Le scuole per i contadini dell'agro romano e delle paludi Pontine a Ruscio (2016) PDF

Title Le scuole per i contadini dell'agro romano e delle paludi Pontine a Ruscio (2016)
Author Stefano Vannozzi
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Le scuole per i contadini dell’agro romano e delle paludi Pontine a Ruscio Una scuola rurale dimenticata di Stefano Vannozzi Il vedere segnalata una foto per opera del suo Presiden- d’epoca con un’insegna te, Anna Franetzel - Celli dell’Ente Le scuole per i (Berlino, 27.05.1878 - Ro- contadini a Rus...


Description

Le scuole per i contadini dell’agro romano e delle paludi Pontine a Ruscio Una scuola rurale dimenticata di Stefano Vannozzi per opera del suo PresidenIl vedere segnalata una foto te, Anna Franetzel - Celli d’epoca con un’insegna (Berlino, 27.05.1878 - Rodell’Ente Le scuole per i ma, 28.09.1958), una giovacontadini a Ruscio mi ha ne e aristocratica berlinese, molto sbalordito, trovandofiglia e nipote d’illustri memi di fronte a un argomendici. Infatti, a seguito delle to da me già trattato in pasdiverse uscite nelle varie sato e oggetto di mio intetenute dell’Agro insieme al resse collezionistico ormai marito, il noto igienista e da diversi anni. mariologo Angelo Celli (al Sarà forse un caso, ma sono quale, nel 1932, sarà intitonato e ho vissuto proprio a lata una scuola a Colle S. Torre Maura, sulla Casilina, Anastasio di Cagli, nelle in quella che fu la storica borgata di Torrespaccata, Retro di cartolina illustrata da Duilio Cambellotti per una serie promossa “a Marche) per attività di profavore delle scuole per i contadini”, archi. Priv. di Stefano Vannozzi, Roma. paganda e prevenzione antidove esiste ancora sia la scuola rurale modello (decorata niente meno che dal famoso malarica, la signora Celli poté costatare con i propri occhi il artista avanguardista Duilio Cambellotti, 1876-1960), che fu grave stato di abbandono della gente bisognosa, priva di ogni inaugurata dal ministro Pietro Fedele nel 1927, sia il villino conforto umano. Da qui nacque l’ispirazione di provvedere del prof. Marcucci, che fu uno dei principali artefici dell’ope- anche allo spirito di quei fanciulli e giovani, utilizzando proprio i pochi luoghi ove era presente almeno una stazione ra. sanitaria della Croce Rossa o del Comune di Roma. Questa Quella dell’Ente è una storia veramente singolare all’interno iniziativa fu appoggiata e seguita successivamente da diverse del panorama della didattica italiana, che il lettore potrà amiche della dama, che già si adoperavano nell’assistenza approfondire in altre sedi attraverso il ricco repertorio biblio- sanitaria delle famiglie più povere e disagiate, fra cui era la grafico e grazie alle notizie fornite dalla rete web (un veloce scrittrice Sibilla Aleramo (alias Rina Faccio), cui ben presto si spoglio del fondo pubblicato è nel sito “la memoria in rete”, unì il compagno e letterato Giovanni Cena (Montanaro, 12.01.1870 - Roma, 07.12.1917), redattore della prestigiosa http://catalogo.archividelnovecento.it/). Merita una visita mirata il poco noto Museo Storico della rivista culturale Nuova Antologia, e infine il pedagogo AlesDidattica a Roma, intitolato a Mauro Laeng, pedagogista sandro Marcucci (Genzano di Roma, 18.07.1876 - Roma, (Roma, 15.02.1926 - Teramo, 2004), che ne è stato il primo 11.12.1968), insieme con l’amico Duilio Cambellotti (Roma, direttore, seguendo e curandone l’allestimento dalla rifonda- 10.05.1876 - Roma, 31.01.1960). Il Comitato, così composto, zione avvenuta nel 1986 fino alla sua scomparsa. Negli ultimi sostenuto dall’aiuto di alcune famiglie della borghesia romadecenni l’istituto ha indirizzato parte delle proprie risorse na, si adoperò in ogni modo per compiere quei passi che lo all’allestimento di mostre documentarie specialistiche, tenu- portarono all’apertura delle prime scuole. te spesso in collaborazione con il MIUR, il Comune di Roma, la Provincia di Roma e la Regione Lazio. L’istituzione pubblica All’inizio si sfruttò ogni rudere, capanna o grotta esistente, conserva molta documentazione che consente di ricostruire superando mille difficoltà, spesso dovute anche ad alcuni la storia e le vicende dell’Ente Le scuole per i contadini e affittuari delle tenute, che, più di una volta, intervennero per delle sue attività (1908-1995). L’archivio storico comprende, far “sbaraccare” le misere scuole, ritenendole un “inutile infatti: tutti i Registri dei verbali che si sono salvati; i registri lusso ed un vero e proprio pericolo” (… di certo non per le delle scuole; Partitario asili; una sezione costituita da atti e menti dei poveri contadini!). carteggi vari; Registri di protocollo, Libri di cassa; Prime note - cassa e documentazione attinente alla liquidazione dell’En- Nel 1904 è aperta una scuola domenicale e serale all’interno te. Inoltre, contiene un’altra rarità: una ricca raccolta foto- del Castello di Lunghezza, in un locale al piano terra del pagrafica riguardante le scuole, il loro ampliamento e la realiz- lazzo appartenente ai Duchi Grazioli, ove anche il Comune aveva tentato di tenere un’aula rurale, ma senza gran suczazione di nuove strutture. cesso. Come scrive a distanza di anni il Direttore degli istituti, Marcucci, tale opera era stata tentata “servendosi degli stesBreve storia delle scuole per i contadini si locali di una scuola diurna comunale frequentata da pochi L’idea di portare la scuola nella campagna, fuori le mura del- alunni figli di benestanti del luogo: del fattore, del guardiano, la nuova capitale italiana, e, con essa, l’istruzione e la rinasci- del dispensiere, del medico, e di qualche altro che poteva ta sia civile che morale dei suoi abitanti, spesso dimenticati permettersi il lusso di non far lavorare i propri figli. Per i dalla politica e dalle istituzioni, venne promossa nel 1904 in “guitti” la sola possibilità di frequentare la scuola era la doseno alla Sezione trasteverina dell’Unione Femminile Roma- menica...”.. na (appartenente a una più ampia associazione Lombarda)

funzione le Scuole Nel 1905 furono aperte dell’Agro Romano nel nuove scuole (o meglio Lazio, in Abruzzo, nelcapanne-scuole) in tutto le Marche e in Umbria l’agro romano, da Pantamentre l’Ente puglieno Borghese (situata fra se di cultura poteva le Vie Prenestina e Casilicontinuare a operare na), a Granaraccio (sulla in Puglia e Lucania; Via Polense, all’interno infine, l’Onair poté del vecchio casale), e per mantenere la delega un brevissimo periodo nella Venezia Tridentianche alla Marcigliana na, a cui aggiunse la (sulla Salaria); seguiti a Carta intestata de “Le Scuole per i Contadini” con emblema dell’ente e fascio littorio, partiVenezia Giulia. Interbreve da Colle di Fuori colare della testatina. venendo alla Camera (Rocca Priora) dopo un primo esperimento a Carchitti. L’anno seguente è la volta, nel gennaio 1934 per la consueta discussione del bilancio invece, di Corcolle, in una tenuta dei Principi Barberini; ma dell’Educazione Nazionale, il ministro Ercole ringraziò gli enti non vanno dimenticate anche altre località, quali Due Case, per la loro opera svolta fino ad allora, citando in particolare Capobianco (sulla Via Tiburtina), Procoio Nuovo, Cesarina, l’Ente di cultura nazionale e il Gruppo di Azione per le scuole del popolo di Milano, e al contempo difese la scelta di manPalidoro, Cerenova e Farfa. tenere la delega a quattro associazioni (Obn, Onair, Ente “Ecco la scuola doveva dare a questi ignoranti e reietti, senza pugliese di cultura e Scuole per i contadini dell’Agro Romaterra, senza anagrafe, una cittadinanza umana e civile. Era no) per «ragioni locali o speciali di varia natura», rassicuranquesto ben altro assunto che fargli compitare ed eseguire do che su di loro sarebbe stata sempre «operosa e vigile la un’addizione! La scuola con tutti i suoi sviluppi diveniva lo presenza del controllo statale»”. strumento non soltanto di assistenza materiale, ma di un’affermazione dei diritti sociali, di una denunzia al mondo civile Nel secondo dopoguerra, dopo un ulteriore e travagliato d’una superstite feudalità tanto più iniqua quanto più si eser- periodo seguito da una gestione governativa straordinaria citava sotto forma di commercio, all’ombra di qualche artico- protrattasi dal 06.03.1943 al 08.03.1950, l’Ente delle Scuole per i Contadini, già rinnovato nello statuto (1946), come scrilo del codice” (Marcucci). ve l’Alatri: “rimase in vita ancora per qualche decennio, ma Per sostenere l’Ente, specie nei primi anni di vita, il comitato con il solo incarico di gestire alcuni Asili infantili che aveva si finanziò spesso sotto forma di autopromozione sociale e contribuito a creare (…) a provvedere al funzionamento delle con offerte di conoscenti, amici e personalità dell’epoca, fra scuole, ai lavori del personale, aveva favorito il graduale pascui ricordiamo Enrichetta Hertz, Cesare Pascarella, Andrea saggio delle scuole materne che aveva in gestione, alle AmCosta, Benedetto Croce, Annie Nathan, Leonardo Bistolfi e ministrazioni comunali locali e, infine, basandosi sugli Art. 26 tanti altri ancora. L’associazione, eretta a Ente Morale a se- e 27 del proprio Statuto, deliberava di cessare ogni attività a guito del R. D. 23 gennaio 1921 n. 575, non ebbe vita facile partire dal 31 agosto del 1978”. neanche durante il Fascismo, rischiando spesso la chiusura e l’assorbimento, come poi accadde nell’O.N.B.; delegato dal Ruscio in lutto Ministero dell’Educazione Nazionale, riuscì comunque ad aprire, mantenere e spesso costruire numerosi edifici scola- Il 12 marzo, e' deceduto Remo Salamandra (n. a Monteleone stici. Proprio ai primi anni ‘30 del Novecento è, infatti, da il 12/3/1943), figlio di Paolo e Luigina Ciampini. ascrivere l’apertura o gestione dell’aula rurale di Ruscio in L'Associazione Pro Ruscio si stringe a familiari, alle sorelle Monteleone di Spoleto e la realizzazione ex novo della picco- Lucia e Monica, alla moglie Rita e ai figli Paolo e Letizia. la e non lontana scuola elementare di Albaneto di Leonessa Il 21 marzo 2016, e' deceduta Maria Felice Cardilli, ved. Ber(RI), un gioiello di architettura e storia della didattica ancora nabei, sorella di Angelo e Paolo. tutta da studiare e far conoscere. I primi segni di statalizza- L'Associazione Pro Ruscio, i Soci tutti s stringono ai figli Franzione si ebbero con “la notizia del ritiro della delega a gran co e Davide, ai nipoti Roberto, Francesca e Luca, alla nuora parte delle associazioni anticipata nel novembre 1933 si tra- Catia. mutò in realtà con il D.M. 15 giugno 1934 che stabiliva, come già detto, il passaggio alle dipendenze dell’Opera Balilla a partire dal successivo anno scolastico fino al compimento del Quota Associativa 2016 Sono in riscossione le Quote Associative (50,00 euro), quinquennio (iniziato nel 1931-32 e destinato a terminare che si possono saldare o tramite l’accluso bollettino di nel 1935-36) delle scuole rurali uniche della Lombardia, del cc postale (16772063) o mediante bonifico bancario, Piemonte, del Veneto, della Liguria, dell’Emilia, della Tosca(IBAN: IT54Z0570438550000064001206) entrambi intena, della Campania e del Molise, gestite fino ad allora dall’Ustati alla Pro Loco di Ruscio, specificando la causale del versamento. Tali versamenti potranno usufruire degli manitaria, dal Gruppo di Azione per le scuole del popolo, del sgravi fiscali in sede di Dichiarazione dei Redditi (Unico Gruppo di Azione per le scuole rurali del Piemonte, del Comio 730/2016) solo se effettuati tramite bonifico Info su: tato ligure per l’educazione del popolo, dell’Ente nazionale di www.proruscio.it cultura, dal Consorzio Emigrazione e Lavoro. Rimanevano in

Conclusioni e speranze Sono certo che la storia della Scuola elementare di Ruscio fra le due guerre mondiali, meriterebbe un giusto approfondimento attraverso la raccolta di fonti scritte e testimonianze orali. Si potrebbe così giungere a nuove e proficue scoperte, in primis attraverso lo studio di quanto conservato nell’Archivio storico comunale di Monteleone di Spoleto e in quello della vicina Direzione didattica di Cascia “Beato Ricostruzione parziale dell’insegna dipinta della scuola elementare di Ruscio di Monteleone di Spoleto (PG), disegno di Stefano Vannozzi, rielaborazione grafica Simoni Fidati” e del Provveditorato di Perugia. di Valentina Marino. Confido pertanto anche nell’inizio di una reciproca collaborazione fra l’associazione Pro Ruscio e il Museo della Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi Roma Tre, che “non si configura più come un luogo in cui attivare una didattica esemplare a livello nazionale, ma come occasione per costruire una "casa" della memoria destinato a studenti, docenti e studiosi interessati a svolgere ricerche nel campo della storia della scuola e dell’educazione”.

La targa della scuola elementare di Ruscio Attraverso la fotografia sono riuscito nell’intento di ricostruire, con buona approssimazione, gran parte del contenuto dipinto sulla tabella murale della scuola di Ruscio, che nello scatto è purtroppo solo parzialmente visibile. Si compone di un testo dipinto a mascherina, su un supporto ligneo costituito da più tavole, a fondo bianco, con lettere in caratteri capitali in rosso e in nero; nero era invece il logo posto a sinistra raffigurante un libro aperto e una vanga, simbolo dell’associazione ideato da Duilio Cambellotti. Vi si leggeva: “Le scuole per i contadini / dell’agro romano / Associazione […] / Comitato […] / Scuola E(lementare) […] ||”. A destra è possibile che vi fosse anche l’emblema del fascio littorio, ma non ne abbiamo certezza e pertanto non è stato inserito nell’ipotesi di ricostruzione grafica. L’insegna è databile intorno al 1935, poiché a tale data è certo che nell’intestazione dell’Ente non figurasse più l’intitolazione originaria di scuole per i contadini dell’agro romano e delle paludi Pontine, ma che questa fosse già stata abbreviata in scuole per i contadini dell’agro romano, a seguito della fine della bonifica e dell’inaugurazione di Littoria, terminata con l’istituzione della nuova provincia il 18 dicembre 1934. La scelta venne operata già con delibera interna all’istituzione con seduta del 18 ottobre 1933, poi confermata ufficialmente dal R. D. del 3 agosto 1933 n.1447.

Bibliografia minima essenziale: Marcucci A., La scuola per gli adulti analfabeti, in «La coltura popolare», n. 2, febbraio 1919. Marcucci A., L'opera contro l'analfabetismo, in «La coltura popolare», nn. 3, 4, 5, 1922. Ercole F., Echi del Bilancio dell’Educazione nazionale, in «I diritti della scuola», n. 14, 21, gennaio 1934, p. 224. Colapinto M., Le scuole per i contadini, estratto, in «La Pedagogia Italiana», anno II, fasc. 8-9, Tipografia Editrice “S. Benedetto”, Cassino, 1935. Marcucci A., Il lavoro rurale nelle scuole per i contadini, in «Il Lavoro nella scuola del lavoro», supplemento alla rivista

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