Esame Istituzioni di storia romana, recensione Gli affari del signor Giulio Cesare PDF

Title Esame Istituzioni di storia romana, recensione Gli affari del signor Giulio Cesare
Course Istituzioni di storia romana
Institution Università di Pisa
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Francesco Gorgoni (mat.544486)

Gli affari del signor Giulio Cesare Bertolt Brecht L’autore, Bertolt Brecht, ha voluto porre l’opera in maniera romanzata ma tenendo sempre un forte carattere storico. Preciso e accurato ma allo stesso tempo gradevole alla lettura, ha voluto riscrivere la storia di Cesare e di Roma, da vari punti di vista. Il romanzo ha come protagonista un giovane storico, con l’obbiettivo di scrivere una biografia sul suo idolo, Giulio Cesare, grande stratega e politico ma con oscure fondamenta, fatte di debiti e fallimenti finanziari. L’autore ha suddiviso l’opera in 4 libri (originariamente dovevano essere 6, ma i due successivi non videro mai la luce, data la morte prematura di Brecht). L’inizio dell’opera ci proietta sul protagonista e su quale sia il suo obbiettivo: ottenere da Mumlio Spicro, ex ufficiale giudiziario e banchiere di Cesare, i diari di Raro, il segretario di Cesare, ed utilizzare gli scritti per impostare la sua biografia. Spicro non lo rende facile, caratterizzando così il primo libro del romanzo con simpatiche ma approfondite conversazioni con lo storico, toccando vari argomenti, dalle conseguenze della Guerra Punica, alle vicende di Cesare e della city con la varia concorrenza dell’Asia Minore, in termini di commercio di schiavi. Dopo vivaci conversazioni, condite da varie passeggiate e l’incontro del poeta Afranio Carbone, il nostro protagonista riesce ad ottenere gli scritti che desiderava. Nel secondo libro, il protagonista, analizza gli scritti di Raro e qui, l’autore, riesce a farci sentire partecipi di quegli ambienti, come vicini spettatori delle vicende: qui racchiude la personale visione e opinione che Raro nutre in Cesare, intrecciando difficoltà finanziare e interpersonali di C. (come viene chiamato Cesare da Raro in ogni pagina). Qui si scopre non solo il lato geniale di C. ma anche il suo lato umano, caratterizzato da conflitti interiori, preoccupazioni economiche e piaceri con l’altro sesso. Il periodo preso in considerazione è quello della cospirazione di Catilina e del ruolo di Cesare al suo interno, il tutto condito con la relazione amorosa di Raro con Cebione, che non farà mancare soddisfazioni e delusioni amorose per il povero Raro. Sempre in questo libro si analizzano i problemi dati dalla guerra in Asia Minore, che poi si riflettono sulla city, e più precisamente sul popolino (come viene chiamata quella povera e numerosa parte del popolo romano), che pagherà spesso le conseguenze di intrighi politici e finanziari, attuati da grandi e potenti uomini della city. Qui fanno la loro comparsa grandi uomini quali Cicerone, Crasso, Pompeo e Catilina, dandoci una visione di loro da parte del segretario di Cesare, che osserva, ascolta e prova a capire come realmente funziona il mondo politico di Roma e il ruolo di ognuno di loro, intersecati alla figura di Cesare. In questo libro vediamo il picco fino ad arrivare al declino della congiura di Catilina, che porterà ad un forte disagio sociale, che si manifesterà anche sulla pelle di Cesare. A seguito di numerose azioni speculative, il mercato azionario crolla e C., dopo la sua candidatura come pretore, conduce una campagna contro Catilina, per far cadere i sospetti sul suo coinvolgimento.

Francesco Gorgoni (mat.544486) Il terzo libro ha un’ interessante impostazione dove vediamo, in parallelo, i fatti descritti da Raro e i dialoghi tra il narratore, Spicro e il poeta Vastio Aldro. Capiamo subito il motivo: Raro fissa per iscritto le sue vicende molto saltuariamente, dato il suo stato d’animo; è depresso per il suo amore, Cebione. Una particolarità di questo romanzo è la scelta dell’autore che riesce, durante tutta l’opera, a ricordarci l’ammontare del debito di Cesare. Cesare spera nel ritorno di Pompeo e del suo esercito e di conseguenza fa affidamento su un nuovo programma di insediamenti, operando speculazioni sulla terra, mentre da pretore elimina le prove del suo coinvolgimento nella congiura di Catilina. Poiché l'esercito di Catilina viene distrutto prematuramente, una dittatura di Pompeo o il suo intervento con l’esercito non sono necessari. Pompeo quindi ritorna senza un esercito a Roma. Viene esclusa una soluzione della questione della terra e dei problemi economici con un possibile sequestro del potere da parte di Pompeo. Cesare ora affronta un debito enorme derivante dalla sua speculazione edilizia e dal momento che non gode più della sua protezione dopo la scadenza del suo mandato come Pontefice massimo, parte il prima possibile per la provincia di Spagna. Una seconda trama parallela è il viaggio di Raro verso il campo di battaglia di Pistoia, il luogo della sconfitta di Catilina e del suo esercito, dove si imbarca in una vana ricerca del suo amato Cebione. La sua depressione a causa di Cebione è la causa per la quale la seconda parte dei diari di Raro risulta relativamente breve, motivo per cui la storia è completata da Spicro. Inoltre, l'incontro del narratore in prima persona con il poeta Vastio Aldro, che si pronuncia sul significato storico di Cesare e il suo rapporto con il Senato e la city, appare nella storia di fondo. Spicro riporta in modo conclusivo le conseguenze finanziarie della cospirazione di Catilina e la fuga di Cesare nel governatorato in Spagna. Nel quarto libro viene raccontato il ritorno di Cesare dalla Spagna e la sua candidatura al consolato, al quale collabora anche Spicro. Cesare ha ottenuto un notevole successo in Spagna, soprattutto di natura finanziaria. Per garantire le sue possibilità di successo come console, pianifica di tornare a Roma con un trionfo come campagna elettorale. Tuttavia, poiché l'alto costo finanziario del trionfo non può essere pagato dalle entrate spagnole, C. viene trattenuto in Spagna per complicazioni con i banchieri romani, sui cui soldi Cesare si affida per raggiungere il suo scopo. Tornato dalla Spagna, dopo varie vicissitudini, decide di rinunciare al trionfo, che comporta notevoli perdite finanziarie per lui. In tal modo rinuncia all’onore per il potere. C. sfrutta il sentimento popolare, in rivolta contro le guerre e le conquiste romane, e astutamente si presenta come unico candidato democratico al consolato in qualità di garante della pace anziché di soldato. Il libro si conclude con lo slogan, semplice ma efficace, “Democrazia è pace!”. A parer mio il romanzo è un eccellente incastro di personalità e aspetti che riesce comunque a dare al lettore, una visione storica del contesto, a prescindere dallo stile romanzato utilizzato. Analizza non solo date, luoghi e nomi, ma anche gli aspetti umani di ognuno di essi, facendo tornare sempre il tutto alla figura di Giulio Cesare. Dà un insolita, ma non sbagliata, rappresentazione di ciò che era Cesare e di quali furono le reali vicende che lo spinsero ad attuare determinate scelte, concentrandosi sul lato economico della sua situazione, non certo dei più fiorenti. Inoltre da anche una visione su come funzionavano i piani alti di Roma e di come finanza e politica andassero a braccetto, andando sempre a gravare sul cosiddetto popolino. Brecht da un’ eccellente analisi che si può applicare ancora nei giorni nostri....


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