L\'ambiguo Malanno - Riassunto del Libro che tratta la figura della donna, il suo ruolo e la sua PDF

Title L\'ambiguo Malanno - Riassunto del Libro che tratta la figura della donna, il suo ruolo e la sua
Author Marika Giustolisi
Course Educazione e formazione nel mondo greco
Institution Università degli Studi di Catania
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Riassunto del Libro che tratta la figura della donna, il suo ruolo e la sua immagine nell'antichità...


Description

Ambiguo Malanno Introduzione Ripercorrere la storia delle discriminazioni nei confronti delle donne può aiutare a capire il presente, a comprendere le matrici e ad individuare le cause di una plurimillenaria ideologia discriminatoria. La spiegazione della “mentalità misogina”, che ancora oggi perdura, sta nel passato, vale a dire nella remota antichità delle radici di questo modo discriminatorio di pensare i rapporti tra i sessi  Misogena: (miséô) = odiare

(ghynê) = donna

 Ginofobia: (Ghyné) = Donna

(Phòbos) = Paura

 Euripide, Ippolito 616-617 «Zeus, perché hai dunque messo fra gli uomini un ambiguo malanno, portando le donne alla luce del sole?» La divisione dei ruoli sessuali può essere individuata nella storia greca e romana, in cui questa divisione iniziò ad essere percepita più come una differenza biologica che culturale, portando in automatico la donna naturalmente inferiore all’uomo. Ad esempio Aristotele affermava che la donna era materia mentre l’uomo era spirito e di conseguenza era incapace e indegna del logos, dominio della ragione. Inoltre anche il cristianesimo in seguito ampliò questa concezione, San Paolo affermava che l’uomo era il capo della donna, che il primo era immagine e gloria di Dio mentre la seconda era la gloria dell’uomo; un Sant’Agostino che invece affermava che la donna doveva servire l’uomo. Nel Medioevo ad esempio la donna era obbligata a sposarsi, chi non lo faceva doveva andare in convento, e ad unirsi alla famiglia del marito portando una dote di cui se ne sarebbe impossessato quest’ultimo che poteva usare nei suoi confronti qualsiasi mezzo di correzione violenta (frusta, etc). Eppure esistevano delle società in cui la donna aveva un ruolo completamente opposto, anzi superiore all’uomo. Nel 700 i Mèdecins Philosophes, i medici che intendevano la medicina come una scienza in grado di spiegare l’uomo nella sua forma fisica e morale. Essi riproposero nuovamente la differenza tra i due sessi scaturita dalle composizioni biologiche : come la debolezza muscolare e la ricchezza di tessuto

cellulare che portava la donna a non essere autosufficiente e che avevano sempre il bisogno di trovare protezione e compiacimento negli altri. Fu però tra la fine 700 e inizio 800 che le cose iniziarono a cambiare direzione. Difatti vi erano stati alcuni riferimenti rivoluzionari : Locke (Inghilterra) , Rousseau (Francia), Beccaria(Italia) che a livello teorico criticarono, in prospettive differenti, la società che doveva essere intesa più come famiglia che unione di uomini. Fonti utilizzate:  I libri parrocchiali del 600-700, con le loro registrazione si potevano ottenere dati come l’età media in cui le donne si sposavano, il numero medio e la frequenza di maternità per ogni donna, differenza di vita tra donne borghesi e proletarie.  Iscrizioni Funerarie  Fonti giuridiche, le regole giuridiche ci forniscono indicazioni oggettive e neutrali sulla vita di tutte le donne.

Prima Parte La Grecia Capitolo 1 IL Matriarcato tra Preistoria, Mito e Storia Per Matriarcato si intendono diversi significati: • Nel senso etimologico della parola indica il potere femminile (un potere familiare e politico) •

Società o diritto matrilineare (matrimonio matrilocale, discendenza in linea femminile) ma potere nelle mani degli uomini



Ruolo di rilievo occupato dalla donna nella religione e nella società

Nel senso etimologico del termine non è possibile individuare una società Matriarcale. Esistono società in cui la posizione delle donne erano elevate, in cui le donne rappresentavano una divinità suprema, in cui le donne potevano partecipare alla vita sociale e potevano ricoprire ruoli religiosi ma non è possibile dire altro. Ad esempio:  Durante il periodo Neolitico, (1200-600 a.C.) in Asia, l’organizzazione sociale caratteristica era sicuramente il matriarcato. Infatti si suppone sia fiorito in quel periodo in quanto si determinò il passaggio dalla vita nomade a quella sedentaria, portando alla nascita dei primi villaggi in cui la donna ricopriva un ruolo fondamentale (si dedicavano all’agricoltura, procacciavano cibo etc, facendo acquisire competenze che gli uomini non avevano) con competenze che si trasformava in potere. Inoltre iniziarono a prendere il sopravvento le divinità femminili. Il mutamento avvenne con le innovazioni tecniche (l’uso della zappa alla vanga, operazioni di irrigazione e di bonifica) comportò la necessità di maggiore manodopera maschile. Lo sviluppo dell’agricoltura e di conseguenza del commercio comportò una nuova ricchezza ma anche situazioni di conflitto, altro elemento che favorì la figura maschile in quanto si necessitava di un capo in grado di difendere il villaggio con azioni di guerra.

Nel Mediterraneo questa concezione del periodo neolitico in Asia si protrasse pure fino all’età del bronzo giungendo al Medioevo ellenico, caratterizzando cosi la cultura Minoica.  Società Minoica Era una società in cui le donne ricoprivano posizioni elevate, basti pensare alla divinità : la Grande Madre Mediterranea, unica figura divina chiamata Potnia in cui il suo sposo , Paredro, era solo una immagine passiva ed esclusivamente legata alla funzione di soddisfare gli istinti sessuali della divinità. Inoltre le donne svolgevano funzioni di sacerdotesse e nei palazzi, i luoghi destinati alle donne, non erano separati (come nelle abitazioni greche), questo era un segno della libertà femminile.  Società Micenea Regni nei quali dal 1400 a.C. (fino al 1230 circa) le prime popolazioni greche si organizzarono nell’Isola di Creta o nel continente e che vengono chiamati regni Micenei (dal fatto che Micene era il regno più potente). La società micenea era differente da quella minoica, a fianco alle divinità femminili se ne affiancarono numerose maschili: Zeus, Poseidone, Ares, Ermes, Dioniso. Piano piano la posizione della donna mutò rispetto a quella avuta nella società Minoica, aveva ugualmente la possibilità di partecipare alla vita pubblica ma si iniziavano a intravedere le prime discriminazioni ( le zone dedicate a loro erano più separate dal resto del palazzo, i lavori che erano alla portata della donna ( attività di tessituramanipolazione/custodia/distribuzione dei cereali) erano differenti da quelli dell’uomo che svolgevano attività di comando o di direzione nei gruppi di lavoro femminili). Lo status sociale della donna iniziò ad abbassarsi fino ad arrivare al ruolo che ricoprirono nel periodo elladico (Antica Grecia)

Comunque sia i sostenitori della tesi matriarcale individuavano nei miti delle situazioni in cui il potere, a volte anche politico, era nelle mani delle donne.  Amazzoni (a-mazos = senza seno) Erano un popolo di guerriere, presso il quale gli uomini erano ammessi solo in condizione di schiavi, dopo il parto uccidevano o accecavano i figli maschi. alle figlie femmine tagliavano un seno, perché potessero meglio guerreggiare.

 Lemnie

Avendo esse offeso Afrodite, furono punite con un cattivo odore che emanava dal loro corpo e che fece scappare i loro uomini, i quali le tradirono con delle serve tracie. Esse allora sgozzarono tutti gli uomini e instaurarono nell’isola il potere femminile, con a capo la vergine Ipsifile, l’arrivo di Giasone da Argo mise fine al matriarcato. Ma in questi miti non si parla di Matriarcato perché:  Quelle delle Amazzoni e delle Lemnie erano società di sole donne, mentre il matriarcato richiede società miste sulle quali governino le donne.  Inoltre le donne venivano raffigurate in modo selvaggio e crudele.  Piuttosto che rappresentare un momento di potere matriarcale, questi miti sembrano volere allontanare l’idea di un eventuale potere femminile.  Per ultimo i miti non sono alto che un prodotto di una incapacità dei primitivi di rappresentare le astrazioni (Max Muller ) Descrivono, in realtà, un mondo ribaltato, rovesciato, esattamente opposto alla realtà […] un mondo a tal punto diverso da quello reale da essere addirittura impensabile  Le Iniziazioni Le cerimonie di iniziazione delle donne erano molto diverse da quelle maschili. L’iniziazione serviva a segnare il posto che l’individuo occupava nella comunità e a trasformarlo secondo la regola che la comunità gli imponeva • A Sparta prevedevano 3 stadi per i ragazzi, 2 stadi per le ragazze. I ragazzi venivano iniziati al ruolo di guerrieri, le ragazze al ruolo di mogli e genitrici (passavano dalla protezione della dea Artemide ad Elena): 1. Arrefore (vergini incaricate di tessere il peplo per Atena) – arte della tessitura 2. Aletridi (vergini incaricate di macinare il grano per la Dea) – arte della panificazione 3. Orse (sacerdotesse incaricate di celebrare un rito di espiazione per una colpa commessa ai danni di Artemide, dea della castità) 4. Canefore (fanciulle che alle Panatenaiche portavano le ceste con arredi e offerte sacre)

Capitolo 2 L’origine della Misoginia Occidentale I poemi di Omero sono i primi documenti “storici” che possono darci delle informazioni riguardo la cultura del mondo greco antico preletterato ( infatti la cultura greca, fino al VIII secolo a.C. fu trasmessa oralmente , la scrittura (la lineare B) era utilizzata solo per scopi amministrativi della civiltà). I poemi Omerici (L’Iliade e l’Odissea) coprono un periodo che va dalla fine della civiltà micenea fino all’VIII sec. aC. Essi venivano cantati fungendo sia come un’azione ricreativa che pedagogica: gli uomini imparano dall’epos ad adeguarsi al modello dell’eroe; le donne imparano come comportarsi. Per quanto la donna potesse avere maggiore libertà (poteva uscire da casa anche se rigorosamente sotto controllo) nella società descritta nei poemi rispetto alle donne greche dell’età classica (segregate e prive di diritti) non si potrebbe ugualmente parlare di matriarcato. Nei poemi vi sono molti riferimenti a personaggi femminili dotate di qualche potere ma questo è irrilevante visto che si trattava di riferimenti isolati ma soprattutto lontani dalla reale organizzazione della società e della famiglia. La posizione della donna nell’età del bronzo era una posizione di assoluta subordinazione al capofamiglia e i poemi Omerici ne dimostrano pure l’esclusione totale dal potere politico e dalla partecipazione alla vita pubblica. La donna, pur libera, non è capace ma soprattutto non ha il diritto di parlare delle cose maschili (L’unica eccezione è Atena, la dea che consiglia Ulisse e Telemaco in questioni maschili legati al potere. Questa eccezione però è dovuta dal fatto che Atena non incarnava la figura di una vera e propria donna per via delle sue origini-scelte (Nata dalla testa di Zeus, rifiuta le nozze) per questo assume il ruolo di consigliera e protettrice). La prima caratteristica di una donna era la bellezza, doveva essere simile ad una dea. Doveva curare il suo aspetto, eccellere nei lavori domestici ma soprattutto obbedire ed essere fedele. Caratteristiche che nei poemi di Omero sono sempre presenti perché si voleva proporre un modello di donna da imitare che fosse simbolico di tutte le virtù che dovrebbe avere. Ma se da un lato Omero cerca di elencare le virtù dall’atro - mosso dalla sfiducia dell’idea che si aveva sull’essenza delle donne, del loro animo: debole, volubile, incapace di sentimenti duraturi- si intravede una ideologia misogina. L’eroe Omerico diffida della donna. Basti pensare a Penelope, è il frutto dell’ambiguità della donna descritta nei poemi. Penelope, nonostante sia passata alla storia per la sua fedeltà ad Ulisse, si comporta

in modo da far sorgere dei dubbi su questa sua virtù: si rivela desiderosa di sposarsi ma non non vuole solo per la paura di essere criticata dal popolo, fedele ad Ulisse. Per 4 anni illude i suoi pretendenti (108) con atteggiamenti civettuoli senza mai rifiutarli. Era anche vero che non spettava a lei la decisione di acconsentire o rifiutare le nozze, poteva solo scegliere chi preferiva tra i pretendenti, la scelta spettava al figlio o al padre. Inoltre un elemento di misogina importante si può ritrovare nel fatto che Ulisse e perfino Telemaco dubitavano della fedeltà di Penelope e del fatto che Telemaco fosse davvero imparentato con Ulisse (Agamennone, nell’Ade, ucciso da sua moglie aveva consigliato a Ulisse di stare attento perché le donne non erano altro che esseri infidi. Neanche Penelope era stata risparmiata da questo pensiero). L’epos ci permette di delineare quindi il ruolo principale della donna: strumento di creazione e di conservazione della famiglia. Il suo primo dovere era quello di ubbidire e di essere fedele al marito. L’adulterio era punito con:  il ripudio  La restituzione al marito tradito degli eedna (i doni di nozze)  Pene corporali Esempio: Afrodite che tradisce Efesto per Ares, aveva preparato una rete invisibile stesa intorno al letto cosicché gli adulteri entrandovi ne rimanevano imprigionati. Ma le mogli dovevano sopportare pure che il marito avesse altre donne: le concubine, le prigioniere di guerra, le schiave di casa(ancelle). Il concubinato era un legame riconosciuto, ma la gerarchia (tra moglie e concubina) andava rispettati: I figli illegittimi (nothoi), figli delle “altre donne” non erano discriminati rispetto ai figli legittimi (gnesioi). Avevano diritti diversi e subordinati a quelli dei legittimi, ma pur sempre diritti. Ma la moglie non aveva il diritto di assicurare ai suoi figli l’esclusività del patrimonio familiare. Inoltre le concubine dovevano essere fedeli all’uomo, pena la morte. (Ulisse al ritorno da Itaca impiccò 12 ancelle che lo avevano tradito).

 PANDORA, la prima donna Opere e giorni 50-105 (secc. VIII-VII a.C.)

Esiodo narra la creazione della prima donna, frutto di Zeus per punire gli uomini terreni (Prometeo aveva rubato il fuoco agli dei). Prima dell’arrivo di Pandora gli uomini vivevano felici. Interessante era la considerazione della natura di Pandora. Creata con Terra e Acqua (prodotto artigianale) in cui ogni Dio aveva dato un dono : bellezza, fascino, grazia, ma con indole ambigua e mente sfrontata. Non vi era creatura più pericolosa che con la sua bellezza poteva adescare gli uomini e ingannarli con le sue menzogne. Semonide - 7,96-18 (sec. VII a.C.) - ad esempio individue diverse nature delle donne associandole agli animali: scrofa, volpe, cagna, asina, scimmia. Una peggio dell’atra. Solo una era perfetta: l’ape. Incarnava tutte le virtù che la donna doveva avere ma per Semonide era una creatura tanto bella che rara, quasi inesistente.

Capitolo 3 Esclusa dalla città A partire dal VII secolo, con la nascita delle Polis, le città greche iniziarono a sancire le prime leggi scritte. Atene, per la quantità di documenti che ci permettono di delineare la sua storia, per il predominio politico-militare-culturale, veniva considerata un modello esemplare. Ovviamente Atene (città Ionica) differiva dalle città come Sparta e Creta (città Doriche). Quindi con l’emanazione di leggi scritte si definì come una comunità politica, escludendo due tipi di persone per via della loro differente natura dall’uomo- uomo libero:  Schiavi: costrette a vivere duramente, destinate a soddisfare le esigenze sessuali maschili, potevano essere vendute ei loro figli appartenevano ai padroni. Lo schiavo/la schiava sono diversi “per natura” dall’uomo (essere umano)libero  Donna: condizione di vita insoddisfacente, socialmente quasi inesistente, e giuridicamente regolata da norme che ne dimostravano l’inferiorità e la subordinazione a un uomo, che prima del matrimonio era il padre, successivamente il marito, e in mancanza di questi un tutore (parente) La Donna è considerata diversa “per natura” dall’uomo-maschio (diversità sessuale) A Partire da Esodio che immaginò la prima donna “Pandore” un prodotto artigianale (terra e acqua).

Dalla nascita delle polis il ruolo della donna Ateniese nella società cambiò, furono confinate in casa, precisamente nella loro stanza ( il gineceo) Poteva uscire solo per partecipare ad alcune cerimonie (feste pubbliche e funerali) ma non poteva partecipare ai banchetti né andare al teatro. Solo le donne più povere avevano più libertà e recandosi al mercato, lavorando la terra esse avevano più possibilità di avere contatti con il sesso maschile, a differenze di quelle più agiate che avevano poche occasioni di socializzare con gli uomini e quindi erano meno sfrontate. Inoltre particolare rilievo era l’esposizione delle neonate. Consisteva nell’abbandonare le figlie in una pentola, la funzione principale era quella di mantenere il giusto equilibrio tra il numero dei maschi e il numero delle femmine per evitare donne in eccesso destinate a restare nubili. Infatti queste ultime non erano ben viste in quanto rimanevano a carico della famiglia di appartenenza. Le donne nella società potevano ricoprire 3 ruoli principali: 

Moglie (serviva ad avere figli legittimi)

Il ruolo della moglie era l’unico ruolo a cui le donne Ateniesi potessero aspirare. Le ragazze, allevate dalle schiave (se appartenevano ad una famiglia adagiata) e prive di una educazione che sviluppasse il loro intelletto (si dedicavano a passatempi come bambole-trottole-palla-cerchio-etc…) non restavano a lungo nella casa paterna, esse venivano date in sposa all’età di 14-15 anni, solitamente ad un uomo di 30anni. Le figlie femmine, a differenza dei maschi che potevano ereditare il patrimonio, avevano diritto solo ad una dote, mezzo con cui si sarebbe avviato un buon matrimonio, che sarebbe andato automaticamente al futuro sposo. Il matrimonio era determinato da due ragioni:  Mantenere intatto il patrimonio familiare per necessità economiche sia per la presenza di una: far sì che la dote rimanesse in famiglia (era permesso anche il matrimonio tra fratelli consanguinei, ovvero tra figli dello stesso padre, era invece vietato quello tra fratelli uterini, cioè figli della stessa madre). Poteva avvenire anche per la presenza di una ereditiera (situazione in cui era l’unica figlia e i genitori erano morti, il patrimonio diventava la sua dote e per non cederlo ad un'altra famiglia si attuava la legge della DIADIKASIA in cui era aggiudicata al parente più stretto, o per la legge della APHAIRES in cui se l’ereditiera era già sposata ma non aveva avuto figli, il parente più stretto poteva interrompere il matrimonio)  Desiderio di stabilire o mantenere legami con altre famiglie (matrimonio fra estranei)

Ciò che sanciva il matrimonio non era la cerimonia ma la procreazione, se era nato un figlio allora il matrimonio era considerato ufficiale. Il divorzio poteva avvenire per:  Ripudio (l’uomo poteva decidere di ripudiare la moglie quando lo desiderava, anche senza giustificarne la ragione; ma restituiva la dote)  Abbandono del tetto coniugale da parte della moglie (atto biasimato dal costume e a volte ostacolato dal marito)  Aphairesis paterna: l’atto con cui il padre, per ragioni per lo più patrimoniali, decideva di interrompere il matrimonio della figlia (se non c’era prole)  CONCUBINA (serviva per avere rapporti sessuali stabili) Il suo rapporto era identico a quello della moglie, doveva essere fedele al marito. I figli illegittimi potevano avere alcuni diritti sulla discendenza, anche se subordinati alla prole legittima. Se si presentavano episodi di adulterio si interveniva attraverso la legge di Draconte, primo legislatore di Atene, riguardo la Moicheia: Qualunque rapporto sessuale extramatrimoniale intrattenuto dall’uomo non solo con donna sposata ma anche con donna nubile e vedova. Chiunque scoprisse un atto di moicheia era autorizzato ad uccidere l’uomo in esso coinvolto, senza a sua volta temere di essere punito dalla legge, trattandosi di omicidio dikaios (giusto) La donna “sedotta”, invece, non doveva essere uccisa, ma subiva varie sanzioni: dal ripudio (Uno dei modi delle modalità di divorzio) al divieto di partecipare alle sacre funzioni. Non vi erano grosse sanzioni, a parte quelle elencate e il biasimo del popolo, perché alla città la sorte della donna non interessava. La donna non era un soggetto attivo, un essere che ragionava. Colei che tradiva il marito era considerata sedotta più che adultera, corrotta dal moichos.  L’ETERA (serviva per soddisfare il piacere) Pur non essendo legata a lui da un rapporto stabile non era ne...


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