Montesquieu riassunto. PDF

Title Montesquieu riassunto.
Author Erika Conti
Course Storia delle dottrine politiche
Institution Università degli Studi di Catania
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Riassunto su montesquieu, dal libro D'Addio....


Description

MONTESQUIEU Nasce quando in Francia è al trono Luigi XIV. CONTESTO STORICO: Il programma di Luigi XIV era basato sull’ideale della monarchia di diritto divino, dal quale derivano i poteri del re che si esprimono in una volontà assoluta. lo Stato fa della volontà soggettiva del sovrano una volontà oggettiva. Luigi ricostituì lo stato francese mediante la volontà assoluta del monarca: gli Stati Generali non vennero più convocati e i Parlamenti furono privati nel 1673 del potere di veto sulle leggi. L’istanza della riforma dello Stato indica la possibilità di una ricostituzione dell’intero ordine sociale e politico, sulla base di una concezione sistematica che ne indichi il vero principio costitutivo. PENSIERO POLITICO: Il pensiero politico di Montesquieu trova il suo fondamento nella polemica verso la monarchia assoluta di Luigi XIV, con la quale l'assolutismo diventa dispotismo. Contrasta le tradizione del regno di Francia e degli altri Stati europei. “Pensieri”  definizione di libertà che esprime l’idea ispiratrice della sua speculazione politica. È intesa come “il bene che ci permette di godere di tutti gli altri beni”. “Lo Spirito delle leggi”: 32 libri, divisi in 6 parti: 1.2  temi politici: forme di governo e monarchie costituzionali, con teoria sulla divisione dei poteri.  Si dedica allo studio dei rapporti fra la costituzione e leggi positive analisi finalizzata al problema della LIBERTA’ POLITICA. Libertà politica: Il diritto delimita la sfera di libertà dell’individuo nella società (è la sfera in cui l’individuo ha il potere di compiere determinate azioni e nessuno può impedirle). LIBERTA’ VUOL DIRE CHE L’INDIVIDUO PUO’ COMPIERE DETERMINATE AZIONI PERCHE’ PREVISTE DALLA LEGGE.  Per quanto riguarda l’organizzazione dello Stato, Montesquieu individua 3 costituzioni: - Repubblica: quando il potere sovrano appartiene al popolo: aristocratico o democratico - Monarchia: quando il potere sovrano è di uno solo che governa attraverso leggi fondamentali che disciplinano e delimitano il suo potere. - Dispotismo: quando il potere sovrano appartiene ad uno solo che governa a suo arbitrio. A queste costituzioni corrispondono 3 “principi” , rispettivamente: - Virtù: come amore della patria per il governo repubblicano democratico, e come etica della moderazione per quello aristocratico - Onore: per il governo monarchico, come rifiuto di compiere alcun atto che possa ledere la dignità, l’indipendenza, la rispettabilità personali - Paura: per il governo dispotico, dove viene abolita in ogni individuo qualsiasi capacità di rimostranza o di discussione.



La monarchia è la forma di governo che è basata sulle leggi fondamentali che riflettono una

società gerarchizzata e articolata in una molteplicità di ordini. Tra i cittadini e il sovrano ci sono le istituzioni che mediano il comando: la più importante è la nobiltà, che si divide in: - Nobiltà di sangue: grandi famiglie che vantavano una tradizione quasi pari alla monarchia erano affidati i più alti incarichi dello Stato. - Nobiltà di toga: aristocrazia minore  amministrazione della giustizia. La politica deve garantire l'unità dello Stato: non è fatta dagli individui, ma dalle istituzioni. 

La monarchia non offre una garanzia sufficiente per la libertà dell’individuo, perché tende ad espandere sempre più il suo potere: per questo è necessario un altro potere che gli si contrapponga per mantenerlo nei limiti. La forma di governo migliore è la monarchia temperata, nella quale la sovranità deve essere distinta in 3 poteri legislativo, esecutivo e giudiziario che devono essere attribuiti a 3 organi differenti, infatti il dispotismo si attua nel momento in cui questi poteri si concentrano nelle mani di un solo organo. Nello Stato costituzionale: alla monarchia viene attribuito il potere esecutivo all’aristocrazia ed al popolo quello legislativo alla aristocrazia “di toga” quello giudiziario. Poiché in uno Stato libero, ogni uomo libero presumibilmente deve governarsi da sé, bisognerebbe che tutto il popolo esercitasse il potere legislativo. Ma essendo ciò impossibile occorre Che il popolo lo faccia per mezzo dei suoi rappresentanti. Il grande vantaggio dei rappresentanti sta nel fatto che essi sono capaci di discutere i problemi di interesse pubblico. Il popolo non è per nulla adatto ad un tal compito, ed è questo uno dei grandi inconvenienti della democrazia . il popolo deve occuparsi delle questioni del governo solo per scegliere i propri rappresentanti, il che è pienamente alla sua portatA.

3  rapporti fra leggi-ambiente:   

Montesquieu ricorda che la povertà come la ricchezza di un individuo dipendono dal suo impegno di lavoro. Una “gente” diventa popolo/nazione quando come risultato del suo operare essa assimila i fattori materiali derivanti dall’ambiente in cui vive: uno “spirito generale”. Tale concetto di popolo – nazione indica un’unità etico – politica che ha una sua distinta individualità.

4  leggi che attengono al commercio: 



Nella prospettiva realistica di Montesquieu, la libertà riguarda anche la sfera economica che deve essere regolata dalle leggi, consentendo a ciascun individuo di accedere alla proprietà, secondo le sue capacità e i suoi meriti, e di esercitare nella società quella funzione che gli è consentita dal grado di indipendenza economica raggiunto. Per quanto riguarda le leggi e l’attività economica, Montesquieu sottolinea il modo con cui gli uomini si procurano i beni necessari alla loro vita che è l’essenziale presupposto delle leggi positive.

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rapporti fra leggi-religione:  Per quanto riguarda la religione, non viene considerata da un punto di vista teologico, ma in relazione al bene che può offrire alla vita civile; la religione è importante perché può sostituirsi allo Stato e garantire l’ordine politico nel momento in cui le leggi non hanno effetto. La religione è un freno per il potere politico alla sua tendenza di diventare assoluto. (egli critica Bayle che aveva sostenuto che potesse esistere una società senza religione)

6 origine e formazione delle leggi  Prefazione: Montesquieu precisa che il concetto di legge deve essere fondato sul principio che ci consente di intendere il diverso e il generale: le leggi, senza alcun rapporto tra loro, ci appaiono come la manifestazione di un ordine complesso.  L’interesse di Montesquieu verte sulle leggi positive, quelle create dall’uomo, permettono la distinzione dal mondo fisico e da quello animale in quanto solo l’uomo è in grado di darsi delle regole, ma l’uomo è sottoposto anche alle leggi divine e naturali. LA LIBERTA’ COINCIDE CON LE LEGGI, PERCHE’ IL DIRITTO DELIMITA LA SFERA D’AZIONE DELL’UOMO.  Montesquieu non accoglie la concezione giusnaturalistica della società per cui essa si costituirebbe mediante il consenso espresso dei singoli individui nel contratto. Contrariamente: La società è un fatto naturale: nello stato di natura l’uomo è dominato dall’istinto di conservazione e non possiede una ragione attiva ma solo la facoltà di ragionare; e quando dalla famiglia nascono i gruppi sociali si rende necessaria una coordinazione, delle attività di più individui per il perseguimento di scopi che non possono essere raggiunti dal singolo, attraverso 3 diritti : - Diritto delle genti: che regola i rapporti fra le diverse società - Diritto politico: che disciplina i rapporti fra governanti e governati - Diritto civile: che regola i rapporti degli individui fra di loro  I gruppi sociali diventano una società politica quando riescono ad esprimere un GOVERNOquando una o più persone possono far valere i loro comandi mediante la forza collettiva: che si ha con l’unione delle forze particolari (gruppi sociali minori). Essa richiede anche l’unione delle volontà dei singoli FORMAZIONE STATO CIVILE: - Società civile che si distingue dallo Stato è il presupposto del diritto civile. - Diritto civile VS diritto politico: 1. Quello politico si fonda sulle forze particolari: sulle istituzioni. 2. Quello civile: sulla volontà degli individui.  Lo SPIRITO DELLE LEGGI è formato dall’unione delle relazione tra le leggi: - Cogliere il nesso reale che unifica tutte le leggi - Stabilire le relazioni che intercorrono tra le leggi - Le relazioni che sussistono tra le leggi e l’ambiente, natura dei popoli, con la storia....


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