La teoria delle ombre - Appunti d\'esame Disegno e Modellistica PDF

Title La teoria delle ombre - Appunti d\'esame Disegno e Modellistica
Author Stella Critelli
Course Disegno e Modellistica
Institution Università telematica Universitas Mercatorum di Roma
Pages 2
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Summary

Appunti d'esame Disegno e Modellistica...


Description

La teoria delle ombre Questa lezione vuole spiegare allo studente come gli oggetti disegnati possano acquisire una propria tridimensionalità intervenendo con la teoria delle ombre. Si spiega il metodo usato già dai grandi maestri del passato che consiste nell’usare matita e distanza come unità di misura. Spiegheremo come prendere delle misurazioni in maniera semplice ed efficace per poi riportarle a proprio vantaggio sul foglio. La teoria Per disegnare un oggetto che abbia una sua prima tridimensionalità, bisogna intervenire disegnando delle ombre che gli permettano di “uscire” dal foglio di carta. E’ consigliabile partire con una matita morbida in modo da poter sfumare meglio, cercando di lavorare su una buona carta da disegno. Cominciamo a delineare un soggetto, partiamo ad esempio da una sfera, quindi decidiamo di intervenire trasformandolo in un’ipotetica mela. Si imposta una scala di ombre, diciamo da 1 a 5, quindi si dà un grado di chiaroscuro ad ognuna di esse. Il concetto è quello di andare dal bianco (luce massima) al nero (scuro assoluto) passando per varie sfumature di grigio. Ad ogni quadratino numerato corrisponde una intensità di ombreggiatura. il primo dovrebbe essere quasi bianco, il secondo un più grigio, il terzo un grigio moderato, il quarto un grigio scuro, e il quinto praticamente nero. Le gradazioni Il disegno non dovrebbero avere spazi completamente bianchi o completamente neri, a meno che il soggetto si trovi sotto una luce diretta molto intensa. La cosa migliore è che tu lavori solo con le varie tonalità di grigio. Per prima cosa bisogna individuare una fonte di luce e porla ipoteticamente in alto a destra: ad imitazione del sole in alto nel cielo. L’esercizio è quello di scurire le parti del disegno lontane dalla luce e schiarire le zone più vicine alla fonte di luce. Un buon allenamento è quello di osservare gli oggetti dal vero, specialmente se ben illuminati e scoprire quali sono le zone chiaro scure. Dove la luce illumina l’oggetto e dove lo mette in ombra. La luce crea delle ombre che rendono il disegno realistico, quindi non vanno sottovalutate: sono importanti tanto quanto le zone di luce. Bisogna concentrarsi in modo tale da prendere confidenza con i giochi che le ombre fanno tutto intorno ai soggetti: comprenderli ci aiuterà a migliorare il risultato finale. Luci e ombre Il metodo più comune per attuare le ombre è quello del “tratteggiato lineare”, consiste nel disegnare molte linee parallele vicine fra loro per creare una zona d'ombra, lo si rinforza incrociandolo con linee parallele opposte quando occorre scurire di più. Questa operazione, se fatta in modo plastico, conferisce corposità alla superficie del soggetto. L’esercizio consiste nel disegnare una circonferenza dandogli una conformazione a forma di mela, da ricordare che la fonte di luce è in alto a destra. Si comincia con un'ombreggiatura leggera, dato che si è ancora in fase di studio del soggetto, meglio non tracciare delle linee molto nette e scure, così si potranno cancellare più facilmente in caso di errore. Praticamente si deve applicare una leggera pressione con la matita e riempire approssimativamente le zone scure, lasciando bianche le zone molto illuminate, si può usare una gomma per togliere i

segni della matita e dare l'idea di un riflesso. Distribuzione delle ombre A questo punto si cominciano a distribuire gli strati di ombre. Si scurirà gradatamente la zona che non è in piena luce, quindi quella a sinistra, e viceversa si lascerà meno tratteggiata quella a destra. Le gradazioni sovrapposte tra l’una e l’altra parte renderà il disegno sempre più definito. Controllare sempre la scala di ombre come guida, così si potrà controllare lo stato delle cose, momento per momento. E’ utile lavorare con pazienza e usare la gomma dove si pensa di aver esagerato delineando le ombre spariranno le linee abbozzate. Nella realtà gli oggetti non hanno delle linee ben definite, ma solo un cambio di tonalità di luce, Il disegno dovrebbe essere simile: evitare i bordi scuri e intervenire sulle ombre e i contrasti per delimitare l'oggetto. Si possono infine addolcire le zone d'ombra utilizzando uno “sfumino” che permette di eliminare ogni bordo troppo definito e di rendere il lavoro più realistico ed omogeneo. Lo sfumino si usa come se fosse una matita, si imprime una pressione leggera e si sfuma nei punti interessati. Se necessario, si puoi ripassare più volte sulla stessa zona. In mancanza di uno sfumino, in alternativa, si possono usare le dita o dei fazzoletti di carta. E’ utile usare una gomma per illuminare le zone che sono state annerite per errore: ad esempio le aree in piena luce o quelle vicino alle ombre. Test: 1. La tecnica delle ombre determina: ● Una prima tridimensionalità dell’oggetto; 2. Per cominciare è meglio: ● Una matita morbida; 3. Per impostare il soggetto: ● Lo si delinea leggermente; 4. La scala di ombre prevede: ● Una gradazione da 1 a 5; 5. Gli spazi della zona da disegnare: ● Non devono essere completamente bianchi o scuri; 6. Le migliori tonalità con cui disegnare: ● Sono quelle del grigio; 7. Per individuare le ombre conviene individuare: ● Subito una fonte di luce; 8. Si comincia con un’ombreggiatura; ● Leggera; 9. La gomma può servire a: ● Cancellare le linee della matita; 10. Lo sfumino potrebbe aiutare a: ● Addolcire e definire le ombre....


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