Verga - Vita e pensiero PDF

Title Verga - Vita e pensiero
Author Chiara Fogliano
Course Letteratura Italiana e Letteratura Italiana Contemporanea
Institution Università degli Studi di Parma
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Summary

Vita e pensiero ...


Description

VERGA : POETICA E PENSIERO UNA VISIONE MATERIALISTICA La produzione letteraria di Verga si evolve nel corso del tempo sia per quanto riguarda i temi che le forme fino ad arrivare negli anno 70 all’elaborazione della poetica verista e alla stesura delle sue opere maggiori. La “conversione al verismo” porterà ad un cambiamento non solo nelle tecniche narrative, ma anche della VISIONE DEL MONDO. La lettura degli autori veristi e naturalisti, lo convince che la causa delle AZIONE UMANA risiede nei BISOGNI MATERIALI. Questo concetto materialista è legato alla “TEORIA DELL’EVOLUZIONE DI DARWIN” da cui il poeta deriva l’ idea di “lotta per la vita” e la convinzione che solo gli individui più forti, che riescono ad adattarsi all’ambiente sopravvivono. Da Zola e dai naturalisti, Verga riprende il DETERMINISMO ovvero 1) la convinzione che le azioni umane siano influenzate dall’ambiente e dalle leggi dell’ERIDATARIETA’ e 2) la convinzione che il comportamento umano possa essere studiato e descritto in modo scientifico. LA “MAREA” DEL PROGRESSO E LA SCONFITTA DEI PIU’ DEBOLI Verga rifiuta L’OTTIMISMO POSITIVISTA convinto che la società sia fondata sulle disuguaglianze e che non sia possibile, soprattutto per i ceti più bassi, migliorare la propria condizione. Nel romanzo del “Ciclo dei vinti”, il progresso economico e sociale, è visto come motore della società è visto come motore della storia umana , ma questo stimolo di per sé positivo, SEMBRA AGIRE NEGATIVAMENTE SUI PIU’ DEBOLI : quando questi tentano di sfuggire al loro destino, si scontrano con un peggioramento delle loro condizioni di vita ( es. I MALAVOGLIA). Verga mette in evidenza la feroce “lotta per la vita” che, secondo i principi del Darwinismo sociale, determina la sconfitta dei più deboli (vinti) e il trionfo dei più forti. Il PROGRESSO è visto come “una MAREA” DESTINATA A TRAVOLGERE GLI INDIFESI, L’UNICA POSSIBILITA’ DI SALVEZZ CHE HANNO E’ ACCETTARE LA PROPRIA CONDIZIONE RIMANENDO FEDELI AI VALORI ARCAICI DELLA FAMIGLIA E METTENDO IN PRATICA L’ “IDEALE DELL’OSTRICA” ovvero L’ACCETTAZIONE DEL PROPRIO STATO. NB QUESTO PEZZO IN GRASSETTO PERCHE’ RIASSUME IN QUASI TUTTI GLI ASPETTI IL PENSIERO DI VERGA E LA SUA POETICA UN PESSIMISMO SENZA VIA D’USCITA Verga guarda l’intera realtà sociale come un mondo dominato da violenza e ingiustizia, in cui non c’è posto per la religione. A differenza dei naturalisti, l’autore ritiene che sia IMPOSSIBILE MODIFICARE L’ORDINE SOCIALE ESISTENTE. Ne deriva quindi un atteggiamento ambiguo in cui alla denuncia sociale delle difficili condizioni di vita degli umili si accompagna solamente una RASSEGNATA ACCETTAZIONE DELL’INGIUSTIZIA CHE DOMINA LA REALTA’. REALISMO E IMPERSONALITA’ Le principali novità della produzione verista di Verga vanno soprattutto ricercate, nell’ORIGINALITA’ DELLA SCELTE ESPRESSIVE E FORMALI. L’autore prende le distanze dal classico romanzo ottocentesco, per realizzare un’opera d’arte realistica, che RISPECCHI IN MODO NEUTRO E OGGETTIVO I FATTI RAPPRESENTATI, applicando in modo rigoroso il PRINCIPIO DELL’IMPERSONALITA’ già usato dai naturalisti. Per applicare al meglio questo principio Verga utilizza TECNICHE NARRATIVE INNOVATIVE come l’eclissi dell’autore, l’uso di un linguaggio popolare che ricalca quello dei personaggi rappresentati. L’ECLISSI DELL’AUTORE

Per realizzare una narrazione impersonale, l’autore deve ECLISSARSI DAL RACCONTO E EVITARE DI INTERVENIRE CON GIUDIZI O COMMENTI che esprimano il suo punto di vista sulle vicende rappresentate. Così facendo, disse Verga,l’opera d’arte sembrerà “ essersi fatta da sé”. Questa tecnica narrativa comporta l’APPARENTE DISTANZA DELL’AUTORE DAI SUOI PERSONAGGI, di cui il narratore dimostra di non conoscere pensieri e sentimenti limitandosi in modo oggettivo a farli emergere dalle loro azioni e parole. LA REGRESSIONE Eclissandosi l’autore rinuncia a lasciar trasparire la sua cultura e il suo personale punto di vista e volutamente “REGREDISCE” (ovvero si abbassa) AL LIVELLO DEI SUOI UMILI PERSONAGGI DI CUI ASSUME VALORI, MENTALITA’ E LINGUAGGIO. Con questa tecnica la narrazione avviene in 3° persona da un NARRATORE INTERNO E POPOLARE che diventa interprete del punto di vista collettivo della comunità. LO STRANIAMENTO Il CONTRASTO FRA IL PUNTO DI VISTA DEL NARRATORE (che coincide con l’ambiente popolare rappresentato) e IL PUNTO DI VISTA DELL’AUTORE (che coincide con il lettore borghese) è alla base di una tecnica narrativa che si chiama “STRANIAMENTO”. In Verga questa tecnica è anche applicata alla novella Rosso Malpelo. Questa tecnica sollecita il lettore ad assumere un approccio critico al testo portando ad avere un giudizio autonomo sui fatti narrati e portarlo a CONFRONTARSI CON COMPORTAMENTI E VALORI ESTRANEI ALLE MENTALITA’ BORGHESI e causati dall’arretratezza dalla miseria delle regioni meridionali. L’impersonalità di Verga diventa una DENUNCIA SOCIALE ancora più efficace perché implicita. NUOVE TECNCHE NARRATIVE: IL DISCORSO INDIRETTO LIBERO Per accentuare l’impressione di realismo, l’autore utilizza spesso nei suoi testi “il discorso indiretto libero” : il narratore riporta le parole dei personaggi in forma INDIRETTA ( quindi in 3°persona), mantenendo quindi la forma linguistica bassa e popolare, senza introdurle con verbi con verbi di “dire”. Questa tecnica inoltre permette di alternare LA VOCE DEL NARRATORE CON QUELLA DI ALTRI PERSONAGGI ottenendo una narrazione corale in cui abbondano proverbi, termini dialettali e usi sintattici scorretti. Ne I Malavoglia riproduce la lingua del popolo siciliano dell’epoca postunitaria.

“I MALAVOGLIA”

UNA GENESI COMPLESSA La prima idea di stesura di un romanzo incentrato sulle vicende di una famiglia di umili pescatori siciliani risale al 1875. Il romanzo viene poi pubblicato nel 1881, ma incompreso dal pubblico e dalla critica per il suo carattere innovativo. LA VICENDA Il romanzo si svolge negli anni successivi all’UNITA’ D’ITALIA tra il 1863 e 1878 circa ed è basato sulle drammatiche vicende di un’ umile famiglia di pescatori di Acitrezza, un paese vicino a Catania, conosciuti con il soprannome di Malavoglia. Dal momento in cui i Malavoglia, attratti dal miraggio di un possibile miglioramento economico, tentano di diventare commercianti e contraggono un debito con l’usuraio del paese, inizia per loro una serie irrefrenabile di disgrazie e lutti, che porta la famiglia a disgregarsi. Fedele al progetto del “ciclo dei vinti”, Verga vuole dimostrare GLI EFFETTI NEGATIVI DEL PROGRESSO SUI CETI PIU’ UMILI. LO SCONTRO TRA TRADIZIONE E MODERNITA’ Sul piano tematico, il romanzo si basa su due visioni del mondo completamente opposte: -

La fedeltà ai valori tradizionali, alla “religione della famiglia” e a una visione delle realtà antica e salda; L’irrompere della modernità e del progresso, fondati sulle regole del guadagno e sulla ricerca dell’utile economico.

La contrapposizione tra antico e moderno caratterizza l’intera struttura del romanzo, a partire dal SISTEMA DEI PERSONAGGI. Nella prima parte del romanzo è evidente l’opposizione tra la PUREZZA MORALE DEI MALAVOGLIA e la COMUNITA’ CINICA e INTERESSATA DEL VILLAGGIO di Aci Trezza, incarnate rispettivamente dall’anziano PADRON ‘NTONI, fedele ai valori arcaici e dell’usuraio ZIO CROCIFISSO, simbolo del desiderio di guadagno. Nella parte centrale del romanzo, la contrapposizione fra TRADIZIONE ED INNOVAZIONE, si ripropone all’interno della famiglia de i Malavoglia : il vecchio patriarca Padron ‘Ntoni (tradizione) deciso a ripagare il debito d’onore e a recuperare la “casa del nespolo” e l’insoddisfatto nipote ‘Ntoni (innovazione)ormai incapace di tollerare una vita umile e desideroso di provare nuove esperienze. GLI SPAZI E I TEMPI È evidente la contrapposizione tra il RASSICURANTE RACCOGLIMENTO DEL PAESE DI ACI TREZZA e lo spazio esterno di un MONDO VASTO E MINACCIOSO. All’interno del paese, lo spazio che rappresenta meglio i valori arcaici della famiglia è la “CASA DEL NESPOLO”. Sullo sfondo si profila il MARE portatore sia di guadagno (attraverso la pesca), ma anche di morte per la famiglia de i Malavoglia. Anche il tempo sembra assumere un doppio significato: al tempo ciclico dello spazio rurale, basato sul succedersi delle stagioni e sulle feste religiose, si contrappone il tempo lineare e dinamico della storia. Nella prima parte del romanzo troviamo un ritmo narrativo lento, mano a mano che la vicenda prosegue, aumentano i riferimenti a eventi storici precisi che danno al racconto una progressiva accelerazione. UNA CONCLUSIONE PROBLEMATICA

La struttura apparentemente circolare del romanzo, in cui la situazione finale sembra riproporre quella di partenza, ha portato a vedere ne I Malavoglia LA CELEBRAZIONE DELLA “religione della famiglia” e la nostalgica celebrazione, da parte dell’autore, dei valori di un mondo arcaico e rurale. IL NUCLEO FAMIGLIARE SI RICOSTRUISCE SOLO IN MINIMA PARTE : molti personaggi sono morti lontano dal paese e soprattutto la scena finale si sofferma sul DEFINITIVO ADDIO DI ‘NTONI ALLA CASA DEL NESPOLO E AL PAESE. Nella conclusione del romanzo, il protagonista principale ne viene completamente escluso perché punito per aver tradito “l’ideale dell’ostrica” (ovvero l’accettazione del proprio stato) e costretto ad abbandonare i valori della famiglia che egli stesso aveva tradito perché attratto dal miraggio del progresso. LE NOVITA’ FORMALI Ne i Malavoglia si riscontrano tutte le novità della poetica verista. Fedele al principio dell’impersonalità, l’autore evita di esprimere giudizi espliciti. L’utilizzo del DISCORSO INDIRETTO LIBERO permette di riprodurre il parlato siciliano dei ceti bassi con esiti di assoluto realismo. Il narratore utilizza punti di VISTA VARIABILI nel corso della storia, identificandosi spesso con quello degli abitanti del paese. Dal punto di vista linguistico Verga scarta l’utilizzo del dialetto, ma utilizza una lingua sicilianizzante del tutto originale caratterizzata da PROVERBI,SENTENZE, RIPETIZIONI E MODI DI DIRE TIPICI DEL PARLATO.

“LE NOVELLE” UNA PRODUZIONE COMPOSITA Verga si dedicò alla stesura di novelle nel corso di tutta la sua attività letteraria pubblicando più di 8 RACCOLTE DI RACCONTI che seguono la sua evoluzione poetica e accompagnano la stesura dei romanzi maggiori. -

“PRIMAVERA E ALTRI RACCONTI” ( 1876) riprende ancora tematiche mondane e romantiche; “ROSSO MALPELO” (1878) novella con la quale Verga approda alla poetica verista “VITA DEI CAMPI” e “NOVELLE RUSTICANE” basate su vicende ambientate nella campagna siciliana; “PER LE VIE” (1883)collocate in un contesto borghese cittadino che ritraggono figure popolari di disoccupati nello sfondo della città di Milano ; Le ultime raccolte hanno un’impronta strettamente verista e sono sempre caratterizate da una visione pessimistica della realtà sociale : “VAGABONDAGGIO” e “DRAMMI INTIMI”.

VITA DEI CAMPI La prima edizione pubblicata nel 1880 CONTIENE 8 NOVELLE. Come si può immaginare dal titolo, la maggior parte delle novelle è ambientata nel mondo rurale della Sicilia postunitaria e hanno come protagonisti personaggi umili di campagna. L’autore descrive le drastiche condizioni di vita dei contadini in modo realistico e concreto, rappresentando UNA SOCIETA’ NOMINATA DA VALORI ARCAICI in cui sopravvivono usanze come il “delitto passionale” e piaghe sociali come i bambini che lavorano nelle miniere (Rosso Malpelo). Comune a quasi tutte le novelle è L’EMARGINAZIONE DEI PROTAGONISTI, che fa di loro dei vinti e degli esclusi, per i quali è impossibile migliorare la propria condizione.

NOVELLE RUSTICANE L’evoluzione dell’ideologia e della poetica di Verga è documentata dalla raccolta NOVELLE RUSTICANE pubblicate a Torino nel 1883. Comprende 12 novelle. Pur mantenendo la stessa ambientazione di VITA DEI CAMPI, IL MONDO CONTADINO della Sicilia post-unitaria si fa più ampio e articolato. Accanto agli umili braccianti compaiono esponenti dei ceti più elevati. Al tema della LOTTA PER I BISOGNI MATERIALI, si unisce la RAPPRESENTAZIONE DELLE TENSIONI SOCIALI E DEI CONFITTI POLITICI LEGATI ALL’UNIFICAZIONE. I protagonisti delle “novelle rusticane” sono caratterizzati dalla spietata LOGICA DEL PROFITTO, DALL’ ACCANIMENTO VERSO I BENI MATERIALI e INCARNANO UNA VISIONE DEL MONDO SEMPRE PIU’ PESSIMISTICA E CUPA....


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