Relazione libro nicoletta trasi necessario per passare l\'esame PDF

Title Relazione libro nicoletta trasi necessario per passare l\'esame
Author Giovanni Sasso
Course Architettura CU
Institution Sapienza - Università di Roma
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Summary

riassunto del libro per il corso laboratorio di progettazione 1 con la professoressa Nicoletta trasi. evita di dover leggere tutto il libro...


Description

Relazione Parte I: ‘’Tutto è già stato detto nei principi e tutto è da riscrivere nelle forme’’ è l’idea dell’universo come continua trasformazione, in cui l’architettura si insinua, e mediante una creazione collettiva si aggiunge alla natura e contribuisce al cambiamento. L’architettura è prodotta dalla ragione, e fa uso degli elementi di cui dispone combinandoli tra di loro, siano essi naturali o artificiali, ‘’l’architettura è l’azione di fare i luoghi’’. Da ciò, scaturisce la riflessione che nulla si inventa ex novo ma che ogni epoca fruisce dei benefici e dei prodotti di epoche precedenti, nulla si inventa, tutto si reinterpreta e si modifica. Fondamentale è la conoscenza dei maestri che ci hanno preceduto con il fine di formare un bagaglio di conoscenze che abbraccino non soltanto l’architettura ma anche altre materie, un museo intimo da cui attingere ogni qualvolta si progetta. Le fasi progettuali posso essere semplificate in tre passaggi: fase inclusiva, fase selettiva e fase applicativa. ‘’Il volume e la superficie sono gli elementi attraverso i quali si manifesta l’architettura, ma essi a loro volta scaturiscono da un elemento generatore imprescindibile: la pianta. Senza di essa ogni elemento di un progetto sarebbe generato dal caos’’. L’arte di progettare è complicata, per questo è fondamentale un lungo tirocinio e una voglia di studiare ed innovare costante. L’architettura è un involucro destinato ad accogliere il teatro della vita, non bisogna mai dimenticare questa grande responsabilità, trovando il giusto compromesso tra funzionalità e bellezza. Un architettura deve essere capace di far emozionare chi la guarda, per fare ciò occorre seguire diversi virtù spiegate dall’architetto Wogenscky, per quanto riguarda la percezione: forma, proporzioni, dimensioni, ordine, ritmo, tensione, materia e colore; per quanto riguarda l’involucro: involucro chiuso, aperto, spazio, tempo, unità, integrazione, struttura sociale, rivelazione, radici, fisionomia, sincerità, semplicità, pensiero e poesia. Fin dai trattati di epoca rinascimentale l’abilità richiesta nella professione di architetto è stata la conoscenza delle tecniche rappresentative (il disegno). Il disegno è un attività intellettuale, uno strumento di comunicazione, una forma sensibile dell’idea. Fino all’avvento degli anni duemila, l’architetto per progettare si affidava al foglio e alla matita, ma con il progresso tecnologico anche il disegno architettonico è diventato digitale. Negli anni molti professionisti si sono accorti delle potenzialità degli hardware e dei software che ogni anno di evolvono, avvicinandosi sempre più, nei risultati, ai lavori eseguiti con matita e squadra. Anche la componente tridimensionale si sta evolvendo sempre di più con nuovi software per la creazione di contenuti in 3d e in realtà virtuale, andando spesso a sostituire le vecchie rappresentazioni tridimensionali quali: assonometrie, prospettive e plastici. Una particolare forma di rappresentazione grafica a cui la maggior parte degli architetti non riesce a rinunciare è quella dello schizzo veloce, formidabile mezzo di comunicazione e di impressione di idee su carta; si è cercato di ovviare a questa mancanza tecnologica mediante tavolette grafiche, hardware che copiano la funzione di un foglio e che mediante una matita senza punta trasportano lo schizzo nel pc. Ovviamente ogni tecnologia digitale è la benvenuta nel nostro settore, ma il disegno a mano per molti resta insostituibile ed è di fondamentale importanza impararlo anche per le nuove generazioni. Gli spazi interni di un edificio devono essere dimensionati, organizzati e quindi progettati secondo le esigenze di uso di una determinata funzione, per poter rispondere ai requisiti minimi di confort. Molto spesso il termine di paragone per poter disegnare adeguatamente gli spazi interni è proprio il corpo umano, larghezza delle spalle, altezza, lunghezza del passo ecc. Fondamentale, dopo aver realizzato spazi seguendo le regole ministeriali e soprattutto quelle del buon senso, è la qualità dello spazio, nella quale subentra l’architettura vera e propria. Illuminazione, areazione, posizionamento del mobilio, orientamento, schermature solari, e molto altro atto a migliorare il confort abitativo. Oltre all’interno è importante progettare anche l’immediato spazio adiacente all’edificio, mediante entrate ben riconoscibili oppure occultate, percorsi che possano privilegiare un determinato prospetto, oppure disegnando percorsi

(Promenade architettural) che possano far ammirare i volumi e i dettagli dell’edificio nella loro totalità, combinando tempo, materia e spazio. L’architetto deve usare strumenti capaci di gestire forme e concetti, di organizzare mentalmente e visivamente gli spazi, per poter arrivare a trasformare processi astratti in temi architettonici. Un architettura può essere letta come i versi di una poesia, dato che le idee possono diventare elementi poetici chiari, comprensibili mediante elaborati grafici. Fondamentali oltre agli elaborati grafici sono anche le varie relazioni scritte. Infatti il linguaggio spesso è usato anche prima dei disegni come strumento di controllo dell’attività creativa; esso è considerato una forma di schematizzazione dello spazio: ci sono parole che riflettono in modo sintetico percezioni relative ai diversi ambienti. In molti casi una singola parola chiave può essere usata come matrice progettuale mettendo in contatto relazioni e idee; il mondo delle idee incontra il piano delle concretezze solo dopo un’ elaboratissima ricerca nel mondo delle idee. Il disegno, in fine, è lo strumento più completo con cui un architetto può esprimersi; esso permette di sperimentare le idee e si presenta come un luogo che controlla le volumetrie, gli spazi e le forme. Siamo nel pieno di una rivoluzione culturale, specialmente nel nostro campo, dovuta ai nuovi sistemi di rappresentazione digitale, questo molto sovente rende l’uso del disegno non appropriato, tanto che si stanno perdendo i reali valori del disegnare. Tutto ciò porta ad una consapevolezza effimera delle abilità dell’architetto che, soprattutto nella sua giovinezza, tende a perdere il desiderio di conoscenza, essendo troppo sicuro di sé. Il risultato è un processo di progettazione che si fa sempre più meccanico e meno acritico. Dobbiamo conosce per prima cosa i metodi di progettazione tradizionale per affacciarci nel mondo digitale potendone apprezzare i vantaggi ed i pregi senza essere ingannati dai falsi miraggi. Ad oggi una delle maggiori innovazioni digitali rappresenta quella della possibilità di rappresentazioni tridimensionali che stanno andando piano piano a sostituire le tradizionali assonometrie e prospettive. Alcune delle più conosciute tra queste nuove forme di rappresentazioni, sono: rappresentazione fotorealistica, non fotorealistica e il disegno integrato.

Parte II: ‘’L’architettura deriva dallo spazio vuoto, racchiuso, dallo spazio in cui gli uomini vivono e camminano’’. Gli spazi interni sono fondamentali in architettura; i progettisti, che sono ogni giorno spronati a risolvere nuove problematiche funzionali, devono anche rendere questi vuoti parte integrante della composizione da cui sono circondati o che circondano. L’appropriazione del vuoto diventa quindi di primaria importanza mediante diverse strategie progettuali quali: l’inclusione e lo scarto. Il vuoto che creiamo può essere esterno ma circondato dalla composizione architettonica (patio), può essere interno (stanze) e può essere esterno alla composizione (circonda esso stesso l’edificio). Per le molteplici caratteristiche che gli spazi all’interno degli edifici devono avere e per garantire la polifunzionalità di ogni ambiente, che sia esso lavorativo, di svago, abitativo o che abbia due tra queste qualità in contemporanea, una delle sfide dei progettisti di oggi è garantire una relazione e un dialogo tra di essi, per renderli il più funzionali possibile. Per realizzare ciò l’architetto deve tener conto di diversi fattori per la maggior parte appartenenti alle idee dell’abitare del committente tra cui: il tipo di impiego e le relazioni sociali. Il dialogo tra i vari ambienti può essere di vario tipo: separati e distanti, separati e vicini, separati e vicini con accesso, in trasformazione, uniti, generati da un percorso. Di fondamentale importanza è anche il confronto con il paesaggio, anzi molto sovente esso è di ispirazione per l’architetto. Questo aiuta nel creare edifici che entrano in simbiosi con l’ambiente circostante evitando l’effetto estraniamento, che spesso fa risultare sgradevoli anche edifici di ottima manifattura e forma. Tutto ciò è possibile privilegiando determinate visuali, riprendendo particolari geometrie del luogo, vegetazione tipica o in fine materiali e tecniche di costruzione caratteristiche. Il progetto del suolo adiacente alla struttura rientra nella fase di relazione con il territorio circostante, esso diventa parte integrante dell’iter progettuale tanto che a volte può risultare il generatore della piata e delle volumetrie dell’edificio stesso. È possibile progettare il suolo circostante un edificio in svariati modi:

scavando la materia, modellando il terreno (incidendolo, ricoprendolo, solcandolo), disegnando il suolo sia con la flora che con materiali artificiali. La sostenibilità è un tema che si sta diffondendo velocemente per far fronte ai repentini cambiamenti climatici, ed anche l’edilizia, una delle maggiore industrie produttrici di CO 2, cerca di fornire il proprio contributo. Il vero obbiettivo è ridurre le emissioni sia nella fase di produzione dei materiali, sia nella messa in opera degli stessi ed in fine anche nella vita quotidiana di chi usufruisce degli stabili. Tutto ciò è possibile cercando di lavorare a favore degli eventi naturali e non contro di essi. Servirsi delle fonti di energia rinnovabili, coibentare le pareti esterne, usare tecnologie passive quali serre bioclimatiche, frangisole, posizione dell’edificio e tipologie architettoniche adeguate al clima permettano uno sfruttamento minore di energia cercando di ricreare il confort interno mediante le azioni della natura. Per rendere tutto ciò possibile i progettisti devono sottostare a rigide norme che vanno da quelle europee a quelle regionali. Tutto ciò che fin qui è stato detto sarebbe nullo se non si trasformasse in realtà. Quello di chi abbiamo parlato, ogni elaborato grafico o scritto o digitale che sia, non è altro che un metodo analitico di lettura di un’ idea architettonica, ma deve ancora avvenire la trasformazione di questo in una forma concreta che diventerà progetto. Ogni progetto architettonico deve terminare in azione, l’azione che ospiterà l’uomo e lo farà godere dei confort abitativi, fondamentali anche per una salute mentale oltre che fisica dell’individuo stesso.

Conclusioni Come studente che sta per concludere il suo primo anno di architettura posso affermare che oltre alla soddisfazione che regalano i corsi di progettazione, in quanto si vedono messe in atto le competenze imparate durante i due semestri appena conclusi, si iniziano a gestire, con delle capacità che vanno sempre ad affinarsi, le problematiche che possono sorgere a seguito di una risposta alle esigenze del committente (nel nostro caso impersonato dal docente). In questo libro, come in quello di Quaroni, si possono trovare preziosi consigli, suddivisi per ogni specifica fase progettuale, per far fronte alle sfide da affrontare. Esse partono dalla incertezza del foglio bianco, la difficolta di rappresentare su carta le proprie idee, dovuta alla poca esperienza, fino ad arrivare ad elaborare i primi dettagli architettonici, soluzioni tecnologiche ed estetiche da mettere in atto. ‘’Introduzione al progetto di architettura, didattica e ricerca’’ e ‘’progettare un edificio, otto lezioni di architettura’’, sono entrambi valide guide per avviarsi verso un mondo, quello della progettazione architettonica, che svaria su più campi e su più materie, abbracciando discipline scientifiche quali fisica, chimica ovvero geometria e umanistiche quali poesia, storia dell’architettura e storia dell’arte....


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