Title | Foni e fonemi |
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Course | LINGUISTICA GENERALE |
Institution | Università della Calabria |
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Foni e fonemi...
5.2. Foni e fonemi • Due foni che hanno valore distintivo sono detti fonemi – Un fonema non «ha» significato in sé, ma contribuisce a differenziare dei significati
• Un fonema è un segmento fonico che: – ha funzione distintiva – non può essere scomposto in una successione fonemi – è definito solo dai caratteri che hanno valore distintivo • tali caratteri si dicono «pertinenti»
– i fonemi si rappresentano tra barre oblique (p. es. /t/) – i foni si rappresentano tra parentesi quadre (p. es. [t]) • Il fonema è una unità che si colloca a un livello «astratto»; i si collocano a un livello «concreto»: Langue/Competenza Fonema /t/ Parole/Esecuzione Fono [t]
5 3 Le regole di Trubeckoj (1939) • Prima regola: quando due suoni ricorrono nelle medesime posizioni e non possono essere scambiati fra loro senza con ciò mutare il significato delle parole o renderle irriconoscibili, allora questi due suoni sono realizzazioni fonetiche di due diversi fonemi varo - faro [v] e [f] in italiano sono fonemi, sono in distribuzione contrastiva
• Seconda regola: quando due suoni compaiono nelle stesse posizioni e si possono scambiare fra loro senza causare variazione di significato della parola, questi due suoni sono soltanto varianti fonetiche facoltative di un unico fonema rema - Rema [r] alveolare e [R] uvulare in italiano sono due varianti libere di un solo fonema
5 3 Le regole di Trubeckoj (1939) • Terza regola: quando due suoni di una lingua, simili dal punto di vista articolatorio, non ricorrono mai nelle stesse posizioni, essi sono due dello stesso fonema naso - ancora ['nazo] - ['aŋkora]) [n] alveolare e [ŋ] velare in italiano sono varianti combinatorie dello stesso fonema
– Le varianti combinatorie di un fonema sono anche dette allofoni (sono in distribuzione complementare)
• Il numero dei fonemi varia da lingua a lingua: – ci sono lingue con poco più di una decina di fonemi, altre superano il centinaio, l’italiano ne ha circa trenta
5.4. Allofoni •
Due o più foni che coesistono in distribuzione complementare sono allofoni di uno stesso . Ad esempio, nell’italiano del Nord: 1. 2. 3. 4. 5.
–
[s]era, [s]emplice, [s]orriso lapi[s], note[s], ribe[s] [s]paurito [s]tupido [s]cavare [s]pirito ro[z]a, ri[z]o, corro[z]o, a[z]ola, a[z]ino [z]dentato, [z]modato, [z]gocciolare, [z]naturato, [z]bagliare
[s] • • •
–
posizione iniziale di parola prima di vocale posizione finale di parola prima di una consonante sorda
#___V ___# ___Csorda
[z] • •
tra due vocali prima di una consonante sonora
V___V ___Csonora
5.4. Allofoni /s/
[s]
#___V ___# ___C[sorda]
[z]
livello fonologico
fonemi
livello fonetico
varianti
V___V ___C[sonora]
5.5. Varianti libere • Se due suoni foneticamente simili si possono trovare nello stesso contesto, ci sono due possibilità: – se danno luogo a due parole con significato diverso: i due foni sono realizzazioni di due fonemi – se il significato non cambia: sono varianti libere dello stesso fonema
5.6. Opposizioni fonologiche I fonemi di una lingua intrattengono tra loro rapporti di opposizione: – una /p/ funziona in quanto si oppone e si distingue da /b/, /k/ ecc., dando luogo a dei contrasti (pare/bare/care ecc.) /p/ (occlusiva bilabiale sorda) /b/ (occlusiva bilabiale sonora) /p/ (occlusiva bilabiale sorda) /k/ (occlusiva velare sorda)
• Esistono vari tipi di opposizioni fonologiche: – Bilaterale: /p/ ~ /b/ (sono le uniche 2 occlusive bilabiali in italiano) – Multilaterale: /p/ ~ /k/ ~ /t/ (occlusive sorde) – Privative e Non-privative /b/ ha tutte le proprietà di /p/ occlusiva bilabiale + sonorità quindi è marcato – Costanti e Neutralizzabili /landen/ /lant/ desonorizzazione
6. Tratti distintivi • Ogni elemento linguistico si differenzia dagli altri per una serie di scelte binarie (di tipo «sì/no», «+/-») • Ogni può essere analizzato in un insieme di tratti distintivi che lo definiscono in opposizione a tutti gli altri fonemi:
6. Tratti distintivi • Tratti distintivi usati per definire le vocali dell’italiano sono i seguenti :
• Ogni fonema viene individuato in modo univoco da un fascio di • L’impiego dei permette di cogliere delle generalizzazioni nei processi fonologici
7. Regole fonologiche • Una regola fonologica collega una rappresentazione astratta (fonematica) a una rappresentazione concreta (fonetica) • Una regola è un’istruzione a cambiare una data unità con un’altra unità in un determinato contesto – Il formato tipico delle regole fonologiche è: A B / ___C (in questo caso, «A» diventa «B» nel contesto «prima di C»)
7.1. Parentesi • Le parentesi si usano per «condensare» e unificare regole particolari riconducibili allo stesso fenomeno generale: – Le parentesi tonde ( ) indicano «facoltatività» – Le parentesi graffe { } indicano «scelta» a. dirigo dirigi b. prediligo predilige c. friggo friggi d. leggo legge
7.2. Regole fonologiche espresse in tratti binari •
Una regola fonologica può essere formulata sia ricorrendo ai fonemi, sia utilizzando i tratti distintivi: 1.
[s]torto, [s]posto, [s]carso, [s]fortuna
2.
[z]baglio, [z]degno, [z]garbo, [z]vogliato, [z]gelare, [z]litta, [z]nodare, [z]regolato
8 Fenomeni fonologici e tipi di regole • • •
Le regole fonologiche non fanno cose «pazze» Sono in genere motivate e operano una ristretta serie di cambiamenti Le regole fonologiche in particolare possono: – – –
cambiare dei tratti Dico – dici vinco-vinci inserire segmenti
– – –
Per scritto – per iscritto cambiare l’ordine dei segmenti AB cancellare segmenti A
–
Fama+ oso - famoso
[+ ]
[– ] / ___[+ ] / ___B BA / ___B
8.1. Assimilazioni • Le assimilazioni possono essere: – Totali: il segmento che causa l’assimilazione rende il segmento assimilato totalmente uguale al primo – Parziali: se il segmento che causa l’assimilazione cambia l’altro segmento solo parzialmente • vi sono assimilazioni al tratto di sonorità, al punto di articolazione o al modo di articolazione
– Progressive: il segmento che causa l’assimilazione è a sinistra del segmento che si assimila (cioè lo precede) – Regressive: il segmento che causa l’assimilazione è a destra del segmento che cambia (cioè lo segue)
8.1. Assimilazioni: esempi • Assimilazione totale regressiva (punto e modo di art.) i[n+r]agionevole
i[rr]agionevole, i[n+l]ogico
i[ll]ogico
• Assimilazione parziale regressiva – al punto di articolazione: i[n+p]robabile i[mp]robabile, i[n+b]evuto – al tratto di sonorità: [s+b]attere [zb]attere, [s+r]agionare
i [mb]evuto
[zr]ragionare
• Assimilazione totale progressiva: mo[nd]o wa[nt] to
mo[nn]o (romanesco) wa[nn]a (ingl. ‘volere’)
• Assimilazione parziale progressiva: do[g+s]
do[gz]
• Assimilazione a distanza (metafonesi o Umlaut) – nero (sg.) – toso (sg.)
niri (pl.) (umbro meridionale [ne:ro]/[ni:ri], ‘nero/neri’) tusi (pl.) (veneto [to:zo]/[tu:zi], ‘ragazzo/ragazzi’)
9. La sillaba • Definizione fonetica: la sillaba rappresenta un’unità prosodica costituita da uno o più foni agglomerati intorno a un picco di intensità (Albano Leoni e Maturi 1998: 70) – Nella parola [pa'ta:ta] si osservano tre picchi in corrispondenza delle tre vocali, a ogni «picco» corrisponde una sillaba: [pa.ta.ta]
• Definizione fonologica: unità prosodica di organizzazione dei suoni • si assume una correlazione tra sillaba e parola e che le restrizioni sulle sequenze possibili all’inizio/fine di sillaba valgano anche per l’inizio/fine di parola
• Costituenti: – la sillaba minima è costituita, in italiano, da una vocale, il nucleo sillabico – il nucleo può essere preceduto da un attacco e seguito da una coda – nucleo più coda costituiscono la rima
Prosodia • La prosodia è la parte della linguistica che studia l'intonazione, il ritmo, la durata e l'accento nel linguaggio parlato. Le caratteristiche prosodiche di una unità di linguaggio parlato (si tratti di una sillaba, di una parola o di una frase) sono dette soprasegmentali.
9. La sillaba
– Una sillaba è aperta o libera se è priva di coda e finisce, dunque, in vocale (a, ma) – Altrimenti, una sillaba è chiusa o implicata ( , ) – In alcune lingue il nucleo può essere costituito da sonoranti come [r, l, n, m]: • sloveno [trst] ‘Trieste’, inglese americano [botl] ‘bottiglia’, svedese [vatn] ‘acqua’, tedesco [ha:bm] ‘avere’
10. Dalla parola ai tratti distintivi • Riassumendo:
11. Fatti soprasegmentali • Vi sono fenomeni fonologici che non possono essere attribuiti a un segmento ( ) o che lo oltrepassano • Sono chiamati processi soprasegmentali – Lunghezza – Accento – Intonazione – Tono
11.1.Lunghezza • La lunghezza è relativa alla durata temporale con cui vengono realizzati i suoni • Non tutti i suoni hanno la stessa durata • In certe lingue la lunghezza ha valore distintivo ship vs. sheep nave vs. – In italiano, la lunghezza vocalica non è distintiva • non ci sono due parole con significati diversi che si differenzino solo per la presenza di una vocale lunga o breve
– In italiano, la lunghezza consonantica è distintiva: •
11.2. Accento • L’accento è una proprietà delle sillabe e non dei singoli segmenti • Una sillaba tonica è realizzata con maggiore forza o intensità di una sillaba atona • L’accento può essere contrastivo, come in italiano: • ['aŋkora] / [aŋ'kora] ['kapito] / [ka'pito] / [kapi'to] ['kapitano] / [kapi'tano] / [kapita'n ]
• Vi sono lingue che hanno accento fisso e lingue che hanno accento non-fisso – in ungherese l’accento cade sempre sulla prima sillaba – in francese l’accento cade sempre sull’ultima sillaba
11.2. Accento • Una parola può avere più di un accento • Per esempio, in – un accento primario sulla
c’è: di [stat'tsjone] e
– un accento secondario sulla
di ['kapo]
[‘k a p o s t a’t:s j o n e ] 2 1
11.3. Intonazione • L’altezza dei suoni non è uniforme • Ci sono «picchi» e «avvallamenti» che producono un effetto sonoro chiamato intonazione – L’intonazione è chiamata anche melodia, curva melodica o contorno intonativo
• L’intonazione ha grande rilevanza sintattica in italiano: – frasi dichiarative • (curva melodica con andamento finale discendente)
– frasi interrogative • •
[pausa] (curva melodica con andamento finale ascendente)
11.4. Tono •
Una sillaba può essere pronunciata con altezze di tono diverse – In italiano a queste differenti pronunce non corrisponde un cambiamento di significato – Vi sono lingue invece dove a differenza di «altezza» di pronuncia corrispondono variazioni di significato (sono lingue tonali) – In cinese mandarino, una sillaba può essere realizzata con quattro toni diversi e a ogni tono può corrispondere un significato diverso: – Lingue amerindiane, alcune lingue africane e sino-tibetane sono tonali.
12 Il sistema fonologico dell’inglese...