Metodo di Karl Lachmann PDF

Title Metodo di Karl Lachmann
Course Lettere Moderne
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Schema per chiarire il metodo filologico di Lachmann...


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Metodo di Karl Lachmann (1753-1851) Filologo tedesco, secondo Ottocento. Filologia di Tradizione (pluritestimoniale) Es: 1850, De Rerum Natura Lucrezio

1) La Recensio : primo approccio per avere piena consapevolezza della materia: 1. “Recognitio codicum” : raccolta e descrizione di tutti i testimoni ( sono d’aiuto i “cataloghi speciali” che racchiudono il lavoro di uno stesso autore – vd. pag.53 Stoppelli) 2. “Collatio codicum” (COLLAZIONE): si prende come base della collazione un manoscritto di riferimento, se possibile completo, che dovrà essere unico per tutto il processo di analisi ricostruttiva. Si procede con il confronto sistematico, parola per parola ( poesia = verso per verso, prosa = riga per riga). Se il numero di manoscritti è alto, conviene già in questa prima lettura comparata registrare via via le VARIANTI su fogli separati, contrassegnati dalla sigla dell’edizione da cui sono tratte. 3. “Classificatio mixta errores” (classificazione sulla base degli errori): dal risultato della collazione emerge una rete di divergenze testuali (LEZIONI DIFFERENTI): VARIANTI (ADIAFORE o indifferenti) Def: possibilità alternativa del testo (che non ne stravolge il senso) Quelle lezioni che di per sé potrebbero anche essere giudicate come risalenti al testo originario, cioè non denunciano nel loro aspetto la propria autenticità o la propria erroneità. Di fatto però testimoniano una differenza tra una copia ed un’altra.

ERRORI (Significativi) Def: divergenza che denuncia la distorsione evidente della base originale. Indizi (di Halvet) per capire se si tratta di un errore:  Serie di parole e sillabe prive di senso e contrarie alla logica  Frase che violi le leggi della lingua che parlava l’autore. (es. nel ‘200 impossibile disattendere la “Tobler-Mussafia” = le frasi non iniziavano con pronome atono). Bisogna conoscere la lingua e grammatica storica.  Affermazioni discordanti con il pensiero dell’autore. Bisogna conoscere la cultura dell’autore  Le lacune che tolgono senso al passo e rappresentano un guasto nel contesto (es. lacuna da omoeteleuto, saut du meme au meme)  Ripetizione di una parola , che compare prima al suo posto e poi sostituisce un termine che segue.  Errore di anticipo: il copista inserisce una parola che è alla fine al posto di una parola a inizio frase.

ERRORI-GUIDA Gli errori significativi che servono alla costruzione di uno stemma sono chiamati dal Maas errori-guida. In base agli errori è dimostrabile: a) La INDIPENDENZA di un testimone da un altro Se A presenta un errore contro B, di una natura tale che non si può ipotizzare che sia stato corretto in B dal suo copista (per congettura). Si tratta di un errore non evidente, quindi improbabile la possibilità che il copista si accorgessi di lui (in A) e trascrivesse la forma corretta (in B). Es. saut du meme au meme: Se A presenta una lacuna di un periodo, e B no, non è pensabile che il copista abbia riconosciuto l’errore e abbia ripristinato la parte saltata. ERRORE SEPARATIVO b) La CONNESSIONE fra due o più testimoni contro un altro B e C possiedono un errore comune contro A, di tale natura che non possono averlo commesso in maniera indipendente. (Es entra presentano lo stesso identico saut du meme au meme) ERRORE CONGIUNTIVO c) La DISCENDENZA di un gruppo di testimoni da un capostipite comune, diverso dall’autografo (archetipo) E.C.

4.

“Stemma codicum”: rappresentazione grafica dell’ albero genealogico della tradizione

Due POSTULATI FONDAMENTALI: i) L’originale è per definizione privo di errori ii) Non esiste passaggio di copia che non comporti l’introduzione di almeno un errore significativo. Il grafico che descrive visivamente l’albero genealogico si chiama STEMMA DEI CODICI. (Per es. vd pag.68-69 Stoppelli) Un qualsiasi stemma non rappresenterà l’evoluzione reale della tradizione di un testo, ma solo i rapporti genetici. Es. L può presentare 3 errori significativi rispetto all’originale e non averne neanche uno in comune (errore congiuntivo) con altri testimoni: se riproduciamo fedelmente lo stemma, L risulterà un archetipo…ma può essere che il vero archetipo a noi non sia rivenuto (es. A), quindi il vero archetipo sarà A. 5. Utilità dello stemma:  “Eliminatio codicum descriptorum”: Per la ricostruzione del testo, alla luce dello stemma, vanno esclusi, perché inutili, i “ codices descript” ( cioè le copie di testimoni conservati). Per dimostrare che A è un testimone descritto dovrà possedere tutti gli errori di B +1.  Criterio per la scelta delle varianti: (a) caso della recensio chiusa: ci sono 3 testimoni A, B e C. Immaginiamo che lo stemma indichi B e C entrambi discendenti da uno stesso archetipo y ( entrambi apografi dello stesso antigrafo), mentre A legato ad un altro ramo.* Ora, se A e B conservano la variante α e C la β.. significa che  è la variante originale dell’autore, mentre β è una lectio singularis. [Non conta naturalmente il rapporto maggioritario di 2:1, ma la PRESENZA DELLA STESSA LEZIONE IN DUE RAMI DIVERSI.] (b) Caso della recensio aperta: Considerando la situazione prima accennata *Ma adesso: C e B possiedono la variante , A invece la β. Non è possibile automaticamente scegliere la lezione dell’originale. Il rapporto qui diventa di 1:1 e lo stemma si semplifica in stemma bipartito (per questa lezione) Per risolvere questo problema (metodo meccanico inapplicabile) si predilige una valutazione di ordine stilistico: (i) Lectio difficilior (scelta lessicale più rara e ricercata) preferita alla lectio facilior . Si suppone che le innovazione inserite durante la copia siano sempre delle banalizzazioni. (ii) Criterio dell’ Usus scribendi : la lezione maggiormente rispondente agli usi stilistici dell’autore, o del genere dell’opera, o dell’area linguistica in cui si inscrive… Se il rapporto cambia, e la tradizione presenta più alternative ad una singola lezione, si parla di diffrazione, che rappresenta una dispersione delle varianti: come risolverla? Anche qui vale il principio: (i) Lectio difficilior (ii) Grammatica storica e storia della lingua (iii) Cultura dell’autore (iv) Usus scribendi (stile dell’opera) 2) Examinato ( prima fase della COSTITUTIO TEXTIS): esame del testo per valutare ogni singola lezione alla luce dello stemma, qualora vi siano divergenza tra i testimoni . Può rivelare errori che sono sfuggiti alla fase di confronto nella recensio. Si conclude con la segnalazione e il riconoscimento delle lezioni più vicine alla “Intentio auctoris” 3)Emendato ( seconda fase della COSTITUTIO TEXTIS): è l’atto pratico della correzione delle innovazioni in autentiche, non riconducibili all’autore (originem detergere) Se dunque il testo risulta corrotto , due casi: si ricorre ancora all’ ope codicum (secondo il meccanico risultato della recensio e examinatio) o ope ingenii, eseguita per congettura (supposizione). Nell’uso moderno l’e. è solo congetturale e a essa si fa ricorso come ultima ratio là dove la lezione fornita dai manoscritti non appare accettabile.

LIMITI DEL METODO di Lachmann Quando ci si cala nel flusso reale dei testi, le decisioni che li riguardano richiedono continuamente valutazioni soggettive che contraddicono quella pretesa oggettività del metodo. Perché il metodo sia attendibile c’è bisogno di una tradizione: quiescente e tendenzialmente non caratterizzante, dotata di archetipo, rapporti di derivazione solo ti tipo verticale (trasversale* quando si intersecano più antigrafi per la produzione dell’apografo) L’assenza di archetipo (imbarazzo di Lachmann) ?: a Caso: A,B,C sono testimoni tra di loro indipendenti (errori separativi li dividono). Ci troviamo nella situazione di recensio chiusa ipotizzata prima (vd.)Se però la variante di C, β, è di qualità stilisticamente superiore l’applicazione meccanica del metodo non lo riconosce. Potrebbe trattarsi, invece, di un caso di POLIGENESI = un’origine indipendente della variante di minor qualità nei due testimoni concorsi, A e B. E se accade più volte? Conta più l’autorità del filologo o l’automatismo del metodo? Contaminazione Quando un testimone è prodotto con il ricorso a più fonti (antigrafi) contemporaneamente. Rapporti non verticali ma trasversali -> finta recensio chiusa....


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