Giacomo Leopardi PDF

Title Giacomo Leopardi
Author Elisabetta Laterza
Course Storia - Anno 5 - Tecnico commerciale
Institution Liceo (Italia)
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Giacomo Leopardi Giacomo Leopardi nasce a Recanati nel 1798, dal Conte Monaldo e dalla Marchesa Adelaide Antici. La sua era una delle più illustri famiglie marchigiane. La madre una donna fredda, condiziona l'adolescenza del figlio, privandolo dei rapporti con i coetanei e di esperienze sentimentali. Il rifugio nella biblioteca paterna, dove trascorrere " sette anni di studio matto e disperato" che gli garantiscono un'ampia cultura ma lo compromettono mentalmente e fisicamente. Egli studia latino, greco ed ebraico e compone in questi anni: "la storia dell'astronomia" e "il saggio sopra gli errori popolari degli antichi". In questi anni matura quello che egli definisce " conversione letteraria" che lo portano dal semplice accumulo di nozioni, all' appassionata lettura dei grandi poeti classici. Grazie all'amicizia con Giordani il suo pensiero muta. Si schiera a fianco dei classicisti è matura un infiammato patriottismo. Il senso di isolamento e il disagio esistenziale portano Leopardi a progettare una fuga da Recanati, prima di poterla mettere in atto però viene scoperto. Le sofferenze personali lo portano ad una seconda conversione dal "bello" al "vero", abbracciando le idee materialistiche del 700. Il 1819 vede la stesura dei primi Idilli (l'infinito) e di nuove canzoni filosofiche e avvia la stesura dello Zibaldone, dove si depositano appunti e note personali dello scrittore. Finalmente nel 1822 va via da Recanati e viene ospitato a Roma dallo zio. Il viaggio tanto atteso però si rivela una delusione: Leopardi trova insulsa la mondanità dei salotti e della città. Fallito il tentativo di ottenere un incarico presso il governo Pontificio torna a Recanati. Ormai ha la convinzione che il proprio malessere esistenziale sia una condizione universale e ineliminabile. In questo periodo prendono forma le operette morali. Negli anni seguenti al 1825 egli si stabilisce prima a Milano, poi Bologna, a Firenze ed infine a Pisa dove grazie al clima e agli amici si apre una nuova stagione poetica con i grandi idilli "a Silvia" e il " Risorgimento". Purtroppo la morte del fratello lo porta a far ritornare a Recanati. Nel 1830 ritorna a Firenze dove conosce Manzoni e Stendhal. Qui si innamora di Fanny Targioni Tozzetti. Con l'amico Antonio Ranieri si trasferisce a Napoli dove compone molte opere e le pubblica ma quasi tutte vengono poi che censurate dal governo austriaco. Leopardi muore a 39 anni nel 1837. L'opera di Leopardi si incentra su tematiche ricorrenti: l'infelicità dell'uomo, il potere delle illusioni, la noia e l'insensatezza del vivere. A orientare il suo pensiero verso una visione pessimista della realtà contribuiscono le sofferenze fisiche e e il suo isolamento culturale e affettivo. Ben presto riflette sulla condizione esistenziale di tutti gli uomini. Fin da giovane, Leopardi inizia a trasformare la propria sofferenza in uno strumento di conoscenza, interrogandosi sulla natura e l'origine dell'infelicità umana. In una prima fase, giunge alla conclusione che la sofferenza degli uomini dipende all'evoluzione della civiltà. Secondo Leopardi, i popoli antichi, pur non essendo propriamente felici, erano animati da illusioni. Tuttavia nel corso della storia hanno allontanato le illusioni svelando la triste realtà. Questa è la cosiddetta fase del pessimismo storico. Leopardi elabora la cosiddetta teoria del piacere. L'autore constata che ogni uomo tende a raggiungere la felicità, ma non si accontenta perché vuole un piacere infinito che non esiste, causando la sua infelicità. La teoria del piacere aprì la seconda fase in Leopardi il cosiddetto pessimismo cosmico. Secondo questa teoria l' infelicità è un dato assoluto che riguarda tutte le creature viventi. I CANTI I canti comprendono 41 liriche che offrono una sorta di autoritratto interiore dell' io del poeta e una risposta coerente agli interrogativi dell'uomo sulla vita. All'interno dei canti si possono distinguere tre gruppi: - il primo gruppo che comprende I "piccoli Idilli"; - Il secondo gruppo che raccoglie i canti recanatesi "grandi idilli"; - il terzo gruppo che comprende il "ciclo d' Aspasia" e le ultime liriche tra cui "la ginestra". Con Leopardi si afferma la canzone detta leopardiana. La forma metrica della canzone composta da strofe formate da endecasillabi e settenari, ma sempre uguali tra loro. I primi 9 canti sono stati scritti nel periodo del pessimismo storico toccando temi patriottici. Seguono poi canzoni di contenuto filosofico. Le canzoni sono seguite dai Piccoli

Idilli di cui fa parte L'infinito, composto tra il 1819 e il 1821 in endecasillabi sciolti; esso si differenzia dalle canzoni per la forma, i contenuti intimi e la parte biografica.

L'INFINITO L'infinito fu composto da Leopardi a Recanati tra la primavera e l'autunno del 1819. Mentre il poeta siede su un colle nei pressi di Recanati, l'ostacolo visivo costituito da una siepe stimola nella sua immaginazione l'idea dell'infinito; anche il suono del vento lo induce a fantasticare su un'altra dimensione dell'infinito. L'io lirico supera così i limiti della realtà e si smarrisce in una dimensione sovrumana che suscita piacere e sgomento. Mappa del testo: Dal primo verso all'ottavo l'io lirico viene indotto da un ostacolo visivo (la siepe) a passare dal piano della realtà al piano dell'immaginazione, giungendo alla percezione dell'infinito spaziale. Dall'ottavo canto il poeta ritorna alla dimensione finita e la realtà del vento gli permette di raggiungere l'infinito temporale. Nel finale la situazione iniziale si rovescia: collocato nella realtà concreta ma immerso in quella dell'infinito. OPERETTE MORALI Le operette sono 24 testi satirici di argomento filosofico. L'opera è in forma narrativa e si alternano dialoghi, brevi trattati, racconti mitologici. I protagonisti sono personaggi storici e mitologici, entità astratte personificate. L'autore esprime le proprie concezioni con tono distaccato ed ironico....


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