Nietzsche - riassunto vita e pensiero PDF

Title Nietzsche - riassunto vita e pensiero
Author Alessia Ale
Course Storia Della Filosofia
Institution Università del Salento
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riassunto vita e pensiero...


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NIETZSCHE VITA E SCRITTI Friedrich Nietzsche nasce nel 1844 a Lipsia in Prussia (attuale Germania). Riceve, per via della madre, una prima educazione teologica dalla quale si allontana alla filologia classica. Nella sua speculazione importane è il rapporto con il pensiero di Schopenhauer e con il musicista Wagner, dai quali si allontanerà. I rapporti con la madre e la sorella sono conflittuali. A soli 24 anni ottiene la cattedra di Lingua e letteratura greca presso l’Università svizzera di Basilea, ma dovette dimettersi dall’insegnamento nel 1879 a causa di disturbi nervosi che si aggravarono nel tempo. Il filosofo ricerca il suo benessere vagabondando tra Svizzera, Italia e Francia. Vivendo in solitudine, si dedica alla composizione delle sue opere, sperando di raccogliere attorno a sé una schiera di discepoli e seguaci. Si innamora di una giovane ragazza che rifiuta di sposarlo preferendo a lui il suo più caro amico. La depressione di Nietzsche aumenta. A 44 anni, stabilitosi a Torino fu colto dal primo attacco di follia in pubblico. Fu ricoverato in una clinica per malattie nervose e successivamente fu affidato prima alla madre e poi alla sorella, che costruì un archivio per raccogliere l’eredità letterarie di Nietzsche. Intanto la fama di Nietzsche cresce, ma il filosofo non può rendersene più conto perché immerso nella notte della follia. Alla sua morte, avvenuta nel 1900 (56 anni) i libri che dovette pubblicare a sue spese corrono ormai per tutta l’Europa. Tra le opere, pubblicate a sue spere, ricordiamo in ordine cronologico: La nascita della tragedia (1872); Umano troppo umano. Un libro per spiriti liberi (1878); Così parlò Zarathustra (1883); Al di là del bene e del male (1886); Genealogia della morale (1887); e una serie di opuscoli del 1888 (come L’Anticristo; Maledizione del cristianesimo; Ecce homo; ecc) che il filosofo scrive in un periodo di euforia psichica e di massacrante lavoro intellettuale.

LA MALATTINA DI NIETZSCHE IN RAPPORTO CON LA SUA FILOSOFIA Nel passato la critica positivistica ha screditato la filosofia di Nietzsche a causa della sua malattia. L’interpretazione positivistica infatti definisce la filosofia nietzschiana come malata perché prodotta da una mente malata. In seguito la situazione è mutata. L’interpretazione avanguardista valorizza la malattia di Nietzsche, considerandola una condizione favorevole alla sua creatività filosofica. Infatti, grazie alla malattia, alla sofferenza e alla solitudine Nietzsche, abbandonando le illusioni dei “sani”, ha potuto elaborare una visione anticonformistica sul mondo. Partendo dal presupposto che tutte le filosofie sono interpretate per quello che oggettivamente dicono, gli studiosi odierni hanno eliminato la questione del rapporto tra malattia e filosofia di Nietzsche, ritenendolo irrilevante.

NAZIFICAZIONE E DENAZIFICAZIONE Il nome di Nietzsche è stato associato alla cultura nazifascista, tanto che si è parlato del nazismo come un “esperimento nietzschiano”. Questa lettura è stata in gran parte diffusa dalla sorella di Nietzsche, Elisabeth, che aveva tendenze naziste, tant’è che invitò Hitler a visitare l’ “Archivio Nietzsche”. Tuttavia la responsabilità della sorella non è totale, perché nel pensiero e nei testi di Nietzsche si ritrovano spunti antidemocratici e antiegualitari, che favoriscono una lettura reazionaria nazista.

Ma nel secondo dopoguerra fu avvito un processo di denazificazione delle opere di Nietzsche, che afferma la componente reazionaria del pensiero nietzschiano in relazione però ad una rottura nei confronti della filosofia del passato.

LA FILOSOFIA NIETZSCHIANA La filosofia di Nietzsche è critica e demistificatrice. Il filosofo stesso parla della sua filosofia come una sua scuola del sospetto che distrugge le certezze del passato. Secondo Nietzsche gli uomini per poter sopportare il caos e l’irrazionalità del mondo, hanno costruito una serie di certezze, come la metafisica, la religione, la morale, ecc. Queste però attraverso uno sguardo profondo si rivelano delle menzogne vitali, perché sono delle verità illusorie date come risposte alle necessità e paure umane. Il filosofo deve metterle a nudo queste menzogne e l’uomo che rifiuterà le menzogne vitali diverrà superuomo. Il superuomo sarà colui che riuscirà a sopportare la verità sulle illusioni del passato, superandole e andando oltre. Così la filosofia nietzschiana presenta anche un aspetto costruttivo, perché la demolizione del passato vuole delineare un nuovo tipo di umanità, attraverso il superuomo o oltreuomo.

LE MODALITA’ DI SCRITTURA DI NIETZSCHE Il pensiero di Nietzsche è asistematico, infatti rifiuta i sistemi filosofici del passato, perché vede dietro il sistema un desiderio di impadronirsi della realtà. Ciò non potrà mai accadere perché essendo il mondo è caos e irrazionalità non può essere raccolto e spiegato in un sistema. A causa della struttura asistematica, il pensiero nietzschiano può avere una pluralità di significati. Il suo è un pensiero nomade che può essere interpretato solo tramite ipotesi. Il pensiero originale e nuovo di Nietzsche è espresso da nuove modalità espressive di scrittura.   

Con Umano, troppo umano utilizza l’aforisma, una forma di scrittura breve capace di cogliere al volo una sua illuminazione istantanea. L’aforismo sarà però compreso attraverso l’interpretazione. Con Così parlò Zarathustra, Nietzsche utilizza la forma di scrittura della poesia in prosa e dell’annuncio profetico, con simboli, allegorie e parabole. Negli ultimi anni prevalgono invece l’esposizione autobiografica e l’invettiva polemica (discorso polemico).

LE FASI DELLA FILOSOFIA DI NIETZSCHE La filosofia di Nietzsche è divisa in quattro fasi, intese come tappe transitorie di un pensiero in continuo divenire. 1. La fase giovanile è il periodo in cui Nietzsche si avvicina a Schopenhauer e Wagner (1872-1876) e comprende la prima opera La nascita della tragedia del 1872. 2. La fase intermedia è il periodo illuministico o genealogico (1878-1882) e comprende le opere Umano, troppo umana (1878-1880) e La gaia scienza (1882). 3. La fase di Zarathustra (1883-1885) che comprende l’opera Così parlò Zarathustra. 4. La fase finale o del tramonto (1886-1889) che comprende le opere Al di là del bene e del male (1886), Genealogia della morale (1887), L’anticristo, Ecce homo, ecc (1888).

IL PERIODO GIOVANILE Nel periodo giovanile, Nietzsche si avvicina a Schopenhauer e Wagner che appaiono come due ispiratori della sua filosofia (vedi giù). Nella fase giovanile scrive la sua prima opera La nascita della tragedia nel 1872. Il motivo centrale della Nascita della tragedia è la distinzione tra apollineo e dionisiaco, una coppia di opposti che indicano i due impulsi dello spirito nei confronti della vita: -

Il dionisiaco rappresenta l’istinto. L’apollineo rappresenta la ragione.

Nietzsche spiega che la vita umana è caos e dramma e che in origine il Greco sentì i terrori e le assurdità dell’esistenza; così la sensibilità greca fu originariamente dionisiaca, cioè istintiva. Ma l’uomo non era capace di sopportare il caos e il dramma della vita; di conseguenza nasce l’apollineo, cioè la ragione che ha l’obiettivo di dare forma al caos della vita, di trasformare l’assurdo e il dramma dell’esistenza in qualcosa di definito e armonico, affinché l’uomo possa accettare e vivere la vita. Per Nietzsche: -

lo spirito apollineo rappresenta l’uomo teoretico che violenta la vita con la sfera dei suoi sillogismi; mentre lo spirito dionisiaco rappresenta l’uomo tragico che dice sì alla vita, cioè accetta il caos e il dramma dell’esistenza umana.

Nietzsche spiega l’evolversi del rapporto tra i due impulsi dionisiaco e apollineo: 1. in un primo tempo, nella Grecia presocratica, l’impulso apollineo e dionisiaco vissero separati e opposti; 2. in un secondo tempo, con la tragedia attica, vissero in un rapporto equilibrato e armonico tra questi due impulsi; 3. mentre in un terzo momento, con la tragedia di Euripide e il razionalismo-ottimismo di Socrate, ci fu il prevalere dell’apollineo sul dionisiaco. Nietzsche considera la decadenza del dionisiaco come la decadenza della civiltà occidentale e propone un recupero dello spirito dionisiaco che dice sì alla vita contro la falsità dello spirito apollineo.

L’ACCETTAZIONE TOTALE DELLA VITA PER NIETZSCHE Per Nietzsche la vita è dolore, lotta, distruzione, incertezza, errore. La vita non ha né ordine né scopo, ma è dominata dal caso. Due atteggiamenti sono allora possibili nei confronti della vita: 1. il primo è quello della rinunzia e della fuga tramite l’ascetismo, cioè un insieme di pratiche morali e religiose che vogliono superare il mondo e giungere alla perfezione di Dio. 2. Il secondo è quello dell’accettazione totale della vita così com’è, che vuole esaltare la vita e superare l’uomo per giungere al superuomo. Di fronte a queste due possibilità, la scelta di Nietzsche è quella di essere un discepolo di Dionisio, poiché in quell’antica figura greca egli vede il simbolo del sì totale alla vita. Dionisio è il dio dell’ebrezza e della gioia, il dio che canta, ride e danza. Egli è l’incarnazione di tutte le passioni che affermano la vita e il mondo.

AVVICINAMENTO E ALLONTANAMENTO TRA I NIETZSCHE E SCHOPENHAUER Come si evince dall’opera La nascita della tragedia Nietzsche riprende da Schopenhauer il carattere doloroso e raccapricciante della vita, ma rifiuta la noluntas (cioè la negazione della volontà di vivere), accettando la vita e l’essere nella globalità dei suoi aspetti. Così Nietzsche si allontana da Schopenhauer.

AVVICINAMENTO DI NIETZSCHE A WAGNER Contro la decadenza della civiltà occidentale scaturita dalla decadenza dello spirito dionisiaco a causa del prevalere dello spirito apollineo, che vuole dare forma al caos della vita, Nietzsche propone una rinascita della cultura tragica attraverso l’arte e soprattutto la musica, perché attraverso queste può essere spiegato il mondo. Così Nietzsche si avvicina al musicista Wagner.

IL DANNO E L’UTILITA’ DELLA STORIA PER LA VITA Nietzsche critica lo storicismo sostenendo che l’eccesso di memoria storia inchiodi l’uomo al passato indebolisce e blocchi la sua capacità di creativa di qualcosa di nuovo nel presente. Invece per Nietzsche, nella vita è indispensabile il fattore oblio, in primo luogo perché senza una certa dose di incoscienza non c’è felicità, in secondo luogo perché per poter agire efficacemente nel presente occorre saper dimenticare il passato. Tuttavia la storia non è solo un danno per la vita ma è utile quando l’uomo instaura un rapporto proficuo con il passato, in tre possibili forme di storia: monumentale, antiquaria e critica. 1. La storia monumentale è propria di quell’uomo che guarda al passato per cercarvi modelli e maestri che non vede nel presente. L’aspetto negativo tipo di storia è la tendenza a mitizzare e ad abbellire il passato cancellandone alcuni accadimenti. 2. La storia antiquaria è propria di chi guarda al passato con fedeltà e amore, riconoscendosi come frutto e erede di una tradizione che lo giustifica nei suoi gesti. L’aspetto negativo di questa storia è bloccare l’agire umano in vista di un cambiamento. 3. La storia critica è propria di chi guarda al passato come un peso da cui liberarsi per poter vivere. La storia critica trascina il passato davanti a un tribunale, lo interroga e lo condanna. L’aspetto negativo di questa storia è la convinzione di poter tagliare i ponti con il passato, dimenticando che l’uomo è il risultato delle scelte delle precedenti generazioni e che non è possibile liberarsi totalmente dal loro condizionamento.

IL PERIODO ILLUMINISTICO Umano, troppo umano (1878-1880) segna l’inizio del periodo illuministico di Nietzsche. Tale periodo risulta caratterizzato dal ripudio dei maestri di un tempo e per questo coincide con l’avvento della scrittura aforistica, rifiutando i tradizionali sistemi filosofici di scrittura. Nietzsche è definito illuminista perché conduce una critica della cultura tramite la scienza (e non perché ha fiducia nella ragione e nel progresso come l’illuminismo settecentesco). Infatti per scienza il filosofo intende un metodo di pensiero in grado di emancipare gli uomini dagli errori che gravano sulle loro menti (e non un insieme di scienze particolari).

Nel periodo illuminista, Nietzsche individua un nuovo metodo di pensiero: il metodo critico e storicogenealogico: -

Critico perché utilizza il sospetto come metodo d’indagine; Storico-genealogico poiché ritiene che non esistano realtà statiche o immutabili, ma che ogni cosa sia l’esito di un processo da ricostruire.

Il metodo critico e storico-genealogico si articola in due fasi: 1. In primo luogo, attraverso un’analisi storico-concettuale mostra che quei valori e quelle nozioni eterni in realtà non lo sono, ma sono determinati da contesti storici e si sono sviluppati col tempo. 2. In secondo luogo, attraverso una critica demistificante rivela che in realtà i valori e le nozioni assoluti sono prodotti da motivazioni e interessi umani, cioè dall’incapacità dell’uomo di sopportare il caos dell’esistenza e di dire sì alla vita.

I concetti con cui la filosofia illuministica di Nietzsche si concretizza sono lo spirito libero e la filosofia del mattino. Lo spirito libero si identifica con il viandante, ossia con colui che grazie alla scienza riesce a emanciparsi dalle tenebre del passato inaugurando una filosofia del mattino, che si basa sulla concezione della vita come transitorietà e come libero esperimento senza certezze precostruite.

LE BUGIA DELLA METAFISICA, DELLA RELIGIONE E DI DIO Di fronte a una realtà contraddittoria, disarmante, crudele e non-provvidenziale, gli uomini, per poter sopravvivere, hanno dovuto convincere se stessi e i loro figli che il mondo è qualcosa di logico, di benefico e di provvidenziale. Così l’uomo diviene un mentitore. Dalla paura dell’uomo nei confronti del caos della vita, deriva la falsa predicazione della metafisica e della religione sulla ragione che costituisce il mondo, che in realtà non esiste perché l’universo danza sui piedi del caso. Dunque la metafisica e la religione sono bugie di sopravvivenza e Dio è la più antica delle bugie vitali, la nostra più lunga menzogna, usata per poter fronteggiare il caos e il dramma del mondo. -

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Dio rappresenta infatti la personificazione delle varie certezze metafisiche, morali e religiose elaborate per millenni dall’umanità per dare un senso e un ordine rassicurante al caos della vita e del mondo. In un’ottica più specifica Dio è una prospettiva oltremondana, cioè un mondo divino che va oltre il mondo degli umani e gli dà senso.

Così Dio è una fuga dalla vita e da questo mondo, che non può essere sopportato per la sua durezza. Infine per Nietzsche è inutile la dimostrazione della non esistenza di Dio perché l’idea di Dio è già confutata dalla realtà stessa, cioè dall’essenza malefica e caotica del mondo.

LA MORTE DI DIO Con l’espressione morte di Dio, Nietzsche allude al venire meno di tutte le certezze assolute e false che hanno sorretto gli uomini per millenni di fronte al flusso caotico e irrazionale del mondo. La morte di Dio viene presentata da Nietzsche attraversl il racconto dell’uomo folle nell’opera Gaia scienza. La morte di Dio è un evento ancora in corso. L’uomo folle è il filosofo-profeta, consapevole della morte di Dio, mentre l’umanità ancora non ne ha preso coscienza, perché la tale evento potrebbe provocare un trauma e un senso di smarrimento a causa del venir meno dei punti di riferimento assoluti. Con l’accettazione della morte di Dio avviene la transizione dall’uomo al superuomo. Quando Nietzsche parla di morte di Dio non si riferisce solo al Dio cristiano. L’ateismo di Nietzsche è più radicale perché con lui tutti gli dei sono morti, cioè sono venute meno tutte le credenze che rassicuravano l’uomo nei confronti del dramma della vita. La morte di Dio costituisce un trauma per l’uomo – che – non – è – ancora – superuomo e che in virtù di questo trauma può divenire tale. La morte di Dio coincide dunque con l’atto di nascita del superuomo. Solo chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà e di prendere atto del crollo degli assoluti può divenire superuomo. Dunque la condizione necessaria affinché l’uomo divenga superuomo è l’accettazione della morte di Dio. Il superuomo si troverà di fronte ad un mare aperto di possibilità e potrà liberamente progettare la propria esistenza senza piegarsi alle regole della metafisica, della morale o della religione.

IL TRAMONTO DEFINITIVO DEL PLATONISMO Per Nietzsche, la morte di Dio rappresenta il tramonto definitivo della metafisica e della religione, che altro non sono che rappresentazioni del platonismo. Infatti, per Nietzsche, fu Platone a inventare un “mondo vero”, immutabile e perfetto, di cui quello reale, in cui vive l’uomo, sarebbe solo una copia sbagliata. Nello scritto Crepuscolo degli idoli, Nietzsche scandisce sei tappe attraverso cui avviene una progressiva dissoluzione del platonismo, cioè l’eliminazione della credenza che il nostro mondo sia una copia negativa di un altro mondo. Le sei tappe sono 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Platone e la filosofia greca il cristianesimo il kantismo il positivismo la filosofia del mattino e la filosofia di Zarathustra

In Aurora, Nietzsche parla di autosoppressione della morale, spiegando che proprio grazie ai valori morali e cristiani della veracità e dell’onestà, l’uomo si è sbarazzato delle idee morali e metafisiche della tradizione platonico-cristiana, giungendo alla morte di Dio e alla fine del “mondo vero”.

IL PERIODO DI ZARATHUSTRA Con l’opera Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno si apre la terza e decisiva fase della filosofia di Nietzsche. Dopo la morte di Dio si aprono due possibilità, quella dell’ultimo uomo e quella del superuomo; l’opposto del superuomo è l’ultimo uomo. Nietzsche attraverso le parole del profeta Zarathustra designa il superuomo. Nietzsche sceglie la figura di Zarathustra perché è stato il primo a parlare di morale e metafisica ed è stato anche il primo ad accorgersi dell’errore della morale. L’opera Così parlò Zarathustra introduce una rivoluzione stilistica di scrittura. Infatti, l’opera non è un saggio, né una raccolta di aforismi, bensì un poema in prosa con un tono profetico, immagine e parabole di difficile lettura e interpretazione. I temi base dell’opera sono tre: il superuomo (annunciato nella prima parte), la volontà di potenza (annunciata nella seconda parte) e l’eterno ritorno (annunciato nella terza parte).

IL SUPERUOMO Il superuomo è un concetto filosofico di cui Nietzsche si serve per esprimere un modello di uomo nuovo in cui si realizzano i temi di fondo del suo pensiero. Il superuomo: -

è colui in grado di accettare la dimensione tragica e dionisiaca dell’esistenza; colui che è capace di dire sì alla vita; colui che è capace di sopportare la morte di Dio e la perdita delle certezze assolute, di emanciparsi dalla morale e dal cristianesimo; colui che è in grado di far propria la prospettiva dell’eterno ritorno, di porsi come volontà di potenza e di procedere oltre il nichilismo.

In quanto tale il superuomo è un nuovo tipo di uomo, non riscontrabile nei modelli del passato. Proprio per questo l’espressione Ubermensch può essere tradotta sia con superuomo che con oltreuomo, cioè un uomo che si colloca al di là di ogni tipo di uomo esistente. Il superuomo di Nietzsche è un uomo diverso da quello che conosciamo: è un uomo oltre l’uomo, capace di creare nuovi valori e di rapportarsi in modo inedito alla realtà. Nel primo discorso di Zarathustra, intitolato Delle tre metamorfosi, Nietzsche descrive il divenire del superuomo che conquista la libertà. 1. Il cammello rappresenta l’uomo che porta i pesi della tradizione e che si piega di fronte a Dio e alla morale. 2. Il leone rappresenta l’uomo che si libera dai fardelli metafisici ed etici; ma la sua libertà è ancora negativa perché è libero “da” e non libero “di”. 3. Il fanciullo rappresenta l’oltreuomo, cioè quella creatura di stampo dionisiaco capace di dir...


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