LE Lingue DEL Mondo - Riassunto cap.6 - La linguistica. Un corso introduttivo PDF

Title LE Lingue DEL Mondo - Riassunto cap.6 - La linguistica. Un corso introduttivo
Author Giada Verzeletti
Course Linguistica generale 2 e Linguistica applicata
Institution Università degli Studi di Bergamo
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Riassunto cap.6...


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LE LINGUE DEL MONDO Le lingue del mondo sono minimo 2200 a un massimo del 12000. Il summer institute of linguistics di Dallas sancisce nel 2016 7000 lingue. In Italia abbiamo oltre all’ italiano le lingue delle minoranze in alcune aree del paese Francese, Tedesco, Sloveno, Ladino Dolomitico. Inoltre abbiamo neogreco-albanese- serbo-croato – provenzale e franco-provenzale- catalano e parlate zingare. In secondo luogo vi sono i dialetti che dal punto di vista della storia e della distanza linguistica possono essere considerati sistemi linguistici a sé stanti e non varietà della lingua. Così si arriva a una trentina di lingue indigene in Italia. Mentre le lingue romanze derivate dal latino sono considerate come sistemi linguistici autonomi, altri che hanno distanza strutturale del tutto analoga vengono talvolta considerati varietà della stessa lingua. Es cinese Le lingue vengono classificate per famiglie secondo criteri di genealogia che si basano sulla possibilità di riportare le lingua a un antenato comune attestato storicamente o ricostruito induttivamente a partire dalle lingue odierne. Un metodo per riconoscere il grado di parentela è quello basato sul lessico fondamentale. Lessico fondamentale: è un insieme di 200 termini designanti nozioni comuni da considerare non esposti a interferenze fra le lingue e quindi diagnostici per il lessico ereditario indigeno. La linguistica comparata e ricostruttiva ha un ruolo importante per il riconoscimento delle famiglie e delle loro articolazioni interne , particolarmente utili sono le leggi fonetiche. La linguistica comparativa riconosce a oggi 18 famiglie linguistiche più alcune 4/5 lingue isolate di cui non si è riusciti a provare la parentela con altre lingue e quindi ad appurare l’appartenenza ad alcuna delle famiglie esistenti. A queste vengono aggiunte lingue di pidgin e creole nate dall’ incontro e dalla mescolanza in situazioni particolari di lingue per lo più tra loro assai diverse e distanti. Pidgin: è un sistema linguistico semplificato che non ha parlanti nativi e si sviluppa in creolo quando diventa lingua materna di una comunità. Fra i pidgin abbiamo il tok-pisin (Papa nuova guinea e in parte creolizzato) WAPE(Wrst african pidgin english) parlato in Nigeria Camerun e ghana Chinese Pidgin English parlato in cina meridionale Fanakalo o fanagalò parlato in Sudafrica, Namibia, Zimbabwe Fra i creoli: sranan(suriname) krio(sierra leone) Giamaicano(Giamaica) Papiamento(isole di Curaçao Aruba Bonaires) il creolo haitiano, mauriziano, seicellese Solo alcune decine di lingue possono essere considerate le Grandi Lingue sono 64 con più di 10 milioni di parlanti nativi, per l’italiano vengono considerati nativi anche coloro che nella socializzazione primaria hanno come lingua uno dei dialetti italiani. Molte lingue si stanno estinguendo nelle aree isolate con pochi parlanti es. Amazzonia , Oceania. Oltre al punto di vista demografico ha molto peso anche il numero dei parlanti non nativi che parlano una certa lingua come seconda o straniera.

All’ inizio del Terzo millennio il 60% delle lingue note sia parlato solo dal 4% della popolazione. l’ 85% hanno meno di 100000 parlanti ciascuna In Europa sono parlate lingue di 5 diverse famiglie linguistiche: uraliche altaiche caucasiche semitiche(maltese) il basco. 6.2 Tipologia linguistica La tipologia linguistica si occupa di individuare che cosa c’è di uguale e cosa c’è di differente nel modo in cui a partire dai principi generali che governano le lingue possibili le diverse lingue storico-naturali sono organizzate e strutturate attuando scelte tra loro compatibili nella realizzazione di fatti /fenomeni che ammettono più soluzioni. Universali linguistici: sono proprietà ricorrenti nella struttura di tutte le lingue Tipo linguistico: è l’ insieme di tratti strutturali collegati gli uni agli altri e in concreto equivale a un raggruppamento di sist. linguistici aventi molti caratteri comuni. Tipo è un concetto molto idealizzato a un livello più alto di astrazione che non sistema una lingua non corrisponde mai totalmente in assoluto a un tipo particolare ma assieme a caratteristiche tipologiche prevalenti di un tipo ha anche caratteristiche di altri tipi Un sistema linguistico realizza fondamentalmente un certo tipo linguistico mescolando però in genere a questo caratteri di altri tipi. p.245 6.2.1Tipologia morfologica Per individuare i diversi tipi linguistici si adopera la morfologia e più precisamente la struttura delle parola. Si distinguono 4 tipi morfologici fondamentali di lingua: Primo tipo lingue isolanti. E isolante una lingua in cui la struttura della parola è la più semplice possibile: ogni parola è tendenzialmente costituita da un solo morfema (la radice lessicale) e dunque il rapporto morfemi: parole (detto indice di sintesi) è 1:1. L’indice di sintesi rappresenta il numero di morfemi per parola, si ottiene dividendo in un dato testo il numero di morfemi per il numero delle parole. Più basso è tale indice più tale lingua viene detta analittica Al contrario più alto l’ indice più la lingua viene detta sintetica. Le lingue isolanti isolano in blocchi unitari inscindibili le singole parole ma anche esprimono spesso significati complessi scindendoli in lessemi giustapposti. Le lingue isolanti non presentano tendenzialmente morfologia flessionale e hanno poca o nulla morfologia derivazionale. I significati e i valori di varia natura codificati nelle lingue di altro tipo dalla morfologia sono affidati al lessico. Le parole sono monomorfematiche e a prevalenza monosillabiche. Es. Vietnamita- cinese-thailandese-yorùba- hawaiano. Anche lì inglese presenta alcuni caratteri di lingua isolante grazie alla morfologia flessionale scarsa che possiede. I morfemi lessicali dell’ inglese non raggiungono propriamente la decina. ES. 247

Lingue agglutinanti: è una lingua in cui le parole hanno una struttura complessa, sono formate dalla giustapposizione di più morfemi anche lunga. Tali lingue presentano un alto indice di sintesi. attorno o superiore a 3:1 In queste lingue i morfemi hanno di solito valore univoco e una sola funzione: ogni affisso marca bi univocamente solo una categoria grammaticale. I morfemi all’ interno della parola sono facilmente individuabili , ben separabili l’ uno dall’altro sono anche rari i fenomeni di allomorfia e di omonimia fra i morfemi e la grammatica è regolare. Lingue agglutinanti sono: Turco-Ungherese-Finlandese-Basco-Giapponese-Shwahili- Lingue Bantu- Kannada –Esperanto p.248 Lingue flessive:Sono lingue che presentano parole internamente abbastanza complesse, costituite tendenzialmente da una base lessicale semplice (una radice) o derivata e da uno o anche più affissi flessionali che spesso sono morfemi cumulativi veicolando più valori grammaticali assieme e assommando diverse funzioni. L’indice di sintesi è 2:1 e 3:1. hanno una struttura meno complessa e sono composte da una catena meno lunga di morfemi. Vi sono molti fenomeni di allomorfia e fusione che amalgamano spesso i singoli morfemi e li rendono non ben separabili e identificabili con qualche difficoltà cosicché l’articolazione in morfemi delle parole risulta meno evidente e la loro scomposizione è poco evidente. L’analisi morfematica di queste lingue è complessa in quanto non sono rari fenomeni di omonimia, sinonimia e polisemia di morfemi. La morfologia presenta irregolarità e idiosincrasie. Esempi di lingue flessive sono: greco-latino-russo Le lingue romanze sono fondamentalmente flessive . Il francese parlato ha un indice di sintesi inferiore a 2 che lo avvicina alle lingue isolanti. L’inglese è considerato una lingua fusiva pari a 1.5 o anche meno avvcinandosi a quello delle lingue isolanti. Nel tipo morfologico flessivo si distingue il sottotipo introflessivo. Introflessivo: è caratterizzato dal fatto che i fenomeni di flessione avvengono anche dentro la radice lessicale: i morfemi flessionali ed eventualmente derivazionali sono in parte tranfissi vocalici che si inseriscono all’ interno di una base discontinua triconsonantica intercalandosi tra le consonanti di questa. Un esempio è l’ arabo Nella morfologia dell’ arabo vi sono oltre i tranfissi i prefissi e i suffissi. Il prefisso al- marca la determinatezza del nome I suffissi di caso –u –un –an marcano il caso nominativo determinato e indeterminato e l’ accusativo. I tranfissi arabi possono essere contemporaneamente morfemi derivazionali e flessionali. Lingue polisintetiche: Hanno la struttura della parola più complessa, essa è formata da morfemi attaccati assieme e vi compaiono due o più radici lessicali, morfemi pieni. Esse realizzano nella morfologia valori semantici che di solito sono affidati al lessico. L’ indice di sintesi medio è di 4:1.

Sono polisintetiche: lingue amerindiane-eschimese- quelle della famiglia paleo siberiana – australiane – groenlandese occidentale Per alcuni le lingue corporanti sarebbero un sottotipo delle lingue polisintetiche caratterizzato dalla sistematicità con cui il complemento diretto è incorporato dalle radici verbali. Le lingue isolanti sono lingue tipicamente analitiche Le lingue agglutinanti e polisintetiche sono sintetiche. Il tipo flessivo occupa un punto di vista intermedio tra analitiche e sintetiche L’italiano dal punto di vista morfologico è fondamentalmente una lingua flessiva. Isolante come in auto civetta Agglutinante come cumuli di suffissi/prefissi ristrutturazione polisintetico nelle parole composte retrocederemmo contiene a rigore due radici lessicali retro e cedere. 6.2.2 Tipologia sintattica Tipologia dell’ ordine dei costituenti L’ordine basico dei costituenti può essere usato come parametro per la classificazione delle lingue. Le possibilità teoriche di combinazione sono 6. SOV è ordine più frequente presente in italiano-lingue romanze-inglese-lingue germaniche- lingue slave- greco-finlandese-ebraico moderno ivrit- vietnamita- indonesiano- shwahili- hausa- yorubaguarani SVO secondo per frequenza latino –turco-giapponese-coreano-ungherese-curdo-persiano-pashtohindi-bengali-tamil-kannada-tibetano-somali-quechua Tedesco può essere ritenuto sia SOV Che SVO VSO terzo per frequenza arabo-ebraico cl.-gaelico-gallese-maori-tongano-samoano VOS quarto per frequenza OVS rarissimo dyirbal lingua australiana yamamadi apurina lingue del Sudamerica Il dyirbal è una lingua ergativa e il sistema di marcatura che possiede può offuscare il riconoscimento dell’ ordine dei costituenti.

Il latino potrebbe essere considerato sia una lingua SOV che una lingua a ordine libero. Gli ordini di gran lunga predominanti sono SOV SVO e VSO in quanto seguono due principi: Principio di Precedenza: fra i costituenti nominali il soggetto data la sua priorità logica deve precedere l’oggetto(principio più forte) Principio di Adiacenza: per cui verbo e oggetto debbono essere contigui in ragione della loro stretta relazione sintattico-semantica e dalla dipendenza diretta del secondo dal primo. Universali implicazioni: principi generalmente validi che collegano fra loro le posizioni di diversi elementi nella frase e nei sintagmi. es SOV (an GN) Se una lingua ha ordine SOV e in quella lingua nel sintagma nominale l’aggettivo precede il nome allora il genitivo precederà certamente il nome che gli fa da testa. VOS

(NA

NG)

Secondo la collocazione reciproca tra verbo e oggetto si distingue: lingue VO: Che costruiscono con l’ordine operando/operatore. Dato che V è la testa del sintagma verbale Lingue OV: Che costruiscono a sinistra con l’ordine operatore/operando Caratteri delle lingue OV Le posposizioni sono l’esatto simmetrico delle preposizioni ma dopo il sintgma che reggono. es. un anno fa Turco: Istanbula gelen vapur il battello viene da Istanbul. instambul-a dat. moto a luogo , gelen (p.presente di gelmek venire con ordine RelN, In turco i participi sono usati che reggono complementi con l’identitco valore che ha in italiano la frase relativa. es le auto provenienti da roma/ le auto che provengono da roma Caratteri lingue VO Costruisce a destra il gaelico. chunnaic mi cat mòr aig an dorus vidi io gatto grosso a/su la porta In ogni lingua vi è un ammontare di incoerenza tipologica legato a ragioni storiche e di variabilità Ergatività e prominenza topicale Ergatività: è un parametro tipologico che riguarda l’organizzazione dei sistemi dei casi che traducono in superficie ruoli semantici connessi al verbo. Le lingue ergative assegnano una marcatura diversa al soggettto a seconda che esso sia soggetto di un verbo transitivo (caso assolutivo)o intransitivo(caso ergativo). Queste lingue contrappongono un sistema di casi assolutivo-ergativo a un sistema nominativoaccusativo. Sono lingue ergative: basco-lingue caucasiche- dyirbal eschimese ciukcio tongano altre lingue autronesiane della Polinesia –molte lingue indigene dell’ australia. Avàro vas vekerula il ragazzo corre ragazzo(ASS) v ASS MASCH SG eker correre ula PRES L’assolutivo è il caso non marcato di queste lingue. I casi nominativo e accusativo non esistono. La frase ergativa corrisponde a una frase passiva in italiano ma con l’agente in tema . Lingue subject prominent: che costruisce le frasi secondo lo schema sogg-predicato es. le lingue indoeuropee-turco-arabo Lingue topic-prominent es. cinese che costruisce le frasi secondo lo schema topic comment

Lingue sia subject che topic comment: che può marcare fra l’altro un costituente o coem sogg. o come ogg. o altro caso con le particelle proposte ga nominativo- o acc. ni locativo/dativo o come tema con la particella wa....


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