Lemert Devianza Primaria E Secondaria PDF

Title Lemert Devianza Primaria E Secondaria
Author Denish 25
Course Sociologia dei fenomeni politici
Institution Università degli Studi di Perugia
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appunti per passare esame criminologia Sabina Curti: manuale...


Description

17. LEMERT DEVIANZA PRIMARIA E SECONDARIA Lemert → distingue tra devianza primaria e secondaria nella sua teoria dell’etichettamento. Sostituisce all’approccio strutturale di Merton, un approccio processuale: il rapporto mezzi – fini si sposta dalla struttura della classe sociale alla dinamicità e alla contigenza del processo di integrazione e interazione che avviene attraverso il controllo sociale. Critica alla spiegazione mertoniana → tralascia la dinamicità e la complessità della struttura culturale: quest’ultima è caratterizzata da un pluralismo valoriale, elementi di cambiamento continui, forme differenti di controllo sociale. Nel conflitto mezzi – fini che dà luogo al comportamento deviante intervengono, oltre alla classe sociale di provenienza, la tecnologia, l’interazione di gruppo i limiti socio – biologici e i processi psichici, nonché il controllo sociale informale e formale. Controllo sociale → non è solo conformità alle norme o la ricerca dell’ordine sociale; è piuttosto la possibilità di perseguire mete e valori, e quindi di perseguire integrazione sociale. È, a differenza delle teorie tradizionali, causa della devianza. Lemert individua due processi di costruzione della devianza: Teoria della deviazione → fondata sull’assunzione di rischi invece che su una concatenazione mezzi – fini, considera la deviazione come risultato di una tra le diverse sequenze possibili di mezzi e fini che non può essere spiegato completamente senza tener conto di fattori accidentali e del controllo sociale attivo (carattere processuale); presta attenzione al modo in cui gli esseri umani fanno ricorso alla sorte in situazioni di conflitto di valori. Le variabili sono la struttura di classe, la tecnologia, l’interazione di gruppo, i limiti socio-biologici e i fattori psichici. La deviazione secondaria che si genera a seguito delle relazioni sociali e soggettive nei confronti della deviazione primaria originaria, costituisce nella società moderna uno dei problemi più importanti da analizzare. La normalizzazione o l’attribuzione di un significato deviante alle azioni hanno luogo nell’ambito dell’interazione informale e mediante l’operato delle agenzie formali di controllo sociale. Le agenzie e gli agenti di controllo sociale, per salvaguardare i propri valori e interessi, definiscono la deviazione.

Deviazione primaria e secondaria. • Deviazione primaria → interviene all’interno di un’ampia varietà di contesti sociali, culturali e psicologici e si suppone che abbia implicazioni soltanto marginali per la struttura psichica dell’individuo: non dà luogo ad una riorganizzazione simbolica a livello degli atteggiamenti nei riguardi del sé e dei ruoli sociali. • Deviazione secondaria → consiste nel comportamento deviante o nei ruoli sociali basati su di esso che diviene mezzo di difesa, di attacco o di adattamento nei confronti dei problemi, manifesti o non manifesti, creato dalla reazione della società alla deviazione primaria. Pertanto concerne una particolare classe di risposte, socialmente definite, che le persone danno ai problemi creati dalla reazione sociale nei confronti della loro devianza: i problemi sono essenzialmente morali, collegati alla stigmatizzazione, alle sanzioni, alla segregazione e al controllo sociale. Hanno come effetto il rendere differente l’ambiente simbolico ed interattivo al quale la persona risponde, in modo tale da influenzare la socializzazione sia primaria che adulta. I problemi divengono fatti centrali nell’esistenza, che alterano la struttura psichica del soggetto e danno luogo ad una nuova e particolare organizzazione dei ruoli sociali e degli atteggiamenti nei confronti del sé: le azioni compiute in riferimento a tali ruoli ed atteggiamenti del sé costituiscono la devianza secondaria. Il deviante secondario è una persona la cui identità e vita sono organizzate attorno ai fatti della devianza. Si assiste a una svalutazione sociale del sé che porta a dei conflitti psicologici interiori → creano uno stato di devianza non organizzata o transitoria; nei casi in cui la persona procede oltre, l’attenuazione dei suoi conflitti deriva in genere dalla scoperta che il proprio status di deviante non è abissale come viene descritto dalle ideologie moraliste. Legge dell’effetto → applicata alla devianza, afferma che le persone di fronte ai problemi posti loro dalla società scelgono quelle linee di azione che si pensa costituiscano soluzioni soddisfacenti ai problemi; se le conseguenze sono quelle attese e le probabilità che l’azione o un’altra genericamente simile vengano ripetute diviene maggiore. Se le conseguenze sono spiacevoli o creano problemi maggiori di quelli che si volevano evitare, lo schema viene evitato....


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