La prosa del Duecento - Riassunto Storia della letteratura italiana: Dalle origini al Quattrocento ; 2. Dal Cinquecento al Settecento ; 3. Dall\'Ottocento al Novecento ; 4. Il Novecento PDF

Title La prosa del Duecento - Riassunto Storia della letteratura italiana: Dalle origini al Quattrocento ; 2. Dal Cinquecento al Settecento ; 3. Dall\'Ottocento al Novecento ; 4. Il Novecento
Author Simona Cavaliere
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Summary

La prosa che si produce in Italia nel duecento, basata sul francese e sul latino....


Description

La prosa del Duecento La prosa che si produce in Italia nel Duecento è basata sul francese e sul latino, viene tradotta da una lingua all’altra. Ad esempio, il Tresor di Brunetto Latini, in francese, si diffuse in una versione toscana, dalla quale venne poi tradotta in molte altre lingue. Nella prosa di tale periodo, infatti, è difficile la distinzione tra originali e traduzioni, anche perché alla coscienza culturale del tempo il sistema della scrittura appare qualcosa di oggettivo e impersonale. La tradizione manoscritta ci ha fatto perdere molti esperimenti compiuti in dialetti diversi da quello della Toscana, dove erano presenti centri di produzione di libri volgari, per un pubblico vario; tale produzione presta attenzione specialmente ai contenuti, mentre la prosa più alta tiene conto della retorica e vuole conferire dignità al volgare. Nella prosa spesso si insinua il racconto: norme morali, sociali, religiose e modelli di comportamento diventano situazioni e azioni esemplari. La tendenza enciclopedica medievale tocca le vette più alte nel secolo XIII grazie alla composizione di Summae: opere che riassumono le varie nozioni, anche non verificate, del sapere universale (natura, storia, morale, religione), senza distinzioni tra realtà, fantasia e mito. La prima summa in volgare toscano è La composizione del mondo con se sue cascioni di Ristoro d’Arezzo: materia scientifica, linguaggio faticoso, operazione per opposti. I cultori di scienze e tecniche particolari invece elaborano trattat in latino, ad esempio quello sulla caccia col falcone di Federico II, sulla matematica di Fibonacci, sulla medicina di Pietro d’Abano, sull’astronomia e astrologia. La trattatistica enciclopedica spesso si intreccia con il genere delle storie universali in latino, che partono dall’origine del mondo e accumulano notizie. Ci sono poi le cronache: eventi riguardanti città, regioni, ambienti. Numerosi sono i cronisti meridionali e veneti. La Cronica in latino di Salimbene de Adam narra gli eventi verificatisi durante la sua esistenza (1221-1287), utilizzando soprattutto ricordi, credenze e giudizi correnti nell’ambiente francescano di cui faceva parte. Presenta continue digressioni, salti in avanti e all’indietro, riflessioni e pause. Alla fine trova il significato dei fatti nelle Sacre scritture. Le Estoires de Venise sono scritte in volgare francese dal veneziano Martin da Canal, narrano la storia di Venezia dalle origini al 1272 per esaltarla presso quanti potevano udire quella lingua. Cronache in volgare italiano si ebbero nella Toscana comunale, utilizzate per annotare i dati salienti della vita pubblica, evidenziando esperienze, atteggiamenti e mentalità collettive del mondo comunale. La sconfitta di Monte Aperto racconta la battaglia del 1260 in cui i Guelfi vennero sconfitti. Il Milione di Marco Polo è un misto tra cronaca, trattatistica storico-geografica e relazione di viaggio (come la Historia Mongolarum). Marco Polo partì per l’Asia nel 1271 con suo padre e suo zio, con una missione da parte del papa Gregorio X. Soggiornano alla corte del Gran Khan e Marco si inserì nella gerarchia feudale mongola diventando un uomo di fiducia dell’imperatore e percorrendo varie regioni del continente. Tornato a Venezia nel 1295, fu messo in prigione dai genovesi, dove ci fu l’incontro con Rustichello da Pisa che portò all’opera Le divisament dou monde . Tornato a Venezia nel 1299, Marco si occupò della diffusione del libro, tradotto in varie lingue. Il ttolo è dovuto al soprannome “Emilione” della famiglia Polo. Il testo è diviso in capitoli, con rubriche che ne riassumono il contenuto. Il prologo parla dell’avventura personale di Marco e dei tempi del suo viaggio, poi inizia la descrizione dei diversi paesi dell’Oriente, con racconti reali o fantastici. La parte centrale dell’opera descrive la corte del Gran Khan, il suo impero e le sue vicende storiche e militari. L’opera utilizza i moduli della letteratura cortese, abituata a guardare l’Oriente attraverso la leggenda: non è una cultura borghese o mercantile, ma cortese romanza. Si diffuse la prosa morale: corretto comportamento nella vita sociale, familiare, individuale in prospettiva cristiana. Utilizza il metodo dell’exemplum come la poesia didattica. Il Liber consolationis et consilii di Albertano da Brescia insegna buon senso e moderazione attraverso le vicende di Melibeo e Prudenzia. L’opera francese Des quatre tenz d’aage d’ome narra invece un tema tradizionale, ripreso anche del Convivio. Bono Giamboni rifece in volgare il De miseia humanae conditionis e scrisse il libro de’Vizi e delle Virtudi , in cui gli fa visita la figura della filosofia. Il Fiore di virtù è invece un elenco di citazioni di diversi autori, che valgono come definizioni esemplari.

Gli exempla della letteratura moralistica si inseriscono in cornici o situazioni più ampie, dando vita a novelle (narrazioni brevi). Esse sono legate al romanzo cavalleresco, a fiabe popolari e racconti orali delle brigate aristocratiche e cittadine. Il Novellino è una raccolta di ambiente fiorentino, probabilmente oggetto di numerose trascrizioni, aggiunte e ampliamenti. Il più antico manoscritto si chiamava libro di novelle e di bel parlar gentile , mentre la prima edizione a stampa Le ciento novelle antiche. Il titolo Novellino fu scelto da Giovanni Della Casa. Il prologo spiega la materia della raccolta: gesti, atti e parole che recano piacere e che solo i cuori nobili e gentili possono riprendere e imitare. Le singole novelle creano scene risolutive in cui si impone l’esemplarità di un’azione o di un detto. Sono presenti temi feudali e cavallereschi....


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