Relazione seminario PDF

Title Relazione seminario
Course Tirocinio
Institution Università degli Studi di Enna Kore
Pages 6
File Size 140.1 KB
File Type PDF
Total Downloads 8
Total Views 161

Summary

Relazione seminario...


Description

Università degli Studi Enna “Kore” Facoltà di Scienze Umane e Sociali Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria

Relazione seminario PRIMARIA LIVE - TALK | Pellai, Lucangeli, Ianes - Benvenuti a scuola, nessuno escluso.

1

Il seminario ‘Benvenuti a scuola nessuno escluso’ introdotto dal professore Mauro Traversa in collaborazione con altri relatori, quali il professor Zambotti, la professoressa Lucangeli, il professor Iaves e il professore Pellai, focalizza l’attenzione sul tema del rientro a scuola a settembre e sulla complessità della gestione di una situazione tanto particolare quanto delicata, al fine di analizzarne, nel corso del seminario, i nodi fondamentali. Secondo la professoressa Lucangeli, che interviene per prima sul tema introdotto dal professore Traversa, la scuola è ‘una comunità vivente’, e per affrontare la fatica che ci si sente addosso su ‘come accogliere i bambini in questa nuova fase’, occorre manifestare quella stessa accoglienza con cui ogni insegnante vorrebbe sentirsi accolto. Con questa essenzialità, è possibile accogliere i bambini in questa delicata fase: identificando in che modo ci si sente accolti e facendo lo stesso con i propri allievi. Il professor Zambotti interviene richiamando l’attenzione sul termine alleanza, sostenendo che i genitori in questo anno scolastico entrano nella vita educativa quotidiana dei propri bambini. Sarebbe dunque opportuno chiedere loro come hanno affrontato questo difficile momento, cercando di costruire quella alleanza che è stata minacciata dalle paure e dai timori. L’intervento del professor Bellai richiama invece a riflettere sulle prime due settimane del rientro a scuola, in cui i docenti e gli allievi si sentono da un lato sospesi nel passato e nelle cose vissute, dall’altro proiettati in un futuro che non si sa ancora bene come sarà. La ripartenza ha un significato molto importante per i ragazzi, i quali hanno vissuto tanta deprivazione e fatica, e una buona ripartenza è il miglior modo non solo per sostenere la crescita e la formazione ma anche per sostenere la salute e il benessere. La sofferenza di bambini e bambine per la mancanza di aspetti che strutturano non solo la quotidianità ma la vita stessa, può diventare nella ripartenza della scuola altro: un evento che ha significati non solo simbolici ma anche terapeutici. Lavorando con i genitori, il professore riconosce due posizioni: coloro che sentono potentemente quanto la scuola sia fondamentale per i propri figli, e quindi riescono a guidarli e dar loro delle forti spinte; questi genitori, sono dunque pronti alla collaborazione e

2

condivisione affinché si faccia scuola in presenza, nonostante le criticità e fatiche contingenti; dall’altra parte, ci sono quei genitori ansiosi e controllanti che vedono il rientro a scuola come una sorta di territorio minato, che fa sentire costantemente attiva la minaccia di qualcosa che potrebbe accadere. Secondo il professore, uno dei concetti chiave da abbattere è quello del ‘rischio zero’, che non esiste quando i bambini entrano a scuola ma neanche in altri luoghi. I bambini, devono davvero avere la percezione che stanno entrando in una seconda casa in cui ci sono tutti gli elementi che fanno parte della loro vita. Occorre dunque ‘tenersi metaforicamente per mano’, sentendo forte il dovere di sostenere gli alunni e far loro capire che stanno entrando in un luogo che non avevano prima compreso quanto per loro fosse importante, un luogo che accoglie ma non spaventa. Ci sono tuttavia bambini, come sostiene il professore Zambotti, che non vogliono parlare di quanto vissuto ma desiderano invece andare avanti, e da ciò deriva anche la difficoltà degli insegnanti nella gestione del momento di ripartenza. Il professor Bellai ritiene che rielaborare è un’esigenza fondamentale, che aiuta a rimettere le cose al proprio posto e a sistemare i significati, poiché ciò permettere di acquisire controllo di quanto vissuto. Fare un lavoro sui momenti positivi e su quelli negativi, significa in realtà parlare del bello e del brutto che la vita mette davanti, che non vale solo per la situazione creata dalla pandemia ma anche per il resto, per la vita. L’intervento del professor Zambotti, mette poi in luce la situazione di alcune scuole a distanza di due settimane dall’apertura, in cui ci sono genitori che non hanno mandato a scuola i propri figli per la paura del contagio, e insegnanti che chiedono come poter intervenire. Secondo la professoressa Lucangeli, è necessario adottare un approccio che tuteli la salute psichica, sociale e fisica , e per fare ciò non esiste ricetta universale ma occorre una ‘maturità educante’. Occorre poi che il genitore si ponga in modo protettivo ma sviluppando un pensiero più competente e meno rigido. Come sostiene nel suo intervento Dario Ianes, il lockdown ha rotto alcuni schemi, come quello che si possa imparare solo in presenza, e dunque occorre uscire dalla concezione che la limitazione possa rompere il discorso pedagogico- didattico. Molte scuole, infatti, hanno allargato le aule e sono pronte finalmente ad utilizzare tutta

3

una serie di altri spazi: corridoi, spazi all’aperto e così via. Tutti questi spazi utilizzati drammaticamente per il distanziamento possono essere pensati invece produttivamente per fare lavori per progetti, per gruppi, o lavori di cooperazione dei quali da anni si sostiene la necessità. Inoltre, i dirigenti dovrebbero adottare la visone secondo cui avere un numero maggiore di docenti che dall’esterno e dall’interno aiutino , con le opportune precauzioni, da la possibilità di dividere il carico del lavoro comportato dalla situazione emergenziale. Tutto questo, però, come precisa la professoressa Lucangeli, sarà possibile soltanto se non si ritorna ad una concezione di insegnamento del passato. Per insegnare con le restrizioni del momento, occorre modificare e innovare il proprio modo di essere insegnante, mettendosi in gioco. Pensare di mobilitare, ad esempio, gli studenti del corso di laurea di scienze della formazione primaria, tirocinanti, insegnanti appena andati in pensione, per fare piccoli gruppi, uscire, fare scuola all’aperto e fare una scuola comunità, permetterebbe di muovere anche una piccola rivoluzione didattica. Dunque, la situazione attuale può rappresentare una grande occasione, che servirà anche ad evitare che, passato il momento, ci sia il rischio del ritorno a delle posizioni più confortevoli.

4

Riferimenti bibliografici Cinque lezioni leggere sull'emozione di apprendere, Daniela Lucangeli, Erickson 2019. Psicologia dello sviluppo, Mondadori Università 2019 Talenti da valorizzare. Giftedness: cosa fare a scuola, Giunti Scuola Cosa succede a settembre? Scuola e didattica a distanza ai tempi del COVID-19, Gino Roncaglia, editori Laterza. Oltre il disagio. Il lavoro educativo tra scuola, famiglia ed esperienze di comunità. Editore: Guerini Scientifica Pedagogia dell'emergenza, didattica nell'emergenza. I processi formativi nelle situazioni di criticità individuali e collettive, Editore Franco Angeli. Scuole sicure. L'emergenza Covid-19: un'opportunità?, Editore Castelvecchi. Bambini e COVID-19. Come orientarsi, Editore: Hygeia Press.

5

6...


Similar Free PDFs