Title | Ford, La catena di montaggio (1922).pdf |
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Course | Storia Economica |
Institution | Università Cattolica del Sacro Cuore |
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Henry Ford - La catena di montaggio (da ID., La mia vita e la mia opera [1922], trad. it. Milano 1980, pp. 91-93. Il volume originale inglese è consultabile sul web in vari formati, ad es.: https://archive.org/details/mylifeandwork00crowgoog).
non incominciarono da un giorno all’altro. Essi , proprio come noi incominciammo gradatamente a fare i pezzi delle nostre macchine. Il
fu la
nostre officine. Il grande
che eseguimmo interamente nelle
incominciò
, e poi si estese
ad altre sezioni, dimodoché, se noi oggi abbiamo una quantità di producono automobili: essi
, essi non
. I nostri
sono i
fabbricatori di strumenti, gli operai che si adoperano negli esperimenti, i macchinisti, i costruttori di modelli. Essi sono
: tanto La
gran massa dei Se non la imparano in questo termine, vuol dire che non ne potremo mai ricavare nulla. Di questi
molti sono
richiede da loro prima di assumerli è che essi abbiano la
, e tutto quello che si di fare quanto lavoro
occorra per pagare il valore dello spazio che essi occupano nella fabbrica. Non hanno da essere particolarmente robusti. Noi abbiamo bensì (sebbene essi diminuiscano rapidamente); ma abbiamo però anche degli e che, sotto l’aspetto dello sforzo fisico, potrebbero essere compiuti da un bambino di tre anni. , ove non si voglia approfondirsi troppo nei processi tecnici, ’
, nell’ordine in cui ogni cosa venne
’
formandosi. Non so nemmeno se ciò sarebbe possibile, poiché qualche cosa s ’è avuta quasi ogni giorno, e nessuno vi può tener dietro. Si prenda a
’
’ ma anche vedere anche vedere quanto più care noi paghiamo le cose di quello che dovrebbe essere, quanto più bassi siano i salari di quello che dovrebbe essere, e quale vasto campo attende ancora di essere esplorato. La Compagnia Ford ha fatto solo una piccola parte del suo viaggio. Un’
comprende circa cinquecento pezzi, contando i maschi, le viti e ogni
cosa. Alcuni ditali pezzi sono abbastanza grossi; altri non più che particelle di una 1
macchinetta da orologio. Quando noi montammo le nostre prime macchine, la vettura soleva esser messa al suolo in un punto qualsiasi e gli operai vi portavano man mano i pezzi occorrenti, al modo dei manovali quando si costruisce una casa. Allorché incominciammo a , fu naturale che si creasse per ogni pezzo uno nelle officine; però
Il
rapido incalzare della produzione rese indispensabile l’
, per
evitare che gli operai si dessero impaccio l’uno con l’altro. Il lavoratore mal diretto spende più tempo nel muoversi di qua e di là per prendere materiali e strumenti che non ne impieghi per il lavoro effettivo; ed egli infatti è pagato poco, poiché il podismo non è tra gli esercizi che si pagano molto. Il primo passo innanzi nell’
avvenne quando ’ Ora in tutta la nostra lavorazione noi ci atteniamo
a due massime: che un operaio, se possibile, non abbia mai da fare più di un passo, e che egli non abbia bisogno di distrarsi dal ritmo del suo lavoro col piegarsi a dritta e a sinistra. I
sono questi: 1. c
in modo
’
che ogni parte componente abbia a
durante il processo di
finimento; 2. usate
, o altre simili forme di trasporto, in modo che quando un
operaio ha finito la sua operazione, egli possibile
sempre allo stesso posto, il più
. Quindi, se si può ottenerlo, è il peso stesso del
pezzo quello che deve far scorrere il carrello sul binario e portarlo al prossimo operaio; 3. regolate il sistema di trasporto meccanico anche nel , in modo che essi giungano e partano col giusto intervallo. Il preciso risultato dell’applicazione di queste massime è la ’
L’operaio
’
deve far possibilmente Mettere insieme lo châssis è, nella visuale delle menti non meccaniche, la più interessante e meglio conosciuta delle operazioni nostre, e per un certo tempo rappresentò un procedimento di straordinaria importanza. Ora noi mandiamo i pezzi da mettere insieme addirittura ai posti di distribuzione. Il nostro
risale circa all’aprile del 2
. La
sperimentammo
Noi sperimentiamo sempre dapprima in
piccole proporzioni. Siamo pronti ad abbandonare ogni procedimento passato tosto che abbiamo scoperto una miglior via, ma dobbiamo avere l’ ’ Credo che la nostra fosse la prima linea di montaggio a catena che mai sia stata installata. ’ Noi avevamo finora messo a posto i magneti col comune sistema. Un operaio che facesse l’intero lavoro sbrigava da trentacinque a quaranta pezzi in una giornata di nove ore, vale a dire adoperava circa venti minuti per pezzo. Ciò che allora egli eseguiva solo, fu poi frazionato in ventinove operazioni diverse, e il tempo necessario al finimento fu ridotto con ciò a 13 minuti e 17 secondi. Nel 1914 noi innalzammo la linea di trasporto di 20 centimetri e riducemmo il tempo a sette minuti. Ulteriori esperimenti sulla rapidità del lavoro, ci permisero di accelerare questa operazione di montaggio a cinque minuti. Per farla breve, il risultato è questo:
Il
, dapprima affidato a un uomo solo, è ora diviso in ventiquattro
operazioni, e gli uomini in esse impiegati compiono un lavoro per il quale ce ne volevano prima tre volte tanti. Ben presto noi cercammo di La maggior prestazione che noi avevamo ottenuto col montaggio dello châssis in un posto fisso, era in media di dodici ore e ventotto minuti per ogni châssis. Si tentò adunque l’esperimento di far scorrere lo châssis per una corda lunga duecentocinquanta piedi, mediante un argano. Sei montatori accompagnavano lo châssis in questo viaggio, e prendevano l’uno dopo l’altro i pezzi necessari disposti a gruppi lungo il percorso. Questo rozzo esperimento bastò a ridurre il tempo dell’operazione a cinque ore e cinquanta minuti per ogni châssis. Nella prima metà del 1914 noi Avevamo adottato il
’
; uno
dei binari era collocato a 68 centimetri dal suolo, e l’altro a 62 centimetri, in modo da servire a squadre di
Questa elevazione del piano di lavoro e un ulteriore
suddivisione del lavoro stesso, che limitava i movimenti d’ogni operaio, portarono a un ora e trentatré minuti il tempo necessario per ogni châssis. Allora, soltanto gli châssis venivano montati cosi in serie. Il montaggio delle sovrastrutture seguiva nella John R. Street, la famosa strada che corre attraverso le nostre officine di Highland Park. Ora ’ 3...