Leopardi \"L\'infinito\" PDF

Title Leopardi \"L\'infinito\"
Course Italiano
Institution Liceo (Italia)
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Riassunti dell'infinito di leopardi per esame orale...


Description

Giacomo Leopardi Tipologia A ” Analisi del testo: “L’infinito Giacomo Leopardi nasce il 29 giugno 1798 a Recanati. Tra il 1809 e il 1816 svolge “sette anni di studio matto e disperato” che gli porteranno una cultura straordinaria, ma anche danni al suo fisico. Lavorando con Pietro Giordani scopre di sentirsi a disagio nel mondo recanatese perciò a partire dal 1825 lascia Recanati e si trasferisce prima a Firenze e dopo a Napoli dove morirà il .14 giugno del 1837 : La poetica di Leopardi si divide in tre fasi Pessimismo storico (1817-1823) nel quale si esalta il ruolo positivo della .1 natura definita come madre e l’infelicità dell’uomo come fenomeno storico. E’ in questo periodo che il poeta scrive i piccoli idilli tra i quali compare ; ” “L’infinito Pessimismo cosmico (1823-1827) nel quale la natura è definita nemica .2 dell’uomo (matrigna e crudele). In questo periodo il poeta lavora alla ; composizione dei grandi idilli e delle operette morali Pessimismo eroico (1830-1837) nel quale si sviluppa una social catena per .3 . opporre resistenza alla natura crudele L’autore non si definiva romantico, ma classico sebbene le sue opere fossero di . stampo romantico Di grande importanza è “L’infinito”, il primo dei cinque idilli (piccoli quadretti naturalistici scritti) composto nel 1819 dove Leopardi presenta un itinerario immaginativo infinitamente grande nello spazio e nel tempo attraverso la . visione di un colle e di una siepe che ostacolano la vista del poeta Il testo è composto da un’unica strofa di 15 endecasillabi sciolti e si sviluppa in due parti: nella prima prevalgono i dati visivi ed è presente un senso di inquietudine (interminati spazi, sovrumani silenzi, il cor non si spaura) , mentre nella seconda prevalgono i dati uditivi ed è presente un senso di dolcezza e leggerezza (sempre caro, profondissima quiete, il naufragar m’è dolce in questo mar). La parafrasi dell’opera è: Sempre caro mi fu questo colle solitario e questa siepe, che mi impedisce di guardare l’orizzonte, ma stando seduto e guardando, mi immagino spazi interminabili e silenzi sovrumani e una pace profondissima dove il mio cuore per poco non si spaventa. E quando sento stormire il vento fra questi alberi, confronto quell’infinito silenzioso a questo suono degli alberi; e mi torna in mente l’eterno, il tempo passato e il tempo presente e vivo e il suo suono. Così tra questa immensità il mio pensiero si perde: e il perdere in questo mondo mi è dolce. Nei versi iniziali, Leopardi delinea due oggetti, un colle e ad una siepe riferendosi al monte Tabor che all’epoca era un luogo poco frequentato e selvaggio dove il poeta era usuale andare a meditare. La siepe è per lui un ostacolo alla vista materiale, ma una spinta per attivare la sua immaginazione che si amplierà verso interminabili spazi, sovrumani silenzi e profondissima

quiete, che rappresentano un po’ le tre dimensioni, piano, altezza e profondità, . di uno spazio infinito Sempre in questi primi versi, Leopardi passa dal passato remoto al presente per passare dai ricordi che gli suscitava il colle al presente e a quello che vede .effettivamente Si può notare, inoltre, che l’autore fa uso di molti “deittici” (aggettivi e pronomi dimostrativi che si riferiscono alle coordinate spazio-temporali); usa “questo” per descrivere la concretezza di oggetti presenti e vicini, mentre usa “quello” . per parlare di oggetti immaginari Leopardi ricorre anche all’uso di molti enjambement con lo scopo di mantenere . alta la tensione che caratterizza il testo Nel testo sono presenti i temi dell’immaginazione e della riflessione che invitano i lettori a riflettere e ad interpretare i sentimenti di Leopardi che si serve principalmente di due sensi, quali la vista e l’udito; la vista gli permette di superare il limite della siepe e immaginare l’infinito, mentre con l’udito percepisce il rumore del vento che muove le foglie interrompendo così il suo . pensiero e tornando alla vita reale L’esperienza del naufragio nell’immensità è accompagnata da elementi che rendono scorrevole la lettura e suscitano dolcezza come l’ossimoro presente nell’ultimo verso “E il naufragar m’è dolce in questo mare” oppure l’espressione “Ma sedendo e mirando, interminati spazi ecc.” che dà una sensazione di immensità difficile da interpretare per la mente umana data .l’astrattezza Posso affermare che, facendo un confronto tra quest’opera e il sonetto “Alla Sera” di Foscolo, mi riconosco più nell’Infinito leopardiano perché mi capita più spesso di fermarmi in momenti di solitudine e pormi domande positive sull’esistenza dell’uomo o vagare con la mente per altri luoghi che difficilmente nella realtà potrò raggiungere; a volte però quando sono triste o arrabbiato, alla sera faccio una passeggiata per distrarmi e mi fermo al canale vicino a casa mia, dove riesco a placare le tempeste interiori, proprio come accadeva a . Foscolo nel suo periodo di grande crisi...


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