Mark-Twain - Riassunto vita e analisi opere (Huckleberry Finn) PDF

Title Mark-Twain - Riassunto vita e analisi opere (Huckleberry Finn)
Author Lidia Belluzzo
Course Culture e letterature angloamericane 2
Institution Università degli Studi di Catania
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Riassunto vita e analisi opere (Huckleberry Finn)...


Description

MARK TWAIN 1835-1910 Nacque in Florida, con il nome di Samuel Langhorne Clemens, e cresce nel Missouri. Dovette lavora sin da giovane in quanto orfano di padre; iniziò la sua carriera come giornalista e poi scrittore di racconti umoristici. Quando aveva quattro anni, la famiglia si trasferì ad Hannibal, una città portuale sul fiume Mississippi che gli ispirerà la città immaginaria di St. Petersburg di Tom Sawyer e Huckleberry Finn. Il Missouri era uno stato schiavista e il giovane ebbe familiarità con l’istituzione della schiavitù, tema che esplorò nella sua scrittura. Il padre di Twain, John, esercitava come avvocato e giudice. Nel 1847, quando Twain aveva 11 anni, suo padre morì di polmonite. L'anno successivo, Samuel divenne apprendista di una stamperia. Nel 1851 iniziò a lavorare come tipografo e collaboratore di articoli umoristici per l'Hannibal Journal, un giornale fondato da suo fratello Orion. A 18 anni lasciò Hannibal, per lavorare a New York, Filadelfia, St. Louis e Cincinnati. In un viaggio verso New Orleans lungo il Mississippi, conobbe Horace E. Bixby, pilota di battello, che fece crescere in Twain il desiderio di diventare un pilota egli stesso. Come Twain osservò in Vita sul Mississippi, il pilota superava il capitano di un battello a vapore in prestigio e autorità, ed era una professione gratificante con salari fissati a 250 dollari al mese. Twain si esercitò e studiò per più di due anni prima di poter avere la licenza nel 1859. Da questa occupazione trasse appunto il suo pseudonimo, originato da "Mark Twain" ("marca due", cioè "segna due"), il grido in gergo fluviale che segnalava la profondità del fiume. Samuel convinse anche suo fratello minore Henry a lavorare con lui. Henry però morì poco dopo a causa di un incidente, un'esplosione della caldaia del battello. Twain affermò di aver sognato la morte del fratello, un mese prima. Tuttavia egli non cessò di ritenersi responsabile per il resto della sua vita. Continuò a lavorare sul fiume fino alla guerra civile americana, quando il traffico fluviale si ridusse. Portato dal suo stesso precedente mestiere di giornalista ad alimentare l'interesse per la letteratura, cominciò a scrivere alcune novelle, che vennero pubblicate dai giornali presso i quali era stato impiegato. La vita che egli condusse, dal 1857 al 1861, sul Mississippi, sarebbe diventata però il tema ricorrente nelle sue opere. Il contributo più grande di Twain alla letteratura americana è spesso considerato il romanzo picaresco Le avventure di Huckleberry Finn (1884), seguito da Le avventure di Tom Sawyer, un libro per ragazzi. Ernest Hemingway disse: "Tutta la letteratura moderna statunitense viene da un libro di Mark Twain, Huckleberry Finn. (...) Tutti gli scritti Americani derivano da quello. Non c'era niente prima. Non c'era stato niente di così buono in precedenza". Alle sue "sfortune" finanziarie contribuì non poco l'ostracismo subito per le sue critiche all'imperialismo americano: prima del 1899 egli aveva supportato la politica estera tenuta dal governo, ma se ne era lentamente allontanato.[42] Dal 1899 in poi fu uno strenuo oppositore dell'imperialismo americano, propugnato dai politici sostenitori della teoria del "destino manifesto"[43]; Twain fu una delle figure di spicco della lega anti-imperialista, che si oppose all'annessione delle Filippine agli Stati Uniti. Egli scrisse Incidente nelle Filippine, pubblicato postumo nel 1924, in risposta al massacro di Moro Crater, nel quale vennero uccisi seicento Moro.[43] Fu da sempre un sostenitore dei diritti dei neri e un oppositore instancabile del razzismo in ogni sua forma, anche se in gioventù non aveva una buona opinione dei nativi americani.[47] Sebbene non si dichiarasse esplicitamente socialista, supportò il movimento laburista, oltre che i diritti delle donne e delle minoranze.[31][48] Queste posizioni vengono citate poco anche nei corsi di letteratura moderni, preferendo concentrarsi sul Twain meno "rivoluzionario".

La stella di Twain cominciò a declinare dagli anni successivi al 1890, e alla fine della sua vita egli fu un uomo profondamente depresso, pessimista e disilluso (sebbene il suo intelletto fosse ancora vivace). Contribuirono al peggioramento del suo stato le morti di tre dei suoi quattro figli, unite al decesso della sua amata moglie Olivia Langdon: gli sopravvisse solo la figlia Clara. HUCKLEBERRY FINN Da Le avventure di Tom Sawyer sappiamo che Huck era stato abbandonato dal padre, un ubriacone poco di buono, e aveva cominciato a vivere liberamente, abbandonato a se stesso per le strade di St. Petersburg. La sua situazione si ritrova sorprendentemente capovolta alla fine del suddetto romanzo. Le prime pagine di Le avventure di Huckleberry Finn ci aggiornano appunto sulla nuova condizione del ragazzo. Grazie all'apprensione della vedova Douglas e del giudice Thatcher, il denaro ritrovato da Huck e Tom alla fine del primo romanzo, è stato affidato alla banca in modo da poter fruttare una cospicua e sicura rendita economica. Di più, Huck può ora beneficiare di tutte cure di una buona e benestante famiglia, presso la casa della rispettabile vedova, la quale l'ha preso in custodia. Ma egli rimpiange la vita libera che conduceva precedentemente e, ripresi i suoi stracci, fugge temporaneamente nella sua amata botte da zucchero. Ad ogni modo, l'amico Tom riesce facilmente a dissuaderlo con qualche storia. Huck riprende allora con una certa insofferenza la vita civile che gli viene imposta: lavarsi, vestirsi bene ed esser educato a tavola, studiare e frequentar la scuola. Si sente però schiacciato da tutte queste convenzioni sociali che lui giudica francamente incomprensibili. Attratto dalle voci circa la fortuna del figlio, ecco ritornare sulla scena il padre di Huck. Questi si rimpossessa del ragazzino strappandolo alle cure della buona vedova, lo tiene dunque sotto chiave in una baita sperduta nei boschi a ridosso della riva del Mississippi, sul litorale che volge verso l'Illinois, attendendo gli esisti del processo di custodia a suo carico. L'uomo, spesso ubriaco, prende volentieri il figlio a bastonate e lo abbandona chiuso in casa per giorni, mentre egli è via. Da parte sua, il ragazzo si mostra piuttosto assuefatto alla violenza paterna e alla solitudine; non rimpiangendo la vita comoda cui pure stava quasi per abituarsi, si adatta nuovamente allo status quo. Solo in seguito ad un drastico inconveniente notturno durante in quale, in preda un impeto di delirium tremens, il padre tenta addirittura di ucciderlo, Huck si decide ad escogitare un piano per la sua fuga. I due personaggi principali tentano di emanciparsi: Huck cerca di liberarsi dai vincoli imposti dalla società, mentre Jim fugge dalla vita da schiavo. Il conflitto del romanzo è originato dal tentativo di Huck di riconciliare il proprio desiderio di libertà con quello di Jim. Dopo aver passato del tempo con Jim, Huck si rende conto che le difficoltà incontrate dal suo amico per affermare la propria libertà sono molto più grandi delle proprie, dato che Jim è difronte alle leggi imposte dallo schiavismo. Chapter I => Il romanzo inizia con Huck Finn che introduce sé stesso e fa dei riferimenti a The Adventures of Tom Sawyer. “Tu non sai niente di me” dice Huck “senza aver letto prima il libro Le avventure di Tom Sawyer , ma questo non ha importanza”. Racconta ai lettori che, il più delle volte, Twain racconta la verità in Tom Sawyer ma che tutti raccontano bugie, persino persone come la zia Polly e la vedova Douglas. Huck spiega brevemente come lui e Tom siano riusciti ad avere 6.000 dollari alla fine

di Tom Sawyer. Il giudice Thatcher ha preso i soldi di Huck riuscendo ad investirli, e adesso Huck si ritrova a vivere con la vedova Douglas e sua sorella, Miss Watson. Le due sorelle, come Huck raccontano, tentano di civilizzarlo (sivilize him), e in lui cresce frustrazione nel dover vivere in una casa pulita. Miss Watson dice a Huck che lui andrà “to the bad place” se non si comporterà bene. Durante la notte, Huck uccide accidentalmente un ragno sopra la sua spalla e pensa che ciò gli porterà sfortuna. Quando l’orologio della città segna la mezzanotte, Huck sente un rumore fuori dalla sua finestra e scopre che Tom Sawyer lo stava aspettando. La frase iniziale del romanzo segnala ai lettori che Huck Finn sarà il narratore e racconterà la storia con le proprie parole, nella sua lingua e dialetto, e dal suo punto di vista. Utilizzando il punto di vista del narratore in prima persona, Twain trasporta il lettore nella tradizione meridionale della lingua vernacolare. La frase iniziale inoltre allude al libro precedente, The Adventures of Tom Sawyer. L’allusione ricorda al lettore di un romanzo che racconta di ragazzi e le loro avventure: lo scopo dello scrittore è quello di ravvivare nelle memoria degli adulti “di come si sentivano, pensavano e parlavano e in quali strane imprese a volte si impegnavano.” Dopo Huck – e Twain – respingono il lavoro con “Ma quello non importa”. Sebbene gli episodi di avventura di tipo maschile tendano a riapparire come motivo di trama in Huck Finn, specialmente nelle sezioni in cui compare Tom, il loro scopo principale è più quello di comunicare le critiche alla società contemporanea di Twain che di evocare ricordi affettuosi. Questa dichiarazione inoltre mette in chiaro il fatto che non importa quanto tempo fa i lettori abbiano letto il libro precedente, Tom Sawyer: Huck Finn è la storia di Huck, e lui la racconterà dal proprio punto di vista “naturale e poco sofisticato”. Il primo capitolo introduce gli elementi letterari più importanti: l’humor è utilizzato in vari modi nel racconto. Poiché Huck è giovane e selvaggio (uncivilized), egli descrive gli avvenimenti e i personaggi in maniera diretta, senza dilungarsi troppo. Huck non ride alle situazioni e alle affermazioni divertenti semplicemente perché il suo approccio letterario non le trova divertenti: non riesce a vedere l’ironia. Non proietta sfumature sociali, religiose, culturali o concettuali nelle situazioni perché non le ha mai capite. Per esempio, quando Miss Watson dice a Huck che “she was going to live so as to go to the good place [heaven]”, Huck, utlizzando ciò che lui sa su Miss Watson e su quello stile di vita che l’avrebbe resa felice, risponde che lui non vedeva vantaggio nell’andare dove lei stava andando, e decide di non provare ad arrivarci. Huck non vuole che il suo commento sia sarcastico o dispregiativo: è semplicemente una dichiarazione di fatto. Il primo capitolo serve anche a introdurre un'importante immagine tematica che pervade il lavoro: l'individualismo naturale e libero in contrasto con le aspettative della società. Huck si sente limitato dalle aspettative sociali della civiltà e vuole tornare alla sua vita semplice e spensierata. Huck non riesce a capire perché le persone vorrebbero vivere in tali circostanze, e desidera ardentemente poter tornare alla sua vita precedente in cui nessuno cerca di "siviliarlo". Il contrasto tra libertà e civiltà permea il romanzo e la lotta di Huck per la libertà

naturale (libertà dalla società) rispecchia la più importante lotta di Jim, che lotta per la libertà sociale (libertà all'interno della società). Sia Huck che Jim cercano la libertà durante la loro avventura nel Mississippi, ed entrambi scoprono che la civiltà rappresenta un grande ostacolo per ottenere il loro sogno. Fin dall'inizio, i lettori si rendono conto che la civiltà è piena di certe ipocrisie, tra cui la religione e la pratica della schiavitù. Le realtà storiche della schiavitù e della divisione razziale sono, senza dubbio, gli elementi più importanti e controversi di Huck Finn. La questione della schiavitù è integrata nel contrasto tra libertà e civiltà, e l'inclusione del termine gergale dispregiativo "negri" nel primo capitolo prepara i lettori per il simile linguaggio volgare che seguirà. Al fine di rappresentare la regione e l'atteggiamento in modo realistico, Twain fa una scelta consapevole di non modificare il bigottismo regionale e la lingua che lo accompagna....


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