno aveva il denaro e il desiderio di comprarlo. Attraverso il piatto e tutti gli altri oggetti è possibile studiare l’economia del passato. L’esedra è stata portata alla luce dopo lunghe campagne di scavo , gli archeologi hanno identificato varie fasi dell’esedra: 

Impianto originario;



Costruzioni di latrine;



Nel V-VI sec abbandono del monumento;



VI sec uso di sepoltura; 5



VII-VIII ulteriore abbandono;



IX costruzione calcarea,



Dopo il terremoto il monumento fu distrutto (IXsec);



Dopo anno 1000 costruzione del conservatorio;



1937 abbandono del conservatorio;

La prova che tra il VI-IX sec l’economia abbia avuto un crollo lo si può dedurre dall’uso che si fa dell’eredra, prima costruzione di latrine , poi abbandono e uso di sepoltura . Anche se a roma non fu occupata dai longobardi ma era sotto il controllo bizantino , possiamo pensare che attraversa una crisi gravissima come le citta distrutte. Gli archeologi hanno proceduto dall’alto verso il basso dunque si va indietro nella successione storia nel 1993 arrivarono allo stato interessato( VII sec) in esso sono stati trovati frammenti di ceramica, monete vetro e ...


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