Il sentimento della maternità della principessa x la figlia Gertrude paragonato con quello di Agnese e Lucia PDF

Title Il sentimento della maternità della principessa x la figlia Gertrude paragonato con quello di Agnese e Lucia
Author Benedetta
Course Linguistica italiana
Institution Libera Università Maria Santissima Assunta
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Summary

riassunti con paragoni e riferimenti alla società attuale di oggi, violenza sulle donne
Riassunti esaustivi per l'esame di letteratura italiana...


Description

Il sentimento della maternità della principessa per la figlia Gertrude paragonato con quello di Agnese e Lucia: divario sociale uguale divario affettivo? Una riflessione sulla base dei Promessi Sposi Agnese e Lucia: madre e figlia ed un legame estremamente stretto. La figura di Agnese compare alla fine del capitolo II ed assumerà successivamente un ruolo maggiore. Lucia chiamava la madre “buona Agnese” segno di un legame molto inteso e basato sulla fiducia reciproca. Agnese rappresenta un appoggio costante per la figlia e viene descritta come un personaggio carismatico e spesso la sua loquacità da voce alla riservatezza di Lucia. Il rapporto d’amore e d’affetto tra le due è evidente anche nel fatto che Agnese considera Renzo come un suo figlio, ne è un esempio emblematico quando nella proposta del matrimonio a sorpresa, Agnese utilizza l’espressione “vostra madre” e si dichiara sempre disposa ad aiutare i due giovani, come quando nel Cap III ella suggerisce a Renzo di recarsi dall’avvocato Azzecca-garbugli. Il sentimento di maternità è quindi sempre acceso in Agnese verso la figlia e il loro grande rapporto raggiunge l’apice all’interno del capitolo XXVI nel momento dell’ultimo incontro prima della separazione, quando Lucia rivela il voto alla madre. Qui il rapporto fra madre e figlia vive uno dei suoi momenti più intensi. Manzoni infatti nel rapporto tra Agnese e Lucia rappresenta il legame affettivo più costante di tutto il romanzo, anche se le due donne differiscono caratterialmente, si cercano ripetutamente e costantemente, l’una punto di riferimento e di sicurezza per l’altra di fronte alle disavventure. Il loro sentimento d’affetto viene prima di quello tra Lucia e Renzo ed Agnese dà per scontato di seguire i due promessi sposi ovunque vadano e nel momento di separazione, Lucia vedrà come sua fonte di serenità il prossimo ricongiungimento con la madre. Nel momento di rivelazione del voto, il rapporto tra madre e figlia giunge al suo momento di massima tensione, mai prima d’ora Agnese si rivela capace di essere vicina alla figlia poiché ne riconosce il dolore, i turbamenti e le ragioni profonde e non controbatte ma resta pensierosa, come scrive Manzoni. Al momento della separazione le due donne inoltre si salutano con calorosi abbracci ed Agnese dice alla figlia cosa farà senza di lei e di contro Lucia risponde la stessa cosa appellandosi al signore e alla fede che le proteggerà e le ricongiungerà. Il grande legame d’affetto è inoltre evidente fino alla fine del romanzo, quando infatti al lazzaretto Renzo rincontrerà Lucia, questa le chiederà quasi subito notizie della madre, preoccupandosi del suo stato di salute. Legame che si contrappone a quello fra Agnese e Lucia è quello tra Gertrude e la madre. Il personaggio di Gertrude viene presentato all’interno del capitolo IX e rappresenta uno dei personaggi più enigmatici e drammatici del romanzo. Gertrude appartiene ad una famiglia potente e ricca ed il padre, un potente gentiluomo milanese aveva già a priori scelto il destino dei suoi figli nati dopo il primogenito, compresa Gertrude, i quali erano destinati alla vita monacale per interessi

familiari (si tratta dell’usanza socio-economica del maggiorasco); anche il nome Gertrude infatti richiama quello di una santa religiosa. La figura del padre è presentata come autoritaria ed è egli che detiene la massima autorità sulla famiglia. Ma torniamo ora al rapporto tra madre e figlia: in questo capitolo, come del resto nella vita di Gertrude, la figura della madre è totalmente assente tant’è che alla tenera età di sei anni Gertrude viene mandata nel monastero, si tratta in effetti di un’azione connotata da una totale mancanza d’amore dove la mente inesperta di una bambina viene plasmata intenzionalmente in un’unica direzione e ad un unico scopo: la vita forzata in monastero. Né il padre, né tanto meno la madre tengono in minima considerazione le sue decisioni e la sua felicità, senza tenere conto di condannarla ad una vita infelice. La vita di Gertrude è quindi caratterizzata dalla completa assenza di qualunque sentimento e gesto d’amore ed ella è lasciata completamente sola, proprio nel momento in cui, una bambina così piccola avrebbe invece bisogno del calore materno e in generale di quello familiare. Siamo quindi di fronte ad un appiattimento del sentimento di maternità che è invece tanto acceso in Agnese, ci troviamo due coppie di madre e figlia con un legame non paragonabile. Da un lato troviamo due donne appartenenti alla classe degli umili (Lucia ed Agnese) ed è proprio il loro essere semplici e buone d’animo che le rende così fortemente legate tra loro, dall’altro troviamo chi pur appartenendo alla classe sociale dei potenti e dei ricchi, non prende in considerazione l’amore e l’affetto naturale per una figlia, abbandonandola ad una vita infelice e privandola del suo volere; il divario sociale quindi non corrisponde al divario affettivo. In conclusione è importante constare come Manzoni denunci la monacazione forzata che negava alle giovani il diritto alla propria vita e facendo ciò non rispettava neanche la morale religiosa....


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