Relazione pedagogia Giussani - Il senso religioso PDF

Title Relazione pedagogia Giussani - Il senso religioso
Course Pedagogia
Institution Università degli Studi di Torino
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Il senso educativo - Giussani...


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Relazione di pedagogia tratta da : Juliàn Carròn ,” Giussani -Vivere intensamente il reale, scritti sull’educazione”. Relativa in particolare alle parti: capitolo I – Il rischio educativo; capitolo V – Oltre il muro dei sogni. Dipartimento di Psicologia, Corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche a.a. 2015\2016 ; a cura dello studente Sabrina Frau ; matricola N°:728501.

“Non sono quì perchè voi riteniate come vostre le idee che vi do io, ma per insegnarvi un metodo vero per giudicare le cose che io vi dirò. E le cose che io vi dirò sono un’esperienza che è l’esito di un lungo passato: duemila anni”. Don Giussani , primo giorno di scuola al liceo classico “Berchet” di Milano.

Questa citazione ci permette di entrare nel vivo del pensiero di Don Luigi Giussani , un impegnato sostenitore per il rinnovo educativo sui giovani . Personalmente ritengo che egli offra una chiara visione su ciò che debba essere realmente l‟educazione e su come la si debba vivere sia sui banchi di scuola che sul nostro vissuto quotidiano. Il suo pensiero innovativo è uno stimolo per ritrovare il senso e la curiosità per vivere il reale; ed è pertanto il motivo per cui ho scelto questo autore. Ogni sua parola è piena di vita e ricca di significato; è una compagna di vita che una volta insinuata nei nostri pensieri non ci abbandona più. Una vera e propria guida su come vivere la nostra vita! Il problema su cui ci dobbiamo focalizzare è l‟educazione dei giovani .Essi costituiscono la società , perciò bisogna ricorrere ad una educazione che corrisponda all‟umano e che sia quindi vera. L‟educazione si instaura in ognuno di noi in modo diverso ma il cuore è sempre lo stesso anche se con sfumature diverse. Infatti è essenziale educare il cuore dell‟uomo come ha fatto Dio , con il suo amore. Bisogna saper inserire la tradizione , l‟importamza del passato del nostro vissuto, in caso contrario i giovani saranno esposti al rischio di scetticismo. La tradizione offre un‟ipotesi di significato , un senso al destino insito nel nostro cuore. Affinchè ciò avvenga è necessario, secondo l‟autore, che il passato sia tramandato attraverso un vissuto presente che spieghi le proprie ragioni e le esigenze del cuore, così da permettere una educazione alla critica : tutto ciò che ci è stato detto , tramandato il giovane lo ha messo dentro il suo sacco, crescendo “questo contenuto” deve far scaturire in lui un dubbio , un problema che rimetta in discussione tutto ciò che gli è stato detto. Per diventare maturi occorre fare una critica del contenuto del nostro sacco. Il senso di una vera educazione corrispondente all‟umano è liberare i giovani dall‟omologazione che intorpidisce le loro menti . Don Giussani ha insegnato per anni un mero metodo per giudicare le cose e le loro essenze pertinenti alla fede nella nostra vita. Infatti è la stessa fede che esalta la razionalità e quindi il nostro

cuore, essa risponde alle esigenze del cuore di bello, buono, giusto e vero. Giudicare col cuore vuol dire farlo con razionalità.Atrraverso il racconto della fede e degli anni di insegnamento ci spiega come la sua idea di educazione si sia trovata più volte davanti all‟ignoranza dei giovani : una visione di fede parallela e perciò intangibile alla razionalità.Si accorse che nessuno di loro conosceva il significato di queste parole , nessuno sapeva quindi giudicare , fare una critica, ma erano assorti da un nichilismo mentale basato su concetti preconfezionati – tabù di ogni generazione! Insegnò così cosa fosse la certezza morale , ovvero il saper cogliere la razionalità come ricerca della realtà attraverso la critica degli eventi in armonia con le esigenze della nostra anima. Il cuore è come l‟occhio di Cristo che col passare del tempo ringiovanisce perchè ha vissuto più vita , esso è la materia che plasma l‟uomo , capire il cuore significa capire per quale destino siamo stati creati. Dunque qual‟è il compito della nostra vita? E come bisogna darle senso? E‟ importante indirizzare la nostra vita su un compito che la animi di ragione perchè senza comprendere e sentire il puro senso delle cose non si può vivere davvero il reale. Il cuore ci aiuta a vedere i significati perchè vede la bellezza dentro alle cose,e quindi la loro realtà; dentro di essa si arriva a capire il senso del nostro destino , la sua bellezza è la realtà e il nostro destino vissuti attraverso il cuore. Se si attende il destino l‟occhio sarà più acuto ad accoglierlo, senza farci turbare dai particolari che ci possono sviare dal nostro destino, ma seguendo il cuore possiamo trovare la nostra vera essenza. Bisogna vivere l‟attesa cogliendo le occasioni, costruendo il nostro ideale nel giusto, e tenere lontano l„illusione data dai sogni che ci propongono una bellezza vana. Proseguendo in direzione dell‟ideale naturale che è in noi si va incontro a un destino concreto che si realizza e ci permette di giungere alla felicità arrivando al vero senso di verità, di giustizia e di amore; ma la rivelazione del nostro destino sta all‟orizzonte e per giungervi vi è una strada da proseguire che più si percorre e più ci purifica ed arricchisce. In questo modo le cose non si bruciano sul momento ma permangono nel futuro consentendoci il tempo di capire i nostri sbagli ed imparare. L „ostacolo principale sono gli errori , imparare a riconoscerli corrisponde a stare nella verità e quindi nel nostro cuore.”Il gusto del vivere è nella verità del cuore ”scrive Don Giussani intendendo che siamo il nostro cuore , la nostra essenza solo se siamo noi stessi esprimendo ciò che pensiamo. Io corrisponde a felicità quindi bisogna scavare nei significati della nostra anima ed imparare a capirci, a darci un senso. E‟ sempre giusto chiedersi se sono vere le nostre convinzioni ; la tragedia della vita è dimenticare il proprio ideale ( il destino ) e la menzogna di non riconoscere gli errori. Il contributo di Don Giussani ha aperto gli occhi su una realtà educativa in crisi, suggerendo la strada per la realtà vera in un‟ epoca in cui si rinuncia alla verità , alla sua ricerca e in cui la fede è stata sottovalutata. Seppe insegnare a ragionare ad aprire la mente , diede importanza all‟arte dell‟argomentazione , impostò la razionalità sul senso delle cose attraverso un metodo che aprisse

gli orizzonti intellettuali e facesse crescere in chiunque il coragggio di plasmare la propria strada . In questo modo è possibile conoscere e amare la realtà , valorizzare la verità e la giustizia e allo stesso tempo vincere l „indifferenza e lo scetticismo che accomuna troppi giovani. Questo autore mi ha insegnato che si può reagire a una realtà grigia attraverso i valori umani nella loro pienezza , suscitando in tutti noi il desiderio di ricerca. Entrare nel reale come verifica di fede , l‟educazione è la via per vivere la realtà e non per spiegarla ! Tutto ciò lo si può insegnare solo se prima siamo noi a compiere questo percorso suscitando nei posteri il desisderio di seguirci nella tradizione. Così come venne insegnato a lui da piccolo , ci insegna a chiederci sempre il perché delle cose e a farci una nostra ipotesi di significato. L‟ educazione deve essere dunque una comunicazione di noi stessi , del nostro rapporto col il reale e che quindi lasci qualcosa di “noi” agli altri sul nostro vissuto ,che possano o meno accettare e mettere sotto critica. Noi giovani siamo acerbi , dobbiamo ancora maturare , diventare uomini ricchi di significato. Queste pagine mi hanno concesso le risposte ad alcuni interrogativi come : Quanto la tradizione ha influito sull‟educazione ? E come funziona l‟educazione? Come l‟educazione aiuta a vivere la realtà? Ed infine, perchè i giovani non sanno affrontare il loro presente e creare il loro futuro? Infatti ci devono essere gli adulti a proporre l‟educazione per creare con il giovane un rapporto comune , la tradizione qui diventa significativa attraverso il vissuto presente dell‟adulto che sia consapevole delle esigenze del cuore ; il giovane prende in mano l‟ ipotesi di significato, vedendolo concretizzato nell‟adulto, e si assume il compito di verifica con la “critica” : tutto ciò che mi hanno detto è giusto secondo me ? può esserci un‟altra verità ? Solo così funziona l „educazione ! Perciò la tradizione è importante non solo come luogo in cui ci troviamo dentro un gruppo , ma soprattutto perchè è la capacità di creazione degli adulti del contenuto significativo da tramandare . Ci consegnano la loro ipotesi di significato vissuta nel presente attraverso la tradizione ; il passato deve vivere nel presente o i significati tramandati perderebbero il loro senso , ma anche noi giovani dobbiamo introdurre il nostro presente per arrivare alla consapevolezza di una convinzione morale. Da qui si può dedurre come l‟educazione è il rapporto tra persone libere e razionali, poichè l‟ adulto offre il significato e il giovane esegue un “check-in” per vedere quanto questa ipotesi possa essere congrua alla sua generazione. A questo punto spetta a noi giovani accettare il rischio tra la nostra generazione e l‟ipotesi, immergendoci in un mondo reale e veritiero proseguendo la nostra ricerca nella convinzione delle cose e del loro mero senso. Arriverà il giorno in cui sarà il giovane a compiere questo percorso , ma in senso inverso da educatore, e una volta finito il suo compito educativo inizierà un rapporto con i propri educatori che non decade ma ringiovanisce: questa assenza di confini tra generazioni è il senso profondo dell‟educazione ! Trovo la visione dell‟autore semplice ma geniale , la sua chiarezza nell‟esporre e la libertà del suo metodo restituiscono ad ogni

generazione dignità e concretezza ! Non si tratta di metodologie a più “step” ma di un percorso che va da sè perchè è un processo cristallino e naturale. La critica spiegataci nel capitolo I concede l‟opportunità di dare o togliere una ragione alle cose ,paragonando il contenuto dato dalla tradizione ai desideri del cuore per creare in noi il giusto ideale , la nostra morale . L‟esigenza principale è l‟educazione alla critica anche se purtroppo l‟identità tra problema e dubbio assedia noi giovani, in quanto il dubbio è la conclusione di un ragionamento invece il problema è un‟opportunità di capire una verità. E‟ giusto ripensare e capire ciò che si ha davanti ,farne così un problema , è la strada verso la maturità . Qui entra in gioco la fede come risposta ultima dell‟esistenza dell‟uomo che la regione non può trovare, come avvenimento e verità che ci allontanano dall‟essere deboli e facile strumento per i potenti con i loro significati : chi non ha la verità non può diffendersi. Secondo l „autore chi cerca la verità si ritrova dentro un abbraccio universale in cui partecipa la verità di Cristo con la sua magnanimità. Il fatto che tutti noi abbiamo un uguale cuore significa che la verità come parola di Dio è uguale in tutti noi e ci trasporta nella bellezza , quindi non siamo noi a diventare perfetti ma è la verità ad essere più certa. Per concludere non posso che accettare l „invito di Don Giussani ad amare le cose per il loro senso e non per la loro utilità ed espandere questo amore su ogni ambiente , dal lavoro alla famiglia , così anche alla cultura e allo studio , per ritrovare il vero senso dell‟umanità e la purezza dell‟uomo che si espande nel mondo ....


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