Meriggiare Pallido E Assorto – Montale PDF

Title Meriggiare Pallido E Assorto – Montale
Author Chiara Carcione
Course Letteratura Italiana
Institution Università degli Studi di Siena
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Summary

spiegazione della poesia "Meriggiare pallido e assorto" di Eugenio Montale...


Description

MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO – Montale è un componimento della sessione “Ossi di seppia” del 1916 ed è composto da tre quartine e una strofa di cinque versi. Questa poesia si può leggere sia come poesia (scaturisce il senso della bellezza) sia come prosa. La lirica ha sonorità dure e la sgradevolezza del suono è accresciuta dalle consonanti doppie o vicine → l'unica eccezione è la rima “palpitare-mare”, sono più leggeri da ascoltare, hanno vocali più aperte e un accenno positivo dell'estate. In questa poesia descrive il paesaggio che lui vede, la villeggiatura estiva delle cinque terre, usa una precisa nomenclatura perché appunto conosce molto bene ciò che nomina. È un caldo pomeriggio estivo e il poeta ascolta i pochi rumori della campagna, osserva le formiche rosse sul terreno, spia il mare lontano e cammina lungo un muro disseminato di vetri aguzzi. Come in Leopardi c'è una parte riflessiva e una descrittiva. Il componimento si chiude con l'immagine del muro che ha in cima “cocci aguzzi di bottiglia”, correlativo oggettivo dell'impossibilità di travalicare il limite della condizione umana e comprenderne il significato più profondo. La vita, nel suo andare avanti è una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. “mare che palpita” è una personificazione, dà il senso di vita e si contrappone all'aridità della terra. La vita sulla terra è in bilico, è precaria, il sole è così forte che riesce a seccare il terreno. È come se Montale non avesse ancora tagliato il cordone ombelicale dal mare. Gli uomini costruiscono tra se e gli altri dei muri di incomunicabilità (muraglia = massima solitudine). In questa poesia non si ha dolcezza perché secondo Montale nel 1900 la poesia non serve più a niente → nel 1975 ha vinto il Premio Nobel per la letteratura ed ha dichiarato: “serve ancora la poesia?”....


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