Legge 833 - RIASSUNTO COMPLETO SULLA RIFORMA SANITARIA PDF

Title Legge 833 - RIASSUNTO COMPLETO SULLA RIFORMA SANITARIA
Course Benessere organizzativo e rischio burn-out nelle professioni di aiuto
Institution Università del Salento
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RIASSUNTO COMPLETO SULLA RIFORMA SANITARIA...


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LEGGE 833/ 78 RIFORMA SANITARIA

Prima del 1978 il sistema sanitario italiano era basato su una forma di protezione assicurativoprevidenziale in cui il diritto alla tutela della salute era strettamente collegato alla condizione lavorativa e quindi non era considerato un diritto di cittadinanza nel senso pieno del termine. Le cosiddette Casse Mutue, ossia gli enti assicurativi che garantivano l'accesso alle cure, affondavano le radici nelle società operaie dell '800. In una fase storica caratterizzata, da una generale assenza di protezioni sociali, chi poteva permetterselo pagava per avere un'assistenza adeguata, per i più poveri non restava altro che affidarsi alle Opere Pie e alla beneficenza borghese. I lavoratori salariati iniziarono così ad associarsi e a mettere in comune risorse per assicurarsi dai rischi dell'esistenza (disoccupazione, malattia, infortunio, vecchiaia, ecc.) generando un esteso e capillare tessuto di società mutualistiche: un vero e proprio welfare dal basso. Nella prima metà del '900, le Società di Mutuo Soccorso pur perdendo la loro centralità all'interno del movimento operaio, cedendo il passo alle emergenti organizzazioni di massa sindacali e politiche, riuscirono comunque a sopravvivere. Sistema che non funzionò per molto tempo. Le mutue non riuscivano a garantire sempre e comunque il pagamento delle rette di degenze in tempo, soprattutto in seguito ad un aumento considerevole di ricoveri, un’inadeguata azione di contrasto dei ricoveri impropri ed un uso eccessivo dei tempi di degenza a scopi lucrativi (da parte degli ospedali). In breve tempo queste associazioni affrontarono una grave crisi finanziaria che di riflesso si abbatté sugli ospedali e quindi sugli assistiti. Per questo motivo lo Stato decise con un decreto legge, la n. 386 del 17 agosto 1974: “Norme per l’estinzione dei debiti degli enti mutualistici nei confronti degli enti ospedalieri”, di accollarsi tutti i debiti delle mutue e assorbirne la funzione sanitaria. CON LA L. 180 DEL 13 MAGGIO 1978 (COSIDDETTA LEGGE BASAGLIA) disponeva “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”, contribuì poi a porre le basi del nuovo sistema sanitario in quanto cambiava complessivamente l'atteggiamento verso il tema della salute mentale e definiva l'importanza assoluta dell'azione a livello preventivo piuttosto che curativo. presentata in Parlamento da Bruno Orsini, psichiatra e politico della Democrazia Cristiana. Considerata dai critici una legge incompleta ed incompiuta, la legge 180 fu una legge quadro che, effettivamente, presentava il limite della mancata definizione dei servizi e presidi alternativi all’Ospedale Psichiatrico e delle conseguenti linee guida. Tra le critiche più aspre, ci fu quella dell’aver lasciato che i pazienti psichiatrici venissero scaricati sulle famiglie.

I punti cruciali della Legge 180/78 Nel giro di pochi mesi la Legge Basaglia venne inserita all’interno della legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (la legge 833 del dicembre 1978); i suoi punti chiave: 

Eliminazione del concetto di pericolosità per sé e gli altri: trattamento sanitario in psichiatria basato sul diritto della persona alla cura e alla salute



Rispetto dei diritti umani (ad esempio, diritto di comunicare e diritto di voto)



Disposizione di chiusura degli OP su tutto il territorio nazionale



Costruzione di strutture alternative al manicomio (CSM)



Servizi psichiatrici territoriali come fulcro dell’assistenza psichiatrica

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Istituzione dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (Spdc) all’interno degli ospedali generali per il trattamento delle acuzie Trattamento sanitario di norma volontario: prevenzione, cura e riabilitazione



Interventi terapeutici urgenti in caso di rifiuto di cure e mancanza di idonee condizioni per il trattamento extra-ospedaliero: Trattamento sanitario obbligatorio (TSO)



Introduzione del concetto di “correlazione funzionale” tra Spdc o strutture di ricovero e servizi territoriali, sulla scia del principio di continuità terapeutica.

Il TSO può avvenire in presenza di questi 3 elementi:

1. Alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici; 2. La non accettazione delle cure da parte dell’infermo; 3. Assenza di condizioni e circostanze che consentano di adottare tempestive ed idonee misure sanitarie extra ospedaliere.

Il 23 dicembre 1978 venne approvata la L. 833/78 che istituiva il Servizio Sanitario Nazionale basato sulla visione solidaristica nell'erogazione delle prestazioni in cui la copertura sanitaria veniva estesa a tutti e non più limitata a talune categorie (lavoratori, pensionati, loro familiari e soggetti particolarmente bisognosi privi di tutela assicurativa obbligatoria). ART 1 PRINCIPI La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale. La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana.

funzioni, Strutture, servizi e attività destinati alla prevenzione, mantenimento ed recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione, senza distinzioni di condizioni individuali e sociali, e con modalità che assicurino uguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio.

Questa legge rappresenta un superamento del assistenza mutualistica. La nuova struttura istituzionale assegna:   

allo stato, le funzioni di indirizzo e di coordinamento, mentre alle regioni vengono affidate la programmazione, I organizzazione ed il controllo, attribuendo ai comuni le dirette responsabilità della gestione dei servizi.

La legge di Riforma Sanitaria del 78, stabilì che tutte le funzioni amministrative relative al assistenza sanitaria e ospedaliera non espressamente riservate allo stato e regioni, sono esercitate dal comune tramite le USL. Sono di pertinenza di queste ultime, i consultori familiari, servizi di igiene mentale, servizi ai soggetti a rischio di emarginazione, mentre gli altri dipendono dal Comune. Con tale riforma vi è una riorganizzazione del servizio sanitario totale, organizzando tutte le strutture e il personale al fine di creare un sistema efficiente, che in nome dei principi di dignità, salute, equità, appropriatezza ed economicità, possa distribuire servizi sanitari in maniera uniforme su tutto il territorio. Da questa riforma, oltre all'aspetto curativo e terapeutico, considerato come unico obiettivo fondamentale, assunsero rilevanza la prevenzione e la riabilitazione. Le associazioni di volontariato possono concorrere ai fini istituzionali del servizio Sanitario Nazionale nei modi e nelle forme stabiliti dalla presente

ART 2 OBIETTIVI: 1. la formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di un'adeguata educazione sanitaria del cittadino e delle comunità;

2. la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro;

3. la diagnosi e la cura degli eventi morbosi quali che ne siano le cause, la fenomenologia e la durata;

4. la riabilitazione degli stati di invalidità e di inabilità somatica e psichica;

5. la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell'igiene dell'ambiente naturale di vita e di lavoro;

6. l'igiene degli alimenti, delle bevande, dei prodotti e avanzi di origine animale per le implicazioni che attengono alla salute dell'uomo, nonché la prevenzione e la difesa sanitaria degli allevamenti animali ed il controllo della loro alimentazione integrata e medicata;

7. una disciplina della sperimentazione, produzione, immissione in commercio e distribuzione dei farmaci e dell'informazione scientifica sugli stessi diretta ad assicurare l'efficacia terapeutica, la non nocività e la economicità del prodotto;

8. la formazione professionale e permanente nonché l'aggiornamento scientifico culturale del personale del Servizio Sanitario Nazionale».

Il Servizio Sanitario Nazionale nell'ambito delle sue competenze persegue:

 





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il superamento degli squilibri territoriali nelle condizioni socio-sanitarie del Paese; la sicurezza del lavoro, con la partecipazione dei lavoratori e delle loro organizzazioni, per prevenire ed eliminare condizioni pregiudizievoli alla salute e per garantire nelle fabbriche e negli altri luoghi di lavoro gli strumenti ed i servizi necessari; le scelte responsabili e consapevoli di procreazione e la tutela della maternità e dell'infanzia, per assicurare la riduzione dei fattori di rischio connessi con la gravidanza e con il parto, le migliori condizioni di salute per la madre e la riduzione del tasso di patologia e di mortalità perinatale ed infantile; la promozione della salute nell'età evolutiva, garantendo l'attuazione dei servizi medicoscolastici negli istituti di istruzione pubblica e privata di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola materna, e favorendo con ogni mezzo l'integrazione dei soggetti handicappati; la tutela sanitaria delle attività sportive; la tutela della salute degli anziani, anche al fine di prevenire e di rimuovere le condizioni che possono concorrere alla loro emarginazione; la tutela della salute mentale, privilegiando il momento preventivo e inserendo i servizi psichiatrici nei servizi sanitari generali in modo da eliminare ogni forma di discriminazione e di segregazione, pur nella specificità delle misure terapeutiche, e da favorire il recupero ed il reinserimento sociale dei disturbati psichici;



la identificazione e la eliminazione delle cause degli inquinamenti dell'atmosfera, delle acque e del suolo.

DECRETO LEGISLATIVO 502 92 RIORDINO DEL SSN dopo la creazione del Sistema Sanitario Nazionale con la legge 833/78, con cui si voleva rimediare ai gravi problemi economici del sistema assicurativo delle mutue, si diede una seconda risposta forte all’insostenibilità del sistema di finanziamento e ai problemi del Sistema Sanitario Nazionale I PUNTI CHIAVE DELLA NUOVA RIFORMA 1. LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA : Il Piano Sanitario Nazionale è lo strumento principale di programmazione sanitaria. (art.5) Le regioni adottano i Piani Sanitari Regionali entro 150 gg dalla pubblicazione del PSN, che definiscono i modelli organizzativi dei servizi sanitari erogati nel territorio regionale,  IN FUNZIONE DELLE ESIGENZE DEL TERRITORIO  IN FUNZIONE DELLE RISORSE DISPONIBILI  CONFORMEMENTE ALLE INDICAZIONI DEL PSN Il Governo predispone il Piano sanitario nazionale tenendo conto delle proposte trasmesse dalle regioni . Il Piano sanitario nazionale ha durata triennale ed è adottato dal Governo nel rispetto degli obiettivi della programmazione socio-economica nazionale e di tutela della salute individuati a livello internazionale ed in coerenza con l'entità del finanziamento assicurato al Servizio sanitario nazionale

Il Piano sanitario nazionale indica: a) le aree prioritarie di intervento anche ai fini del riequilibrio territoriale delle condizioni sanitarie della popolazione; b) i livelli uniformi di assistenza sanitaria da individuare sulla base anche di dati epidemiologici e clinici, con la specificazione delle prestazioni da garantire a tutti i cittadini, rapportati al volume delle risorse a disposizione; c) i progetti-obiettivo da realizzare anche mediante l'integrazione funzionale e operativa dei servizi sanitari e dei servizi socioassistenziali degli enti locali, … d) le esigenze prioritarie in materia di ricerca biomedica e di ricerca sanitaria applicata, orientata anche alla sanità pubblica veterinaria, alle funzioni gestionali ed alla valutazione dei servizi e delle attività svolte; e) gli indirizzi relativi alla formazione di base del personale; f) le misure e gli indicatori per la verifica dei livelli di assistenza effettivamente assicurati in rapporto a quelli previsti; g) i finanziamenti relativi a ciascun anno di validità del piano in coerenza con i livelli uniformi di assistenza.

2. I LIVELLI UNIFORMI DI ASSISTENZA: sono le prestazioni e i servizi che il Ssn è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket) i LEA individuano lo standard minimo di prestazioni sanitarie da erogare sul territorio nazionale a tutti i cittadini - tenuto conto degli obiettivi della programmazione sociosanitaria - tenuto conto dei vincoli derivanti dal sistema di finanziamento del SSN 3 TIPOLOGIE DI PRESTAZIONI: 1) ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA IN AMBIENTE DI VITA E DI LAVORO(tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici/sanitari) 2) ASSISTENZA DISTRETTUALE (ass. sanitaria di base, integrativa, farmaceutica) 3) ASSISTENZA OSPEDALIERA(pronto soccorso, day hospital)

3. AZIENDALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE CHE EROGANO SERVIZI SANITARI: Le USL che erano strutture operative dei Comuni divengono aziende regionali dotate di • personalità giuridica • autonomia organizzativa • patrimoniale • contabile • gestionale e diventano AUSL (Aziende Unità Sanitarie Locali), articolate in Distretti Sanitari.

In analogia a quanto previsto per le USL è prevista l’aziendalizzazione degli enti ospedalieri, di rilievo nazionale e di alta specializzazione che diventano AZIENDE OSPEDALIERE. La gestione dell’azienda è affidata a un direttore generale, nominato dal presidente della giunta regionale, la dirigenza è costituita, oltre che dal direttore generale, dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario, che sono nominati dal direttore generale medesimo. Ad essi si affianca: o il consiglio dei sanitari (funzioni di consulenza tecnico sanitaria) o il collegio dei revisori (controllo contabile) Il consiglio dei sanitari è composto dal direttore sanitario e da personale sanitario medico, con questa riforma anche da una rappresentanza del personale infermieristico e del personale tecnico sanitario il collegio dei revisori era composto dal direttore generale, un designato dalla regione, un designato dal ministero del tesoro, un designato dalla conferenza dei sindaci

4. NUOVO MODELLO DI FINANZIAMENTO: Gli obiettivi del SSN sono fissati in funzione delle risorse disponibili. Il finanziamento delle prestazioni di ricovero non può più avvenire, come in precedenza, in base alle giornate di degenza, ma in base a tariffe predeterminate per ogni DRG, (diagnosis-related group Sono un sistema di classificazione di tutti i pazienti dimessi da un ospedale in gruppi omogenei per assorbimento di risorse) in base ad un tetto di spesa programmato per ogni azienda sanitaria, per stimolare la maggiore efficienza, economicità e appropriatezza di ogni singola azienda. Il riparto del finanziamento alle singole aziende era deciso dalle Regioni. Art.13, comma 1 «Le regioni fanno fronte con risorse proprie agli effetti finanziari conseguenti all'erogazione di livelli di assistenza sanitaria superiori a quelli uniformi» Ad effetto della riforma tutte le aziende sanitarie hanno l’obbligo di chiudere il bilancio in pareggio. Il verificarsi di ingiustificati disavanzi o la perdita delle caratteristiche strutturali comportava il commissariamento da parte della regione. 5. COMPETITIVITA’ TRA PUBBLICO E PRIVATO: E’ previsto che le prestazioni possano essere erogate sia dalle AUSL e Aziende Ospedaliere che da strutture private, a libera scelta del cittadino. Era in tal modo incentivata la competitività al fine di stimolare il miglioramento qualitativo delle prestazioni offerte. Le Regioni dovevano garantire l’accreditamento delle istituzioni private, i criteri di remunerazione delle prestazioni e il controllo qualitativo delle prestazioni. 6. REGIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO: Alle Regioni venivano attribuite maggiori responsabilità gestionali, organizzative e finanziarie. Funzioni delle Regioni: • Funzioni legislative e amministrative • Organizzazione delle attività di tutela della salute • Determinazione dei criteri di finanziamento della AUSL e delle Aziende Ospedaliere • Programmazione, controllo e valutazione della qualità delle prestazioni erogate • Determinazione dei livelli di assistenza superiori a quelli nazionali • Organizzare le rete di Distretti, Presidi, Servizi territoriali e il sistema di Emergenza Sanitaria

7. PARTECIPAZIONE DEL CITTADINO: Lo scopo della partecipazione dei cittadini è valorizzare il rapporto con l’amministrazione in termini di trasparenza e qualità dei servizi. A livello regionale si prevedeva l’utilizzo di indicatori per la verifica dello stato di attuazione degli obiettivi che vengono resi pubblici. E’ prevista inoltre la consultazione dei cittadini e delle associazioni di volontariato allo scopo di acquisire informazioni e proposte utili alla programmazione. 8. GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE AZIENDE SANITARIE: La gestione economica finanziaria delle Aziende USL e ospedaliere è di competenza delle Regioni. Le Aziende godono di autonomia patrimoniale e devono chiudere il proprio bilancio in pareggio. Le Aziende, per la gestione della contabilità analitica, sono dotate di Centri di Costo. 9. VERIFICA QUALI-QUANTITATIVA DELLE PRESTAZIONI SANITARIE : «Spettano in particolare alle regioni […] La valutazione della qualità delle prestazioni sanitarie» Vengono identificati degli indicatori di qualità delle prestazioni erogate dai servizi. Nel 1995, ad effetto della L.273 del 1995, viene introdotta la Carta dei Servizi, che è il documento con il quale ogni Ente erogatore di servizi assume una serie di impegni nei confronti della propria utenza riguardo i propri servizi, le modalità di erogazione di questi servizi, gli standard di qualità e informa l’utente sulle modalità di tutela previste.

10. RAPPORTI TRA SSN E UNIVERSITA’: Viene superato il regime di convenzione finora in atto e introdotto un sistema più flessibile basato sulla stipulazione di specifici protocolli d’intesa fra Regione e Università e sulla stipulazione di accordi appositi fra Università, Aziende ospedaliere e AUSL RIFORMA TER SSN 229/99 Con la Riforma Ter vengono ridefiniti i principi guida in materia di sostenibilità finanziaria del sistema secondo appropriatezza ed evidenza scientifica delle scelte d’uso delle risorse. 1) RUOLO ANCOR PIÙ RAFFORZATO DELLE REGIONI: proposte per piano sanitario nazionale! disciplinano suddivisione in distretti, finanziamento, vigilanza e controlli; 2) RAFFORZAMENTO DEL RUOLO DEI COMUNI che hanno un ruolo più incisivo nella programmazione e nella valutazione dei servizi e del raggiungimento degli obiettivi, nonché nella valutazione dell’operato del Direttore Generale. 3) PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI: l'autonomia decisionale degli utenti che partecipano all'attività di programmazione;

4) INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA: rientrano in tale ambito le prestazioni sanitarie che devono essere erogate parallelamente alle attività di assistenza sociale tese a supportare le persone in stato di bisogno 1. Si definiscono prestazioni sociosanitarie tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione. 2. Le prestazioni sociosanitarie comprendono: a) prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, cioè le attività finalizzate alla promozione e tutela della salute, alla prevenzione (ASL) b) prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, cioè tutte le attività del sistema sociale che hanno l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. (di competenza dei comuni) c) Le prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria sono caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e forte componente sanitaria (ASL)

5) AZIENDALIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO : le ASL sono dotate di personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale; per assicurare i servizi di...


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