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Title GEO
Course Geografia regionale
Institution Università degli Studi di Milano
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GEOGRAFIA REGIONALE MODULO A La geografia regionale è una branca della geografia umana e si occupa delle diverse regioni del pianeta. La varietà e la suddivisione della Geografia nelle sue varie branche avviene nel XIX sec e prima era associata alla Cartografia, dunque si descriveva la Terra e ciò che si osservava e la Geografia veniva associata ai viaggi di scoperta (è una concezione di Geografia lontana da come la intendiamo oggi). Più avanti nel tempo si inizia a ricercare le cause e le conseguenze dei fenomeni che si osservavano e le connessioni con altri fenomeni, dunque nasce la Geografia moderna che si specializza nelle varie branche della Geografia. In questa epoca post-moderna viviamo in una società pluralista e multiculturale, in cui la globalizzazione cancella le diversità e i caratteri di un territorio, i geografi ci aiutano a capire le interconnessioni tra gli umani e i loro ambienti di vita perché non esistono in maniera isolata (ciascuna persona è un luogo). Le persone e i luoghi sono interconnessi mediante legami fisici che intendono il luogo come fonte di materia prima, ad esempio l’agricoltura è un legame che ci permette di vivere e legami spirituali, ossia il valore che si attribuisce a determinati elementi in luoghi particolari; questo fenomeno genera identità e senso di appartenenza che favoriscono il senso di responsabilità e cura dei luoghi. La competenza geografica consiste nel saper approcciarsi a un luogo utilizzando gli otto concetti: 1) Luogo 2) Tempo 3) Spazio 4) Interconnessione 5) Sostenibilità 6) Ambiente 7) Scala 8) Cambiamento La regione è una porzione di superficie terrestre conosciuta dall’uomo e da lui utilizzata, organizzata e delimitata; la regione è costituita da ambienti vicini tra loro con qualche caratteristica comune che li differenzia da luoghi circostanti; inoltre la regione geografica prescinde da ogni concetto amministrativo e dimensionale. Da una parte le regioni sono riconoscibili attraverso l’analisi di elementi ben misurabili e tangibili, dall’altra parte sono più difficilmente riconoscibili se prendo in considerazione elementi immateriali come le religioni e le tradizioni, dunque è una costruzione soggettiva e non esiste una visione univoca del concetto di regione perché ogni pensatore utilizza una prospettiva, paradigmi interpretativi, metodi di studio e ricerche diverse. L’uomo ha bisogno di conoscere i territori, utilizzarli e porre loro dei confini: esigenza di regionalizzare perché è una caratteristica insita nell’uomo che contraddistingue il gruppo umano da quello animale. Il bisogno di dare confini nasce dalla capacità dei gruppi umani di intervenire sui territori nel bene e nel male e dalla volontà di sentirsi partecipi delle sorti del pianeta. I confini sembrano elementi da superare, se non già superati. La classificazione delle regioni: 1) Regione naturale 2) Regione storico-culturale 3) Regione politico-amministrativa 4) Regione economico-funzionale 5) Sistema 6) Regione sostenibile

Tutte queste tipologie sono collegate a una scuola di pensiero geografico (non tutte le correnti di pensiero hanno consapevolmente parlato di regione geografica ma alcune teorie geografiche sono state fatte a posteriori) 1) DETERMINISMO AMBIENTALE: nasce e si sviluppa in pieno Positivismo e subisce la sua influenza, il padre fondatore è Friedrich Ratzel che opera nella seconda metà dell’Ottocento ed è l’autore di Antropogeografia, opera in cui afferma che la biosfera accoglie in sé ogni forma di vita e i fatti della storia sono spiegabili e governati dalle regole che vigono per l’ambiente fisico. Il comportamento dell’uomo che genera i fatti storici e le conseguenti forme di organizzazione del territorio sono il prodotto di condizioni fisiche ed esiste un rapporto di causalità che procede dal fisico all’umano, dunque i gruppi umani vengono condizionati dall’ambiente e sostiene l’adattamento passivo dell’uomo al proprio ambiente di vita. Il suo pensiero subisce anche l’influenza di Charles Darwin, in particolare per quanto riguarda la lotta per la sopravvivenza, l’influenza dell’ambiente sulla specie e la legge del più forte (concetti che adatta alla propria teoria geografica). I gruppi umani costituiscono l’insieme di individui con le medesime caratteristiche che vivono in un determinato ambiente, sono dunque individui biologici che si comportano come gli elementi della natura e l’insieme di questi individui dà vita al concetto di razza; le razze si riconoscono per avere caratteristiche comuni, che derivano dal fatto di vivere in un medesimo ambiente ma il concetto di razza non esiste più. Nel corso del tempo le razze hanno portato alla formazione degli Stati e per questi ultimi valgono le stesse leggi biologiche che si applicano all’individuo (lotta per la sopravvivenza degli Stati e lotta per la conquista dello spazio). In conclusione la regione deve essere definita come regione naturale e omogenea. Anche ai giorni nostri viene presa in considerazione questa teoria e la Geografia positivista ha il merito di avere prodotto opere di classificazione e di avere trovato regole generali. 2) POSSIBILISMO nasce nel contesto francese con l’opera di un geografo e padre fondatore di questa nuova teoria di regione geografica che ribalta la prospettiva di Ratele: Paul Vidal de la Banche che opera nella seconda metà dell’Ottocento fino al primo ventennio del Novecento. La geografia diventa più sensibile al comportamento sociale nei riguardi del territorio. I fattori che contraddistinguono il periodo e il luogo in cui stava vivendo: 1) Trasformazione della società 2) Prime manifestazioni di regionalismo politico 3) Seconda rivoluzione industriale La rivoluzione industriale porta alla scoperta di nuove fonti di energia come il petrolio (primaria) e fonti energetiche come l’elettricità (secondaria) che producono effetti straordinari sull’organizzazione del territorio, infatti da quel momento le nuove fonti di energia potevano essere trasportate e per fare ciò bisognava costruire delle infrastrutture e l’attività manifatturiera non era più determinata dalla ubicazione delle fonti o di giacimenti vicini; cambiano gli assetti territoriali e nascono le grandi fabbriche che si insediano nelle città e inoltre cambia l'organizzazione del lavoro perché la fabbrica introduce l'apparato di attività terziarie che prima era abbozzato e viene arricchito con l'introduzione delle macchine per ufficio, nasce l'ufficio moderno con gli orari. Vi dal attribuisce peso all'azione degli uomini e cambia la prospettiva con cui viene analizzato il rapporto tra i gruppi umani e il loro ambiente di vita; egli cerca di cogliere le radici storiche di tutti i mutamenti di cui era testimone e utilizza queste radici storiche come chiave di lettura per capire i differenti modi di organizzazione del territorio. La sua teoria di regione geografica viene proposta dai suoi allievi e la sua opera principale è Principi di geografia umana del 1922 e il merito dei suoi allievi è stato quello di saper leggere la sua teoria estrapolando dalle sue considerazioni una nuova idea di regione geografica. I temi che hanno

permesso di estrapolare una nuova concezione dei rapporti tra gruppi umani e il loro ambiente di vita sono: 1) Concezione dei rapporti tra gruppi umani e il loro ambiente 2) Concetto del genere di vita in relazione al paesaggio 3) Concetto di paesaggio Si tratta di un principio di casualità complessa nel quale i rapporti tra gruppi umani e il loro ambiente fisico vengono interpretati in termini di azione e di reazione che non sono determinati dall'ambiente. I gruppi umani sono definibili come fattori geografici, quindi hanno la possibilità di modificare il proprio ambiente di vita, possono essere fattori attivi e passivi (capace di influenzare l'ambiente e viceversa) e le comunità reagiscono in modo differente, a secondo della propria cultura e del livello tecnologico di cui sono dotati, anche in presenza di ambienti simili. Esiste un ampio margine di possibilità che le popolazioni colgono a seconda delle loro caratteristiche e del momento storico. Le popolazioni si sono evolute in un determinato modo per via dell'accidente storico e tutto quello che riguarda l'uomo è contingente e non facilmente prevedibile. La concezione possibilista di regione si può sintetizzare in 4 punti: 1. La natura non esprime soltanto vincoli ma offre anche possibilità 2. Le comunità esercitano una scelta 3. La scelta viene compiuta in base alla cultura delle popolazioni e alla tecnologia in precisi momenti storici Tutti gli elementi citati prima rendono l'uomo un fattore geografico in grado di modificare i suoi ambienti di vita. Il genere di vita è l'insieme di tutti quei comportamenti sociali che hanno a che fare con il territorio e una volta che i generi di vita si consolidano, nel corso del tempo diventano elementi importanti di conservazione delle strutture sociali. Dunque è il tipo di comportamento, usanze, cultura, tecnologia che ha un determinato gruppo sociale, in un determinato momento storico e che utilizza per modificare il territorio. Maximilian Sorre cercava di contrastare il processo di omogeneizzazione dei generi di vita e aggiorna il concetto di genere di vita a ridosso della seconda guerra mondiale, nel periodo post bellico in cui inizia la ricostruzione delle città che causa l'omogeneizzazione dell'urbanistica rendendo le città uguali senza caratteristiche particolari e tradizioni. Il concetto di paesaggio viene posta sotto un'attenta revisione da parte degli allievi e di Vi dal e il concetto si arricchisce di contenuti umanistici che permettono di aumentare la capacità interpretativa del concetto stesso perché si prendono in considerazione altri elementi che prima non venivano considerati; da questo momento il concetto di paesaggio diventa fondamentale e la geografia diventerà la scienza del paesaggio --> secondo Sorre il paesaggio è una combinazione di tratti fisici e umani che conferiscono a un territorio una particolare fisionomia, facendone un insieme uniforme e ben circoscrivibile ed esprime uno stato o un equilibrio, che però è momentaneo, di determinati rapporti. Ogni paesaggio incorpora in sé stesso tutta una serie di modi di organizzazioni del territorio ereditati dalle epoche precedenti, la trasformazione e sovrapposizione sono processi costanti; fino all'Ottocento era considerato solo in modo naturalistico, Vi dal de la Brache gli dà una componente storica e umana e i paesaggi cambiano a seconda di come cambia la società e i paesaggi formano delle unità territoriali. Secondo Maximilian il paesaggio può essere definito sia umano che naturale perché l’uomo conferisce una fisionomia uniforme e secondo il geografo si alternano elementi fisici e umani creando un equilibrio momentaneamente instabile e così si formano paesaggi nuovi o si modificano quelli precedenti, oltre a ciò il paesaggio subisce anche l’influenza di chi ci vive e delle attività organizzate in quel determinato luogo. Nel 1938 avviene il congresso geografico che sottolinea l'importanza del paesaggio e si arriva a una maggiore

specializzazione sui paesaggi peculiari, singoli e più locali, dunque avviene la formazione di grandi tassonomie, analisi tipologiche che permettono di individuare grandi categorie di paesaggio. Secondo gli allievi le regioni sono uno spazio di superfice terrestre caratterizzate da un certo paesaggio o da una combinazione di paesaggi quindi la geografia regionale deve cercare gli elementi del territorio in base ai quali le regioni differiscono le une dalle altre. La regione diventa una regione storico-culturale (le langhe, le Cinque Terre, il Chianti e i paesaggi agricoli) e le comunità hanno costruito un rapporto di vita e di sfruttamento del paesaggio. La geografia di matrice italiana viene anche definita geografica storicista perché fonda una sorta di metodologia di analisi del paesaggio attraverso produzioni di monografie regionali, avevano un'impostazione comune che ci insegna un metodo con il quale approcciarsi a un'indagine regionale e avevano: 1) Un'introduzione nella quale si dichiaravano gli obiettivi della propria analisi 2) Una parte che presenta gli aspetti fisici del territorio preso in considerazione 3) Un'analisi degli elementi demografici ed economici 4) Uno excursus sul territorio considerato, considerando la sua evoluzione storica e serviva per spiegare le condizioni attuali del territorio 5) Una conclusione riflessiva con l'obiettivo di mettere in luce l'originalità del territorio, il rapporto tra popolazione e territorio e definire i caratteri distintivi della regione analizzata. Il limite era che si fornivano delle raccolte di notizie e non tutti erano in grado di soffermarsi in maniera adeguata sugli aspetti interpretativi e analitici quindi si hanno monografie pedanti e delle reazioni che fanno evolvere il concetto di regione geografica, reazioni che criticano questa anima descrittiva e chiedono un approccio più interpretavo 3) FUNZIONALISMO siamo alla soglia di una nuova corrente di pensiero e assistiamo a cambiamenti epistemologici (anni Sessanta) che portano al ribaltamento dei principi che erano dei punti fermi quindi si ha il nuovo concetto di regione geografica che è regione funzionale. Considera la regione come un oggetto, viene ricercata e analizzata in quelli che sono i suoi tratti esteriori considerando i dati come quantificabili. La ricerca regionale diventa un campo di convergenza anche di altre discipline e si parla di scienza regionale. Si formano gruppi di ricerca che forniscono regole applicative e si inizia a parlare di pianificazione territoriale, gli anni che seguono la ricostruzione post-bellica segnano una linea di divisione tra la geografia classica che coltivava la scienza fine a sé stessa e una nuova geografia che richiama l'attenzione sui metodi di applicazione. Tra il possibilismo e il funzionalismo Etienne Juillard opera negli anni Sessanta del Novecento ed è considerato una figura spartiacque che distingue due principi che definiscono l'unità regionale: 1) Principio che si basa sull'uniformità e si esprime attraverso il paesaggio 2) Principio impostato sul concetto di coesione, si esprime nello spazio funzionale e ci introduce alla geografia funzionale Secondo lui la regione è il livello più alto nel quale si strutturano e si coordinano le forze che intervengono nella vita economica e sociale. La forma dello spazio funzionale della regione funzionale è riconducibile a tre elementi: 1) L' armatura urbana, l'insieme dei centri urbani. Esprime, attraverso le cellule di centri che la compongono, diversi gradi di centralità e da questi si originano gli impulsi che caratterizzano lo spazio regionale 2) Rapporto combinato di mercato e accessibilità

3) Interdipendenza dei servizi che stabilisce il grado e i modi di relazione e integrazione tra i centri urbani di una regione In base a questi tre elementi, coesione e centralità diventano i criteri per l'organizzazione del territorio. Il concetto di spazio funzionale poggia sull'idea di divisione del lavoro e l'organizzazione del territorio procede in maniera funzionale perché viene plasmata dalle concentrazioni di attività economiche. Questo pensiero viene approfondito negli USA e si parla di rivoluzione quantitativa o new geography, questa nuova geografia che introduce lo studio degli elementi quantitativi tipici dell’economia, si basa su teorie complesse e una di questa è la teoria della polarizzazione che mette in luce i cambiamenti del territorio in base alle attività economiche che si svolgono su di esso. La polarizzazione è il prodotto della dominazione di un insieme di elementi su una porzione di superficie terrestre, elementi tra loro interconnessi, ma ha anche conseguenze sociali. La polarizzazione ha come effetto visibile sul territorio la formazione di strutture territoriali che possono essere di vario tipo: 1) Puntuali (poli industriali) 2) Assiali (si snodano lungo le vie di comunicazione e hanno una diffusione lineare) 3) Areali (rigurda superfici ampie come le agglomerazioni urbane) Quanto più la polarizzazione è intensa, tanto più sono anche intense le interdipendenze che si manifestano tra i vari elementi che costituiscono un territorio. La regione funzionale coincide con lo spazio investito dalla polarizzazione, una porzione di superfice terrestre dove possiamo individuare uno o più nuclei di polarizzazione che agiscono sui loro ambiti di gravitazione (territori circostanti). I centri di polarizzazione, solitamente, sono dotati di qualifiche funzionali (svolgono funzioni economiche, culturali e di servizi) di livello molto elevato e hanno la capacità di attrarre la popolazione. Es. è l'hinterland (territorio che è collegato a una metropoli di cui subisce l'influenza) di un porto è l'area di gravitazione che ruota attorno alle città e si parla di regioni funzionali monocentriche (un nucleo) e polichetriche (più nuclei e ogni polo ha una specifica funzione connessa a quelle svolte dagli altri poli). Regione economica, regione nodale e regione polarizzata sono sinonimi. Con il funzionalismo si parla di rivoluzione quantitativa e si supera la volontà di conoscenza fine a se stessa per orientarsi su una conoscenza più applicativa e si attua un passaggio all'interno della geografia, a partire dalla geografia ideografica (descrittiva) a una geografia nomotetica (ha come obiettivo quello di isolare delle regole e delle costanti, fornire degli strumenti per l'organizzazione del territorio e fissare regole precise). Il merito di questa geografia è di avere maturato una capacità interpretativa molto rilevante. sono due le principali teorie della polarizzazione che interessano ai geografi: 1) Teoria della polarizzazione terziaria 2) Teoria della polarizzazione industriale I fattori di distanza e accessibilità sono due punti di partenza per capire i fenomeni di polarizzazione e quando i gruppi umani si insediano, di solito si manifesta una propensione ad attutire le distanze o le conseguenze che generano le distanze, es. costi di trasporto elevati che aumentano all'aumentare della distanza e per diminuire i costi di trasporti bisogna aumentare il grado di accessibiltà, più una località è accessibile, meno è costoso arrivarsi. Sono dunque due elementi interconnessi e incidono nel promuovere o frenare l'evoluzione degli insediamenti e l'organizzazione del territorio e sono connessi al principio dell'agglomerazione; guardando una carta geografica si nota che gli insediamenti umani si concentrano uno vicino all'altro e secondo la teoria della polarizzazione terziaria e industriale, a differenziare gli insediamenti è il volume (quantità di attività che si svolge) e la qualità (tipologia di attività che si svolge). Esiste dunque un livello gerarchico di funzione, vari ordini e livelli funzionali che ripartiscono i centri in ranghi.

Al livello più basso appartengono i centri dotati delle funzioni meno qualificate, a livello più elevato viceversa. La forza centripeta che attrae persone ha bisogno di infrastrutture. 1) Relazione di tipo orizzontale (centri al medesimo livello funzionale) 2) Relazioni di tipo verticale (tra centri di rango elevato e i vassalli Walter Christaller, con la teoria delle località centrali, precede le teorie funzionaliste regionaliste (1863) ma la sua portata era tale da influenzarle. Ha consentito di analizzare la città non più come un semplice paesaggio ma come un agglomerato (insieme) di funzioni e questo ha permesso a egli di fornire un modello interpretativo e i funzionalisti si sono rivolti a lui perché hanno visto nella sua teoria un valido supporto, da adattare alle proprie teorie, per interpretare il territorio e in particolare per interpretare le reti urbane in modo da fornire delle norme da applicare ai vari territori e in particolare alla rete urbana. Questa teoria, nonostante sia stata superata in parte, mantiene ancora oggi una grande forza innovatrice e il punto di partenza della teoria parte da una riflessione che fa di città, la vocazione principale della città è quella di essere un punto centrale sul territorio ma questa vocazione non è presente e realizzata ovunque, quindi si parla della teoria della località centrale. La località centrale è costituita da tutti quegli insediamenti dove gli abitanti partecipano ad attività di tipo urbano, ciò che rende una località centrale sono le sue funzioni. Ch...


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