Il governo - riassunto ben fatto - Diritto costituzionale PDF

Title Il governo - riassunto ben fatto - Diritto costituzionale
Course Diritto Costituzionale
Institution Università degli Studi di Catania
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riassunto ben fatto...


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IL GOVERNO La struttura è l'attività del governo sono previste e disciplinate dagli artt 92 93 94 95 96 della Costituzione. Le poche disposizioni costituzionali vanno integrate, in particolare, con tre provvedimenti emanati negli anni successivi: ● ● ●

Legge 400 del 1988, che per prima ha fornito una disciplina è organica della struttura e dei compiti spettanti al governo; Decreto legislativo 300 del 1999, con il quale si è provveduto a riorganizzare la struttura centrale e periferica dell'amministrazione dello Stato; Decreto legislativo 303 del 1999, che ha riordinato e ridefinito i compiti e la struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Dal combinato dell'art  92 C e della legge 400/1988, si deduce che il Governo  è composto da: -

ORGANI NECESSARI = Presidente del Consiglio, Ministri e Consiglio dei Ministri (c.d. Governo in senso stretto);

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ORGANI NON NECESSARI = vicepresidenti del consiglio, Ministri senza portafoglio, sottosegretari di Stato, Consiglio del Gabinetto, Comitati Interministeriale, Commissari straordinari d  el Governo (organi che costituiscono il Governo in senso lato).

➢ Il processo di formazione del Governo si articola in diverse fasi: -

FASE PREPARATORIA=

Fase di avvio in cui si svolgono le consultazioni, in vista del conferimento dell'incarico. Quando il governo presenta le dimissioni al presidente, si formalizza l'apertura di una crisi. consultazione , in vista del conferimento dell’incarico . Quando il governo presente le dimissioni e presidente ,si forma l'apertura di una crisi . Il presidente le accetta con riserva , invitando il gabinetto dimissionario a provvedere al disbrigo degli affari correnti. Il presidente avvia quindi un'attività di tipo conoscitivo, volta a compiere gli accertamenti necessari a realizzare in modo adeguato l'atto di nomina del nuovo governo. Il presidente, dunque, deve valutare gli orientamenti politici che si palesano all'interno delle camere, in vista dell'accertamento delle possibili intese tra i gruppi presenti in Parlamento.

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Il presidente dà via quindi un'attività di tipo conoscitivo, volta a compiere gli accertamenti necessari a realizzare in modo adeguato l'atto di nomina del nuovo governo. Il presidente, dunque, deve valutare gli orientamenti politici che si paesano all'interno delle camere, in vista dell'accertamento delle possibili intese tra i gruppi presenti in Parlamento e dell'individuazione della maggioranza disposta a sostenere il Governo nelle Camere. Le consultazioni permettono al presidente di verificare l'effettiva volontà di tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento. Devono essere considerate come un obbligo giuridico implicito per il presidente, fondate su una consuetudine costituzionale largamente consolidata è perfettamente coerente con il modello istituzionale definito in costituzione. Nell'ambito di queste consultazioni, devono essere considerate necessarie quelle dei capi dei gruppi parlamentari e forse anche quelli dei presidenti delle due camere, in vista dell'instaurazione del rapporto fiduciario. Invece, le consultazioni con gli ex titolari degli organi costituzionali sono più che altro ha ragioni di galateo costituzionale e da tempo sono state considerevolmente semplificate. In momenti di crisi particolarmente complesse, nel caso in cui il primo giro di consultazione dovesse risultare infruttuoso, i Presidenti della Repubblica (nella prassi) hanno fatto ricorso a uno strumento detto MANDATO ESPLORATIVO. Questo mandato viene conferito a personalità politicamente neutrali ad esempio, i presidenti delle camere, in vista dell'acquisizione di altri elementi di conoscenza per individuare una possibile soluzione di governo. Gli elementi raccolti attraverso questo mandato, Verranno poi integrati all'attività istruttoria svolta dal capo dello Stato. Il mandato si conclude con una relazione, sull'esito della missione, fatta dall'incaricato al presidente che poi trae le sue conclusioni. Diverso dal mandato esplorativo è il PREINCARICO, attraverso il quale il presidente affida l'attività esplorativa alla personalità politica cui vorrebbe conferire l'incarico di formare il nuovo governo. Alla fine delle consultazioni, il presidente conferisce l'incarico di formare il nuovo governo. Dal 1958 tale incarico è conferito verbalmente, mentre in precedenza il conferimento avveniva con decreto presidenziale.

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Anche se il conferimento dell'incarico non è espressamente previsto dal testo costituzionale, questa condotta si è col tempo consolidata fin dai primi anni di vita repubblicana, alla fine delle consultazione , il presidente conferisce l'incarico di formare il nuovo governo . Dal 1958 te l'incarico e conferito verbalmente , mentre in precedenza il conferimento veniva con decreto presidenziale. Anche se il conferimento dell'incarico non è espressamente previsto dal testo costituzionale, questa condotta si è col tempo consolidata fin dai primi anni di vita Repubblicana, potendosi adesso definire una consuetudine costituzionale. Il conferimento dell'incarico ha risposto sì all'esigenza di garantire l'unità dell'organo governativo, sia la continuità dello stesso organo, secondo un principio che impone l'avvicendamento in blocco del governo entrante a quello uscente. Secondo l'articolo 94, il governo deve avere la fiducia delle camere. È chiaro che il Presidente del Consiglio entri in carica prima degli altri ministri. L'incaricato accetta l'incarico con riserva (sintetizzata nella formula "ove  non riuscirò a comporre il gabinetto"),  così subordinando l'accettazione ad una clausola risolutiva mista, che, se sciolta positivamente, consente l'adozione dell'atto di nomina. L'incaricato dovrà presentare la lista dei vari ministri e presentare il programma di governo precostituito, nato da piccole consultazioni svolte con gli altri partiti.

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FASE COSTITUTIVA =

Nel momenti in cui l'incaricato scioglie positivamente la riserva, inizia la fase costitutiva che si compone del decreto di nomina del nuovo Presidente del Consiglio, del decreto di nomina dei nuovi Ministri e del decreto di accettazione delle dimissioni del precedente Governo, il Presidente aveva accettato con riserva.

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FASE INTEGRATIVA DELL' EFFICACIA =

Fase in cui i membri del governo prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Con tale giuramento il governo entra ufficialmente in carica punto ai sensi dell'articolo 94, entro 10 giorni dalla sua formazione, il governo deve presentarsi alle camere per ottenere la fiducia esponendo, per bocca del presidente del consiglio, il suo programma. Nell'attesa di fiducia da parte delle camere, il governo si trova formalmente nella stessa posizione del governo dimissionario. Quest'ultimo vede però limitata la propria attività all'ordinaria amministrazione.

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ORGANI NECESSARI: L'art 92 C stabilisce che "il Governo della Repubblica è composta del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri".  Questa norma ci dà l'idea della struttura governativa, che assume la forma di un organo complesso, cioè formati da più organi. I rapporti tra gli organi di Governo sono definiti dall'art 95 C. Quest'ultimo delinea 3 principi, al fine di garantire l'unità e l'omogeneità dell'attività governativa: 1. COLLEGIALE = riferito al ruolo del Consiglio dei Ministri, che si occupa della politica generale del Governo; 2. MONOCRATICO = riguardante la funzione del Presidente del Consiglio, che si occupa di dirigere la politica generale del Governo, in quanto ne é responsabile, cercando di coordinare anche l'attività dei Ministri; 3. AUTONOMIA MINISTERIALE = che si esprime attraverso la diversificazione di responsabilità dei singoli ministri.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:

È nominato con decreto del capo dello Stato da egli stesso controfirmato è dura in carica finché il governo è sorretto dalla fiducia del Parlamento e, quindi, nel caso di bipolarismo per tutta la durata delle camere. Gode di una posizione di supremazia rispetto ai ministri, poiché egli sceglie ne propone la nomina il Presidente della Repubblica. Egli stesso ne dirige le attività del responsabile in prima persona per tutti gli atti posti in essere dal gabinetto. Secondo l'articolo 95 della Costituzione egli dirige la politica generale del governo e ne è responsabile, mantiene l'unità di indirizzo politico e amministrativo, promuovendo e coordinando l'attività dei singoli ministri. Per quanto riguarda le ATTRIBUZIONI: ● ●

Dirige la politica generale del governo; Rappresenta il governo nei rapporti con gli altri organi costituzionali;

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Promuove e coordina l'attività dei ministri, potendo anche sospendere l'adozione della, sottoponendoli al consiglio;



Puoi istituire particolari Comitati di ministri con il compito di esaminare, in via preliminare, questioni di comune competenza o di particolare importanza, o esprimere pareri su questioni da sottoporre al Consiglio dei Ministri;



Presenta alle camere disegni di legge di iniziativa governativa;



Controfirma gli atti che hanno valore legislativo e gli altri atti indicati dall'art 89 C;



Promuove e coordina l'azione di governo relativamente alle politiche dell'Unione Europea;



A lui compete anche la Presidenza di 3 organi che garantiscono il raccordo tra Stato e autonomie locali:

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CONFERENZA PERMANENTE STATO-REGIONI; CONFERENZA STATO-CITTÀ ED AUTONOMIE LOCALI; CONFERENZA UNIFICATA (per i compiti di interesse comune delle Regioni, Province e comuni).



Esercita funzioni di direzione in materia di servizi per la sicurezza e segreto di Stato (SISDE= servizio per le informazioni e la sicurezza; SIAMO= servizio per le informazioni e la sicurezza democratica; CIRSR= comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica).



Può assumere ad interim il ministero di un Ministro (Che comporta una reggenza temporanea).

Nell'ambito dei poteri che spettano al Presidente, è controverso se Il Presidente abbia il potere di prendere l'iniziativa PER REVOCARE I MINISTRI. La Consulta non ha preso in esame il problema legato all'eventuale sussistenza di un potere di revoca, né tanto meno ne ha individuato esplicitamente i titolari. La Corte sembra limitarsi ad ammettere la legittimità di un potere di rimozione che sopperisce ad una ILLEGITTIMA  INERZIA DI UN MINISTRO, dopo il voto di sfiducia del Parlamento. Dunque, in mancanza delle doverose dimissioni di un Ministro, il Presidente ha il potere di ripristinare il corretto funzionamento delle istituzione sollevando il Ministro dall'incarico e provvedendo alla sua sostituzione.

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RESPONSABILITÀ PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:

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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI:

A sostegno dell'attività del presidente del consiglio vi è la Presidenza del Consiglio. Si tratta di una struttura amministrativa di supporto che assiste il Presidente del Consiglio nello svolgimento dei suoi compiti. L'organizzazione amministrativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri è disciplinata dalla legge 400 del 1988 che delinea due aspetti fondamentali: ● ●

La centralità del segretariato generale; La flessibilità della struttura della Presidenza, che il Presidente del Consiglio può adattare al programma e all'indirizzo politico del governo, istituendo con propri decreti gli uffici e dipartimenti necessari.

Il segretario generale, è il responsabile del segretariato generale e della gestione delle risorse umane e strumentali della Presidenza del Consiglio. Il segretariato si struttura in dipartimenti, che comprendono una pluralità di uffici che svolgono funzioni omogenee, e in uffici, plessi in cui si articolano i singoli dipartimenti, dotati di autonomia funzionale. La segreteria gode anche di autonomia contabile e di bilancio, e provvede alla gestione delle proprie spese utilizzando le disponibilità finanziarie stanziate nel bilancio dello Stato.

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VICE-PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:

L'articolo 8 della legge 400/1988 disciplina questo ruolo prevedendo che il Presidente del Consiglio può proporre al consiglio l'attribuzione a uno o più Ministri delle funzioni di vice presidente del Consiglio dei Ministri. Qualora non sia stato nominato un vice presidente, la supplenza spetta, in assenza di diversa disposizione del presidente, al ministro più anziano di età.

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Il vicepresidente è colui che sostituisce il Presidente del Consiglio in caso di assenza o di impedimento temporaneo. Sul piano giuridico il vicepresidente non si pone come centro autonomo di poteri e responsabilità, ma opererà sempre come un delegato del presidente del consiglio assente o impedito, attenendosi alle direttive impartite da quest'ultimo.

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CONSIGLIO DEI MINISTRI:

È un organo costituzionale collegiato, formato da tutti i ministri (anche quelli senza portafoglio), dal Presidente del Consiglio, dal Vicepresidente del consiglio e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che esercita le funzioni di segretario senza voto deliberativo. Per quanto riguarda le ATTRIBUZIONI: Sono precisate dall'articolo 2 della legge 400 del 1988 che al primo comma definisce la funzione principale del Consiglio dei Ministri: "determina  la politica generale del governo e, l'indirizzo generale dell'azione amministrativa; delibera altresì Su ogni questione relativa all'indirizzo politico fissato dal rapporto fiduciario con le camere".  Il comma 3, stabilisce che sono sottoposti alla deliberazione del Consiglio dei Ministri: ● Le dichiarazioni relative all'indirizzo politico, agli impegni programmatici e alle questioni su cui il governo chiede la fiducia al parlamento; ●

I disegni di legge e le proposte di ritiro dei disegni di legge già presentate al parlamento;



I decreti aventi forza di legge egli regolamenti da emanare con decreto del Presidente della Repubblica;



Gli atti relativi al promovimento della questione di legittimità di una legge regionale dinanzi alla Corte Costituzionale;



Le proposte di sollevare conflitti di attribuzione o di resistere nei confronti degli altri poteri dello stato, delle regioni e delle province autonome;



Le linee di indirizzo in tema di politica internazionale e comunitaria e i progetti dei trattati e degli accordi internazionali di natura politica o militare;



Gli atti concernenti i rapporti tra lo Stato e la chiesa cattolica e tra lo Stato e le altre confessioni religiose;

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Spetta al consiglio deliberare in ordine allo scioglimento anticipato dei consigli regionali, e assumere atti in sostituzione delle Regioni nel caso di inattività relativa a competenze delegate, oltre i termini obbligatori per legge; Nominare gli alti funzionari dell'amministrazione statale ed i presidenti di vari enti, istituti o aziende.

Inoltre, il regolamento interno del Consiglio dei Ministri prevede che, nel caso in cui un ministro intenda proporre un provvedimento da inserire all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, ne deve fare richiesta al Presidente del Consiglio. Quest'ultimo, dovrà diramare a tutti i ministri, almeno 5 giorni prima della riunione del consiglio dei ministri, gli schemi dei provvedimenti sui cui il consiglio dovrà deliberare.

MINISTRI: I ministri sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su scelta esclusiva del Presidente del Consiglio dei Ministri. Non sono previsti requisiti particolari per acquisire lo status di ministro, per cui tale carica può essere ricoperta anche da cittadini non appartenenti al parlamento, come invece è previsto in Gran Bretagna e, accetti in Francia in quasi tutti i paesi europei. RESPONSABILITÀ: Sono responsabili, individualmente, degli atti adottati dai dicasteri (o Ministeri) a loro affidati e, collettivamente, delle deliberazioni del Consiglio dei Ministri (ART 95 C). La responsabilità politica non sorge per la violazione di una norma giuridica, ma deriva dalla mancata corrispondenza tra l'azione del ministro alle direttive che io sono state date dal Presidente del Consiglio. Dunque, qualora il presidente del consiglio non riponga più fiducia in un ministro, può invitarlo a dimettersi e può precedere al c.d. rimpasto governativo. Sul piano civilistico il presidente del consiglio e ministri sono responsabili per i danni arrecati ai terzi nell'esercizio delle loro funzioni. Sul piano amministrativo, la responsabilità ministeriale viene fatta valere davanti alla Corte dei Conti per i danni arrecati alla pubblica amministrazione. Essi non sono responsabili, però, Invia disciplinare, dal momento che, quali organi costituzionali, non sono qualificabili come pubblici dipendenti.

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Sul piano penalistico, infine, i ministri sono responsabili per i cosiddetti reati ministeriali, o sia per quei reati comuni commessi dai ministri in occasione e a causa dell' esercizio delle loro funzioni ed abusando del potere che gli è stato conferito. Inoltre, sia il presidente del consiglio che i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti per i reati commessi durante l'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione della camera di appartenenza.

Se i soggetti coinvolti appartengono a camere diverse o non sono parlamentari, l'autorizzazione spetta al senato. La giurisdizione su tali reati spetta ad un apposito collegio istituito presso il Tribunale del capoluogo del distretto di Corte d'Appello competente per territorio, il cosiddetto tribunale dei ministri. La vecchia disposizione prevedeva che la messa in stato d'accusa il presidente del consiglio e dei ministri, fosse affidata una commissione di parlamentari detta commissione inquirente. Il referendum del 8 novembre 1987, però, ha abolito tale commissione. La legge costituzionale 1/1989 ha esteso La giurisdizione ordinaria anche le ipotesi di reati ministeriali. In particolare, quando si hanno notizie di un fatto criminoso compiuto da un ministro, la procura della Repubblica trasmette tale notizia a un collegio di tre giudici istituiti presso il Tribunale del capoluogo del distretto di Corte d'Appello competente per territorio. Il collegio può disporre l'archiviazione o trasmettere una relazione motivata al procuratore della repubblica per chiedere, se il ministro ricopre anche la carica di parlamentare, al Parlamento l'autorizzazione a procedere. In particolare, la giunta per le autorizzazioni Esamina la questione per poi riferire all'assemblea. Quest'ultima può: ●

NEGARE L'AUTORIZZAZIONE = a maggioranza assoluta dei suoi membri, nel caso in cui reputi Che lingue esito abbia agito per tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante;



CONCEDERE L'AUTORIZZAZIONE = in tal caso si svolge presso il Tribunale del capoluogo del distretto della Corte d'appello competente...


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