Lezione 3 Teoria DEL Nursing PDF

Title Lezione 3 Teoria DEL Nursing
Course Infermieristica generale II
Institution Università degli Studi del Molise
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TEORIA DEL NURSING Prof.ssa Serafina Fiorillo Lezione 3 – 29/12/2020 Sbobinatori: Marino Francesca Controllore: Gatti Ilaria

Argomenti: Virgina Henderson – Dorotea Orem – Marisa Cantarelli

Tra le teoriche del nursing si ricorda la Virginia Henderson che nasce Kansas City nel 1897. Nel 1918 si iscrive alla scuola Militare di Nursing di Washington, una volta diplomata percorre una rispettosa carriera nel campo anche dell’insegnamento nel momento in cui frequenta la scuola per infermieri dell’esercito, lei impara che tale scuola si ispira a dei principi validi quale quello di imparare facendo, sulla rapidità dell’azione, sull’importanza delle competenze tecniche e magistrali nell’esecuzione di procedure infermieristiche quali ad esempio l’uso del catetere, quale il rifacimento di letti vuoti ed occupati. I punti fondamentali della Henderson sono, che lei sottolinea, l’importanza dell’etica infermieristica e di un comportamento umanitariamente consapevole ma tali elementi sono considerati secondari in quel determinato momento storico, rispetto alle tecniche infermieristiche. Durante quindi il suo tirocinio di formazione, la Henderson, sentì la mancanza di un modello di comportamento professionale da emulare nel dispensare l’assistenza infermieristica. I punti su cui la Henderson basa la propria teoria sono i seguenti: • • • •

La salute, (lei non da una definizione propria di salute, ma la equipara all’indipendenza). L’ambiente viene considerato come quell’insieme delle condizioni e degli impulsi esterni che influenzano la vita e lo sviluppo di un organismo Persona/paziente intende ogni singolo individuo bisognoso di assistenza per poter raggiungere un pieno stato di salute, quindi la completa indipendenza Bisogni, dice però che l’uomo ha più dimensioni biologica, fisiologica e sociale e che ogni bisogno ha quindi la sua dimensione. La dimensione biologica che riguarda il patrimonio genetico; la dimensione fisiologica che riguarda il funzionamento degli organi; la dimensione psicologica che ricorda il carattere, i sentimenti e l’umore; la dimensione sociale che riguarda l’interazione con gli altri fenomeni sociali; la dimensione culturale che riguarda etnie di diverse nazionalità. I bisogni dell’individuo, secondo la Henderson, non potranno essere soddisfatti se una di queste dimensioni risulta alterata. Risulta importante quindi, per lei, comprendere l’influenza che tali dimensioni possono avere sulle indipendenze individuali.

Si sa anche che la Henderson è l’autrice della più celebre, e ancora oggi ricercata, definizione del nursing in termini funzionali contenute nell’edizione del volume pubblicato nel 1955 dove afferma che la peculiare funzione delle infermiere è di assistere l’individuo sano o malato nell’esecuzione di quelle attività che contribuiscono alla salute o al suo ristabilimento ( o ad una morte serena), attività che eseguirebbe senza bisogno di aiuto se avesse la forza, la volontà o la conoscenza necessaria, in modo tale da aiutarlo a raggiungere l’indipendenza il più rapidamente possibile. La Henderson identifica nel paziente 14 bisogni fondamentali, oggetto di accertamenti e di cure infermieristiche, che sono appunto: • • •

Respirare normalmente Mangiare e bere in maniera adeguata Eliminare i rifiuti del corpo

• • • • • • • • • • •

Muoversi e mantenere una posizione adeguata Dormire e riposare Scegliere il vestiario adeguato Mantenere la temperatura corporea a un livello normale scegliendo un vestiario adeguato e modificando l’ambiente Nel tenere il corpo pulito, capelli, barba, vestiti ben sistemati e proteggere il tegumento Nell’evitare i pericoli derivanti dall’ambiente ed evitare di ferire altri Nel comunicare con gli altri esprimendo sempre emozioni (bisogni, paure ed opinioni) Nel seguire la propria fede, quindi praticare la propria religione Nel dedicarsi a qualche occupazione, o lavoro, che procuri soddisfazione e quindi che raggiunga un certo risultato Nel giocare o partecipare a qualche forma di ricreazione Nell’imparare, scoprire o soddisfare la curiosità che porta ad un normale sviluppo della salute e usare tutti i mezzi disponibili per la salute.

Secondo la Henderson, la relazione infermiere-paziente è dinamica e cambia col modificarsi delle necessità del paziente, nella sua tensione verso l’autonomia personale. L’infermiere quindi può sostituirsi al paziente, può aiutarlo, può semplicemente essere il suo partner nell’elaborazione di un progetto assistenziale. La stesura di tale progetto deve, dunque, coinvolgere appena possibile il paziente e la sua famiglia, e deve integrarsi con il progetto terapeutico del medico e degli altri operatori sanitari. Alla luce di quanto sopra esposto, secondo la Henderson la pianificazione assistenziale del processo dell’infermieristica si divide innanzitutto nell’identificazione delle priorità, nella formulazione degli obbiettivi, nella identificazione dei modi di supplenza, nell’identificazione degli atti infermieristici, nella redazione di un piano di assistenza individualizzato. L’infermiere quindi, secondo la Henderson, ha bisogno di un’eccellente formazione, non solo sul versante ideologico ma anche sulle scelte sociali, al fine di diagnosticare e di curare con efficacia la persona che vive una situazione di disagio.

Un’altra teorica del nursing che si vuole ricordare è Dorothea Orem che è una teorica statunitense, è nata a Baltimora e si è diplomata infermiera a Washington negli anni ’30. Nel 1939 ottiene il Bacalov of Science and Nursing. Nel 1945 ottiene il master in scienze dell’istruzione infermieristica presso Washington e assume la carica di direttrice della scuola per infermieri. Dal 1949 al 1957 fu infermiera consulente nella divisione della sanità dei servizi istituzionali e formazione infermieristica del Ministero della Sanità nello stato dell’Indiana. In quel periodo ella iniziò a definire e sviluppare i suoi concetti di nursing e di pratica infermieristica. Nel 1958 elabora la Teoria del Self-Care ovvero la teoria della cura di sé. Secondo la teoria infermieristica della Orem tutto ruota intorno a 3 concetti basilari, strettamente connessi tra di loro. • • •

La teoria dell’auto assistenza Il concetto di deficit di auto assistenza Il concetto di sistemi infermieristici

Secondo la Orem si ha deficit di auto assistenza quando una persona non è in grado di prendersi cura di sé totalmente o parzialmente; in questo caso entra in azione il nursing. Secondo la Orem quando possono le persone si assistono da sole, quando non possono si rivolgono all’infermiere, la Orem sostiene che l’auto assistenza è la pratica di attività che gli individui compiono per proprio conto al fine di conservare la vita, la salute ed il benessere. E’ sempre secondo la Orem che sviluppa un sistema di assistenza infermieristica che

compensano quando la persona non è in grado di assistersi da sola; con questi sistemi si individuano quello totalmente compensatorio dove l’infermiera agisce direttamente per il soddisfacimento, il self-care del paziente, poi si ha quello parzialmente compensatorio dove vi è una cooperazione tra infermiere e assistito e quello educativo di supporto dove l’infermiere che guida, consola ed educa il paziente circa le abilità, le conoscenze utili alla compensazione dei bisogni. Quindi, secondo la Orem, la teoria del deficit della cura di sé insorge quando la capacità di auto assistenza non sono in grado di soddisfare i requisiti dell’auto assistenza, cioè quando una persona non è più in grado di gestire la cura di sé. E’ a questo punto che entra in gioco l’assistenza infermieristica, la quale si esprime attraverso 5 metodi che sono: • • • • •

Agire al posto della persona Guidare Insegnare Sostenere Fornire un ambiente adatto

Un’altra teorica da ricordare è appunto Marisa Cantarelli che nasce nel 1930 a Milano, è la più riconosciuta teorica del nursing italiano per il suo modello di prestazione infermieristica. Secondo il modello Cantarelli l’infermiere deve prima indirizzare la persona, guidarla e sostenerla o sostituirla per poter compensare l’eventuale deficit. L’infermiere deve agire con autonomia, competenza e responsabilità ed avere sempre un comportamento riconducibile al modello professionale, ovvero, deve sempre essere attivo e propositivo. Secondo quindi Marisa Cantarelli e il suo modello delle prestazioni infermieristiche, a lei è dato il grande merito, in quanto, attraverso il fare, l’infermiere, mette in atto interventi personalizzati in risposta ai bisogni di salute specifici di quel determinato paziente. Nel suo modello la Cantarelli individua 11 bisogni, di cui 2 sono in corresponsabilità con la figura medica. I bisogni della Cantarelli sono appunto: • • • • • • • • • • •

Respirare Alimentarsi e Idratarsi Eliminazione urinaria e intestinale Igiene Movimento Riposo e sonno Mantenere la funzione cardiocircolatoria Mantenersi al sicuro Interazione nella comunicazione Procedure terapeutiche Procedure diagnostiche

Ed è sempre l’infermiere che nell’ambito delle prestazioni si occuperà di: • • • • •

Indirizzare Guidare Sostenere Compensare Sostituire

Il paziente al fine di garantire una migliore qualità della vita, sempre compatibilmente con il suo stato di salute. Come si diceva prima, per la Cantarelli, per ogni bisogno, vi sono 11 azioni di assistenza infermieristica e vengono appunto definite prestazioni, cioè i risultati ottenuti durante lo svolgimento di un contesto di azioni, tra loro coordinate, per risolvere un bisogno specifico presente in un cittadino o di una persona malata. La Cantarelli quindi definisce bisogno di assistenza infermieristica come esigenza da parte dell’uomo di ricevere assistenza, qualora si verifichino particolari condizioni fisiche o psichiche che lo richiedano. Questo può essere soddisfatto dall’infermiere in quanto possiede le conoscenze e le competenze tecniche per l’indirizzo deontologico e quindi sarà cura dell’infermiere ad indirizzare, guidare, sostenere, compensare e sostituirsi alla persona malata, al fine di garantire una migliore qualità della vita. Si sa ancora oggi che il modello di Marisa Cantarelli ha rappresentato nella vita professionale un punto di riferimento essenziale per la crescita della professione infermieristica....


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