Protesi d’anca - infermieristica PDF

Title Protesi d’anca - infermieristica
Course Infermieristica
Institution Università degli Studi dell'Insubria
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infermieristica...


Description

ASSISTENZA INFERMIERISTICA ALLA PERSONA CON PROTESI D’ANCA DEFINIZIONI! - Artrosi: frequente affezione ad andamento cronico-degenerativo caratterizzata da un precoce consumo dei capi articolari. Può interessare qualsiasi distretto corporeo. Patologia cronica.! - Coxartrosi: Artrosi della articolazione coxo-femorale (articolazione che collega bacino a testa del femore)! - Primaria: interessa prevalentemente persone di età > 50 anni, NON consegue ad altre patologie.! - Secondaria/pseudoartrosi: colpisce persone anche di età < 40 anni, conseguenza di altre patologie congenite (DCA, NATF) o acquisite. (pregresse fratture o flogosi...)! - DCA: frequente lussazione dell’articolazione coxo-femorale. Porta a danneggiamento dei capi ossei interessati ! - NATF: necrosi asettica testa del femore in cui la testa del femore è mal irrorata e va incontro a necrosi.! - Dopo intervento per trauma e frattura, dopo anche molti anni, può svilupparsi l’artrosi.! SEGNI! Radiografia:! - Riduzione della rima articolare, danno cartilagineo! - Presenza di geodi (piccole aree lsteolitiche in cui struttura ossea ha qualche buchino) e osteofiti (piccole o grandi particelle di osso che si staccano dalla testa del femore e viaggiare liberi nell’articolazione portando infiammazione e dolore).! - Deformità (testa femore consumata e ovalizzata, non più rotonda) / Anchilosi articolare! All’ esame obiettivo : - < Range di movimento: valutata da medico per vedere la capacità residua di movimento.! - Deambulazione lenta e claudicante (incerta, doppia di difesa con la persona che poggia più peso sulla gamba sana per ridurre il dolore.! SINTOMI! - Dolore in corrispondenza dell’articolazione colpita, irradiata alla muscolatura adiacente (al ginocchio e inguine).! - Algie più intense al mattino o sotto sforzo, si attenuano con il movimento lento e continuo e con il riposo notturno! - Progressiva incapacità di svolgere normali attività di vita quotidiana! TERAPIA ! L’unica terapia definitiva è il posizionamento di artroprotesi anche se prima possono essere fatte sedute fisioterapiche.! Ha un duplice obiettivo: annullare la sintomatologia algica e migliorare la capacità di movimento.! FASE PRE OPERATORIA! Essendo un intervento chirurgico effettuato in regime di elezione (non in urgenza), la persona può eseguire gli accertamenti diagnostici prima di essere ricoverata e può applicare, già a livello domiciliare, alcuni accorgimenti al fine di raggiungere lo stato di salute ottimale al momento dell’operazione.! Se non sussistono controindicazioni, la persona può eseguire predepositi di sangue, al fine di fronteggiare stati di anemizzazione perioperatori.! Sospenione della terapia anticoagulante (Sintrom, Coumadin) sostituita con EBPM (eparina a basso peso molecolare). (valore INR deve essere < 1,35).! Risoluzione di eventuali stati infettivi in atto; spesso viene fatta urino coltura che se è positiva prevede che il pz faccia prima dell’intervento una terapia antibiotica domiciliare così che l’urino coltura sia negativa! Riduzione del peso corporeo in persone sovrappeso o obese (anche se ora non è più molto usato).! Progetto API: È un procedimento attraverso il quale la persona effettua accertamenti necessari per verificare se è idonea all’intervento.! Esami ematici + Ecg + Rx torace e bacino + visita anestesiologica + ulteriori accertamenti necessari (es. vis cardiologica, vis.pneumologica).! Assistenza infermieristica È indispensabile una valutazione iniziale e continua per poter pianificare ed erogare un’A.I. personalizzata.!

Raccogliere notizie riguardanti la storia clinica della persona, patologie associate, condizione fisica, stato psicologico, allergie, fattori di rischio, aspettative legate all’intervento.! PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO ! - La persona si alimenta con dieta leggera la sera precedente all’intervento.! - Viene eseguita preparazione intestinale con clisma evacuante la sera pre-op! - L’operando esegue una doccia la sera prima dell’intervento e/o la mattina stessa al fine di ridurre la colonizzazione batterica della cute e sciacqui con colluttorio prima di recarsi in sala operatoria.! PREVENIRE LE INFEZIONI! - Tricotomia: Nonostante l’ampia applicazione, la sua efficacia per la prevenzione delle infezioni NON è supportata da basi scientifiche. Se richiesta dai chirurghi è consigliabile eseguire la tricotomia con rasoi elettrici piuttosto che a lametta, meno di 2 ore prima dell’intervento.! - Antisepsi del sito chirurgico: Dopo l’esecuzione della doccia preoperatoria, fare applicare la soluzione antisettica sull’area che verrà incisa compiendo cerchi concentrici dal centro alla periferia.! - Fornire informazioni chiare e complete, essere disponibili all’ascolto, placare l’ansia... fornire il manuale informativo ! - Somministrare la terapia prescritta sul FUT, rispettando eventuali sospensioni perioperatorie di farmaci che possono interagire con l’anestesia (per esempio Metformina 48h circa prima che è ipoglicemizzante e interagisce con gli anestetici.Si controlla però comunque la glicemia ed eventualmente si somministra terapia insulinica).! - Somministrare terapie sedative già assunte a domicilio o prescritte dall’anestesista; favorire il rilassamento.! PROTOCOLLO PER IL PRELIEVO DELLA TESTA DEL FEMORE DA DOMATORE VIVENTE (TMF)! T.M.S. = tessuto muscolo scheletrico! La persona può decidere, in fase preoperatoria, di donare alla Banca dell’Osso la testa del femore che le sarà asportata durante l’intervento di protesizzazione.! Essa sarà conservata e, se ritenuta idonea, sarà destinata ad interventi di natura ricostruttiva.! L’infermiere è coinvolto nell’applicazione del protocollo: - fase preoperatoria:! • Verifica che il consenso alla donazione di TMS sia firmato ed in cartella clinica! • Accerta che la persona sia valutata dagli specialisti del servizio trasfusionale in fase preop ( apposito questionario in c.c.)! - fase postoperatoria: Esegue, fra la 3° e la 7° giornata post- intervento, gli esami ematici indicati dal protocollo TMS ( markers virali epatiti, West Nile Virus...) e li invia al servizio trasfusionale in15 allegato alla documentazione TMS.! Su!a testa del femore vengon fatti tutti i test come per una trasfusione di sangue. C’è un questionario compilato dal medico del servizio trasfusionale che permette di verificare se la persona è idonea.! Il giorno dell’intervento: - Avvisare la persona circa l’orario in cui verrà accompagnata in sala operatoria! - Controllare i parametri vitali! - Somministrare terapie indispensabili ed eventuali sedazioni! - Controllare l’assenza di smalto, monili, protesi dentarie! - Se necessario o richiesto dallo specialista anestesista, eseguire bendaggio elastocompressivo dell’arto controlaterale! - Compilare la check-list pre-operatoria, verificando con il paziente il rispetto di tutte le raccomandazioni medico-infermieristiche.! FASI INTERVENTO! 1. Pz in decubito laterale, accesso chirurgico di tipo postero-laterale (a Varese)! 2. Osteotomia del collo femorale (lussazione dell’articolazione e rimozione testa del femore)! 3. Fresatura dell’acetabolo! 4. Impianto del cotile! 5. Preparazione del canale femorale! 6. Impianto dello stelo! ASSISTENZA INFERMIERISTICA POST OPERATORIA! - Prendere in consegna la persona assistita dalla S.O., ascoltando con attenzione le indicazioni date dallo specialista anestesista, dunque riaccompagnare il paziente nella camera di degenza ed aiutarlo ad indossare un camice di cotone o indumenti personali.!

- Osservare la persona assistita ed iniziare la rilevazione dei Parametri Vitali orari. (Attenzione all’ipotermia!)!

- Munire il letto di trapezio ed archetto alza-coperte (perché se ha anestesia non sente le coperte e il piede rimane equino) !

- Porre in corso la terapia indicata dall’anestesista, solitamente confermata dal medico di reparto, dopo che è stata riportata sul FUT.!

- Se presente PCA (pz può infondere una dose aggiuntiva) o pompa elastomerica (non controllata dal pz), spiegarne funzione ed utilizzo.!

- In base all’anestesia subita ed al decorso post-op, spiegare alla persona assistita quando e come riprendere prima l’idratazione e l’alimentazione.!

- Rimuovere il prima possibile il C.V. al fine di ridurre l’insorgenza di infezioni (prima o al max seconda gg post operatoria).!

- Favorire l’eliminazione intestinale attraverso accorgimenti dietetici o, se necessario, fare impostare una terapia lassativa.!

- Se sussiste una riduzione del valore di SpO2 in A.A., posizionare la persona semi-seduta nel letto e valutare la necessità di ossigenoterapia.!

- Supportare il paziente nella mobilizzazione in base alla suo grado di autonomia; stimolare la persona a recuperare la propria autonomia.!

- Favorire compliance e fiducia nel personale sanitario -> Ridurre ansia, incomprensioni, complicanze post-op!

- Favorire il riposo del paziente intervenendo sull’ ambiente circostante, somministrare terapie sedative.!

- Prevenire le infezioni: rimozione precoce del CV, rimozione del drenaggio chirurgico in 2° giornata post-op, eseguire medicazioni in regime di sterilità...!

Ridurre il rischio di complicanze post operatorie: agire sull’ambiente circostante favorendo l’utilizzo di presidi idonei a persone portatrici di artroprotesi d’anca (verificare altezza di sedie, carrozzine, servizi igienici o posizionare un rialzo al fine di ridurre il rischio di lussazione, inclinazione schienale del letto di 80°- 90°; qualora il paziente dovesse assumere la posizione seduta a letto limitare l’inclinazione dello schienale (max 60°).! 3. Mantenere sempre l’arto operato in posizione neutra, evitando sia l’intrarotazione che l’extrarotazione dello stesso.! 4. Girare il paziente prevalentemente dalla parte operata; qualora fosse necessario girarlo dalla parte controlaterale abbassare completamente lo schienale del letto, utilizzare un cuscino fra gli arti e far ruotare la persona con delicatezza, evitando torsioni e movimenti bruschi.! 5. Compatibilmente con il carico concesso, favorire sempre l’utilizzo dell’arto non operato.! 6. Mantenere l’arto operato elevato, accompagnare l’arto anche nei passaggi letto / poltrona.! Nella mobilizzazione del paziente, la figura dell’infermiere collabora con quella del fisioterapista.! PRESIDI! - carrozzine: utilizzate per le persone con protesi d’anca hanno un’altezza maggiore rispetto a quelle comunemente usate.! - Cintura ergonomica: risulta molto utile nella mobilizzazione di emiplegici con protesi.! - Stampelle canadesi: sono utilizzate nella rieducazione al passo del paziente e permettono di concedere sull’arto operato il carico indicato dal medico. Al loro posto possono essere usati i beambulatori.! - Sollevatore: non è utilizzabile se non con la «barella a cucchiaio». Il telo morbido con cui viene comunemente utilizzato farebbe assumere al paziente una posizione “accovacciata” durante lo spostamento molto rischiosa per la neo- articolazione -> Rischio di lussazione ! A partire dalla 3° giornata postop, se le condizioni cliniche lo permettono, la persona sottoposta ad intervento di artroprotesi d’anca può essere trasferita presso un centro riabilitativo dove affronterà un programma intensivo di fisiokinesiterapia che le permetterà di raggiungere la piena autonomia nelle attività di vita quotidiane.! In alternativa può recarsi a domicilio e proseguire la riabilitazione motoria con l’aiuto di fisioterapisti.! Per esame di ortopedia:! preparare fratture di femore.! Protesi Cementate, non cementate (non stabilizzata da cemento); ibride con cotile senza cemento e stelo con cemento.! Il posizionamento del cemento dipende dallo Stato dell’osso.! Endoprotesi: intervento su trauma come frattura di femore in cui non serve il cotile e si mette solamente lo stelo femorale e la testina che sostituisce la testa del femore che si aggancia nell’acetabolo.! Artroprotesi: sostituisce articolazione in maniera completa, intervento in elezione, patologia che colpisce tutta l’articolazione (cotile + stelo)...


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