Henry Fielding e il romanzo comico-epico PDF

Title Henry Fielding e il romanzo comico-epico
Course Letteratura Inglese I
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

Riassunto Fielding...


Description

Henry Fielding Differentemente da Defoe e Richardson, Fielding nacque in una famiglia aristocratica in Somerset, nel 1707, e fu inizialmente educato ad Eton, dove si compì la sua formazione classica, e successivamente, all’Università di Leyden, in Olanda. Obbligato a tornare in Inghilterra a causa delle difficoltà economiche cui andò incontro la famiglia, si dedicò alla stesura di commedie, attaccando spesso, tramite l’espediente della satira, Walpole, denunciando la sua corruzione politica e sociale. I suoi continui riferimenti alla corruzione politica del tempo provocarono il cosiddetto “Licencing Act” (1737), una legge di censura approvata per iniziativa del governo di Robert Walpole, con la quale si stabiliva che le nuove opere teatrali dovessero essere approvate dall'autorità prima di poter essere messe in scena. Gli effetti della legge furono pesanti: essa segnò una svolta nei temi della commedia inglese, che dai toni violentemente satirici degli anni precedenti passò ad atmosfere più domestiche e sentimentali, e pose fine alla carriera di alcuni autori teatrali più "politicizzati", come Fielding. Quest’ultimo, infatti, riprese gli studi precedenti e cominciò a dedicarsi alla stesura di romanzi. Nel 1748 Fielding venne nominato “Giudice di Pace” (Justice of Peace) per Westminster e, nel 1749, un magistrato a Londra. Questo lavoro gli permise di entrare in contatto con le classi povere e criminali, spingendolo a tentare di cambiare le condizioni abominevoli caratterizzante le prigioni. Ammalatosi, si trasferì in Lisbona nel 1754, dove morì pochi mesi dopo il suo arrivo. Dopo Shamela, nel 1742, Fielding pubblica “Joseph Andrews” (anch’esso una parodia): il protagonista, fratello di Pamela Andrews, servitore presso la madre di Mr.B, (che da Fielding viene tratteggiato con l’espressione “booby” ovvero stupido), viene insidiato dalla cameriera Slipslop e dalla stessa padrona. Avendo respinto le loro avances, viene cacciato dal servizio e, nel viaggio di ritorno dai propri genitori, incontra il parroco Adams, insieme al quale vive una serie di avventure, tra cui, il salvataggio della donna amata: Fanny. Al termine delle varie peripezie si scopre che Joseph è figlio di Wilson e che Pamela è la sorella di Fanny, che sposa lo stesso Joseph. Nel 1749 compare il capolavoro di Fielding “The History of Tom Jones, a Foundling”: la storia di un trovatello che scoprirà di essere nipote del signore che lo accoglie e lo alleva e che, dopo essere scampato a varie peripezie, sposa la fanciulla amata. Il progresso e la maturità dell’individuo vengono narrati ricorrendo alle forme del romance favolistico, del picaresco; l’uso di commenti ironici e critici denuncia l’intenzione della finzione. C’è una struttura simmetrica, un procedimento narrativo per causa ed effetto, una schematica costruzione sintattica della frase; elementi che esprimono una visione armonica delle caratteristiche della narrativa settecentesca. L’ultimo romanzo di Fielding è “Amelia” (1752), farcito di una tendenza verso il genere sentimentale. La vicenda è incentrata sulla virtù della protagonista, messa a dura prova, a causa del marito che lascia lei e i propri figli, ad affrontare i pericoli della città, quali personaggi criminali e la prigione di Newgate. Viene, dunque, messa in risalto la forza e la resistenza morale dell’eroina. Il mondo dei sentimenti, rappresentato da Amelia, si trova in contrasto con quello che si trova al di fuori delle mura domestiche, dunque, della città. Sul piano formale, il romanzo spazia tra la tipica narrazione epico-picaresca e la storia sentimentale presentante un lieto fine, determinato dall’intervento di un ricco benefattore e con il ritorno ad una vita serena.

Il romanzo comico epico Il maggiore impulso al romanzo di Fielding deriva, senza dubbio, dalla Pamela di Richardson. Disgustato dalla falsa moralità dell’opera, così come dalla sua ipocrisia e ambiguità, Fielding scrisse Shamela nel 1741 (anno dopo la pubblicazione di Pamela). Il titolo dell’opera in questione è una fusione attuata tra “sham”, che rimanda alla falsità, e“shame”, letteralmente “vergogna”. L’intento di Fielding è sicuramente parodico; lo scrittore, infatti, ridicolizza la forma epistolare o meglio, la sua pretesa di trasmettere l’immediatezza dei pensieri e delle emozioni, mettendo in risalto l’ipocrisia e la falsità del personaggio principale, che più che una fanciulla che combatte per la sua virtù, è una sgualdrina che cerca di farsi sposare, seducendo un uomo ricco. Scritto sotto forma epistolare, tale opera non si presenta come un romanzo, bensì, come la semplice parodia del lavoro di qualcun altro. È solo scrivendo “Joseph Andrews” (1742) che Fielding sembra aver compreso le possibilità relative ad un nuovo genere letterario e decise di metterlo in pratica metodicamente, definendo, innanzitutto, cosa voleva scrivere e in che modo. Pertanto, lo scrittore esordisce con “a few words concerning this kind of Writing” (alcune parole riguardanti questo tipo di scrittura), che, secondo la sua opinione, non sono mai state utilizzate nel linguaggio inglese. Queste “few words” diventano, poi, una lunga prefazione, nella quale Fielding sottolinea come i suoi lavori si configurino come dei moderni poemi epici in prosa, in cui: -

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La trama non è così lunga e non riguarda un argomento alquanto solenne ed elevato, ma basso, in quanto deve produrre il riso nei lettori; I personaggi appartengono al medio o al basso rango della società; i personaggi dei romanzi di Fielding appartengono sono di varia estrazione sociale; dunque, lo scrittore offre un panorama completo della società del 18esimo secolo; Essi si presentavano come personaggi comici, in quanto, tramite essi, veniva ridicolizzata la raffinatezza, prodotta dalla vanità e dall’ipocrisia.

Decidendo, dunque, di descrivere situazioni comiche, utilizzando la struttura del poema epico, Fielding ha riscontrato il suo modello nel Don Quijote di Cervantes, di cui “Joseph Andrews” ripropone il tema del viaggio, delle avventure eroiche e il senso dell’umorismo relativo ad eventi a cui si dedica molta importanza, ma che, di fatto, sono poco rilevanti. Le opere di Fielding condividono, più o meno, tutte le stesse caratteristiche: - la trama non è più basata sulla semplice sequenza di eventi (come in Defoe) o su una singola storia (come in Richardson), ma presenta una combinazione di episodi, strutturati e organizzati in un’unità organica; - piuttosto che interiori, privati, gli ambienti descritti sono le strade, luoghi aperti; - i personaggi descritti appartengono a tutte le classi sociali, in particolare, quelle di rango inferiore; - a differenza di Richardson, Fielding è maggiormente interessato alla società, piuttosto che al singolo individuo; - tutti i romanzi offrono una realistica rappresentazione della società del 18esimo secolo; - è abolita la punizione puritana: la sfera sessuale è francamente presente nelle opere di Fielding e non è giudicata immorale, ma, semplicemente, controllata ed indirizzata verso il bene. Ciononostante, esiste un messaggio morale in Fielding, legato alla sua credenza nella naturale inclinazione dell’uomo verso la purezza, la moralità; - non ci sono episodi drammatici o rappresentazioni del falso comportamento puritano: non emerge un esagerato sentimentalismo; - le opere attuano, indirettamente, una denuncia sociale, attraverso le esperienze dei personaggi; - l’ironia è sempre presente....


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