Gabriella Garofano e cannella PDF

Title Gabriella Garofano e cannella
Course Letterature di espressione portoghese I
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

il documento contiene un'analisi dettagliata del romanzo di Jorge Amado Gabriella garofano e cannella, vengono trattati argomenti quali la trama, temi principali, personaggi e stile del romanzo. Il documento è stato elaborato sulla base di appunti presi a lezione e ricerche su libri come l'ABC di Jo...


Description

Scheda libro “Gabriella, garofano e cannella” di Jorge Amado Durante la permanenza a Petrópolis, Jorge Amado scrive tutto d’un fiato “Gabriella, garofano e cannella. Cronaca (racconto quotidiano) di una città dell’interno”, che viene pubblicato nel 1958 a San Paolo. Il romanzo viene considerato come “il libro della svolta” e il migliore esempio di romanzo popolare. Nel 1962 la traduzione di questo libro figurava nelle liste di best seller di New York e Los Angeles, e poco dopo i diritti furono comprati per farne un film. Le vicende si svolgono ad Ilhéus (“città dell’interno” perché di provincia), nello stato di Bahia, città che Amado ha visto crescere negli anni, ma, che nel 1925 gli appare nel fervore caotico di una violenta trasformazione: da borgo contadino a città centro del commercio del cacao, città in cui passato e futuro si mescolano a ogni istante. Ilhéus serve come un importante punto di distribuzione ed esportazione del cacao, il prodotto preminente della regione e argomento topico di moltissime discussioni in questo oltre che in molti romanzi di Amado. Il romanzo racconta due storie parallele: -

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La prima, narra della storia d'amore, fresca e sensuale, tra Nacib Saad, di origine siriane e proprietario rispettabile del bar “Vesuvio”, e Gabriella, una bellissima ragazza del “Sertão” (regione desertica dell'interno di Bahia) che arriva ad Ilhéus in cerca di fortuna. Gabriella, dotata di una sinuosa e sensuale bellezza, ha la pelle brunita del color della cannella ed emana un prodigioso profumo di garofano. La seconda, racconta la lotta politica tra i vecchi possidenti (fazendeiros) e i latifondisti delle terre del cacao, guidati dal clan Bastos, e le nuove leve, innovatrici e moderniste, guidate da Mundhinho Falcão, un ricco e giovane uomo di San Paolo.

TRAMA: Nella cittadina brasiliana di Ilhéus vive il siriano Nacib, proprietario del bar Vesuvio, che rimasto senza cuoca deve assolutamente trovare una sostituta nel più breve tempo possibile. La ricerca non è facile, visto il susseguirsi di avvenimenti improvvisi nella città, come l’omicidio commesso da Jesuino (coronel) verso la moglie e l’amante di questa. Ma fortunatamente al mercato degli schiavi arriva Gabriella, in cerca di lavoro per sfuggire alla fame, che, assunta da Nacib, diventerà ben presto un punto di forza per il bar. Infatti di giorno in giorno aumentano i clienti che vengono per vederla, che le fanno proposte invitanti, offrendole ogni tipo di ricchezza. Ma tra l’arabo e la ragazza è ormai nato un particolare amore, e lei, felice, rifiuta senza problemi ogni tipo di offerta. Ma Nacib, vedendola tanto bella e tanto brava in cucina, per paura di perderla, ormai innamorato perdutamente di lei, decide di farla diventare sua moglie. Gabriella accetta a malincuore la proposta, per non ferire l’uomo, anche se non sente il bisogno di sposarsi. Il matrimonio si svolge tra gli scontri cittadini per le vicine elezioni e il crescente progresso che ormai invade la città, le sfarzose feste e gli incontri culturali. Gabriella, scaraventata in questa nuova realtà, si sente ogni giorno più a disagio; tutto ciò che ama fare non le è più permesso, e perde anche la passione che all’inizio la legava al marito. Nacib, angosciato per questo suo cambiamento, cercandone le ragioni, scopre i suoi tradimenti, trovandola a letto con il suo caro amico Tonico. Ma, troppo innamorato, non ha li coraggio di ucciderla come si usava fare barbaramente in quelle terre; la percuote e poi la caccia di casa. Aiutato da un altro caro amico otterrà ben presto l’annullamento del matrimonio, visto che Gabriella non ha un certificato di nascita.

La ragazza, disperata per aver fatto soffrire involontariamente l’amato, lo aspetta sperando nel suo perdono. Le vicissitudini obbligheranno Nacib a riassumere la cuoca, a causa dell’imminente inaugurazione del ristorante aperto in società con il nuovo sindaco, Mundinho Falcão, dopo la tanto attesa apertura del porto. Finalmente Gabriella può tornare a fare ciò che ama di più, felice di stare di nuovo al fianco di Nacib, di far l’amore con lui, ma soprattutto di poter cucinare, ridere e ballare a piedi scalzi. Personaggi: Gabriella: protagonista del romanzo. Gabriella ha un ruolo centrale nella vicenda, sia per quanto riguarda la sua storia d’amore con il benestante e rispettato Nacib, sia perché diventa emblema del profondo cambiamento che sta avvenendo ad Ilhéus in quel periodo, del progresso e dell’allontanamento da quei costumi rigidi e severi del passato, tanto ostili alla ragazza. Gabriella è la libertà più pura, e ci dimostra come spesso la felicità non sia avere soldi, ricchezze, gioielli o partecipare a lussuose feste; infatti niente ci rende più felici di fare ciò che amiamo, sia pur soltanto camminare a piedi scalzi o guardare uno spettacolo al circo. Questa sensuale ragazza ama la libertà: si sente soffocata dalle convenzioni dell’epoca, e persino un semplice paio di scarpe può diventare un ostacolo e un motivo di sofferenza. Durante tutto il romanzo il personaggio di Gabriella è circondato da un’aura particolare, che la fa apparire agli occhi del lettore quasi magica, di una bellezza incantata, capace di far innamorare qualunque uomo. Ma al tempo stesso è umile e inconsapevole di questa sua travolgente bellezza, e ogni complimento ricevuto, ogni sguardo, ogni proposta la fa sorridere sorpresa. Amado ci descrive il personaggio di Gabriella con simpatia, senza la minima riprovazione morale, non mostrando segni di disapprovazione nemmeno quando commette un adulterio. Gabriella è sempre ingenuamente innocente proprio perchè sincera, fresca, spontanea, Ama tutto ciò che è fisico e carnale, come fare l’amore, ma anche danzare a piedi scalzi, cantare o deliziare i palati con le sue pietanze squisite. Gabriella, trasportata dalla sua naturalezza e dalla sua spontaneità, senza alcuna malizia, si dona non solo al marito ma anche ad altri uomini, vedendo in questo una cosa del tutto naturale. Nulla a che vedere con i falsi moralisti di Ilhéus, gretti e maschilisti, con le zitelle pettegole, con i fazendeiros e i militari che si dividono tra la rigida vita familiare e gli incontri con le loro mantenute. La protagonista del romanzo di Jorge Amado, in un certo senso, è come una terra selvaggia e incontaminata, che lo scrittore paragona con nostalgia al Brasile che descrive, dove dominano costumi e regole sociali improntate a un moralismo ipocrita. Tuttavia le cose sono destinate a cambiare, la società brasiliana si avvia verso il progresso; sarà proprio questo mutamento a permettere il lieto fine, e a celebrare la vittoria dell'amore e della libertà. In fondo ognuno di noi vorrebbe sentirsi un po’ come Gabriella, che apprezza e ama ciò che ha, sempre felice e spensierata, tanto bella e tanto gentile, spesso ingenua ma desiderata. Lei, come viene più volte detto nel libro, è una donna da amare ma non da sposare per questa sua naturalezza, anche nel donarsi, e di questo è difficile colpevolizzarla, vedendola priva di ogni malizia e di ogni interesse, tanto da rendere ciò che fa naturale anche al lettore, ormai rapito da lei. Gabriella si fa guida e tramite dei “tempi nuovi”; lei è allegoria e incantatrice di un Brasile “moderno” che si specchia tuttavia nel suo passato, nei suoi riti e nei suoi miti, mobilitandoli, utopicamente, in direzione del futuro.

Nacib Saad: di origini siriane, benestante e proprietario del prestigioso bar Vesuvio, il più famoso di Ilhéus. Prima di conoscere Gabriella, dopo la chiusura giornaliera del bar era solito andare in locali notturni con gli amici per incontrare le prostitute. Improvvisamente, trovandosi senza cuoca per il bar, decide di andare al mercato degli schiavi in cerca di una nuova cuoca. Ed è lì che incontra Gabriella, arrivata dal sertão in cerca di fortuna. Nacib la assume e le dà una stanza in casa sua. La stessa notte, trovandola addormentata mentre attendeva il suo rientro, se ne innamora. Da quella sera iniziano nottate travolgenti, finché Nacib decide di sposare Gabriella. Lei accetta ma il proprietario del bar vuole renderla una vera signora di Ilhéus e dato che non fa parte della sua natura sottostare a quelle oppressioni, anche solo un paio di scarpe diventa una sofferenza. Nacib sente che Gabriella non è più la stessa e un giorno, durante la pausa sulla sua sedia a sdraio, non riuscendo a dormire, scopre, grazie a Chico Moleza, che Gabriella lo tradisce con Tonico, suo amico. Il proprietario del bar però, decide di non ucciderli perché non accetta quei modi barbari. Decide così di far annullare il matrimonio grazie ad un suo amico avvocato perché Gabriella non possiede il documento di nascita. Così facendo, Gabriella ritorna ad essere la donna “libera” di prima. Jesuino Mendonça: un fazendeiro che uccise a rivoltellate la moglie, dona Sinhazinha Guedes Mendonça dopo averla trovata a letto con l’amante, il dentista Osmundo Pimentel. Mundinho Falcão: un giovane di San Paolo che si candida alle elezioni affinchè Ilhéus diventi una nuova città all’insegna delle innovazioni, con un porto che porti ricchezza alla città. Inoltre, Mundinho diventa, nel corso del romanzo, grande amico di Nacib a tal punto da aprire il primo ristorante con lui. Ramiro Bastos: anziano fazendeiro che comanda Ilhéus da molti anni. Verso la fine del romanzo muore. Tonico Bastos: uno dei figli del fazendeiro Ramiro, caro amico di Nacib che, però, successivamente tradisce andando a letto con Gabriella. Melk Tavares: un coronel del cacao, molto all’antica. Quando scopre che la figlia, Malvina, intraprende una relazione con l’ingegnere che dovrà sistemare il porto di Ilhéus; Melk la picchia in malo modo e minaccia l’ingegnere. Però Malvina, che inizialmente voleva scappare insieme all’ingegnere, vedendo che lui, minacciato dal coronel, scappa via, lei fugge via lo stesso. Malvina rappresenta, a quei tempi, la ribellione. Nonostante il padre l’abbia picchiata, lei decide di essere forte e seguire i propri sogni. Glória: mantenuta del coronel Coriolano, che guarda Ilhéus dalla finestra della sua casa. Nessuno osa darle attenzioni per paura che Coriolano li uccida. Glória, però, intraprende una relazione con il professore, Josué e gli fa anche dei regali dato che egli ha umili condizioni. Quando il coronel li trova insieme, verso la fine del romanzo, non li uccide, come avrebbe fatto in passato, ma caccia via di casa entrambi. All’interno della narrazione Amado ci presenta altre cortigiane, come Glória o Risoletta, molto diverse da Gabriella: tutte sono profondamente interessate e legate ai soldi, si concedono a uomini che spesso non le piacciono, solo per averne un tornaconto. Per Gabriella invece fare l’amore con un uomo che le piace è un fatto naturale, un divertimento. Non vuole niente in cambio, e non vede nulla di sbagliato in ciò che fa.

Evoluzione e progresso: Il progresso della città di Ilhéus, oltre ad essere economico con la sistemazione del porto e il guadagno ricavato dal cacao, è anche “umano”. Il romanzo comincia con l’omicidio compiuto da Mendonça, un coronel del cacao, che non viene arrestato; perché il delitto d’onore non era considerato un crimine. Nel corso del romanzo, invece, abbiamo un’evoluzione: quando Nacib scopre il tradimento di Gabriella, essendone tanto innamorato, non ha il coraggio di uccidere la ragazza, né tantomeno Tonico. Decide solo di cacciarli via. Amado infatti ci narra di come Gabriella era divenuta in breve tempo cuoca e amante del siriano Nacib, poi sua moglie e infine di nuovo solo sua cuoca e amante, in una ricomposta armonia dei sensi. Dopo le elezioni e la vittoria di Mundinho, per la prima volta un tribunale di Ilhéus ha osato infliggere, per aver ucciso la moglie e il suo amante, a un coronel (Jesuino Mendonça), a uno dei coronéis del cacao, fino ad allora intoccabili a memoria d’uomo. Inoltre, Gabriella, come abbiamo già detto, si fa portavoce del progresso di Ilhéus. Questo progresso inteso anche sul piano “gastronomico”, in contrapposizione fra la sua cucina e quelle delle sorelle Dos Reis, da una parte (che rappresenta la tradizione gustosa ma stantia e costosa dei piatti preparati in famiglia), e dello chef Fernand, dall’altra (anch’essa costosa, costruita sull’artificio e sulla sperimentazione, sulla manipolazione eccessiva di piatti europei e privi di sapore). L’arte di Gabriella sa combinare la sterile consuetudine delle Dos Reis (zitelle) con l’inventiva “innaturale” di Fernand (omosessuale), in una superiore armonia di saperi e sapori che si diffonde anche in camera da letto. Incipit, aspetti narrativi e stili del romanzo: Il romanzo è costituito da due parti: “Un brasiliano d’Arabia” e “Gabriella, garofano e cannella”; ognuna costituita da due capitoli, questi introdotti da componimenti poetici di diverso genere (un rondò, un lamento, una cantilena e un canto). I vari capitoli sono costituiti da paragrafi non numerati. Incipit: il romanzo si apre con una dedica (a Zélia, Alberto Cavalcânti, Antonio Bulhões, Moacir Werneck de Castro) che fa parte del testamento di Gabriella, dando al lettore come primo elemento visibile qualcosa che è postumo (caratteristica della scrittura di Amado è, appunto, la mescolanza dei tempi). Dopo la dedica c’è il preludio che racconta dell’omicidio di Dona Sinhazinha e Osmundo Pimentel. Dopo c’è la “prima parte” (un brasiliano d’arabia) in cui Amado ci spiega, in poche righe, il mondo di quel tempo: 1925, Ilheus, quando prosperava il cacao e imperava il progresso. Il primo capitolo, intitolato “Il languore di Ofenísia (che appare molto poco ma non per questo è meno importante)”, si rifà alla storia languida, fatta di passioni profonde e indifferenze d’amore (altro tema importante in Amado: la distanza e l’indifferenza d’amore). “In quest’anno di travolgente progresso… Da un giornale di Ilhéus del 1925”, l’inizio è tratto da un giornale. Prima dell’inizio vero e proprio del I capitolo, c’è il “Rondò di Ofenísia”, una composizione musicale chiamata anche “lamento d’amore”, che apre un proemio sentimentale che lascia che il lettore si innamori del personaggio di Ofenísia. L’immagine che ci propone è Ofenísia in veranda che racconta di un amore impossibile, proibito in quanto innamorata di un imperatore. Questo canto

rappresenta l’attesa, il desiderio; è un dialogo con un destinatario fittizio, il fratello, Luís Antônio.La povera Ofenìsia rinnega tutti i pretendenti. Ci sono elementi poetici tradizionali come i versi che si ripetono con la stessa forma, figure retoriche ecc. Aspetti narrativi: Amado utilizza lo “stile multiplo”, ovvero la rielaborazione di un concetto molto antico che caratterizza una delle forme più importanti dei generi letterari soprattutto latini e greci, ossia quello della SATIRA, che deriva da “lanx satura”, un piatto in cui vengono messi insieme cibi differenti. Si rifà quindi alla ‘’mescolanza’’ di pietanze diverse tra loro. La satira ha origine da questo concetto in quanto è un modo di raccontare che non lascia nulla fuori, non è centrato su una sola modalità, è un genere comprensivo che accoglie tante cose al suo interno. L’idea del romanzo di Amado si ispira a questo tipo di approccio, e cioè quello di non lasciare fuori nulla, di costruire un mondo in cui tutto quello che si vede deve essere raccontato e quello che non si vede deve essere reso visibile raccontandolo. Ottiene questo effetto tramite un costante ‘’rimando’’, un continuo posticipare la centralità della storia (questo è uno degli elementi principali dello stile multiplo). Ciò serve a donare realisticità al racconto, in quanto non esiste una storia della quale si può delineare l’inizio perfettamente. Il racconto di Amado ha quindi un flusso dinamico. Attraverso l’articolo di giornale possiamo identificare un altro stile utilizzato da Amado, ovvero lo “stile antifrastico”, cioè raccontare una cosa tentando di rappresentare sempre anche il rovescio di quella cosa o vedere sempre un elemento anche attraverso il suo rovescio. Utilizza questo stile attraverso vari strumenti, in particolare l’ironia: “In questo anno di impetuoso progresso" infatti è abbastanza ironico, parliamo di un progresso che, come abbiamo visto, è fatto di tanti elementi molto contraddittori tra loro però ancora una volta tutto quanto parte da una notazione di cronaca, di giornale. Caratteristiche, temi ed elementi principali nel romanzo: Il romanzo è una novità già dal titolo (come Dona Flor e Teresa, tra l’altro). Il nome dell’eroina permette immediatamente di riconoscere il personaggio. Amado, inoltre, racconta “come un collage infinito”: reinventa la modalità di narrazione di alcuni contesti come quelli del Brasile. Il romanzo unisce quotidianità ed epica. Racconta in uno stesso spazio il positivo e il negativo. “Così era Ilhéus in quel periodo attorno al 1925 quando prosperavano le piantagioni di cacao sulle terre concimate su morte e sangue e nascevano e si moltiplicavano le fortune”: la crescita e il progresso si basano su terre concimate con morte e sangue. Questo modo di raccontare può essere definito come epico-intimo: che unisce la dimensione del racconto dell’eroe (epico) con la dimensione personale (intimo). Possiamo affermare che Amado compie un passaggio dal racconto epico-intimo al racconto intimomagico: ogni evento è costruito attraverso una prospettiva che possiamo indicare intimo-mitica. Amado cerca di utilizzare le immagini personali-individuali-intime della sua persona e del suo mondo culturale (micro-cosmo) e la fa diventare un mito (racconto) che riguarda sempre chi sta raccontando e chi sta ascoltando. [ passaggio da soggettivo a universale] Cerca di costruire uno spazio-tempo che si realizza in forme nuove ogni volta, ogni singola cosa viene narrata attraverso una concreta, fortissima immagine di un individuo (in questo caso una donna) che immagina, racconta, incarna la storia per rappresentarla nella sua totalità e vivere quella storia sulla propria pelle. Le dimensioni intimo-mitiche avvicinano la figura della donna a quella del Cristo nel Vangelo. Come nel Vangelo la figura di Gesù rappresenta l’essere umano che

vive in sé e su di sé tutta la storia della vita dalla nascita fino alla morte, cosi anche le eroine (Gabriella, Dona Flor e Teresa) incarnano tutta l’umanità dell’essere umano attraverso la figura femminile. [La figura femminile è la figura dell’inclusione, non quella del dominio e dell’esclusione come quella maschile, figura dell’accoglienza figura di colei che racconta la vita poiché dà la vita.] Amado racconta tutto questo con ironia, poesia e dolcezza. Tutto questo non è una rappresentazione sdolcinata di una comunità ma il tentativo di dare, attraverso una dimensione interiore intima e narrativa (mito), una rappresentazione di totalità dell’esperienza umana. Nelle figure femminili di Amado, si incarnano e si incrociano diverse funzioni dell’io: io poetico (io narrativo, del racconto), io storico e io narrante, questi elementi passano in un infinito intreccio l’uno con l’altro. Ognuno esiste grazie all’altro. Durante il periodo del cacao e del progresso, si racconta la storia d’amore impossibile, possibile e di nuovo impossibile tra Nacib, di origine orientale, siriano e Gabriella, mulatta, radiosa e passionale. La rappresentazione di Gabriella nel romanzo è legata ad elementi sensoriali multipli molto forti:  La sua bellezza, il suo corpo color cannella legato alla sensualità e alla sessualità; ma anche perché è un elemento esotico molto utilizzato in cucina. Grande importanza (anche in Dona Flor) ha l'elemento gastronomico, del cibo e anche del gusto e della gola.  La sua voce  Il suo profumo di garofano (forse emanato dai suoi capelli). Come abbiamo già affermato, grazie allo stile multiplo, libertario si cerca di rappresentare sia in forma mimetica che ri-creazionale (modalità del ricreare) tanti elementi:  

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Elemento dell’oralità: raccontare attraverso la voce Elemento della quotidianità: esattamente il rovescio della caratteristica epica, cioè l’eccezionalità. La quotidianità è quello che cade sotto i nostri occhi ogni giorno nella sua ripetizione e nel suo essere privo di eccezionalità appunto. Mescolanza dei tempi (all’interno del romanzo ci sono dei flashback, non vi è una storia lineare) Polifonia (preludio – elemento musicale): compresenza e dialogo di più voci (Ba...


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