La suspense Calabrese riassunto PDF

Title La suspense Calabrese riassunto
Author sara effi
Course Semiotica
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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La suspense Calabrese riassunto...


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RIASSUNTO LA SUSPENSE -Stefano Calabrese1. LINEAMENTI STORICI 1.

Definizioni preliminari

Suspense = effetto risultante dall’immersione temporale e affettiva del lettore in una narrazione, al punto da generare in lui il desiderio di conoscerne gli esiti. Rappresenta un’emozione o uno stato mentale che deriva dall’attesa circa lo svolgimento o l’esito di un’azione. Dipende strettamente dall’articolazione temporale, dalle risposte lasciate in sospeso e dai tranelli interpretativi creati per deviare o rallentare. come si operano questi rallentamenti? Due strumenti: Prefigurazione = situazioni o eventi sono suggeriti in anticipo Esca = un elemento narrativo il cui significato diventa chiaro solo dopo la sua prima menzione, le esce non dicono esplicitamente qualcosa ma vi alludono. Stimola l’attività predittiva, che può essere erronea – in questo caso si aggiunge la Sorpresa = le aspettative riguardo quello che sta per accadere sono deluse da ciò che di fatto accade. La suspense dipende dunque dalla nostra abilità di immaginare eventi: costituisce una palestra cognitiva in cui il lettore si addestra a compire operazioni di decodifica e previsione delle intenzioni ↓ Mind reading L’intensità della suspense è inversamente proporzionale allo spettro delle possibilità. Il suo apice coincide con il momento in cui le possibilità sono ridotte a una biforcazione definita come successo o fallimento. Ciò indica che l’interesse per il destino dei personaggi e la nostra vicinanza empatica ad essi contribuisce in modo rilevante alla suspense - che ha dunque stretti rapporti non solo con la probabilità ma anche con la moralità. Charles Dickens sperimenta per primo la stesura di una narrazione destinata alla stampa periodica, dove ogni “puntata” terminava con un cliffhanger = finale in sospeso ↓ Che creava nello spettatore attesa riguardo la puntata successiva. Marie-Laure Ryan – narratolaga statunitense distingue 4 tipi di suspense in base al loro focus: · La suspense della cosa : “che cosa succederà dopo?” , desiderio di un risultato positivo quindi opera un coinvolgimento empatico dei lettori. · La suspense del cose e del perché : si focalizza storia precedente di uno stato presente già noto, riguarda la curiosità per la soluzione di un problema. · La suspense del chi : limita il numero di soluzioni al numero di sospetti, si basa sulla soddisfazione intellettuale che si prova nel risolvere un problema (detective story) · La meta-suspense : non si focalizza sulla dinamica di una trama ma sulla dinamica del racconto – la nostra curiosità si sofferma sui modi in cui l’autore tesserà i fili dell’intreccio e darà forma narrativa al testo. MR – non riesce a spiegare la resilienza della suspense = il fatto che i meccanismi cognitivi ed emozionali della suspense persistano anche durante letture/visioni successive, sbiadendo solo in modo graduale- perché? Due spiegazioni: 1. nel corso delle letture successive il lettore confina le proprie conoscenze e credenze relative all’esito della storia nel backstage della propria coscienza.

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2. per colpa dell’ansia che si genera nel lettore sottoposto a suspense in finzionale ripetuta che non reputa come cosa certa la proposizione che “un eroe è in pericolo” . 1. Suspense emotiva e suspense cognitiva: l’epica classica La suspense rallentando l’azione e ritardandone gli esiti, formatta micro sequenze narrative in modo da favorire deduzioni predittive da parte del lettore il tempo, sarebbe percepibile solo attraverso strategie formali della suspense, che dunque costituisce un attrattore cognitivo: fa esistere la temporalità finzionalizzandola attraverso narrazioni di differimento e attesa, previsionalità e desiderio di attuazione. Sin dalla classicità suspense funzionale a legare mittente e destinatario attraverso un patto costituito da identificazioni empatiche – esiste un’intera gamma di emozioni che si generano come risposta possibile ad eventi previsti e a conferma delle nostre attese. Distinzione delle passioni che seguono un accadimento: - confirmation emotions - disconfirmation emotions dalle cosiddette: prospect emotions = che si generano in rapporto ad eventi anticipati e presenti solo nella nostra immaginazione. ↓ Simulatori esistenziali in grado di addestrarci a vivere situazioni insolite come fossero abitudinarie – fondate sulla polarizzazione tra probabilità e desiderabilità mix di timore e speranza codificato già dai tempi dell’epica classica che ricorreva allo scontro tra logos e pathos attraverso due tipologie su suspense: · la suspense cognitiva : basata sull’alterazione temporale, era volta a complicare l’intreccio e a creare effetti di sospensione rispetto alla piena conoscenza degli accadimenti · la suspense emotiva : fondata sulla strategia retorica dell’ellissi (sopratutto tragedia greca), alimenta negli spettatori un grado più elevato di incertezza e ansia. s.c. legata all’impazienza che si verifichino gli eventi pronosticati invece la s.e. produce un’attesa ansiosa solo quando è stato supposto dal destinatario. La differenza principale sta nella discrepanza delle info tra lettore e personaggio: s.c. lettore ne sa più del personaggio nella s.m. sanno le stesse cose. Epica classica – voce narrante ha il compito di fornire una serie di anticipazioni, in modo da escludere dal circuito della conoscenza i personaggi. Quindi prevale la suspense cognitiva. ↓ Due opposte strategie della ripetizione e del differimento: la ridondanza dei presagi e degli indizi fa si che il lettore non dimentichi l’esito prospettato; mentre la procrastinazione genera l’incertezza verso un finale in un futuro impreciso. Aristotele dialettica tra il fare e il sapere = formula segreta dell’empatia indotta dalla lettura Proprio i dislivelli tra le convinzioni dei personaggi, ingannati da false premonizioni, e le convinzioni dei destinatari, ingannati da un narratore onnisciente fungono da propulsori della macchina narrativa *ciò si osserva bene nella tragedia classica*. Al contrario dell’epica, nella tragedia l’incapacità dell’eroe di comprendere quanto riservatogli dal destino configura l’idea ti temporalità ,non più ciclica come quella del mito, ma inesorabilmente irrevocabile. Orazio: introduce il concetto di sospensione nel canone della retorica classica. Suggerendo nell’Ars poetica la necessità di una manipolazione dell’ordo naturalis come l’inizio in media res della anacronia. ↓ Strategie per consegnare al lettore info preliminari per il susseguirsi degli eventi o stimolare curiosità.

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Sarà soltanto in epoca umanistica che prenderà forma una teoria della suspense Marco Girolamo Vida, umanista italiano – ricorre al verbo “sospendere” in relazione all’utilizzo del media res. È lui ad elaborare una teoria della suspense come strategia dilatatoria e a organizzare la narrazione in modo che tenga l’equilibrio tra ignoranza e conoscenza. Giulio Cesare Scaligero – teoria in base alla quale regressioni ritardino il compimento dell’azione costituiscono lo strumento migliore per sollecitare l’attenzione. Secondo lui un efficace effetto di sospensione può essere raggiunto senza l’incipit in media res e l’inversione dell’ordo naturalis ma con l’inserimento una serie di digressioni. Es. iperdiegesi = sono presenti molte storie possibili ma solo alcune vengono sviluppate dal narratore. ↓ È in questi termini che la suspense inizia a presentarsi come forma di manipolazione delle passioni del lettore. 1.

Un attrattore morfologico: l’entrelacement (intreccio)

Matteo Boiardo – fine 400 uso dell’entrelacement = procedimento formale a struttura sospesa. La suspense ha bisogno di alcune condizioni tematiche (= sostituzione degli intrecci collettivi a base storico-folklotrica con narrazioni individuali di amore e avventura) e morfologiche (= la struttura si basava sull’accostamento di scene autosufficienti, ora si intrecciano svariati fili narrativi). ↓ Suspense qui è il collante dell’intero racconto essendo sia strumento aggregativo dell’intreccio sia potente attrattore percettivo attraverso l’utilizzo di salti come flashbacks e flashforwards: questa forma di narrazione alimenta la suspense. Il lettore è costretto a soffermarsi sugli snodi di un testo il cui elemento più prezioso è il montaggio, l’entrelacement pone tutti i fili del racconto nel presente le attese si fanno emotivamente tangibili. Nasce il romanzo. 2. Il consolidamento della suspense nella modernità La suspense si perfeziona nel xix secolo dando luogo a nuovo genere: la detective story Generata dal Feuilleton – narrazione seriale sui giornali – lascia un’impronta importante sul format narrativo e vi impone l’adozione della suspense come orientamento della tensione. Detective story da luogo a intrecci incentrati sul triangolo delitto-indagine-riparazione in almeno tre varianti: · Romanzo enigma: fondato sulla dimensione del passato, obbiettivo il “chi?” colpevole e le modalità. · Il noir: dimensione del presente, dove l’azione domina rispetto al chi la compie. · Il romanzo di suspense: dimensione del futuro, il cui fine è la prevenzione dell’atto criminoso. ↓ Trionfo della suspense anche in relazione ai fenomeni storico-sociali: nuove metropoli – urbanizzazione (peggioramento della vita) modo per vincere l’opprimente timore che ne scaturisce. Edgar Allan Poe metà 800, e poi 900 il noir sapranno, esprimere la mobilità fisica e sociale della modernità. Se la vita urbana produce choc ( che equivale a livello narrativo alla sorpresa), il romanzo a struttura sorpresa genera attese continue in una mutevole ruota di possibilità intermedie. La suspense è vista come un antidoto per generare e amplificare il presente, per contrastare il terrore moderno dell’ esauribilità del tempo.

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La detective story predominante dell’800 quando la realtà stessa appare come una trama occulta di avvenimenti decisi da chissà chi, quando il cittadino normale non riesce a controllare la verità che lo circonda. ↓ Aiuterebbe quindi gli individui a “leggere” la realtà mettendone a nudo gli aspetti illusori, e al tempo stesso darebbero la possibilità di trasformare la conoscenza in esperienza “simulata”. La morte sembra una presenza costante della suspense fin dai suoi esordi: mentre nei contesti metropolitani ottocenteschi se ne afferma il tabù. Le detective story prendono una direzione differente e ci ricordano che la morte esiste, rendendola familiare attraverso le ripetute rappresentazioni di essa. 1. Una passeggiata in compagnia di Edgar Allan Poe Edgar Allan Poe teorie sulla ricezione di un testo letterario saggio La filosofia della composizione: elabora un’estetica orientata al destinatario. A quale effetto sta pensando? Un estetica del panico controllato e dell’angoscia disciplinata ↓ Frutto degli elementi sovrannaturali – impressione prodotta è sottolineata da specifiche strategie narrative. Il racconto The Murders in the Rue Morgue – viene ritenuto la prima detective story: l’elemento del sovrannaturale risulta pressoché assente in quanto ciò che all’inizio appare assurdo ed enigmatico viene lucidamente spiegato. Nella trilogia emerge la coppia formata dal detective e dell’amico (come Sherlock Holmes) – che sarà poi ripresa nella detective story. L’uso della prima persona da parte di un narratore interno è una delle strategie usate per la sospensione dell’incredulità e provoca anche empatia – ma più di questa in Poe conta la razionalità argomentativa. ↓ Quella di Dupin come quella di Holmes si basano su quel tipo di inferenza (tre tipi: deduzione, induzione abduzione) che è l’abduzione = procedimento che fa derivare un certo risultato da premesse generali. Confronto tra induzione e abduzione: la prima paragona eventi omogenei e da questa comparazione enuncia proprietà generali. La seconda si basa su un singolo fatto, che si presenta enigmatico, a proposito del quale viene formulata un’ipotesi che dovrà essere verificata. Nel racconto I delitti della Rue Morgue presentano una struttura tripartita: a. esposizione teorica di ciò che si intende per metodo analitico – serie di esempi tratti dal gioco della dama o scacchi ecc.. b. esempio di analisi in un contesto non investigativo = mind reading che in Dupin è molto sviluppata Poe già consapevole dell’importanza del MR e fa ribadire a Dupin come alla base di ogni investigazione ci debba essere “identificazione dell’intelletto del ragionatore con quello del suo avversario”. c. Il delitto e la relativa soluzione Teoria dell’articolazione superficie-profondità nell’osservazione investigativa non bisogna andare troppo in profondità perché a volte ciò che si cerca è in superficie, quindi: Non seguire un’idea fissa con ostinazione, restare a distanza e mantenere una visione d’insieme: sono gli imperativi a cui deve rimanere fedele un detective. Le passioni sono del tutto assenti, per cui la suspense è tutta di tipo cognitivo: ricostruisce solamente la catena deterministica dei fatti, non il movente personale. ↓ Nella detective story inaugurata da Poe la logica dell’investigatore non deve essere turabata dal pathos e dalle amozioni. Egli si definisce un poeta e matematico = qualcuno in grado di combinare il rigore analitico con la forza dell’immaginazione

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↓ Stato in cui sprofonda l’investigatore quando medita attitudine alla reverie (fantasticare a occhi aperti) ↓ È in questi momenti di abbandono che la capacità di ragionare è al massimo del suo potenziale. La suspense nasce fredda e si scalderà nel corso del 900. 2.LA SUSPENSE E LA MENTE 2.1 Un classico della suspense: Arthur Conan Doyle David Platten sostiene che il successo dei thriller è dovuto alla loro capacità di gratificare l’istinto fondamentale dell’uomo – aiutando a orientare la nostra relazione con il mondo esterno non solo attraverso mappature spazio-temporali e classificazioni cognitive, ma anche grazie alla memorizzazione di sequenze lineari di eventi. Lui sostiene che un ruolo fondamentale è giocato dallo straniamento del protagonista dal suo territorio abituale che acuisce le facoltà cognitive del mind reading. La suspense è stata fin dall’inizio il veicolo del realismo, dove per reale si intende ciò che non appartiene alla mente e che esiste al di fuori degli schemi preesistenti nel pensiero. - in seguito nasce il thriller – meglio in grado di svolgere le stesse funzioni meglio. ↓ Spaesamento, focalizzazione cognitiva e attivazione della logica indiziaria per giungere allo “svelamento” per dimostrarlo Platten analizza il romanzo D’entre les morts degli scrittori francesi Boileau e Narcejac, che ha ispirato il film di Hitchcock Vertigo straniamento del protagonista ancora più marcato quando tenta di ri-conoscere Madeleine. Hitchcock sosteneva che la suspense serve al regista per avere un controllo assoluto sullo spettatore. In partenza la suspense è del tutto razionale, fredda e deduttivista Conan Doyle con Sherlock Holmes: più ricorre alla logica argomentativa e ai protocolli del ragionamento deduttivo, più questo scrittore subisce gli effetti emotivi e irrazionali indotti dalla suspense. Il codice narrativo propende sin quasi al fantasy e al controfattuale (ciò che non rispetta le leggi della realtà) e il lettore prende le distanze dalla routine della vita comune, attendendo qualcosa che lo sorprenda. ↓ L’atmosfera è carica di suspense ma è proprio qui che la narrazione prende una strada marcatamente razionalista. Nella storia diviene dunque centrale il conflitto tra razionalismo e superstizione, la cognizione e l’emozione, il realismo e il controfattuale. Ma una volta terminato il romanzo non lascia alcun dubbio sull’assenza di avvenimenti soprannaturali. 2.2 L’estetica dell’indizio La nascita del poliziesco (fine 800) coincide con l’affermazione delle nuove tecniche di interpretazione e indagine e infatti le narrazioni di Poe e Doyle presentano un nuovo modello semiotico-epistemologico noto come paradigma indiziario. ↓

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A partire dall’osservazione di indizi marginali o insignificanti si ricostruiscono eventi o si mostra un’identità celata. La suspense di Doyle è frutto di una precisa strategia letteraria: 1. l’autore non mette a disposizione del lettore gli stessi indizi che invece Holmes possiede: tali elementi vengono rilevati solo alla fine come fossero insignificanti ma alla fine risultano cruciali per l’intreccio. 2. il detective non palesa a quale fine compie certe azioni o a quale risultato conducano , quindi chi legge ha un grado inferiore di conoscenze rispetto al protagonista – generando stato di ansietà ben rappresentato dalla frustrazione di Watson. La suspense della detective fiction nella sua fase classica ci offre uno spazio per uscire dal dubbio, uno scenario sicuro in cui alleviare le nostre ansie riguardo all’incertezza e agli inganni della vita reale – risultando alla fine rassicurante. Ma in cosa consiste il metodo di Holmes, che il narratore ci tiene nascosto per imprimere maggior tensione all’intreccio? Sottolinea il valore supremo della logica innanzi tutto bisogna osservare, un’abilità analitica che è ben più specifica della semplice visione. Dopo aver osservato una scena il detective elabora delle inferenze – una volta edificato un castello “abduttivo”, fatto di ipotesi probabili, strategie argomentative, gestito gli indizi il narratore può mettersi al lavoro e rappresentare l’investigazione come sovrapporsi di due ordini temporali differenti: .il tempo del delitto – avviene per il lettore in absentia .il tempo dell’inchiesta: in praesentia 2.3 La suspense come focalizzatore Meccanismi morfologici orientati all’attivazione delle attese del lettore. Ronald Knox li cataloga: · il colpevole deve compatire fin dall’inizio, senza mai offrire al lettore una visione interiore di lui (monologhi, riflessioni) · tutti gli elementi controfattuali devono essere evitati – poiché non si può attendere ciò che non si conosce o non esiste · è necessario evitare veleni sconosciuti all’epoca dei fatto narrati e strumentazioni che necessitano di complicate spiegazioni scientifiche · il detective perviene allo svelamento del mistero senza l’aiuto del caso ma grazie al lavoro cognitivo basato sugli indizi · il livello conoscitivo dell’aiutante dell’investigatore – necessario per permettere a quest’ultimo di comunicare al lettore ciò su cui sta ragionando – deve essere leggermente inferiore, per valorizzare le conoscenze di cui sono in possesso lettore e investigatore (diversamente da Doyle) · il fake va bandito – realtà talmente rara da apparire implausibile (gemelli, sosia.. ) · il narratore e l’investigatore non possono essere autori del misfatto Agatha Christie andrà contro a queste regole in l’Assassino di Roger Ackroyd: il narrtore è il colpevole. Fa girare l’intera sua produzione intorno alla soluzione di un’ interrogativo: chi è il colpevole? Le emozioni sono bandite i due suoi detective Hercule Poirot e Miss Marple – non hanno nessuna relazione empatica, si dedicano unicamente alla risoluzione di un enigma. Suspense primi 30 anni 900 proprietà performative, dipenono strettamente dal modo in cui gli attori decidono di relazionarsi ai lettori affinchè quest’ultimi abbiano meno informazioni rispetto al narratore/personaggio o stessi dati informativi.

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a. La prima forma: Direct suspense si ha quando il narratore/personaggio tengono il lettore accuratamente all’oscuro. Di fronte all’imprevedibilità più radicale, il lettore si abbandona a questa suspense,in uno stato di estrema vulnerabilità emotiva – diminuzione delle prestazioni cognitive del lettore – contraddistingue l’horror scopo non è di mettere il destinatario di fronte all’ignoto, bensì di rappresentare il terrore. b. La seconda forma: Shared suspens comporta una distribuzione identica di informazioni tra il destinatario e il personaggio, indotto non tanto a nutrire ansia per un evento di cui è già informato che accadrà, bensì a esperire passo dopo passo gli eventi insieme al personaggio. Ciò crea empatia, tutto è simulato e quando i livelli cognitivi si abbassano, sono le emozioni a entrare in gioc...


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